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Autore: chiara21    23/05/2022    0 recensioni
A undici anni Cassandra Corvini scopre il mondo della magia. A Diagon Alley fa amicizia con un ragazzino dagli occhi verdi e insieme iniziano un'avventura nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
In pratica un rewrite dei sette libri con l'aggiunta di un personaggio che potrebbe cambiare alcuni dei fatti narrati
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson | Coppie: Vicktor/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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L’ultimo mese di scuola fu come essere in un limbo.

Cassandra era tornata al suo dormitorio solo la mattina successiva, dove aveva trovato gli altri ad aspettarla. Aveva aggiornato i suoi amici sulla situazione, senza però dire nulla sui provvedimenti che Silente stava mettendo in atto, compresi quelli che riguardavano lei stessa.

Cassandra aveva osservato bene i suoi compagni di casa ed era sempre più convinta di ciò che andava fatto. Non solo Draco e Pansy, ma anche Nott, Goyle, Crabbe e Bulstrode, con cui lei non parlava poi così tanto, non sembravano per nulla contenti dei nuovi sviluppi, soprattutto dopo aver avuto la conferma che i loro padri avevano risposto alla chiamata del Signore Oscuro.

Anche il compleanno di Draco, che solitamente era occasione di grande festa, passò in sordina. I serpeverde si fecero portare un the e una piccola torta dagli elfi delle cucine, e passarono la giornata semplicemente cercando conforto.

Harry aveva raccontato solo a Cassandra, Hermione e Ron la verità su cosa fosse accaduto quella notte, di come Cedric era morto, di come Peter Minus avesse compiuto un rituale per far risuscitare Voldemort, e del combattimento con quest’ultimo. A Cassandra si era stretto il cuore quando Harry aveva spiegato il Prior Incantatio, e di come i fantasmi dei suoi genitori fossero apparsi per aiutarlo. Infine, aveva anche spiegato loro tutto ciò che era successo nell’ufficio di Moody, e la verità sulla presenza di Barty Crouch junior a Hogwarts.

Gli altri lo avevano ascoltato in silenzio, intervenendo solo ogni tanto, poi non avevano più tirato fuori il discorso, cercando invece di distrarre Harry dal ricordo di quella notte.

Il banchetto finale arrivò quasi senza che se ne rendessero conto.

Entrando nella Sala Grande Cassandra notò come le solite decorazioni per la vittoria della coppa delle case fossero assenti, sostituiti da drappi neri.
I tavoli, in particolare quello di Tassorosso, erano silenziosi. Anche i professori parlavano tra di loro solo sottovoce.

Silente prese parola. “Siamo alla fine di un altro anno,” cominciò Silente guardando i presenti nella sala. “Vorrei che tutti ci prendessimo un momento per ricordare la memoria di una persona che oggi dovrebbe essere qui con noi. Sto parlando di Cedric Diggory,” fece una pausa, posando lo sguardo sul tavolo dei Tassorosso. “Portate in alto i calici per brindare alla sua memoria.”

“A Cedric Diggory” si sentì dire lungo tutta la sala, come una sola voce. Cassandra alzò il calice con gli altri, ma notò come invece qualche persona sparsa non si fosse unita al brindisi.

“La morte di Cedric Diggory ha colpito tutti noi, chi lo conosceva bene, ma anche chi stava imparando a conoscerlo quest’anno. Credo che abbiate il diritto, dunque, di sapere esattamente cosa è accaduto.”

Cassandra trattenne il fiato. “Cedric Diggory è stato assassinato da Voldemort.”

Echi di voci terrorizzate si sentirono per tutta la Sala Grande. Silente aspettò che tornasse il silenzio per continuare.

“Il Ministero della Magia non vorrebbe che ve lo dicessi, e probabilmente molti genitori si scandalizzeranno per questa mia scelta; che sia perché non credono al ritorno di Voldemort o perché credono siate troppo piccoli. È mia convinzione però che la verità sia preferibile alle menzogne, e che tentativi di far passare la sua morte come mero incidente siano un insulto alla sua memoria.”

“C’è anche un’altra persona che deve essere ricordata in merito ai fatti accaduti,” qui lo sguardo di Silente andò al tavolo di Grifondoro, “sto parlando naturalmente di Harry Potter.”

Gli sguardi di tutti si volsero per un attimo verso il ragazzo, prima di tornare a concentrarsi sul preside.

“Harry Potter è riuscito a sfuggire a Voldemort, riuscendo a riportare il corpo di Cedric Diggory. Ha dimostrato coraggio e lealtà, come pochi maghi sarebbero riusciti a fare, e per questo gli rendo onore.” Continuò, alzando nuovamente il calice.

La maggior parte delle persone lo imitò. Cassandra, alzando il suo, scambiò uno sguardo con Harry, che in quel momento stava guardando al loro tavolo.

“Il torneo Tremaghi serviva in origine per consolidare i rapporti tra le scuole, e ora più che mai questi rapporti vanno rinsaldati. Tutti i presenti saranno i benvenuti, dovessero averne bisogno.” Dopo una pausa continuò. “Per opporci a Voldemort ci servirà rimanere uniti, poiché grande è il suo potere di creare inimicizie. Ci aspettano tempi oscuri e difficili, e molti di voi provengono da famiglie che in prima persona hanno sofferto a causa di Voldemort.”

Poi concluse. “Ricordatevi di Cedric Diggory. Quando e se per voi dovesse venire il momento di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile, ricordate cos’è accaduto a un ragazzo che era buono, e gentile, e coraggioso, per aver attraversato il cammino di Voldemort. Ricordatevi di Cedric Diggory.”

*

Il giorno della partenza da Hogwarts era anche il giorno in cui sarebbero partiti gli studenti delle altre scuole. Ovunque si potevano vedere gruppetti di studenti salutarsi, promettendosi di scrivere.

“Secondo voi se non fossimo stati così presi dal torneo a causa di Harry avremmo potuto anche noi goderci un anno tranquillo, facendo amicizie con gli studenti internazionali?” si chiese Cassandra ad alta voce.

“Parla per te, noi abbiamo sviluppato relazioni interessanti,” replicò Blaise con un sorrisetto.

“Oh sì Blaise, ti abbiamo visto soprattutto quest’ultimo mese con Longbottom,” intervenne Pansy sorniona.

“N-non è assolutamente vero. Con un Grifondoro? Non potrei mai.” Gli altri scoppiarono a ridere.

Era vero che non era ancora successo nulla tra i due, ma Cassandra poteva metterci la mano sul fuoco che una relazione sarebbe nata, magari l’anno successivo Longbottom sarebbe stato abbastanza coraggioso da invitare Blaise a uscire.

In quel momento furono raggiunti da Viktor Krum. “Cassandra Corvini, ti ringrazio ancora per aver organizzato la sfida tra cercatori. Noi siamo poi riusciti a volare ancora insieme, anche se in segreto.”

Cassandra si sentì compiaciuta. “È stato un vero piacere conoscerti, Viktor Krum. Ti auguro buona fortuna per il prossimo campionato.” Krum sorrise, strinse la mano agli altri, e poi si affrettò a raggiungere un altro punto del cortile, dove il golden trio stava parlando.

“Non sapevo aveste fatto altre sfide tra di voi.” Disse Pansy rivolgendosi a Draco.

“Te l’ha detto che sono state in segreto. Sono stati come degli allenamenti.” Rispose Draco, molto orgoglioso di se stesso. “Quando non è circondato da persone, Viktor è molto più espansivo.” Poi diventò più mesto. “Quello che diceva Silente… stavo davvero imparando a conoscere Cedric Diggory, e pensare che ora è morto…”

Cassandra gli poggiò una mano sulla schiena, in segno di supporto. I quattro rimasero in silenzio qualche istante, per poi rendersi conto che le carrozze erano arrivate, e gli altri studenti stavano cominciando ad andare.

Il viaggio di ritorno cominciò sotto un cielo sereno, ben diverso dall’umore di molti studenti.

I quattro serpeverde aspettarono un po’ che tutti fossero nelle cabine prima di alzarsi e raggiungere quatti quatti lo scompartimento in cui Harry, Hermione e Ron stavano parlottando.

Una volta che tutti furono seduti, Draco tirò fuori il giornale, cominciando a leggere. Gli occhi di Harry si puntarono su di lui.

“Voglio sapere che cosa dice la Gazzetta?”

“Tranquillo Harry, non dicono nulla di che,” rispose Hermione. “In realtà, non dicono nulla di nulla, solo un misero articolo dicendo che avevi vinto il torneo e neanche un accenno a Cedric.”

“Mi sembra strano che la Skeeter non abbia scritto nulla, anzi ora che ci penso è da un bel po’ che non fa uscire articoli.” Intervenne Cassandra.

Hermione e Pansy si scambiarono uno sguardo. “Hermione?”

“Abbiamo scoperto come la Skeeter scopriva tutte quelle informazioni per gli articoli.” Disse la ragazza tutto d’un fiato. “Beh è stata Pansy a scoprirlo e me l’ha detto. Poi abbiamo attuato un piano per vendicarci.”

Cassandra e gli altri guardarono le due con rispetto. “E qual è quindi il suo segreto?”

“È un animagus non registrato. Uno scarabeo per l’esattezza.” Rivelò Pansy. “L’ho scoperto perché ho velatamente interrogato la Gamp, quella del sesto anno che ogni tanto le dava i commenti.”

“Poi io l’ho vista in infermeria mentre tu dormivi e l’ho catturata.” Così dicendo Hermione tirò fuori dalla borsa un barattolo, dove un grosso scarabeo camminava tra le foglie.

“Davvero brillante. Ma non hai paura che possa vendicarsi?”

“Non m’importa, tanto se la denunciassi al ministero finirebbe ad Azkaban e non credo che la prospettiva la tenti.”

“Magnifico Hermione,” disse Harry, “e anche tu Pansy.” Le due ragazze sorrisero, fiere.

La porta dello scompartimento si aprì, facendoli sobbalzare.

“Ma guarda chi abbiamo qui,” Fred Weasley disse guardandoli, “serpentelli e leoncini assieme.” Finì George, cominciando a entrare. Draco provò a protestare, ma i gemelli lo ignorarono, unendosi al gruppo. In otto in uno scompartimento si stava decisamente stretti, ma George si era seduto di fronte a lei, e Cassandra non fece più molto caso agli altri presenti.

“Vi va una partita a Spara schiocco?” propose Fred.

Nel mezzo della partita Harry fece una domanda, a cui anche Cassandra, dopo aver passato gli ultimi tempi con George, cercava una risposta.

“Allora, ce lo dite? Chi stavate ricattando.”

I gemelli si guardarono. “Oh, quello,” rispose Fred cupo.

“Ludo Bagman” disse George con una smorfia.

“Bagman?” chiese Ron sorpreso. “E perché?”

“Perché non ci ha mai pagato la vincita della scommessa alla coppa di Quidditch.” Rispose Fred. “O meglio, ci aveva pagato, ma con l’oro dei lepricani” aggiunse.

“Ma forse è stato un errore.” Intervenne Hermione. A Fred sfuggì una risata amara. “Lo abbiamo pensato anche noi, all’inizio. Ma gli abbiamo scritto e riscritto e lui continuava a ignorarci. Poi l’abbiamo rivisto a Hogwarts e lì si è comportato pure peggio.”

“Ci ha detto che eravamo troppo giovani per il gioco d’azzardo, che non ci avrebbe pagato.”

“Che carogna.” Disse Blaise. “Ma scommetto che la verità è che sia indebitato fino al collo.”

“Già. A quanto pare si è invischiato a fare scommesse con i goblin, ma sono stati più furbi di lui, e ora è in bancarotta.”

Draco fece un fischio. “Mai fare accordi strani con i goblin. Troveranno sempre qualche cavillo che ti si ritorcerà contro.”

“Ma quindi avete perso tutti i vostri risparmi,” esclamò Ron.

“Già, addio ai nostri progetti.” Disse cupo George. A Cassandra venne quasi l’impulso di abbracciarlo, ma erano davanti a tutti, così si limitò ad allungare la gamba fino a toccargli un piede con il suo. George la guardò sorridendo mestamente.

Il resto del viaggio passò tranquillamente e quasi senza rendersene conto ben presto erano arrivati a King’s Cross.

I serpeverde scesero per primi, affrettandosi per non far vedere che avevano passato il viaggio con Harry e gli altri.

Cassandra abbracciò a uno a uno i suoi amici. “Deduco che dovremmo cancellare i piani per le vacanze in Italia.”

Pansy l’abbracciò di nuovo. “Oh Cassandra, mi dispiace. Avremmo voluto davvero tanto venire.”

“Non è certo colpa vostra. Promettetemi che sarete al sicuro.” Rispose lei, guardandoli negli occhi.

“Promesso.” Fece Draco, “E se succede qualcosa, troveremo il modo di avvisarti.”

La ragazza li vide allontanarsi verso le loro famiglie, mentre lei si affrettava a oltrepassare la barriera.

Mentre prendeva il bus per arrivare in aeroporto, si perse nei suoi pensieri. Anche gli altri anni erano stati caratterizzati da eventi pericolosi, ma quest’ultimo li aveva messi di fronte a una realtà completamente diversa.

Molte cose sarebbero cambiate da lì in avanti, ma Cassandra non si sarebbe fatta trovare impreparata.
  
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