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Autore: KurryKaira    24/06/2022    0 recensioni
Il varco temporale usato da Seto Kaiba per riuscire a duellare con Atem porta un antico gioco da tavolo nella Domino del presente. Yugi e i suoi amici, trovandolo, iniziano a giocarci per poi scoprire a loro spese che è ancora una volta un gioco delle ombre. Si ritrovano catapultati in una giungla ricca di pericoli e solo continuando a giocare, tirando i dadi, potranno riuscire a battere il gioco e tornare alla realtà!
Avranno modo di affrontare per l'ennesima volta un gioco mortale ma al solito saranno uniti più che mai, e Anzu e Yugi e Jonouchi e Mai avranno anche modo di stare insieme e potersi dire cose mai dette!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Kaiba...-
Una smorfia su quel viso e ogni cosa sembrava già tornare al suo posto.
Tutto quello che in quei mesi si era rotto, ogni ingranaggio, riprendeva a girare.
I duel disk al braccio di entrambi, come doveva essere, come per sempre doveva rimanere nella testa del miliardario giapponese.
E sotto sotto, forse, non dispiaceva neanche all'altro. Certo, magari quel per sempre era un po' da pazzoide per i suoi gusti, ma tutto sommato, ora che i pericoli erano finiti e i suoi più cari amici erano al sicuro e liberi da ogni male che lui stesso li aveva portato, ora, forse, poteva concedersi al folle volere dell'altro che in fondo lui stesso altrettanto amava.
Giocare, solo loro due, ogni qualvolta avessero voluto, o meglio ogni qualvolta che Seto Kaiba avesse voluto, perché come al solito non gli lasciava scelta.
- ...duelliamo!-
Ma il varco temporale che l'avanzata tecnologia della Kaiba Corp. era riuscita a creare per il folle e quasi romantico sogno del suo proprietario aveva lasciato un antico gioco da tavolo egizio cadere dal passato nella Domino del presente e fu proprio un ragazzino appassionato di questi giochi a calciarla per sbaglio lungo una strada affollata di quella città.
- Ahii- disse tenendosi il piede dolorante, non era mai stato di corporatura robusta.
- Hai sbattuto?- Chiese preoccupata la sua più cara amica, che forse solo amica non era.
Era rientrata da poco a Domino dopo un lungo studio in America riguardante la sua più grande passione, la danza. Gli studi non erano terminati ma l'estate si avvicinava e aveva un periodo di vacanza che ovviamente decise di trascorrere a casa dai suoi grandi amici e dal suo amato. Amato, la faceva sorridere pensare a lui in quel modo, ancora quasi non si era abituata all'idea di essere innamorata di quel ragazzino che ancora saltellava dolorante per aver dato un calcio a un giocattolo. Eppure lo amava, da impazzire, finalmente riusciva a capirlo a pieno. Avrebbe voluto capirlo prima, pensò perdendo per un attimo il suo sorriso.
Poi spintonò il ragazzo:- E basta, quanto mai ti avrà fatto male?- Prese il gioco.
- Cos'è?- Chiese allora lui incuriosito ripoggiando il piede a terra, gli faceva ancora male ma lei era stata chiara...
- Sembra un gioco da tavolo- glielo porse:- Ehi, sei tu l'esperto. Che dici?-
Il ragazzo dai jeans a sigaretta e camicia violacea prese il colpevole del suo dolore, era un po' polveroso, lo pulì passando una mano e leggendone il nome:- Mawt maei. Che significherà?-
Lo scatolo mostrava disegni dorati con alcuni geroglifici e poi mostrava foreste, montagne e qualche animale.
Anzu, vestita di un top giallo con fiori tropicali e un pantaloncino violetto molto corto notò l'ovvio paese di provenienza:- Direi un gioco egiziano. Immagino che Mawt maei significhi qualcosa in arabo- ridacchiò in maniera amara e quasi spaventata, forse di giochi egizi erano un po' stanchi.
Yugi sorrise:- Hai cambiato colore Anzu! Non è che Egitto uguale giochi delle ombre eh!-
Anzu:- Mm- guardò altrove stando allo scherzo:- Portiamolo da Jonouchi. Magari dentro ci sono pedine mummia!- Prese il polso dell'amato e lo trascinò con sé.
Yugi:- Sai che le odia!- Soffriva ancora in silenzio per il piede.
Anzu:- Appunto!- Rise di gusto all'idea di fare un dispetto all'amico.
Il gruppo di vecchi amici si diede appuntamento a casa di Yugi, sopra il negozio di giochi di Sugoroku Muto. Posarono quel vecchio gioco sul pavimento e si misero a cerchio intorno a lui.
Hiroto Honda, jeans scuro e canotta militare, Katsuya Jonouchi, jeans e maglietta arancio dalle corte maniche nere, sua sorella era con lui e aveva deciso di unirsi, indossava un vestitino rosa chiaro a pois bianchi, l'amico del fratello alla vista non aveva trattenuto complimenti. Yugi e Anzu di fronte a loro.
Honda:- Sembra un gioco egiziano- alzò lo sguardo inarcando un sopracciglio:- Yugi. Sei serio?-
Jonouchi rise sbruffone:- Cosa c'è? Hai paura soldato?- Vista la maglia.
Honda rispose a tono:- Ho chiaramente paura!-
Jonouchi:- Non è che tutto ciò che ha disegnate sopra delle piramidi è gioco delle ombre!-
Anzu guardò Yugi, aveva detto la stessa cosa, infatti il ragazzo sorrise dando corda al migliore amico.
Il signor Muto non si trattenne dall'entrare in camera e leggere:- Mawt maei.-
Jonouchi urlò:- Aah! Ecco!- Sospirò:- Il nonno che appare all'improvviso dal nulla sì che fa paura!-
Shizuka:- Che sciocco!- Sorrise appena:- Non essere scortese!-
Sugoroku:- Significa "muori con me" in arabo. Lo sapete vero?-
- Assolutamente no.-
Honda guardò male Jonouchi che titubò:- Va bene ok, questo forse fa un po' paura. Ma è solo un gioco horror, ovvio. Giochiamo o no?-
Il nonno così come era arrivato se n'era anche andato, aveva solo sentenziato la sua cultura per poi lasciare i giovani a divertirsi.
Yugi annuì:- Sì!- Aprì lo scatolo, notò le pedine, otto. Lesse velocemente le istruzioni mentre Jonouchi apriva il piano di gioco.
- Dice che in otto è più facile giungere alla vittoria, ma non sembra ci sia un obbligo di partecipanti, immagino un minimo di due. Giochiamo tutti?-
Anzu prese le pedine, due le scivolarono dalle mani posizionandosi ognuna in un preciso punto del tabellone.
Attimi di silenzio in cui si guardarono.
Honda:- Volete altro o vi basta per chiudere tutto?-
Jonouchi:- Ma la pianti? Sono cadute lì per caso! Sembra un comunissimo gioco dell'oca- tentò di riprendersi le pedine, non venivano via.
Honda:- Gioco dell'oca che ci vuole morti.-
Anzu:- Ci vuole morti insieme a lei, quasi romantico no?- Sarcastica.
Shizuka:- Le pedine non vengono via?!- Lei veramente spaventata.
Jonouchi:- Sì ma il gioco è vecchio e appiccicoso.-
Yugi:- Giochiamo tutti??- Ripeté come se nulla fosse successo, alzarono le spalle, il gioco aveva detto che più erano più la vittoria sarebbe stata semplice.
Yugi:- Si gioca a squadre, siamo dispari quindi...-
Jonouchi si arrese all'idea di staccare le pedine:- Queste le lascio qui, aumento le difficoltà di gioco!-
Honda gli mise il braccio attorno al collo strattonandolo verso di sé:- Io e la bella Shizuka giochiamo in squadra con questo qui, è chiaro che è quello più bisognoso d'aiuto!-
Jonouchi:- Ahah.-
Yugi annuì dando involontariamente corda alle parole di Honda:- Allora io starò con Anzu!-
Jonouchi, Honda ridacchiando:- Come al solito eh?-
Anzu tirò un calcio alle caviglie di entrambi.
Ognuno si scelse una pedina, la Viola e la Rossa erano quelle già posizionate.
Shizuka scelse subito la Rosa trovandola adorabile. Jonouchi allora guardò l'amica:- Scegli tu, a 'sto punto prima le donne!-
La ragazza assecondò scegliendo l'Azzurra.
Honda:- Vai Yugi, a te, dopo Shizuka e Anzu la donna sei tu!- Ridacchiò.
Yugi:- In confronto a voi due certo- non si offese affatto:- la Nera!-
Honda:- Beh Verde- rubò prima che potesse farlo Jonouchi.
Jonouchi:- Mm, allora per forza Gialla!-
Yugi:- C'è anche Bianca.-
Jonouchi:- Va bene il giallo, il bianco è chiaramente il colore di Seto Kaiba, che schifo.-
Honda:- Scherzi? Davvero abbini il bianco a Seto Kaiba?-
Jonouchi:- Drago BIANCO occhi blu, a chi dovrei abbinarlo?-
Honda:- Cioè... tu passeggi, vedi un muro bianco o passare una bella donna vestita di bianco e tu pensi a Kaiba?!-
Jonouchi:- Se la metti così mi fai sembrare strano.-
Honda:- Era l'intento.-
Jonouchi:- Se facciamo un gioco e c'è una pedina bianca penso a Kaiba. Se vedo passare una bella donna, qualunque sia il colore del suo vestito, credimi, non penso a Kaiba.-
Anzu:- Avete finito?... Ops- le cadde ancora una volta la pedina.
Jonouchi:- Ma che ti prende oggi?!- Cadde anche a lui, e un poco alla volta cadde a tutti, si posizionarono tutte.
La Verde, Honda, la Gialla, Jonouchi e la Rosa, Shizuka, si posizionarono nella stessa squadra della pedina Viola.
La Nera, Yugi, e l'Azzurra, Anzu, finirono in squadra con la Rossa.
Honda:- Ok, non continuate a dirmi che è sempre una coincidenza.-
Yugi, anche lui un po' preoccupato adesso:- Sarà magnetico...-
Al centro del cartellone piano si formulò una scritta "Mawt Maei", i ragazzi si guardarono ancora una volta, senza pensarci Anzu strinse la mano di Yugi, lui ricambiò la stretta forte facendola per un attimo sentire al sicuro.
Un attimo soltanto però, perché poi vennero istantaneamente risucchiati all'interno del gioco, urlarono e nelle stanza risuonò un ultima frase "io ve l'avevo detto!!" prima del silenzio totale. Nella cameretta dell'appassionato di giochi rimase solo quello scatolo, un tabellone aperto, e una pedina bianca fuori di esso che tremava appena.

Kaiba Corp., il proprietario riprese i sensi nella sua dimensione, si asciugò la fronte corrucciata con un fazzoletto umido ed uscì fuori da una delle sue stanze private. La porta automatica si chiuse alle sue spalle, di fronte, come succedeva spesso, si ritrovò il fratello lievemente preoccupato.
Mokuba:- Come ti senti? Come è andata?-
Seto:- Come vuoi che sia andata?!- Posò la sua valigetta sulla scrivania alla sua sinistra.
Qualcosa nello sguardo di Seto fece intuire al fratello la dinamica del duello, come era andata? Come sempre. Allora perché sotto quello sguardo tetro e quella mano che ancora si asciugava la fronte le sue labbra accennavano appena un sorriso.
Mokuba:- Comunque io intendevo il viaggio, non il duello. Stai bene? Effetti collaterali?- Gli porse un bicchiere d'acqua ghiacciata che il fratello bevve tutto d'un sorso.
Seto:- Tutto come previsto. Solo un insolita...-
Mokuba:- Insolita?-
Seto:- ...sensazione di positività- sfiatò con voce sottile quasi non volesse farsi sentire.
Mokuba ridacchiò raccogliendo valigetta e Duel Disk:- Nonostante sia andata come sempre!-
Seto:- Già.-
Un braccialetto al polso del Kaiba minore però suonò un allarme attirando l'attenzione di entrambi.
Mokuba:- Il computer avverte un'anomalia nel viaggio. Non sei tornato solo.-
Seto:- Come sarebbe a dire? Spiegati meglio Mokuba!-
Mokuba:- Cerco di capire meglio! Ti tengo informato!-
Il fratello annuì riempiendosi e scolandosi un altro bicchiere.

Centro di una giungla tropicale. Cinque ragazzi vestiti in modo inappropriato ma con in spalla zaini pieni di viveri e quant'altro.
- Che diavolo?! Avevamo detto che era tutto finito!- La ragazza dai corti capelli castani urlò guardandosi intorno spaventata, i suoi amici erano tutti lì almeno.
Honda strattonò Jonouchi e Yugi per la maglia, quest'ultimo venne praticamente sollevato:- Ora chi è il folle spaventato?!-
Yugi:- Come potevamo saperlo?!-
Honda:- Davvero?- Sarcastico li lasciò andare.
Yugi:- Davvero.-
Il biondo sbraitò togliendosi di spalle lo zaino e ispezionandolo:- E questo cos'è?!-
Shizuka:- Ci sono scorte di cibo, corde, uncini...-
Honda:- Sono le scorte che ci ha dato il gioco. Almeno un lato positivo- si era calmato, sembrava già pronto ad affrontare un'altra avventura con i suoi spettacolari amici.
Anzu sospirò guardando a sua volta lo zaino:- Mi raccomando Jonouchi. Non finire tutte le scorte di cibo da subito- lo bloccò in tempo, stava già addentando un tozzo di pane, la donna lo guardò malissimo.
- Davvero- ripeté il più minuto del gruppo con voce spezzata:- Era tutto finito. Era per forza solo un gioco!- Tremava appena.
I ragazzi lo guardarono:- Ehi Yugi...- il migliore amico si avvicinò con fare delicato, ma prima di lui il più alto del gruppo posò la mano sulla sua spalla:- Ehi. Scherzavo, non buttarti così giù.-
Anzu:- Siamo insieme, affronteremo ogni cosa ancora una volta!- Allungò la mano verso quella degli amici come in un vecchio gesto a loro così caro, sorrise e quel sorriso sapeva scaldare il cuore a tutti gli uomini di quel gruppo.
Ma proprio il suo Yugi non ricambiò né il sorriso né il gesto:- No- disse:- Cioè, sì- li guardò, allungò la mano meccanicamente:- Affronteremo tutto, insieme, come sempre. Ma non doveva, davvero- sguardo basso, le mani strinsero le bretelle dello zaino stretto in spalla:- Ora cerchiamo di capire questo gioco. Mi viene il dubbio che quelle pedine non fossero casuali.-
Honda:- Cosa intendi?-
Shizuka:- Sì, spiegati meglio- attaccata al braccio del fratello.
Yugi serio:- Forse qualcuno aveva già cominciato questo gioco!-
Jonouchi:- Piuttosto, come si gioca?-
La ballerina parlò:- Guardate cosa c'era nel mio zaino...- aprì la mano mostrando due dadi che brillavano d'azzurro, il colore della sua pedina.
Guardarono negli zaini, i dadi li aveva unicamente lei.
Yugi:- La tua pedina è stata la prima delle nostre a posizionarsi, vuol dire che tocca a te.-
Jonouchi:- Allora... dopo toccherà a me!- Yugi annuì.
Anzu:- Che devo fare? Yugi, sei in squadra con me, aiutami.-
Yugi:- Certo che ti aiuto! Ci aiuteremo tutti, ognuno giocherà per la sua squadra, ma credo che l'importante sia arrivare al centro del tabellone!-
Jonouchi portò il pugno al viso e le sue labbra si piegarono in una smorfia:- Sì!! Non importa quale squadra vince, l'importante è fregare Mawt!-
Yugi sfiorò delicatamente le mani un po' tremanti della sua donna:- Coraggio, tira i dadi- le sorrise dolcemente, tanto da rasserenarla.
E allora lei lanciò quei dadi color del cielo.

Kaiba Corp.
- Mawt Maei- il più giovane dei Kaiba spiegava al maggiore dinanzi a un grande schermo:- Significa "muori con me" in arabo.-
- Muori con me?-
- Sì. E' un gioco da tavolo, ma sembra possedere antichi poteri magici. Seto, ci siamo già passati e lo sai.-
Al solito il ragazzo longilineo stentava a crederci.
Mokuba:- Devi fare qualcosa. Può essere pericoloso. L'hai portato tu.-
Seto:- Tsz- sorrise.
Mokuba:- Perché sorridi? Sono preoccupato per te, ti aiuterò.-
Seto:- Lascia stare, tu rimani qui a controllare il varco temporale. Chiederò aiuto a Yugi.-
Mokuba si convinse annuendo ma chiese ancora:- Ma perché sorridi a quel modo?-
- Muori con me- ripeté Seto Kaiba:- E' strano. L'ho pensato più di una volta oggi...- si voltò di scatto, il suo lungo giaccone bianco volteggiò mentre sicuro si allontanava dalla postazione del fratello:- ...mentre combattevo con te- e non parlava nemmeno più a lui.
  
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