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Autore: Signorina Granger    25/06/2022    3 recensioni
I. Lizzy & Altair
II. Charlotte & William
III. Jude & Isabelle
IV. Isla, Fox, Hooland & Rose
V. Sean & Aurora
VI. Iphigenia & Andrew
VII. Audrey, Erik, Maxine & Henry
VIII. Michael & Natalia
IX. Mac, Loki & Ebe
X. I Saint-Clair
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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II
Charlotte & William
 


 
"Va tutto bene?” 
"Sì.” 
Charlotte annuì alla domanda del marito, sorridendo leggermente e alzando lo sguardo sul cielo interamente coperto da nuvole grigie prima di parlare con un filo di voce; il suo sussurro s’infranse nell’aria gelida dell’Inverno che era appena cominciato, ma CeCe sperò che anche qualcun altro potesse sentirlo:
“Adesso sì.” 


 
 
Charlotte Selwyn non si sarebbe mai definita una di quelle donne che attendevano con ansia il ritorno a casa del marito per servirgli la cena; tutt’altro, spesso e volentieri era lei a rincasare dopo di lui. Ma quel giorno avrebbe fatto un’eccezione. Sin da adolescente non aveva mai avuto la necessità di mettersi ai fornelli: a quello ci avevano sempre pensato gli Elfi Domestici, e la strega aveva iniziato a sentire la necessità di imparare solo quando, dopo essere finalmente diventata Auror, aveva potuto lasciare la casa natia per trasferirsi altrove. Liberarsi del controllo esercitato da sua madre era stato un sollievo, anche se imparare a cucinare era stato tutt’altro che semplice. Ma lei era Charlotte Selwyn, completamente incapace di arrendersi, e aveva affrontato anche quell’ennesima sfida con impegno pur di non dover dare ragione a sua madre, che sosteneva con fermezza che mai la figlia sarebbe stata in grado di badare completamente a sé, essendo cresciuta in una casa piena di Elfi Domestici che pensavano ad ogni incombenza.
Charlotte sedeva sola al tavolo della sala da pranzo apparecchiato per due, le gerbere bianche infilate in un vaso di vetro e le candele del centrotavola accese, in attesa. Sorrise nel chiedersi che cosa avrebbe pensato una sé adolescente se avesse saputo che un giorno non solo avrebbe atteso il ritorno del marito con la cena pronta, ma soprattutto se le avessero detto di quale uomo si sarebbe trattato. Probabilmente avrebbe riso e consigliato a quel veggente di darsi all’ippica.
Quando sentì le fiamme del camino del soggiorno divampare, immaginando che si fossero appena tinte di una sfumatura color smeraldo, Charlotte si ridestò e si mise a sedere dritta sulla sedia, gli occhi verdi fissi sull’ingresso della stanza in attesa di vedere la figura alta e slanciata. Sorrise quando vide William entrare sfilandosi la sciarpa dal collo e ricambiando il suo sguardo con evidente sorpresa:
“CeCe? Sei già a casa?”
“Tu che ne pensi?”
“Penso che o sei tu o sei la gemella più gentile e amorevole di mia moglie. Il che è probabile, perché non avrei mai pensato di trovare tutto questo, una volta a casa.”
William accennò un sorriso – lo stesso sorriso dall’inclinazione beffarda che da adolescente la faceva infuriare – mentre si sfilava il cappotto e Charlotte si alzava dalla sedia per avvicinarglisi, allacciandogli le braccia attorno al collo prima di parlare ad un soffio dalle sue labbra.
“Non farci l’abitudine. È solo perché è un giorno speciale.”
William allontanò il viso dal suo sorridendole e accarezzandole dolcemente le spalle con le dita, depositandole un bacio sulla fronte prima di stringerla a sé e mormorarle qualcosa all’orecchio:
“Buon primo anniversario. Sei colpita dal fatto che abbiamo già resistito un anno?”
“Immensamente colpita, mio Piccolo Lord, come tutti credo. Tranne Hector, Thor dice che dureremo in eterno, ma lui è un’inguaribile romantico.”
Charlotte sorrise mentre guardava William inarcare un sopracciglio, impossibile dire se fosse esasperato, perplesso o rassegnato:
“Continuerai con questo stupidissimo nomignolo anche da sposati?”
Eternamente.”
 



 
 
 
 
 
Chi al tempo c’era sa che la storia di Charlotte e William non è stata rosa e fiori all’inizio e in fin dei conti non lo è stata nemmeno alla fine, considerando che l’autrice di Will sparì verso la fine di Magisterium, forse una delle sparizioni che più mi ha amareggiata in assoluto in tutti questi anni. Ma all’epoca di eliminarlo a tutti gli effetti non me la sono sentita, considerando che la povera CeCe aveva un trascorso difficile alle spalle e che toglierle questo spiraglio di felicità sarebbe stata una vera crudeltà nei suoi confronti. Da quel momento William Cavendish c’è stato quando ce n’era bisogno ma spesso relegato in un angolo, un personaggio che sapevamo essere presente nella vita della mia Auror prediletta ma che spesso non si vedeva, tanto che anche nel Prequel di Magisterium funse solo da personaggio secondario. Non ho scritto mai molto, proprio a causa della sparizione della sua autrice, su di loro nel corso di tutti questi anni, ma se devo pensare alle storie e i personaggi che più ho amato e che tra tutti più mi sono rimasti nel cuore non posso fare a meno di pensare a Charlotte e a William, perciò ho deciso di ricordarli ugualmente.  
Mi dispiace che la tua autrice sia sparita, Piccolo Lord, ma grazie per aver ridato la felicità a CeCe.
   
 
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