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Autore: Spensieratezza    21/06/2022    2 recensioni
Questo è il seguito di "Riportami all'inizio." Albus e James hanno iniziato il viaggio nel passato, per cercare di salvare le persone care dei loro genitori, ce la faranno?
Per via di esigenze di trama, la storia si svolge a partire dal sesto anno dei malandrini, per cui anche il litigio tra Lily e Severus si colloca al sesto anno, invece del quinto
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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“Non è vero! È una bugia!!”

“Sai quello che può fare, e le sue idee! Perché ti stupisci?” domandò James.

“No..il Signore Oscuro non farebbe mai una cosa del genere..” disse Regulus in stato di shock.

“Oh, davvero? Perché, secondo te, è un buon samaritano che va a portare doni ai bambini il giorno di Natale?” chiese Albus.

Regulus lo guardò storto.
“Il Signore Oscuro può avere i suoi metodi..”

Molto discutibili, se ci pensiamo bene!” disse Albus sarcastico.

“Ma non farebbe mai una cosa del genere! Tradire in questo modo i suoi seguaci più fedeli..no, non lo farebbe mai! Lui ci tiene a loro! Sono suoi amici!

“Voldemort non ha amici, ma seguaci e se pensi che sia la stessa cosa, sei uno sciocco.” Disse Albus risentito.

“Come hai detto?”

“Albus ha ragione! Voldemort non ha pietà per gli elfi. Ne ha lasciati morire parecchi, per i motivi più futili, spesso solamente perché erano di intralcio alla recluta dei suoi mangiamorte..”

“Basta..”

“Perché li tenevano aggrappati alla sua parte umana!!” disse Albus.

“HO DETTO BASTA!!!” urlò Regulus.

“Qual è il problema? Hai una crisi isterica, fratellino?” la voce di Sirius arrivò a interrompere il tutto.

“Beh, fatti dare una pozione calmante dal professor Vitkin, no?” disse Sirius sorridendo per poi andare via senza aver ricevuto risposta.

“Senti, Reg, noi..” disse Albus.

“ZITTI! Ditemi solo una cosa..qual è il vero motivo per cui Vold..il Signore Oscuro, avrebbe ucciso questi elfi? Ci deve essere un motivo, vero?”

“Loro..beh, ecco, loro..” iniziò Albus guardando suo fratello.

“Sono TRADITORI, vero? Traditori del loro sangue..”

“Questo non significa che..” iniziò James.

“E questa grotta? Quale grotta? DOVE?? Di COSA state parlando??” gridò sempre Regulus e i due fratelli notarono che lacrime caddero dalle sue guance.

Un terribile sospetto cadde sulle loro menti.
Regulus forse ricordava la grotta?

Ricordava di esser stato tradito? Di esser stato ucciso?

Ma no, non poteva essere. Non era ancora successo. In teoria. In quella linea temporale.
Lui non poteva sapere..

“Questo tizio di cui parlate..era un traditore anche lui vero?” chiese amareggiato ed arrabbiato.

I due ragazzi restarono in silenzio.
Regulus annuì.

“Se Il Signore Oscuro ha punito dei traditori..ha fatto solo che bene..lui ci da fiducia e ci chiede solo lealtà in cambio e noi non dovremmo..”

“Che colpa ne hanno dei poveri elfi innocenti? Perché prendersela con delle creature che non sanno difendersi? Lasceresti che uccida anche Kreacher, allora?” chiese James.
Regulus lo guardò pallidissimo.

“Kreacher? Ma cosa..cosa c’entra lui? Lui non..non osare neanche nominarlo! Come ti permetti?

“Il mio amico voleva solo dire..” disse Albus.

“E poi..mi state accusando di voler diventare un mangiamorte? Ma cosa..potreste finire in carcere anche solo per averlo pensato, vero? Lo andrò a dire a Silente!” disse indietreggiando.

Loro sapevano che non lo avrebbe mai fatto. Avrebbe potuto chiedere aiuto a Silente anche in passato, ma non lo aveva mai fatto.

STATE LONTANO DA ME!” disse poi scappando via.
I fratelli sospirarono.

“Beh, l’ha presa più male di quello che credessimo.” Disse James.
“Oh no, l’ha presa  a meraviglia.”
“Ma sei impazzito? Hai visto come..”

“Dovevamo spaventarlo e ci siamo riusciti. Tutto sta procedendo secondo i piani. Ora..si passa al piano B.” disse sempre Albus.
 
 
 


*****

Albus e James si stavano incamminando nei dormitori di Serpeverde sotto il mantello.

“Se ci beccano, non sarai il solo a essere sbattuto fuori.” Bisbigliava James.

“Così finalmente UNA VOLTA saremo in casa insieme.” Disse Albus.

“Molto spiritoso. Farò perdere anche un mucchio di punti a Serpeverde!” disse sempre James.
Albus ridacchiò e James se ne accorse.
“Ohh, trovi la cosa divertente?”

“Tantissimo! Beh, puoi sempre chiedere al giovane Piton di ridartene qualcuno o puoi farlo tu, come facevi quando insegnavi.”

"Ah, era per questo che hai riso? Beh, io di sicuro ne avrò tolti molti a Grifondoro, ma è niente in confronto a quanti ne hai DATI TU."

Finalmente erano arrivati. Si avvicinarono cautamente, notando il letto di Regulus.

Evitarono di parlare per non svegliare gli altri, ma guardandosi, sembrava che volessero dire la stessa cosa.
Sembra così innocente..
 
Albus fece scivolare una polverina gialla sulla sua testa e Regulus si mosse un po’, ma non si svegliò.

Durante la cena, avevano infilato di nascosto nella sua cena, una pozione che gli avrebbe fatto avere degli incubi sulle cose pensate il giorno stesso. Incubi che si potevano radiocomandare, con una polverina.

Appena fatto, aspettarono, e dopo pochissimo, Regulus cominciò ad agitarsi.

“No..no..ti prego..TI PREGO..fa del male a me, ma non a lui..NO..no….no..”

I due fratelli si guardarono e il loro cuore si ruppe più di una volta. Dovevano essere felici che il loro piano stesse funzionando, ma sentire la voce di Regulus incrinata in questo modo, era davvero troppo straziante da reggere.

“Andiamo via..” disse James, prendendolo per un braccio.
L’altro annuì e lasciarono il dormitorio.
 



  *****

La mattina dopo, Regulus aveva profonde occhiaie e l’aria di non aver dormito. Neanche la colazione riuscì a metterlo in sesto e si avvicinò a loro solo per digrignargli contro:
“Gli incubi che ho avuto stanotte..sono stati colpa vostra!”

Albus e James impallidirono, anche se presumibilmente, non per il motivo che pensava lui.
Regulus notò il loro sguardo e fraintese.

“Sì, per colpa vostra. Andate all’inferno!
E dicendo così si allontanò.
 
 


**

Quello stesso pomeriggio, nonostante Albus volesse aspettare un po’ per passare alla prossima mossa, pensando che fosse controproducente, proseguirono comunque.

“Sarà stata una mossa giusta mandare quella lettera a Regulus?" chiese Albus.

“Era l’unico modo per attirarlo qui.” Disse James, passeggiando in tondo nel corridoio deserto..
“Se capisse che è opera nostra, ci ucciderà.” disse Albus, guardando un curioso cestino che James teneva tra le mani.

“Non lo capirà e adesso sta fermo.” Disse James, mentre erano sotto il mantello.

Regulus arrivò all’orario previsto, sbuffando e tirando calci a qualunque ostacolo trovasse, come il portaombrelli nel corridoio.

All’improvviso si vide arrivare Voldemort davanti a lui.
“Ma cosa..no..”
“Ciao, Regulus. Sono qui per il tuo elfo.”

Regulus si voltò e vide che a sorpresa, Kreacher era dall'altro lato del corridoio, in un angolo.

“No..questo non può essere vero.”

“È stato un elfo cattivo e sai che fine fanno gli elfi cattivi, no?” prese la bacchetta e la puntò contro Kreacher.

Regulus si agitò subito.

“No, tu non sei reale..non puoi esserlo..Kreacher va via. Via!”
“Kreacher non abbandonerà il padroncino!”

“Va VIAAAAAA. “

“Ma che fai, giovane Black, vuoi metterti in mezzo ai miei ordini? Sei un traditore anche tu?”

“La prego, il mio elfo non ha fatto nulla di male..è un buon elfo..è innocente.”
“Parli come un traditore. Vorrà dire che dopo mi occuperò di te!”

“Poi la sua voce si fece più terrorizzata.
“ No.. Lo lasci stare..la prego.”
Voldemort alzò la bacchetta.

 “NO. LASCIALO STAREEE!”

"AVADA KEDAVVRA!!"

"NOOOOO!!" gridò Regulus e le sue grida attirarono numerosi passi che cominciarono a correre nella loro direzione.

I due fratelli sapevano di avere poco tempo. Non si aspettavano una reazione così drammatica.

"Regulus.." lo chiamarono simultaneanente.

"V-voi??? Cosa fate qui? ANDATE VIA!" disse piangente.

"Regulus..quello non è Voldemort! è un molliccio, puoi sconfiggerlo!" disse James.

"Non essere ridicolo..non può essere.." disse Regulus.

Intanto il falso Voldemort era andato dal falso elfo e l'aveva spostato con un piccolo calcio.

"è un molliccio e Kreacher non è reale. è solo una manifestazione della tua più grande paura, ma puoi sconfiggere entrambi. Ridicolizzalo, Regulus!" disse James.

"Ma cosa dite..non ha senso.."

"FALLO!!" gridò Albus e cercò di metterci dentro tutta l'autorità possibile. Anche se non era più un preside. anche se era difficile influenzare chiunque o convincere qualcuno a fare qualsiasi cosa a quell'età.

Seppur Regulus era sconvolto e in lacrime, qualcosa scattò in lui. Chiuse gli occhi e cercò di prendere dal suo corpo tutta la potenza da cui poteva attingere e poi..

“RIDDIKULUS!” gridò con quanto fiato aveva in gola, nel momento stesso in cui cominciavano ad arrivare i primi studenti e sia Voldemort che Kreacher scomparvero. Al loro posto c'era un Capitan Uncino con una sontuosa parrucca verde e vestito da Capitan Uncino che lo guardava stranito.

Regulus si alzò, anche se gli tremavano le gambe.

"Non so chi sei, nè cosa pensi, ma una volta lessi che l'infanzia crea dei mostri...chissà che infanzia devi aver avuto tu, per essere come sei adesso. Una brutta, brutta infanzia..ma tu non sei certo Peter Pan..ma una sua caricatura..e se non sei Peter Pan, sei CAPITAN UNCINO!"gridò.

Albus e James non sapevano se essere più strabiliati che Regulus conoscesse la favola di Peter Pan, che avesse intuito in maniera assai stravagante che Voldemort avesse avuto un'infanzia disastrosa, o che per "ridicolizzarlo" lo avesse immaginato con un grosso coccodrillo sulla sua schiena, che a mò di seconda pelle e con il tic tac rumoroso come sveglia, cercava di divorare Capitan Uncino.

"Non sei un rivoluzionario, nè così geniale come credi. SEI SOLO UN BAMBINO CATTIVO!" gridò Regulus.

Dopo quell'affermazione, il piccolo molliccio si sgonfiò, fuggendo per i corridoi di Hogwarts.

Si precipitarono subito da Regulus che piangeva afflitto seduto per terra. L'illusione di Kreacher, svanita.

"Un..bambino cattivo." ripeteva Regulus come in trance.

Intanto fuori si era radunata una piccola folla, tra cui anche i malandrini e Sirius in particolare assisteva alla scena impietrito. C'erano molte persone e sia Albus che James sospirarono di sollievo all'idea che Regulus avesse immaginato Capitan uncino con la sua faccia e non con quella di Voldemort, o Regulus, in quella scuola, avrebbe avuto una vita difficile dopo quella scena.

“Reg..andiamo..era solo un molliccio..Reg..” diceva Albus, cercando di tirarlo su.
“Penso io a lui.” Disse a sorpresa Sirius, suo fratello.

“No..no..” disse Regulus scuotendo la testa e cercando di andare via.

“Fermo là, dove pensi di andare? Una bella visita in infermeria non te la toglie nessuno.” disse suo fratello, prendendolo per un braccio.
“Toglimi le mani di dosso!” disse Regulus ma non fece nulla per scrollarselo via.

“E poi..vuoi continuare a mettere tutti in imbarazzo?” disse Sirius, portandolo via.
“Vaffanculo.” Disse e i fratelli pensarono che era così strano che un vaffanculo producesse un sorriso così genuino.
   
 
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