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Autore: Vento di Levante    25/05/2022    1 recensioni

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Tre momenti che provano a catturare le dinamiche fra Izzy e Ed nel corso del tempo.
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Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Izzy Hands
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Parte seconda

 


 

Izzy Hands vide il pennone di mezzana frantumarsi in una pioggia di schegge per poi accasciarsi quasi con grazia, frenato dalla vela che si gonfiò fluttuando come una veste femminile.

Pensò allora che fosse finita; e invece ancora no.

Dalla loro fiancata continuavano a esplodere colpi che scalfivano a malapena il galeone con cui avevano ingaggiato quella dannata gincana mortale.

Il loro sloop era svelto e Edward un timoniere dannatamente agile, ma questa volta il diavolo ci aveva messo la coda: avevano appena lasciato Guadalupa quando dal dissiparsi dei banchi di nebbia era sbucata quella bestia di nave spagnola, e a Izzy erano cascate le braccia.
Anche allora aveva pensato che fosse finita; ma Edward era di un altro parere.

"Tutti ai propri posti, ADESSO!" aveva ruggito quasi volando giù dal posto di vedetta, dove Izzy avrebbe giurato che si fosse ritirato a smaltire la sbornia appena mezz'ora prima.

Erano riusciti a volare fuori portata, a rispondere al colpo di avvertimento facendo fuoco, come lo sberleffo di un Davide a due alberi contro un Golia che caricava almeno quaranta cannoni; ma poi la nave da guerra aveva risposto al cannoneggiamento, quasi sparendo alla vista in una nuvola di fumo pallido.
E Izzy si era detto, ecco, è adesso che siamo davvero morti; e invece i colpi erano finiti a vuoto nelle onde davanti a loro.

"Vaffanculo, papisti figli di puttana!" aveva urlato qualcuno dal ponte di artiglieria, mentre all'angolo della bocca di Izzy ballava un sorriso vagamente isterico.

Aveva raggiunto Edward al timone e aveva cercato di parlargli discretamente, se mai una cosa del genere era possibile mentre l'intera nave vibrava come un vespaio impazzito.

"Non possiamo batterli, Edward, cosa facciamo ancora qui?" aveva gridato al suo orecchio.

Ma Edward - il Capitano Teach, aveva sussurrato una voce ancora incredula nella mente di Izzy - gli aveva rivolto un'occhiata di fuoco. "Non possiamo nemmeno sfuggirli," aveva replicato tornando a piantare lo sguardo nell'orizzonte, "quindi, facciamogliela sudare. EHI, IVAN! NON PERDIAMO VELOCITÀ! FORZA!"

Poi il Capitano aveva ordinato a Izzy di scendere e tenere sotto controllo la situazione in artiglieria, e da lì le cose si erano fatte un po' frammentate.

Il ventre di una nave durante uno scontro a fuoco era qualcosa di simile all'inferno, con fumo e stridor di denti, fra l'alternarsi delle scariche di artiglieria e la frenesia di domare un principio di incendio sotto coperta.
Eppure, miracolosamente, in tutta quella sarabanda intorno alla pesante nave spagnola, erano rimasti quasi illesi.

Questo fino a quando Izzy non aveva deciso di risalire sul ponte, giusto in tempo per assistere alla cannonata che aveva centrato l'albero, e appena in tempo per rendersi conto che il pennone tranciato era crollato a un soffio dal timone; e a quel punto le gambe lo stavano già portando su per la scaletta del cassero e in ginocchio al fianco di Edward, a terra e con una gamba incastrata sotto l'albero sfasciato.

"Aiutami a spostarlo!" gli abbaiò appena lo vide, i capelli e la barba pieni di schegge, mentre già cercava di sollevare il rottame che lo intrappolava. 

"Cristo santo, Edward." fece Izzy in un soffio.

In due riuscirono a spostare il pennone, ma la gamba di Edward non lo reggeva più.

"Merda," mormorò, mentre si aggrappava a Izzy per restare in piedi, suonando per la prima volta come se le cose non stessero andando esattamente per il verso giusto.

Izzy sentì una vampa di rabbia salirgli al volto, "Con rispetto parlando, Capitano," ringhiò, guardando fisso davanti a sé, "questo non sarebbe accaduto se fossimo andati via quando potevamo."

Rimase per un istante in attesa di una replica; e trasalì quando a un pollice dal suo orecchio Edward gridò "OI! SUBITO! SGOMBERATE QUESTO CASINO!", spedendo due marinai terrorizzati a tagliare via le sartie che il pennone aveva trascinato con sé.

"Forse la randa è ancora salvabile," mormorò Edward guardando in alto. "Aiutami a riprendere il timone, Iz."

Izzy avrebbe desiderato più di ogni altra cosa aprire il cranio di Edward e urlarci dentro, per vedere se così sarebbe riuscito di inculcargli un po' di senno prima che presumibilmente morissero entrambi.

Invece, nell'aria ancora rintronante del suono dei cannoni e del vento che andava crescendo, sibilò fra i denti Sì, Comandante, e portò Edward, barcollante e spezzato come la sua nave, fino alla ruota del timone.

"...è che, vedi, Iz" disse poi Edward a bassa voce, "non avrei avuto lo stomaco di farci ammazzare mentre scappavamo."

"Ah, merda," bofonchiò Izzy, chiudendo gli occhi e sentendo la rabbia sfuggirgli via come acqua fra le dita.

Perché era vero, e lo sapeva anche lui, che non avrebbero mai fatto in tempo a seminare gli spagnoli, che l'unica altra scelta sarebbe stata la resa; e che si stavano facendo il culo solo per strappare altri cinque minuti di merda, ancora un sorso di vita prima dell'inevitabile.
Sentì la gola chiudersi.

Edward ridacchiò.
Quando Izzy lo guardò, i suoi grandi occhi scuri erano fissi su di lui.

"Carriera brillante, huh?" fece, con un riso malfermo.

Izzy grugnì, aspettando che si esaurisse la scarica di cannonate partite dal fianco della loro nave. "Un paio di settimane molto intense." concesse poi, alzando le sopracciglia; e ridendo Edward gli assestò un pugno sulla spalla. "Quasi un mese, stronzo!"

In quel momento, da sotto il ponte si levò un clamore allarmato, e quasi nello stesso istante Izzy avvertì l'inconfondibile odore della pece incendiata. E infatti, ecco che dai boccaporti salivano volute di spesso fumo nero.

"Oh, e che cazzo." sospirò. Ormai era troppo esasperato per preoccuparsi più.

Accanto a lui, Edward si era afflosciato contro il timone; scuoteva vagamente la testa alla vista dell'incendio che annunciava la definitiva fine del viaggio, per il loro piccolo sloop e tutta la loro piccola, ridicola avventura.

E non aveva smesso di sorridere fra sé di quel piccolo sorriso provato.

Quel sorriso metteva sempre addosso a Izzy una tremenda voglia di - di cancellarglielo dalla faccia, strapparlo via coi denti; e forse questa volta lo avrebbe fatto davvero, perché seriamente, ormai, ormai, che cazzo..?

Leccandosi le labbra, prese fiato, si voltò verso Edward, e - 

"Ho un'idea, Iz." gli disse Edward, piantandogli in faccia di sotto in su gli occhi scuri in cui luccicava una scintilla.

E Izzy, inghiottito istantaneamente ciò che stava per dire o fare, Izzy naturalmente ascoltò.
 



Addendum 

Tratto da "Storia Generale dei Saccheggi e degli Assassinii dei Più Famigerati Pirati" del Capitano Charles Johnson

"...Discordando in vari modi i racconti su come il Capitano Edward "Barbanera" Teach per la prima volta si sia guadagnato gli allori della sua sanguinosa fama, riportiamo l'aneddoto della sua vittoria sul Galeone Spagnuolo Milagroso, nel mare dell'isola di Guadalupa nell'anno del Signore 1697 o 1698.

Narrano vari testimonii come, essendo già la battaglia quasi che vinta dal Galeone, di molto superiore in forze e in stazza al brigantino pirata, il Capitano Teach facesse della propria stessa nave un Ordigno Incendiario e la pilotasse egli stesso nel fianco de la Milagroso, speronandola a guisa di Ariete o Maglio da guerra, e appiccandovi il fuoco come a un braciere mentre l'eqvipaggio di bucanieri si poneva in salvo nella vicina baia di Guadalupa. (...) 

Il relitto del Galeone incendiato, sospinto dal vento sulla costa dell'isola, divenne poi oggetto di Saccheggio e Bottino da tutti gli abitanti di Guadalupa nonché dalla ciurma di Edward Teach, il quale guadagnò dall'episodio invero molto oro e fama e la nomea di Pazzo e Barbanera."
 


 

NdA

Questa piccola raccolta è un regalo per una persona.
Auguri, have an already exhausted babysitter Izzy 8D

Ah, la "Storia Generale dei Saccheggi e degli Assassinii dei Più Famigerati Pirati" del Capitano Charles Johnson esiste, ma naturalmente questo paragrafo è inventato di sana pianta. 

Purtroppo 8B

 

 

 

   
 
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