Raggelante come pochi attimi, quello che ho vissuto.
Gli “altri”, sono fuori, sono esterni, sono non identificabili. Ecco il mio pensiero.
E questa realtá percepita nel mio cuore che nome ha? Ecco la mia domanda.
Esiste un nome confacente a quest'emozione cosě profonda? Com'č possibile che non esista? Angoscia. Panico. Non ho la sapienza per poterlo distinguere. Č piů come una consapevolezza spaventosa, irrequieta, quella di sapermi estranea, diversa, parallela solo alla mia strada. E mentre io canto d'amore, tu sei immerso - terribilmente - in un altro fiume.