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Autore: Rainbow_unicorn    06/06/2022    1 recensioni
Zoe è una ragazza normale... Normale? ok forse non così tanto, dopotutto essere la nipote di Stephen Vincent Strange toglie tutto quello che può essere considerato razionalmente nella norma.
Ma d'altronde cosa significa normale? Zoe non l'ha mai capito, ma forse ora che entrerà alla E.S.U. riuscirà a comprenderlo.
Le stranezze però sono dietro l'angolo e non solo quelle purtroppo, ma per fortuna non è da sola... o forse per sfortuna: dipende dai punti di vista. Starà a lei decidere se essere una normale adolescente o la stravagante nipote di un dottore piuttosto... particolare.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor Stephen Strange, Nick Fury, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate alcune settimane da quell’incubo e quella figura non si era più presentata né nei suoi sogni né al Sancta Sanctorum, suo zio non era più voluto tornare sull’argomento e lei era troppo impegnata a prepararsi per l’esame per rimuginarci sopra.
L’orologio della sua camera segnava le sei del mattino e lei era già sveglia. Perché? Che domande oggi era il giorno!
Tra esattamente tre ore avrebbe avuto l’esame per entrare all’E.S.U. ed era molto agitata.
Ora si trovava nel letto a fissare con insistenza l’orologio nel muro di fronte a lei.
Trattenne il respiro.
Ok, non riusciva più a riaddormentarsi, si era rigirata più volte sotto le coperte senza successo.
Il cuore le batteva all’impazzata!
Si alzò improvvisamente e prese gli appunti che le aveva passato Peter per riguardarseli di nuovo, nel caso si fosse dimenticata qualcosa.
«Zoe» la chiamò improvvisamente una voce «posso entrare?»
Gli rispose affermativamente, Stephen aprì la porta e si sedette al suo fianco.
«Immaginavo fossi sveglia, cosa stai facendo?»
«Ripasso» gli ripose con la testa abbassata sui fogli.
Lo stregone glieli prese: «No, no, se ti metti a ripassare è peggio, ti sale solo di più l’agitazione. Te lo dice un esperto!»
Si voltò verso di lui: «Anche tu eri così prima di un esame?»
«certo che lo ero!
È normale, l’importante è non farsi prendere dall’ansia.
Ricordati quello che fatto è fatto, quindi non starci a pensare troppo, ok?
Ti sei impegnata tanto e comunque andrà, tu hai fatto il possibile!»
Zoe si appoggiò alla sua spalla: «Non puoi sbirciare nel futuro e dirmi se lo passerò?»
Stephen scosse la testa divertito: «No perché poi se te lo dico non si avvera.»
«E se poi non lo passo?» domandò improvvisamente la ragazzina.
«Perché non dovresti? Mi hai detto che con Peter avete pure fatto le prove degli anni scorsi e sono andate bene.»  
«Sì ma-»
«Niente ma! Vedrai che andrà tutto bene, ora piuttosto andiamo a fare colazione.»
Scesero le scale e si diressero verso il tavolo in cucina.
«Cosa vuoi mangiare?» chiese Stephen
«Non so, non ho tanta fame…»
«È meglio che mangi comunque qualcosa: del tè con dei biscotti secchi?»
Decise di seguire il suo consiglio e iniziò a scaldare l’acqua: di solito si occupava lei o Wong di preparare da mangiare, perché, anche dopo l’operazione, le mani dell’ex neurochirurgo tremavano, soprattutto di prima mattina.
L’ex bibliotecario non si fece molto attendere e si presentò in cucina.
«Ah avete già iniziato a preparare.» sorrise.
«Allora Zoe, come ti senti?»
«Agitata.»
«Non preoccuparti sono sicuro che ce la farai sicuramente, ora siediti e lascia preparare a me.» le intimò indicandole la sedia vicino a Stephen.
Finita la colazione, iniziò a prepararsi per uscire.
Suo zio l’aiutò a preparare lo zaino e le mise dentro anche qualcosa da mangiare, nel caso avesse avuto ancora fame, visto che alla fine aveva lasciato praticamente tutti i biscotti.
Mentre metteva le ultime cose in cartella sentì il cellulare vibrare, guardò le notifiche: era Peter che le augurava buona fortuna per l’esame.
Sorrise e gli rispose ringraziandolo: era carino da parte sua preoccuparsi per lei.
«Zoe è ora di andare» le grido Stephen dal salotto.
«Sì, arrivo!»
Lo raggiunse e lo trovò nei suoi abiti civili.
«Come mai quell’espressione? Andiamo su!» le rispose
«Non pensavo che mi volessi accompagnare.»
«Vuole essere sicuro che tu sia tranquilla» si introdusse improvvisamente Wong, lo stregone lo fulminò con lo sguardo, ma ottenne solo una risata divertita.
Era un giorno importante per Zoe: il suo primo esame e in quanto suo zio voleva starle vicino, in più vedendola così preoccupata anche lui non riusciva a rimanere calmo come lo era di solito.
Finalmente uscirono di casa e dopo aver preso la metro arrivarono davanti all’E.S.U.
«Manca ancora mezz’ora all’esame» le disse Stephen.
La nipote annuì, ma non spiccicò parola: era strano perché lei era una di quelle persone a cui piaceva conversare di qualsiasi cosa, trovava sempre un argomento, anche quelli più strambi.
Il dottore si girò verso di lei: «Hey, vedrai che andrà tutto bene»
Non gli rispose, rimase con la testa abbassata.
Strange iniziò a preoccuparsi si inginocchiò in modo da poter vedere il suo viso: aveva gli occhi lucidi, probabilmente era un modo per sfogare tutta quell’ansia che le stringeva lo stomaco.
«Guardami» le intimò dolcemente il mago «Questo non è niente in confronto a tutte le sfide che abbiamo affrontato fino ad ora.» le asciugò le lacrime con le dita tremolanti «Andrà bene, perché ti sei impegnata, sei brava e so che ne sei perfettamente in grado, ok?»
La giovane lo guardò e poi lo abbracciò singhiozzando.
Ricambiò l’abbraccio.
«Crediamo tutti in te!»
A loro si avvicinò una ragazzina alta dai lunghi capelli color ebano e con due occhi vispi di un verde smeraldo.
«Scusate non volevo interrompervi» si intromise nel discorso.
Zoe si girò, il sorriso tornò a risplendere sul suo viso.
«Ann, ciao!» le corse incontro per poi stritolarla in un abbraccio.
Shannon ridacchiò divertita: «Hai visto? Sono qui, come avevo promesso.»
Stephen le guardò: conosceva abbastanza bene l’amica di Zoe per sapere che sua nipote era in buone mani.
La mora guardò l’uomo e fece un cenno con il capo «Signor Strange.»
«Visto che ora c’è Shannon, io vado.» annunciò «Ricordati di chiamarmi una volta finito e se non rispondo-»
«Chiamo Wong.» la giovane finì la frase per lui.
«Arrivederci signor Strange» lo salutò l’amica.
Il super eroe fece un cenno con la mano prima di tornare al Sancta Sanctorum.
Le due ragazze si avvicinarono all’entrata.
«Allora io ti aspetto fuori» disse Shannon accompagnandola fino all’aula dove si sarebbe svolto l’esame.
L’altra annuì rigidamente.
Ann le sorrise: «Vai lì e spacca tutto!» alzò un pugno al cielo.
Zoe si mise a ridere.
Suonò la campanella: era ora di entrare in aula.
Si salutarono.
La giovane superò la porta: si trovo in un’aula piena di banchi e sedie, le pareti erano ricoperte di cartelloni con vari progetti scientifici, tranne quella al centro che aveva appesa una lavagna e una lim.
Si sedette davanti a uno dei banchi e tirò fuori una penna.
Arrivò un’insegnate che portava una grossa pila di fogli, dopo aver fatto l’appello, li distribuì.
«Da adesso avete tre ore, buon lavoro.» disse prima di sedersi dietro la scrivania.




|| Spazio Autrice ||
perdonate il ritardo della pubblicazione, ho avuto vari contrattempi e in questi due mesi in generale sarò sempre più impegnata, spero comunque di riuscire di tenere il ritmo di pubblicazione ogni 5-7 giorni
   
 
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