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Autore: loverrrr    20/05/2022    1 recensioni
Edward e Bella viaggiano sullo stesso aereo, ognuno per affari diversi. Lui è un uomo molto preciso, non sopporta le persone ansiose e ama la tranquillità. Lei è una donna tremendamente ansiosa e disordinata, ma sopratutto ha paura di prendere l'aereo. Che cosa succederà?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Edward, Emmett/Rosalie
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buongiorno, eccomi con l’aggiornamento ^^ voi come state? Qui è già arrivato un caldo assurdo e per quanto mi piaccia, penso che sia arrivato troppo presto. Il giorno prima faceva freddissimo e il giorno caldissimo. Annuncio che questo sarà uno degli ultimi capitoli, spero che vi piaccia. Un bacione.

 

Edward e Bella si erano concessi una passeggiata lungo le vie del centro, stavano rientrando in Hotel prima di cena; avevano deciso di farsi portare anche quella sera il cibo in camera per poter mangiare tranquilli.

Lei si voltò rivolgendogli un sorriso, e disse: «Pensare che all’inizio nemmeno ti sopportavo.»

Lui ricambiò il sorriso. «Non ti offendere, ma nemmeno io ti sopportavo.»

«Invece… il destino ha voluto che ci fidanzassimo.» Si fermò facendo fermare anche lui, il quale le cinse i fianchi mentre lei gli cinse il collo con le braccia e si  alzò in punta di piedi per baciarlo. Un bacio a stampo.

«Dobbiamo solo dirlo a mia sorella» disse lui.

«Potremmo organizzarle uno scherzo. Tipo che ci facciamo trovare a litigare e poi le diciamo che stiamo insieme.»

«Alice impazzirà quando saprà che siamo fidanzati, ma ricorda cosa mi hai promesso: niente dettagli piccanti.»

«Giuro, terrò la bocca chiusa» disse e lo baciò nuovamente a fior di labbra.

«Sai Bella, io ti devo ringraziare.»

«Hai capito che quel famoso caffè al bar preso all’aeroporto era mio?»

«Tuo? Quel caffè mi spettava di diritto!»

«Edward, stai scherzando? L’ho pagato io e c’ero prima di te.»

Edward non riuscì a contenere una risata. «Sei tremenda, ma ti amo anche per questo.»

«Scusa. Forse è meglio se non tiriamo fuori l’argomento caffè.»

«Scusami tu» disse lui.

«Scuse accettate amore, e ammetto di aver esagerato anche io.»

Si scambiarono un altro bacio a fior di labbra e rientrarono in Hotel, dove si rilassarono sul divano. Edward aspettò un po’, poi le disse che doveva fare una call con il signor Yorkie e sarebbe sceso nella all per non disturbarla, così lei pensò di contattare l’ospedale. 

Finì la telefonata, preparò un bagno caldo per quando lui sarebbe rientrato e sistemò della biancheria nella cesta dei panni sporchi, cosicché l’indomani le donne delle pulizie l’avrebbero portata in lavanderia.

«Amore, eccomi!»

Bella uscì dal bagno.

«Giusto in tempo, tesoro. Ho preparo un bagno caldo.»

«Mi hai letto nel pensiero, arrivo.»

«Pensavo che potevamo prenotare la spa. Ho trovato un volantino nell’altro bagno poco fa e offre dei servizi molto rilassanti, cosa ne pensi?»

Edward la raggiunse. «Perché no? Domani scendi e chiediamo.»

***

Bella ringraziò il ragazzo della reception e tornò da Edward, seduto al tavolo del ristorante a finire di fare colazione. Lo sguardo deluso della ragazza fece intuire a Edward che la spa non era libera; glielo chiese.

«Il ragazzo mi ha detto che qualcuno l’ha prenotata per tutto il giorno, peccato ci tenevo.» Si sedette e bevve un sorso di caffè.

«Credo di sapere chi sia stato.»

«Non dirmi che è la coppia seduta al tavolo dietro al nostro» esordì con voce più bassa.

Edward scosse il capo in segno negativo. «Ce l’hai davanti a te.»

Bella spalancò gli occhi. «Tu?»

«Sì, esatto.»

«Ma è magnifico! Edward, grazie. Non sai quanto ci tenevo.» Gli occhi di Bella brillavano dalla felicità.

«E ti dirò di più, ho anche fatto riservare una sala del ristorante solo per noi, ma fingi che non ti ho detto niente. Vorrei che rimanesse una sorpresa.»

Ella diventò rossa dall’imbarazzo, infatti bevve un sorso di caffè sentendosi il viso molto caldo. «Tu sei matto, ma ti amo» disse mostrando un timido sorriso.

«Anche io ti amo, e quando sorridi sei ancora più carina.»

***

«Me lo hai promesso Edward, stasera pago io.»

Edward la rassicurò, anche se aveva già prenotato e pagato. Uscirono dall’ascensore mano nella mano e si imbatterono in Kate; era insieme alla sua amica, Sulpicia. 

«Edward, ciao!» Kate non badò alla presenza della ragazza che teneva Edward per mano, pur invidiandola e si domandò chi fosse.

«Ehi, Kate.» Edward ricambiò solo per non risultare scortese, poi si rivolse a Bella. «Lei è Kate, una mia collega di lavoro.»

«Bella, molto piacere.» 

«Kate, lieta e lei è una mia amica, Sulpicia.»

«Molto piacere» disse Sulpicia.

«Allora, per la cena di domani sera? Naturalmente, sei invitata anche tu Bella, sempre che non ti annoi a sentirci parlare di lavoro.» Kate pensava di mettere Edward in difficoltà, ma non immaginava che Bella fosse più furba di lei.

«Per me non ci sono problemi, anche perché ho sentito così tanto parlare del caso… oddio, non ricordo come si chiama. Scusami Kate, ma ultimamente con il mio lavoro proprio sto fusa. Però, mi fa piacere esserci. Grazie per l’invito.»

Kate si sarebbe voluta mangiare le unghie e strappare i capelli. «Facciamo per le otto qui?» Tuttavia, non lo fece.

«Perché, invece, non dici che ti sei inventata tutto? Kate, smettila di sparare cavolate. Da quando ci siamo incontrati non hai fatto altro che sbavarmi dietro, quando ti ho chiaramente detto di lasciarmi stare. Te lo dico davanti alla mia ragazza: non sono interessato a te e quanto alla cena di domani sera, abbiamo già un altro impegno. Buona serata» disse e andò via insieme a Bella. 

Al contrario Edward, non era riuscito a stare zitto.

«Scusa se mi sono intromesso.»

«Credeva che ti avrei lasciato venire a cena da solo con lei. Psicopatica sì, ma pure scema no» disse, e una e poco dopo una risata le uscì dalle labbra.

Rise anche lui.

***

«Bella?»

«Sì?» rispose voltandosi verso di lui, spostando la mano dalla lampadina posta sopra al comodino del letto; stava spegnendo la luce.

«Voglio dirti che tra me e Kate non c’è mai stato niente, almeno, non da parte mia.»

«Stai tranquillo, Edward. Si vedeva lontano un miglio che stava mentendo.»

Gli sorrise portando una mano sopra la sua guancia, l’accarezzò avvicinando il viso e lo baciò teneramente. «Lo so che tu non provi niente per lei» sussurrò a fior di labbra.

Edward l’abbracciò lasciandosi sfuggire un sospiro, mentre lei si strinse in quell’abbraccio, poggiando la testa sul suo petto. «Sto seriamente pensando di non meritarti, sai?»

Bella rise. «Scemo!»

«Dico sul serio, Bella. La prima precedente relazione è stata un totale disastro, era un continuo litigare per cose inutili e alle volte avevo la sensazione che Tanya volesse solo il mio denaro e la posizione che occupo nell’alta società. Mi sentivo soffocare, lei pensava a quale vestito indossare, a quanti clienti avevo visto durante il giorno.»

«Poi sono arrivata io e hai conosciuto il mondo degli psicopatici» disse scherzosamente.

«Invece, sei arrivata nella mia vita come uno tsunami e mi stai facendo provare delle emozioni così forti. Bella, con te mi sento un uomo diverso. Mi sento amato per come sono e non perché ho un grosso conto in banca o perché faccio parte dell’alta società.»

Era la prima volta che un ragazzo le dichiarasse il suo amore, facendola veramente sentire amata. 

«È banale se ti dico che anche tu sei arrivato nella mia vita come uno tsunami?» chiese scostando il viso dal suo petto, alzandolo.

«Spero sia in senso positivo.» Rise un po’ imbarazzato.

«Baciami, cafone!»

«La mia psicopatica» disse baciandola.

Un bacio che valeva più di mille parole. Bella tornò a stendersi tra le braccia del suo ragazzo.

«Edward, per me è lo stesso. Il mio ex, Jacob, era ossessionato dai litigi e non riusciva ad accettare il fatto che io volessi i miei spazi. Era arrivato a pensare che l’ospedale fosse il mio amante, ti rendi conto?»

«Assurdo!»

«Ancora ricordo le scenate che mi faceva davanti al parcheggio dell’ospedale… per non parlare del sesso. Insisteva dicendo che era stupido aspettare, se due persone si amano, devono farlo subito.»

Edward le fece alzare e voltare il viso verso di lui.

«Invece, non è affatto stupido e io avrei aspettato e rispettato i tuoi tempi. Non ti obbligherei mai a fare qualcosa che non vuoi.»

«Sono parole meravigliose Edward e sappi che non mi pentirò mai di aver fatto l’amore con te. Come potrei? Sei così… bello, affascinante… amo il modo in cui mi tieni testa e quando mi baci… vorrei che non smettessi mai, e so bene che fare progetti così presto è folle ma…»

«Sì, qualsiasi progetto tu abbia in mente.»

«Il mio unico progetto sei tu e la nostra vita insieme» disse Bella.

«Direi un bel progetto, non trovi?»

«Un meraviglioso progetto» rispose Bella, e lo baciò.

   
 
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