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Ricco, bello, potente. Draco Malfoy era il protagonista assoluto della vita mondana di Londra. Lo scapolo d'oro per le ragazzine ricche e le donne di successo, l'esempio da seguire per i figli di papà e il rivale dei suoi coetanei e compagni al corso di economia di Oxford.
Sembrava non gli mancasse niente, eppure era incredibilmente solo. La sua aura intoccabile scoraggiava ogni individuo che volesse approcciarlo. Non che a lui dispiacesse: odiava parlare con le persone. Soprattutto con i ricchi.
Quella sera era seduto alla scrivania, stava studiando per l'esame del giorno dopo, non che fosse in ansia: i suoi esami erano sempre perfetti. Si fece distrarre dalla pioggia che cadeva fitta sulla porta a vetri e sul piccolo terrazzo di casa sua, come nelle più classiche serate londinesi. I suoi pensieri iniziarono a vagare, Draco non vedeva l'ora di prendere in mano le redini dell'azienda di famiglia e ripulire dalla sporcizia gli affari del padre. Tutta la società che aveva conosciuto fin da piccolo truffava, imbrogliava e sabotava. Pensavano tutti solo ad arricchirsi ancora di più, a scapito dei dipendenti, dei consumatori, del mondo intero. Tutti votati al dio Denaro.
Stava ancora guardando la finestra quando qualcosa di piccolo e scuro cadde con un tonfo sul pavimento bagnato del terrazzo. Draco si alzò, incuriosito. Aprì le porte a vetro e scrutò nel buio, fino a raggiungere il piccolo oggetto .
Era un quaderno nero. Le pagine totalmente bianche, la copertina poco decorata, in effetti c'erano solo due parole scritte sopra, a mo' di titolo: Death Note.
Un po' lugubre ma estremamente intrigante.