Desdemona non riusciva a
stare
ferma. ***
Coleen
Matthews aveva il volto di un pallore delicato, quasi regale, due
grandi occhi marroni e un sorriso accattivante. ***
I muri scrostati del 109
di Crawford Street si illuminavano ad intermittenza di rosso e blu in
quell'imbrunire che sembrava essere giunto troppo presto.
Aveva percorso la stanza del motel innumerevoli volte, il
rumore dei passi attutito dalla moquette sudicia.
Sam respirò a
fondo. Aveva cercato di non guardare l'amica, ma il suo nervosismo lo
aveva percepito comunque, quasi stagnasse nell'aria.
Si alzò
improvvisamente “Des, fermati, ti prego! Mi stai
facendo uscire
fuori di testa!”
Ma la ragazza si lasciò andare ad una
lieve risata nevrotica e si fermò, allargando le braccia e
spalancando quei grandi occhi che nella penombra della stanza
sembravano verdi “Sto uscendo io fuori di testa.
Sono usciti da
ore e... E non mi fido di Coleen.”
Sam si irrigidì
appena. Ebbe la sensazione che Desdemona avesse tenuto nascosto
qualcosa a tutti loro “Sai qualcosa che io non so?”
Esternò
in quel modo le proprie paure, guardando l'amica negli occhi con
sicurezza disarmante.
Desdemona lo guardò con aria confusa “Cosa?
No! È solo che... Se fosse lei la strega, e tutto porta al
fatto che
lo sia, non sarebbe pericolosa? E poi è astuta a prescindere
che sia
o no una strega. In poco tempo ha preso in pugno il Black Rose, ha
fatto fuori la concorrenza in credo una settimana. Cioè,
sì
insomma...Non fatto fuori uccidendoli, ma è quella che tra
tutti ha
le quote più alte delle scommesse.”
Sam sospirò,
sorridendo appena. Guardò l'amica con sguardo comprensivo e
forse
persino intenerito, ma anche divertito. Quella sicurezza che le aveva
sempre visto cucita addosso sembrò dissolversi e Sam trovava
la
situazione estremamente buffa, in parte surreale.
Ma vederla in
quel modo, gli fece apparire Desdemona molto più normale
di
quanto non apparisse di solito.
“Des, mio padre e mio
fratello sanno cavarsela, te lo posso assicurare.”
Sam aveva
pensato di riuscire a calmarla e forse di riuscire a calmare se
stesso, perché non poteva negare che un tarlo glielo avesse
messo,
ma quelle parole non ebbero l'effetto sperato.
“Vado a vedere
la situazione.” sentenziò infatti lei,
uscendo dalla
stanza.
Sam non ci provò neanche a fermala, quella risolutezza
era capace di mettergli paura, anche più dei mostri che
aveva già
incontrato, seppur da lontano. Si limitò a seguirla,
contrariato ma
al contempo spaventato, perché se fosse successo qualcosa a
suo
padre o a suo fratello, non avrebbe saputo che fare.
Gli venne
naturale pensare a Desdemona e alla sua situazione, quella vita
passata insieme a chi non era famiglia e che nemmeno si dimostrava
tale.
Non sapeva se sentirsi fortunato. Fino a quel momento aveva
sempre pensato di non esserlo, con un padre dispotico e un fratello
che ne era l'ombra, un segreto che custodiva ma di cui non avrebbe
mai voluto esserne a conoscenza, una vita che detestava e da cui
cercava di scappare, costantemente.
Ma si rese conto che non era
l'unico a voler scappare. Non capiva però per quale motivo
Desdemona
stesse fuggendo in una direzione che, secondo il suo punto di vista,
era completamente sbagliata. Perché stava fuggendo verso
quella vita
che Sam stesso odiava.
All'apparenza non
sembrava affatto una strega, nemmeno con quei lunghi capelli neri ad
incorniciarle il viso.
John Winchester l'aveva osservata da
lontano, seduto nella sua auto.
L'aveva osservata attraverso le
finestre della sua casa, piccole scene di vita quotidiana e
solitaria, lo aveva fatto per ore.
Aveva continuato ad osservare
quella casa anche quando sembrava non esserci più traccia
della
donna.
Ma c'era qualcosa che stonava nella perfezione di quella
casa, nella tranquillità di quella donna.
John sbuffò, stizzito
diede un pugno al volante della sua Impala, sotto lo sguardo
interrogativo del figlio maggiore.
“Dovremmo cercare di
capire chi può essere la prossima vittima. In questo modo
non
abbiamo niente, solo la parola di una ragazzina. Sei sicuro che
possiamo fidarci di lei?”
Dean annuì. Anche lui aveva avuto
dei dubbi sulla ragazza e ancora adesso lei era per lui un totale
mistero, ma era certo che non fosse la strega.
In quei momenti
passati insieme a lei non solo aveva potuto constatare che non avesse
fatto qualche incantesimo e porre così fine alla vita di
Laura
Morales, ma aveva visto un lato di lei che gli impediva di credere
che potesse arrivare a tanto, nonostante tutto.
Forse avrebbe
fatto qualunque cosa per proteggere Jane e Dylan. Glielo aveva letto
negli occhi, in quei modi di fare troppo materni per una sedicenne,
vedendovi un qualcosa di troppo familiare e proprio per questo -
nonostante Steve Wallace rappresentasse un pericolo per i due bambini
- non si sarebbe mai spinta a tanto.
Si sarebbe semplicemente
assicurata di essere presente, per proteggerli e stare loro accanto,
senza rischiare nulla.
“Desdemona avrebbe avuto i suoi motivi
per uccidere quello Steve, ma non è stata lei. Sono stato
con lei
per tutto il tempo in cui hai parlato con la Wallace e poi non
rischierebbe tanto. Avrebbe troppo da perdere.”
John rilassò
le spalle. Credeva al figlio, non aveva motivo alcuno per non
farlo.
Dean, in più di un'occasione, si era dimostrato non solo
un cacciatore in gamba, ma anche un uomo migliore di lui, con una
propensione a capire gli altri, avvalendosi di quell'istinto che al
contempo era enorme pregio e incredibile difetto.
John si chiese
cosa Desdemona avesse da perdere ma accantonò subito quella
domanda
ritenendola una curiosità non necessaria.
E forse era proprio
per queste differenze che lui stesso, seppur non lo avesse mai
esternato, riteneva Dean un uomo migliore di lui. A dire il vero non
lo aveva mai ammesso nemmeno a se stesso, non fino in fondo, quasi
quella consapevolezza fosse un qualcosa di labile, impercettibile, un
pensiero che non si era mai davvero formato ma che rimaneva
lì, nel
retro del suo cervello, sepolto dalla caccia, dall'odio verso quella
creatura maligna che gli aveva portato via un pezzo di anima,
dall'ossessione, dal desiderio di una vendetta non ancora consumata
ma che lo stava consumando. E che stava consumando i suoi figli senza
che se ne accorgesse.
“Chiama Sam. Vediamo se al Black Rose
hanno fatto qualche altro nome a Desdemona.”
Dean annuì a
quell'ordine mascherato da richiesta, ma ancor prima che potesse
avviare la chiamata, qualcuno bussò al finestrino
dell'Impala
facendolo sobbalzare prima e imprecare poi.
Una sorridente
Desdemona lo salutò prima di aprire la portiera posteriore e
infilarsi nell'auto seguita da Sam che aveva un'aria contrita
“Ho
provato a dirle di non venire.” si
affrettò a dire nel vedere
l'espressione furente sul volto di suo padre, ma venne ignorato da
Desdemona che si affacciò in avanti posando gli avambracci
sul
sedile anteriore “Lo sapete, vero, che Coleen
è uscita dalla
porta sul retro?” disse con un sorriso furbo sulle
labbra ben
definite.
Sam parve sorpreso nel sentire quelle parole. Non si era
minimamente accorto di nulla, troppo preso dai suoi pensieri, da quel
timore che quell'amica appena trovata si potesse cacciare in guai che
lei stessa non avrebbe saputo gestire. Aveva il terrore che la caccia
l'affascinasse a tal punto da farne un'ossessione come quella di John
Winchester.
“Come fai a saperlo?” chiese, ma
la sua
voce venne quasi sovrastata dalla sonoro e colorita imprecazione di
suo padre, che mise in moto l'auto.
“L'ho vista di sfuggita
qualche secondo fa.” Desdemona si ritrasse
nuovamente nel
pronunciare quelle parole, osservando il bel volto di John quasi
deformato da una rabbia mal trattenuta.
Ma John parve calmarsi
velocemente. Dopotutto aveva bisogno di parlare con la ragazza.
Fu
Dean però a precederlo, forse timoroso che suo padre si
sarebbe
posto in maniera troppo aggressiva con lei o forse perché,
semplicemente, sembrava che Desdemona si fidasse di lui.
Era
strano come Dean Winchester potesse a volte sembrare l'ultimo ragazzo
a cui dare fiducia ma sapesse al contempo riuscire a conquistarla.
Aveva un modo di fare dapprima spavaldo, forse anche troppo irruento,
ma che sapeva scivolare in una strana affabilità che
infondeva
sicurezza, una volta che lui stesso aveva capito di potersi fidare.
“Coleen
ha litigato con qualcun
altro?” chiese in tono calmo voltandosi verso di
lei, il
braccio posato sopra il sedile e lo sguardo deciso, ma capace di
infondere calma.
“Non che io sappia. Mi hanno fatto solo i
nomi di Steve, Mark e Laura.”
“Causa del litigio?”
chiese poi John, il tono aspro, più di quanto avrebbe voluto.
Ma
quel tono non sembrò spaventare Desdemona che, con un
sorriso amaro,
si strinse nelle spalle “Il più banale
tra chi frequenta un
posto come quello: tutti le dovevano dei soldi.”
Nell'abitacolo
dell'auto calò il silenzio per qualche istante. Solo il
rombo del
motore faceva da tappeto sonoro a quel mutismo che sembrava aver
colpito tutti loro.
Sam si agitò appena sul sedile, lo sguardo
volto quella casa che ora doveva essere ancor più silenziosa
di
quell'abitacolo.
“Né Laura né Mark avevano
famiglia,
giusto?”
Fu Dean a rompere quel silenzio, rivolgendosi a suo
padre che con un sospiro stanco scosse il capo. Aveva il piede pronto
sull'acceleratore, ancor prima che Sam parlasse esponendo i dubbi che
avevano colpito il fratello maggiore “Beverly
Wallace. Potrebbe
cercare lei per il denaro.”
John partì ancor prima che il
figlio finisse quella frase e Desdemona deglutì a vuoto.
Si
spinse contro il sedile posteriore, il respiro leggermente affannato
in un disperato tentativo di mantenersi calma e non mostrare quella
paura che in pochi istanti le si era insinuata sottopelle, facendola
rabbrividire.
Il suo pensiero corse immediatamente a Jane e Dylan,
solo apparentemente al sicuro nell'ordinata casa della signora
Martin, due case più in là.
Sam sembrò rendersi conto della
paura provata dall'amica. Le strinse una mano e lei ricambiò
quella
stretta solo qualche secondo dopo.
Anche Dean sembrò rendersene
conto, quasi quella paura fosse scivolata anche a lui sottopelle.
Guardò Desdemona dallo specchietto retrovisore sinistro,
vide il suo
volto pallido contratto, lo sguardo fisso davanti a sé,
privo di una
vera espressione. Sembrava che Desdemona si fosse completamente
estraniata.
L'Impala
di John Winchester si era fermata qualche metro più
indietro, il
rombo del motore a farsi più greve e più lento
fino a cessare del
tutto.
Desdemona si precipitò fuori dall'auto, lasciò la
portiera aperta e corse verso la casa, incespicando su quel prato
falciato male, tra ciuffi di erba troppo alti e zolle di terreno
smosse.
Un agente di polizia provò a fermarla, ma Desdemona
Hawkins era troppo veloce, troppo abituata a sfuggire a chicchessia.
Non le importò nemmeno di quel nastro giallo che sbarrava la
porta. Lo ruppe, come un corridore che taglia il traguardo e solo in
quel momento arrestò la propria corsa.
Il corpo di Beverly
Wallace era riverso a terra, gli occhi vitrei, spalancati in
un'espressione di terrore rimasto impresso in quel volto senza vita,
la bocca insanguinata e quella chiazza di sangue che si era allargata
sul pavimento, un lucido rosso vermiglio in cui si rifletteva
l'orrore di tutto quello.
Prima che potesse gridare o avanzare
oltre, due forti braccia l'avvolsero, impedendole di indugiare ancora
su quell'orribile visuale.
Non si era resa conto che Dean l'aveva
seguita, ma sia aggrappò a lui, a quella camicia a quadri
che lei
quasi rischiò di strappare per la forza che ci aveva messo
nel
farlo.
Dean l'avrebbe trascinata via anche se gli agenti non gli
avessero intimato di farlo.
Solo diversi istanti dopo Desdemona
sollevò il capo, scostando il volto dal petto del ragazzo.
Riconobbe
le luci rosse e blu, riconobbe quell'imbrunire giunto troppo presto,
il prato falciato male e, finalmente, due case più in
là, la
signora Martin sulla soglia della porta a farle cenno che i bambini
fossero al sicuro.
Poi si sentì cadere, quasi le forze l'avessero
abbandonata all'improvviso, ma Dean fu pronto a sostenerla.
La
fece sedere sul marciapiede prima di inginocchiarsi di fronte a lei
ed accarezzarle il viso per far sì che lei lo guardasse
negli
occhi.
Dean si sorprese quando vide sulle labbra di lei l'accenno
di un sorriso in contrasto con gli occhi lucidi.
“Loro stanno
bene. Stanno bene.” disse la ragazza con un sospiro
di
sollievo, guardando in direzione di Sam che li stava raggiungendo.
Le
si sedette accanto, tornando a stringerle la mano. Questa volta lei
ricambiò la stretta velocemente, guardandolo con
gratitudine.
Lo
stesso sguardo poi lo rivolse a Dean che le sorrise appena,
scostandole i capelli rossi dal volto.
Rimase qualche attimo in
silenzio prima di rivolgersi al fratello.
“Dov'è papà?”
Sam guardò Desdemona, quel profilo delicato e quello sguardo
che
tornò ad addolcirsi dopo il terrore che aveva offuscato
quegli occhi
cangianti.
“Ha visto Coleen ed è andato ad inseguirla.”
e prima che Dean si precipitasse a raggiungere il padre, Sam
parlò
ancora “Ha detto di rimanere qua con lei.”
Perché John
Winchester aveva visto tutto e aveva immaginato tutto.
Aveva
immaginato quella paura, quel terrore, quel disgusto che avevano
colpito Desdemona, senza sapere che tutto sarebbe passato in fretta,
nonostante tutto.
Perché per Desdemona era molto più importante
la sicurezza di Jane e Dylan che la vita di Beverly Wallace.
Ora, ciò di cui
aveva paura, era solo
un futuro ancora più incerto.