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Autore: Matt_Plant    07/09/2009    5 recensioni
Siamo abituati a vedere i supereroi alti e muscolosi, belli e fieri, ma cosa succederebbe se un supereroe uscisse dagli schemi? Una catastrofe! Ed è proprio da una catastrofe che nascono due supereroi, che hanno avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. O almeno è il caso di Allan e Judy, due fratelli gemelli che del supereroe per eccellenza hanno ben poco. Allan è disoccupato, perché ogni volta che viene assunto ne combina una delle sue e viene licenziato, Judy della bella eroina formosa ha solo la tuta, troppo aderente. I due ben presto si ritroveranno ad avere a che fare con le forze del male che puntualmente, a notte fonda, si presentano in città per scatenare il caos. Riusciranno questi simpaticissimi eroi a superare i loro difetti e a donare alla loro città pace e serenità?
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
Questo capitolo mi è uscito dalla testa ieri sera guardando la pioggia. Ho pigiato qualche tasto ed ecco qui un nuovo capitolo pronto per essere letto da voi! ;)
L'ho scritto in terza persona, senza i pensieri di quel pasticcione di Allan, spero che piaccia... :)
Buona lettura!



                                                              3. Androgina e la setta rossa.



Quella sera era rumorosa.
Grandi gocce cadevano al suolo e facevano crepitare le pozzanghere. Lunghi fruscii sommessi d'acqua valicavano le strade e andavano a finire nei tombini. L'aria profumava di ciclamino e foglie secche trasportate dal vento.
C'era aria di tempesta.
Una donna magrissima e dal volto cattivo guardava il panorama di Nottingwish, dall'alto. Si nascondeva tra l'oscurità della notte, lenita solo dal debole luccichio delle stelle alte nel cielo.
Androgina, era il suo nome. E non era una donna come tutte le altre.
Un soffio di vento smosse i suoi capelli, lisci, lunghi e frastagliati. Il volto corrugato e affilato era incorniciato da grandi occhi neri da pesce e privi di iridi. Il naso era piccolo e all'insù e la bocca era così sottile e liscia nel suo verde smeraldino, che sembrava composta da un tessuto vegetale.
Si, perchè androgina non era come tutte le altre donne. Androgina era una driade, dotata di poteri fuori dal comune, quelli che le donne forse si sognano di notte.
La sua pelle di un giallo coriaceo era dura come il guscio di una tartaruga. Non portava vestiti fatti di stoffa, ma un corpetto fatto di foglie verdi e una gonna fatta dello stesso materiale, che le arrivava a metà coscia. Nient'altro.
Androgina poteva essere una di quelle eroine belle e coraggiose che vanno a zonzo per la città a salvare la gente. Ma lei era perfida come una strega. Aveva scelto la via più facile, quella del male.
La driade poteva contare sull'aiuto dei suoi fidati informatori e aiutanti. Persone senza scrupoli, come lei d'altronde. Si trattava di banditi e assassini, pronti ad alzare le armi al suo minimo cenno del capo. Non erano supereroi, non avevano superpoteri, ma a loro bastavano le armi, pugnali dalla punta acuminata e così tagliente da ridurre in brandelli qualsiasi cosa.
Androgina era sospesa in aria. La forza di gravità per lei non era un problema perchè sapeva volare. Fissava le strade della città, illuminate dalle luci dei lampioni.
Allargò le braccia e se le portò vicino alla testa. Dalle sue unghie affilate come artigli spuntarono dei rovi secchi e ispidi che avvolsero il suo corpo magro e coriaceo. Un turbine di foglie secche e rosicchiate dai vermi le gironzolarono intorno come se si trovasse dentro un'uragano vegetale.
Infine i rovi si staccarono dal suo corpo e si allungarono nell'aria, poi scesero giù e si andarono a schiantare sulla strada. Con la stessa potenza di tante meteore grosse e infuocate, le liane e i rovi si conficcarono con forza nel duro cemento, producendo un rumore sordo.
Solo allora Androgina si lasciò andare alla forza di gravità, accompagnata dai suo rovi e dalle sue liane scendeva giù veloce. Quando arrivò a terra, i piedi nudi della driade al contatto della strada produssero un rumore simile ad uno schiaffo sull'acqua: " Schiaff".
- Dove sono quegli imbecilli!- disse, la voce che rimbombava come quella di un eco lontano.
Androgina cercava i suoi informatori. Ma non li trovava. Era nervosa e sul suo volto freddo le spunatava una sensazione che non avrebbe dovuto avere: la fretta.
Ancora pochi attimi e sarebbe diventata ancora più forte, i suoi poteri sarebbero stati incrementati di dieci, cento volte e lei sarebbe diventata la regina tumultuosa di Nottingwish.
Ancora pochi attimi e il suo malvagio sogno si sarebbe avverato.
I banditi le avrebbero donato un dono speciale. Glielo avevano promesso e presto glielo avrebbero portato.
Ma degli imbecilli, neanche l'ombra.
Con un debole strattone, le liane e i rovi imbruniti, ritornarono dentro le unghie di Androgina. Gli occhi da pesce rifletterono tutti e sette i colori dell'arcobaleno e brillarono al chiarore di luna.
Ed ecco che arrivarono i tre banditi.
Portavano un'unica tunica rossa che ricopriva i loro corpi dalla testa ai piedi. Le lame scintillanti dei coltelli erano ben in evidenza nelle cinture che lambivano le loro vite, come se si aspettassero di essere attaccati da un momento all'altro.
E poi il vento, la pioggia e le foglie smossero, bagnarono e sporcarono quelle tuniche. Ma ai maghi rossi, una setta di ladri e assassini antica e misteriosa, non importava di certo. Quella setta non aveva nulla a che fare con la magia, no non erano maghi ma ladri e assassini senza scrupoli, quel nome lo avevano scelto decenni prima, per indicare il loro sinistro modo di vestirsi.
Scaltri, agili e irruenti come tori inferociti avrebbero tenuto testa persino ad Androgina e ai suoi superpoteri, se lo avessero voluto. Ma non lo facevano, non si ribellavano alla donna dalle fruste letali, perchè sapevano che la loro padrona, una volta ricevuto il dono, li avrebbe ricompensati come meglio poteva. Così si facevano trattare male, stando buoni e docili come agnellini e tenendosi dentro i rancori. Aspettavano il momento in cui anche loro sarebbero saliti al potere.
Avevano portato il dono. Loro non sapevano cosa farsene, ma lei, lei avrebbe saputo come trarne tutti i benefici possibili e avrebbe scatenato l'oscurità su quella città così ordinaria. E non si sarebbe fermata lì.
No, avrebbe continuato ad estendere il suo dominio su tutta la terra.
Androgina serviva loro come loro servivano a lei. E non c'era altro modo per definire la cosa.
- Allora, il dono.- si affrettò a dire la donna-driade salutando i suoi servitori con un unico cenno del capo.
I banditi la guardarono torvi. Poi ghignarono, sotto i cappucci.
- Ecco, nostra signora.- disse uno dei tre con voce spettrale. E porse un orologio d'oro grosso quanto la sua mano, ingrinzita da tante piccole rughe.
Lei fissò quell'oggetto scintillante, gli occhi da pesce che si spostavano velocissimi.
- E questo cos'è!- urlò con impeto. Dalle sue unghie guizzarono fuori le foglie secche e bucate dal morso dei vermi. Poi riuscì a trattenere la sua rabbia. E si sforzò di essere gentile con i suoi servitori. Anche se le riusciva malissimo.
- Mi avevate promesso il dono, l'oggetto che avrebbe incrementato il mio potere. Dov'è?-
Androgina prese il dono, strattonandolo dalle mani del bandito e lo sbattè violentemente a terra.
- Deficienti, siete solo un'ammasso di buoni a nulla.- gridò e una raffica di foglie secche la avvolse in una spirale. Ma ancora una volta, Androgina si trattenne dall'usare i suoi poteri.
Il bandito che gli aveva porso l'orologio sorrise. Era un sorriso spento e maligno. Si tolse il cappuccio, rivelando la testa pelata riempita da tanti tatuaggi. Ne aveva uno che partiva dal collo e arrivava fin sopra la fronte, rappresentava un drago rosso ed era il simbolo di quella setta antica e misteriosa.
- Il dono che le abbiamo portato è più di un semplice orologio.- disse e andò a raccogliere l'orologio che si era scheggiato.
La driade sbuffò e poi guardò incuriosita il bandito.
- Spigatevi meglio.- disse, il volto visibilmente più tranquillo.
- Già.- intervenne un discepolo dei maghi rossi. - Quell'orologio apparteneva al settimo figlio di un settimo figlio.-
-E' più intriso di magia di tutti i doni che le abbiamo portato fin'ora, mia signora.- disse l'ultimo dei tre banditi.
Un lungo soffio di vento fece spostare la pioggia che, arrabbiata venne giù ancora più forte.
- Questo orologio servirà alla nostra signora per incrementare i suoi poteri.- il bandito senza cappuccio si fermò, per trovare le parole giuste. - E anche per ripagare, finalmente, i nostri servigi.-
A quelle parole Androgina rimase immobile e una smorfia di vittoria le si stampò in volto. Fissò la pioggia che scendeva giù a catinelle, mentre i rovi e le liane assorbivano l'acqua. Poi prese il dono dalle mani del bandito.
- Se non c'è altro, mia signora.- dissero all'unisono i tre banditi.
La donna driade sembrò destarsi da una trance.
- Si, c'è ancora una cosa che devo dirvi.-
I tre banditi che stavano per andarsene si girarono di scatto, tutti e tre insieme.
- Si, mia signora?- parlò, quasi sussurrò il bandito senza cappuccio, la testa pelata zuppa d'acqua.
- Guardate le mie foglie.- E senza dire più una parola le foglie secche presero a girarle intorno, formando un muro vegetale compatto. Su quello sfondo la driade fece apparire un'immagine.
C'erano due supereroi un pò goffi che guardavano la città dall'alto di un grattacielo. Poi quei supereroi abbandonarono il grattacielo e si buttarono nel vuoto. Volavano alti e si tenevano per mano, come due scolaretti che escono da scuola. Ad un tratto un grosso uccello si appoggiò sopra di loro e incominciò a beccare sulle loro teste.
I due supereroi caddero nel vuoto come due pere cotte. Riuscirono a riprendere la stabilità di volo solo quando furono a pochi metri da terra.
- Presto nasceranno nuovi supereroi, e loro sceglieranno la parte del bene.-
- Non credo che siano un problema fin quando sono così imbranati!- E i tre malviventi sorrisero tutti insieme. Il loro era un ghigno malefico, simile al verso di una iena.
Androgina bloccò il flusso di foglie secche e raggrinzite. E li guardò quasi indignata.
- State attenti, voi discepoli dei maghi rossi. Non bisogna sottovalutare mai due supereroi.- Ma poi Androgina ci riflettè su. Sottovalutare era così umano.
- Bene mia signora. Li cercheremo e li annienteremo ancora prima che possano acquisire i loro superpoteri.-
E i tre se ne andarono, lasciando quella donna dalle fruste facili con il dono in mano.
Raggiunsero l'oscurità della notte e non tornarono più.



Eccoci alla fine. Ho deciso di fare un cap serio e intriso di mistero..."Nella prossima puntata" vedremo finalmente Allan e Judy diventare due supereroi veri e propri! E lo diventeranno in un modo tutto speciale! Alla prossima, quindi! ;)

Ringraziamenti:
Girl_in_the_Mirror: ma ciao! Ogni volta che leggo una tua recensione mi emoziono! Sai, Judy è anche la mia preferita, presto la vedrai crescere e...non ti dico altro altrimenti ti rivelo tutto qui, in seduta stante!! Continua a seguirmi e fra poco capirai cos'ho in serbo per lei! ;)
Piaciuto il capitolo un pò tenebroso??
Lovy91: Prima di tutto devo dirti una cosa ed è importante! Io sono un ragazzo, quindi nelle tue prossime recensioni puoi cambiare le "a" in "o"?? Potresti danneggiarmi psicologicamente se non lo fai! E' vero, scriviamo entrambi di gemelli, che coincidenza! Ti piace questo cap?
Erika91: Ciao e grazie per avermi fatto notare questo mio errore...vuol dire che sei una lettrice attenta, complimenti! :) Ma la storia ti piace almeno un pò?
lilyprongs: Ecco che rispondo al tuo commento...Vedi che anche tu sei riuscita ad inquadrare la mia personalità con poche semplici parole??
Si, è così che mi vedo
quanto mi guardo allo specchio!
;) Accetto "la sfida", ci conosceremo meglio con i nostri scritti cara Lily!
Sono contento che la storia ti sia piaciuta e che tu la trovi originale.
Sai, a volte non mi accorgo di certe cose mentre scrivo e non credevo affatto che questa storia fosse profonda, ma sono contento che tu me lo abbia fatto notare!! ;) Passo a te la penna, (o meglio la tastiera!) Cosa ne pensi di questo cap un pò serioso?!?

Un abbraccio:
Matt_Plant
  
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