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Autore: 6t2r    06/05/2022    1 recensioni
Ogni capitolo è autoconclusivo. Ho fatto un gioco, le regole accompagnano il primo capitolo, potete leggere solo quello che vi interessa, potete leggerne due o nessuno, in ordine o a caso. C'è un po' di tutto ed è assolutamente casuale. Fatelo anche voi, vorrei leggere i risultati!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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CRACK

 
Ogni occasione era buona per guardarla da lontano. Studiava alla biblioteca, sgridava Ron ed Harry per aver cercato di copiare il suo tema di Pozioni. Si sedeva al tavolo della Sala Grande con sguardo perso, ancora concentrata sull'ultima lezione della giornata. Si rannicchiava davanti al fuoco in Sala Comune, chiacchierando con Ginny o leggendo qualche libro enorme e polveroso. Ma quello che Fred preferiva in assoluto era osservarla sugli spalti dello stadio di Quiddich. Lui volava rapido tra un bolide e l'altro, lei incitava, gridava, tratteneva il fiato. Tutto ciò che faceva per lui era incantevole. L'occasione di parlare con lei non si era mai davvero presentata, non durante la scuola, non dopo che lui e George avevano lasciato Hogwarts per il negozio di scherzi. L'aveva guardata da lontano, pensava a lei spesso, chiedeva di lei a Ron. Ma non si avvicinava mai, non per paura di essere respinto, ma perché osservarla da lontano sembrava bastargli. Sembrava la cosa giusta.
 
-A che pensi?-
Hermione si voltò di scatto, rischiando di rovesciare il tè caldo che teneva tra le mani. Alla Tana tutti dormivano da un pezzo. George russava forte, fasciato dalle bende che gli coprivano l'orecchio ferito. Era stata una nottata spaventosa, erano morte delle persone e tutti erano esausti. Ma lui ed Hermione, per qualche motivo, si erano incontrati nel salotto della Tana, lei intenta a guardare le fiamme del camino, lui in fondo alle scale, diretto verso la cucina.
-Come sta George?-
-Bene, non è niente di grave.-
Lei annuì, aggrottando la fronte. Fred avrebbe dovuto voltarsi e proseguire per la cucina ma, per qualche motivo, fece i due passi che lo separavano dal divano e si sedette accanto a lei. Hermione non parve sorpresa, alzò la coperta a quadri che aveva sulle gambe e la stese anche su quelle di Fred, poi gli offrì la sua tazza di tè.
Fred bevve un sorso, senza mai staccare gli occhi da quelli di Hermione. Era calma in modo quasi inquietante e Fred si sarebbe assaporato ogni istante, come stava facendo col tè.
-Non riesci a dormire?-
Chiese lei, riprendendosi il tè e poggiandolo sul tavolino basso lì accanto.
-No, infatti. Neanche tu?-
Lei scosse la testa. I loro occhi continuavano a rimanere fissi gli uni negli altri. Lei si sistemò meglio, prendendo un'aria indagatrice. Sembrava studiarlo. Fred non si lasciò intimidire, alzò un angolo della bocca, in attesa. Nessuno dei due aveva voglia di conversare, restavano a studiarsi attenti, l'aria era elettrica.
-Tu mi fissi sempre.-
Per poco Fred non perse la sua aria sicura, ma ritrovò subito la calma e sprofondò ancora di più nel divano, mostrando una spavalderia che non aveva.
-Tu non lo fai mai, invece.-
Hermione sembrò sorpresa e scoppiò a ridere, facendo brillare i suoi occhioni scuri.
-Sono solo brava a non farmi beccare ogni volta.-
Fred alzò le sopracciglia, sinceramente colpito. Un pericoloso senso d'attesa iniziò ad emergere, facendogli accelerare il battito cardiaco.
-Dovrò farmi furbo allora.-
Hermione si sporse verso di lui, finché non si ritrovarono a pochi centimetri l'una dall'altro.
-Lo credo anch'io-
Era un invito? Fred non stette tanto a pensarci, si sporse per gli ultimi centimetri e posò le labbra sulle sue.
Il bacio profondo che seguì fece surriscaldare l'intero piano. Hermione si ritrovò a cavalcioni su Fred, continuando a baciarlo senza sosta. Si accarezzavano con passione, Fred stringeva le cosce e il sedere di Hermione come se fosse roba sua, Hermione mordeva e leccava le labbra e il collo del rosso, si stringeva alle sue spalle come se stesse per affogare e Fred fosse una boa.
Ebbero la lucidità di staccarsi e trasferirsi altrove, per evitare di essere visti. Presero la coperta e si diressero fuori, stendendosi sul prato morbido e continuando da dove si erano interrotti. Sembravano calamite, incapaci di separarsi del tutto. Fred, tra le cosce di Hermione, si sentiva al sicuro, come se la guerra non esistesse, Hermione, quando Fred era entrato dentro di lei, non era più riuscita a fare un pensiero coerente. Tutto era diventato confuso, bellissimo. Erano scappati dalla realtà, ma il modo in cui si guardavano, in cui si accarezzavano, li rendeva concentrati più che mai sul presente, sulla sensazione dei loro corpi nudi, uniti, perfettamente incastrati e compatibili.
 
Dopo quella notte molte cose cambiarono nella loro vita. Hermione partì, senza poter salutare nessuno, alla ricerca di un modo per sconfiggere Voldemort. Fred faceva del suo meglio, nascondendosi per proteggere la sua famiglia. Ogni tanto riusciva a mandare messaggi ad Hermione su Radio Potter. Chissà se lei li ascoltava. Voleva rivederla, voleva stare con lei, ma la sua missione era troppo importante. L'ultima volta che la vide era bella come sempre. Più magra, stanca, ma splendida nel suo orgoglio, combatteva come una furia nel cortile di Hogwarts. Si guardarono. Fu solo un secondo, come se bastasse quello a dirsi tutto ciò che volevano dirsi. Lei gli sorrise, lui ricambiò.  Lo raggiunse correndo e lo baciò con trasporto, si staccarono appena in tempo per guardarsi negli occhi, pieni di promesse e di felicità nel rivedersi.
-A dopo.-
Sussurrò Hermione.
-A dopo.-
Sorrise Fred.
E si separarono.
  
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