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Autore: etienne86    09/07/2022    14 recensioni
Nella storia originale siamo a un passo dalla Rivoluzione. Quando Oscar e Andrè raggiungono i loro compagni in caserma il 13 luglio 1789, lei dichiara apertamente il loro legame, la decisione di lasciare l'esercito e seguire il suo uomo, anche di lottare col popolo francese, se lui lo vorrà. E Alain le propone di continuare a guidarli, ma schierandosi coi cittadini in rivolta. La malattia di Oscar rimane un segreto che lei si porterà nella tomba.
Ho immaginato uno scenario diverso...proprio partendo da qui (mentre mia figlia mi ripeteva le lezioni di storia...)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17

Benritrovate a tutte.
Il capitolo che segue è un po' noioso (forse ciccia ce n'è, ma non del genere che fa battere il cuore...). Potremmo dire “fine prima parte”, perchè seguiranno dei salti temporali, dal capitolo 18 in poi. Oscar e Andrè si sono finalmente riuniti a Marsiglia, si apprestano a scrivere e pubblicare aiutati dall'editore Mossy, nella casa che il sindaco borghese della città, Etienne Martin, ha messo loro a disposizione. Un uomo apparentemente dedito alla causa rivoluzionaria, ma del quale Oscar non si fida completamente. E desta preoccupazione anche l'incontro con il conte di Caraman, che ha frequentato Versailles ed ora è il comandante in capo del regio esercito in Provenza.


Capitolo 17

Con le mani poggiate al vetro, Oscar osservava la carrozza di Martin che lentamente si allontanava, inghiottita dall'oscurità. Era venuto personalmente a riferirle quanto era accaduto, troppo prudente per delegare un servitore o peggio per mettere per iscritto le informazioni di cui era a conoscenza.
Sentì Andrè sopraggiungere alle sue spalle.

Per stasera non possiamo fare niente, Oscar. Vieni a dormire adesso. Domani troveremo una soluzione...”
Ma lei aveva già un piano, le sembrava solo impossibile che nel giro di poche ore la situazione fosse precipitata in quel modo.
La giornata era cominciata bene, tra le braccia di Andrè.
Si era risvegliata lentamente, ancora con il riverbero delle emozioni provate quella notte sulla sua pelle...il tocco ruvido delle dita di Andrè, che si erano spinte dove mai prima di allora, seguite dalla morbidezza delle sue labbra, un contrasto che la faceva impazzire di piacere. Però, anche in quel momento di serenità, un pensiero molesto l'aveva colpita, facendole alzare il capo di scatto, un movimento brusco che Andrè, ancora assopito, aveva percepito.

Che c'è, Oscar?”
Lei lo aveva fissato un istante, chiedendosi se parlare o tacere.

Pensavo...è questo che sarebbe accaduto se fossi diventata la moglie di Girodel?”
Lui tacque un istante, sfiorandole una ciocca di capelli biondi. Ripensava a quanto fosse stata appassionata la notte appena trascorsa. Ancora non credeva alla realtà che stavano vivendo, quel periodo terribile, in cui aveva temuto di perderla per sempre, sembrava talmente lontano da apparire come un brutto sogno.

Credo che Girodel ti amasse davvero, Oscar. Non cercava un matrimonio di convenienza, si sarebbe sposato prima, in quel caso. Credo che ti avrebbe dimostrato tutto il suo sentimento..se è questo che intendi”. Ma aveva compreso quella sua improvvisa presa di coscienza: senza l'amore certi atteggiamenti di intimità potevano risultare poco graditi e persino umilianti; per molte donne, e anche per molti uomini, il sesso si riduceva realmente ad una pratica svuotata di qualsiasi piacere. Alla faccia delle convinzioni del Generale, che nel suo discorso di commiato, gli aveva ribadito l'importanza del rango rispetto a quella del reciproco amore, per un matrimonio riuscito.
Lei aveva taciuto, ed era tornata a poggiare il capo sul suo petto. Si era lasciata avvolgere dalle sue braccia, e il tormento su come sarebbe potuta essere la sua vita da “moglie” di un altro si era dissolto.
Poi erano seguiti i preparativi per la partenza di Gilbert, al suo primo viaggio verso Avignone e infine avevano raggiunto la spiaggia, per la consueta passeggiata, più tardi del solito.
Portavano con sé un primo articolo da consegnare a Mossy, riguardo all'imminente pubblicazione della Carta del Cittadino.
Cirillo era con loro, li seguiva ad una certa distanza, con l'immancabile cappello di paglia e la testa china.

Siete taciturno stamattina” lo provocò Andrè.
Gilbert è partito per il suo primo viaggio da corriere...”
Si fermò ed alzò la testa.

Mi ha chiesto cosa si potesse comprare per omaggiare una signorina...” buttò fuori, volgendo lo sguardo alle onde. I due che lo precedevano si voltarono all'unisono.
Non vi ha detto chi fosse la demoiselle in questione?” chiese Oscar.
Era superfluo chiederlo” replicò, riprendendo a camminare.
Ed avevate una risposta ad un quesito così delicato?” chiese ancora la donna. Era stupita che Gilbert potesse avere avuto una tale intraprendenza.
Cirillo la raggiunse con pochi passi e le rispose, alzando leggermente la falda del cappello per guardarla negli occhi, prima di oltrepassarla.

Ho sempre una risposta, per questo genere di domande, madame”
Eppure sembrate infastidito...” replicò Andrè.
Cirillo allora si fermò. La sua ombra si allungava fino a raggiungere quella dei suoi compagni.

Non sono infastidito, sono preoccupato. Un certo genere di affetto deve restare platonico per non generare inutili sofferenze.”
Poi alzò gli occhi al cielo e cambiò repentinamente argomento.

Vi consiglio vivamente di rientrare, il sole è già troppo intenso, per entrambi.
Io desidero ancora passeggiare, ma preferisco i viali più ombrosi in città. Lasciate pure a me l'articolo per Mossy, tornerò per pranzo”
Avevano raggiunto la carrozza e lasciato poi Cirillo in vicinanza del porto, prima di tornare a Chateau Magenta.

All'ora di pranzo, però, il medico non era ancora rientrato. Per quanto insolito, pensarono si fosse fermato a desinare in città, magari in compagnia di Mossy...invece non ebbero più sue notizie.
Verso le tre fece ritorno la carrozza, senza di lui.
Il vetturino, che lo attendeva in uno dei viali del centro, raccontò che un drappello di soldati gli aveva ordinato di allontanarsi, e ti averne incrociati a dozzine, lanciati al galoppo in direzione di Marsiglia, mentre si dirigeva verso casa.

Devo andare a vedere cosa è successo” disse allora Oscar, che già da mezz'ora camminava nervosamente lungo il perimetro del terrazzo, lanciando occhiate ansiose alla strada.
Andrè fece cenno di alzarsi, ma lei lo bloccò.

E' meglio che tu rimanga qui, nel caso dovesse tornare...o per qualsiasi altra evenienza...”
Andrè restò immobile per un attimo, poi annuì.

A patto che tu mi prometta di non correre rischi e di non agire d'impulso come tuo solito”
Oscar lo guardò corrugando la fronte.

So quello che faccio, Andrè!”
Allora lui si avvicinò e la prese per i fianchi.

Promettimelo”
Capiva la sua apprensione, sarebbe stata la medesima per lei.

Te lo prometto...”
Ma lui non si rasserenò.

Lascia almeno che ti prepari Caesar”
Quando infine l'aiutò a montare, tenendo le briglie del cavallo, sollevò il velo dall'occhio destro e la guardò senza parlare.
Lei gli sorrise, prima di spronare il cavallo verso Marsiglia, ma la sua sortita fu breve...e infruttuosa.
Appena giunta alle porte della città, trovò la strada sbarrata da cinque soldati di cavalleria.

Nessuno può entrare in città, signore. Nè da questa strada né da nessun'altra”
"Cos'è accaduto? Perchè l'esercito impedisce l'ingresso?”
In tutta risposta le venne intimato di allontanarsi senza fare altre domande.
Oscar voltò il cavallo ma non se ne andò.
Raggiunse un piccolo cortile, dove alcuni bambini giocavano a rincorrersi e alcune donne ritiravano i panni stesi. La guardarono con curiosità ma non le chiesero nulla.
La giovane richiamò uno dei più grandi, che si avvicinò seguito da altri, più piccoli.

Ciao, mi chiamo Oscar e tu?” chiese, mentre estraeva dalla tasca della giubba uno scudo d'argento.
Il ragazzinò fiutò la possibilità di un affare.

Pierre, signore”
Bene Pierre. Sai arrivare al porto?”
Il ragazzetto sorrise, come se gli avesse chiesto un'ovvietà.

Certo, signore”
E conosci l'edificio della compagnia dei Martin?”
No, signore..ma posso chiedere!”
Ottimo. Devi recapitare un breve messaggio, ma dovrai impararlo a memoria e ripeterlo solo davanti a Martin, in persona. A chiunque voglia fermarti, dì che ti manda Oscar, sarà sufficiente. Prendi questo scudo d'argento”
La monetina sparì velocemente nel pugno di Pierre.
Oscar allora gli mostrò un Luigi d'oro.

Quando tornerai, questo sarà tuo”
Gli occhi del ragazzo si illuminarono.

E adesso ascolta bene le mie parole....”
Pochi minuti dopo, lo osservò, nascosta dietro ad un muro, mentre superava il posto di blocco dei soldati, fingendo di giocare a rincorrersi con altri bambini. Gli uomini in divisa non fecero loro caso, e in pochi istanti sparirono dalla sua vista.


Oscar era seduta sulla terrazza.
Ormai il sole era al tramonto, ed un vento fresco dall'entroterra stava portando refrigerio a quella torrida giornata di agosto. Andrè era seduto accanto a lei, in silenzio.
Gli aveva raccontato della città occupata dall'esercito e dello stratagemma utilizzato per avvisare Martin: qualsiasi cosa fosse accaduta, temeva costituisse il motivo per cui il medico italiano non faceva ritorno.
Finalmente quel silenzio irreale fu interrotto dall'arrivo di una carrozza, con i cavalli lanciati al galoppo. Oscar si alzò in piedi, giusto in tempo per intravedere Monsieur Martin precipitarsi all'ingresso, mentre si guardava attorno nervosamente.
Lo ricevette nello studio, e l'uomo, appena entrato, si portò subito alla finestra per controllare all'esterno.

Voglio essere certo che nessuno mi abbia seguito...” spiegava senza guardarli, mentre Oscar e Andrè si scambiavano sguardi interrogativi.
Poi raggiunse una poltrona e ordinò al domestico un bicchiere di whiskey prima di sedersi pesantemente. Rimase un attimo così, con le mani nei capelli, come se si fosse dimenticato di loro, poi alzò il capo di scatto e li invitò a sedersi, quasi fosse lui il padrone di casa e loro gli ospiti.
Joseph tornò rapido con il liquore e Martin ne bevve un sorso abbondante, prima di iniziare a raccontare.

E' successa una cosa terribile, oggi, in città. Terribile e difficile da spiegare...”
Ma Monsieur Cirillo sta bene? Gli è successo qualcosa?”
Esitò un momento.

Si...certo, è vivo. E ritengo stia anche bene...” ma il suo tono non era particolarmente convincente, e Oscar si alzò e fece un passo verso di lui.
Vi siete seduto, avete bevuto, adesso Martin ditemi cosa è successo, sto perdendo la calma!”
Oscar...” intervenne Andrè. Il mercante era visibilmente spaventato, probabilmente essersi avventurato fin lì era già, per lui, un'estrema prova di coraggio.
Non ci sono notizie certe, monsieur Jarjayes. Quello che posso dirvi è che oggi c'è stata un'adunata, alla Tourette. Non si sa chi l'abbia indetta, ma centinaia di persone hanno raggiunto l'esplanade e la nostra Guardia Nazionale, quella istituita dopo i disordini di marzo, avrebbe dovuto mantenere l'ordine...”
E invece?” lo incalzò Oscar.
E invece...non si sa come...o perchè, pare siano cominciati degli screzi con alcuni soldati, e che la Guardia Nazionale non sia intervenuta. Caraman ha dato ordine alle truppe alle porte della città di confluire alla Tourette, ci sono stati parecchi morti e arresti in massa. Ha disposto il blocco di tutte le strade di accesso, come ben sapete, e adesso Marsiglia è sotto il controllo dell'esercito.”
Monsieur Cirillo era lì?” chiese allora Andrè.
Martin annuì.

Si, mi ha confermato che è stato arrestato”
Ma perchè?” intervenne Oscar.
Cirillo non è un rivoluzionario, non è nemmeno francese! E di sicuro non è uomo da attaccare dei soldati con sassi e pietre!”
Caraman mi ha risposto che era là, e tanto basta...”
E mentre pronunciava quelle parole, si stava già alzando.

Volete sapere cosa ne penso?” concluse, mentre indossava il tricorno.
E' stato tutto orchestrato per dare al nostro comandante in capo un motivo per infrangere i confini della sua giurisdizione, e mettere le mani su Marsiglia. Se è questo che Caraman vuole, con lo scopo di sopprimere qualsiasi moto rivoluzionario, non sarà facile contrastarlo. Ci tiene sotto assedio con i cannoni dei suoi forti e adesso i suoi uomini controllano le strade...Ora qualsiasi manifestazione o protesta potrà essere soffocata...nel sangue...”
E la vostra Guardia Nazionale? Che gioco ha avuto in tutto questo? Perchè non presidiava la manifestazione?”
Martin fissò Oscar.

Le vostre sono tutte domande legittime. Ma la Guardia Nazionale è stata costituita da poco, con persone che non hanno tutta questa esperienza...”
Oscar ebbe l'impulso di prenderlo per il bavero, di fronte a quella candida ammissione di incompetenza!

Adesso devo andare.”
E che ne sarà di Monsieur Cirillo? E degli altri manifestanti?”
Non preoccupatevi per lui. Caraman non trae alcun vantaggio a tenerlo in prigione...sarà libero entro pochi giorni...” e con queste ultime parole si avvicinò alla porta.
Andrè lo accompagnò alla sua carrozza, mentre Oscar restava in piedi, vicino alla finestra, sempre più convinta che Martin le avesse rivelato solo la sua verità.


Il giorno successivo, 20 agosto 1789, Oscar raggiunse il porto di Marsiglia via mare.
Sfruttando un passaggio su un piccolo peschereccio, di quelli che attraccavano nella spiaggia ai confini della città, dove erano soliti passeggiare, arrivò di buon'ora al forte dove era di stanza il battaglione del Conte di Caraman.
Non dovette insistere per essere ricevuta. La accolse mentre faceva colazione in una stanza piuttosto buia e spoglia, seduto dietro una possente scrivania di quercia.

Entrate Jarjayes, entrate....gradite un uovo alla coque?” le chiese, mentre rompeva meticolosamente il guscio della propria colazione.
No, grazie, colonnello”
Restò ferma, ritta davanti a lui. E l'uomo non si scompose, mangiò davanti a lei come fosse in completa solitudine.
Solo quando ebbe finito e chiamato un servitore per sparecchiare, tornò a guardarla e sospirò.

Sapete perchè sia venuta da voi senza annunciarmi e di prima mattina”
Si, certo...lo so” replicò l'uomo alzandosi, e gettando il tovagliolo sulla scrivania.
Siete qui per Monsieur Cirillo, giusto?”
Lei annuì.

Sta bene, potete stare tranquilla. Non gli è stato torto un capello. Non da me, almeno...”
Quindi non avete nulla in contrario se lo riporto con me, a St. Barthelemy?”
No, no davvero! Anche perchè sono certo che abbiate bisogno delle sue cure...per i vostri problemi di salute...”
Oscar tacque.

Avete saputo cosa è successo ieri?”
So solamente che un uomo innocente è rinchiuso senza colpa alcuna in uno dei vostri forti!”
Caraman finse di non aver sentito la sua risposta.

Ieri, senza alcuna motivazione, decine di persone si sono riunite alla Tourette. Non è arrivato nessuno a fare discorsi o ad arringare la folla. Eppure è comparso un gruppo sparuto di uomini della Guardia Nazionale. Non si sa cosa sia successo, ma sono partiti degli spari, alcuni manifestanti sono stati colpiti e la folla è come impazzita. Si sono riversati nel quartiere di Noailles e hanno saccheggiato la casa dell'assessore Lafleche.
E mentre agivano indisturbati, della Guardia Nazionale non v'era traccia...”
Si voltò a guardarla, ed Oscar rimase imperturbabile.
Il gioco dello scaricabarile...pensò tra sé e sé. Lo lasciò continuare.

Ho provato a parlare alla folla, per sedare gli animi, ma sono stato aggredito a mia volta. Mi hanno obbligato ad intervenire con l'esercito, avrei evitato questa situazione in qualsiasi modo”
E ditemi, conte Caraman: Cirillo era forse tra i saccheggiatori? Vi ha lanciato contro pietre o insulti?”
No. Era alla Tourette, si stava occupando di alcuni feriti...”
A udire quelle parole Oscar perse completamente la calma.

Che razza di uomo siete se arrestate un cittadino mentre presta soccorso a dei feriti...”
"Non avete capito, Jarjayes...l'ho lasciato con i prigionieri proprio perchè potesse prestare loro le cure necessarie...”
Questo è compito vostro, Caraman, non suo. Siete voi a dover garantire le migliori condizioni possibili a dei prigionieri, prima di un giusto e, spero, veloce processo. Adesso esigo che mi facciate parlare con lui”
L'uomo si avvicinò, mutando decisamente espressione.

Siamo lontano da Versailles, Oscar Francois Jarjayes. Non avete più un titolo nobiliare, un grado militare...Vi conviene ricordarlo quando fate determinate richieste e adottare toni e termini più consoni...alla vostra attuale condizione”
Oscar fremeva di rabbia, ma voleva sopra ogni cosa riportare a casa Cirillo.
Non replicò alla provocazione di Caraman e si dispose ad attendere all'esterno del forte.
Passò un ragazzo con un grosso plico di giornali sotto braccio. Oscar richiamò la sua attenzione.

Hai per caso il Courier de Marseille?”
Acquistò la rivista: in prima pagina campeggiava il loro articolo, chiaramente firmato con uno pseudonimo, che proclamava l'inizio di una nuova era, grazie all'imminente ratifica della Carta del Cittadino. Le sembrò grottesco che quelle parole, che già riempivano pagine di giornali e costituivano argomento di discussione nei clubs e nei salotti degli intellettuali, fossero ancora prive di significato nella vita reale, e non impedissero inutili episodi di violenza come quello che si era verificato alla Tourette.
Cirillo la raggiunse dopo un'ora. Gli abiti sporchi e strappati in più punti, un'evidente escoriazione sulla tempia sinistra.
Si sorrisero, per il sollievo.

"State bene? Siete ferito?”
L'uomo negò.

Ho solo molta sete...ho utilizzato l'acqua che mi hanno dato per medicare alcune ferite...”
Ripresero il mare con la barca dei pescatori, e sostarono alla locanda sulla spiaggia, dove Cirillo si adeguò a bere una birra fresca, in mancanza della sua salutare limonata.

Avete compreso cosa sia accaduto ieri pomeriggio, monsieur? Ho ricevuto diverse versioni, sono confusa...”
Oh, è stata un'imboscata bella e buona. Dopo aver consegnato il vostro articolo a Mossy, mi sono diretto verso il porto. Già molte persone si stavano dirigendo alla Tourette, guidati da delle scritte sui muri...”
Quali scritte?”
SENZA SCUSE. Solo queste due parole”


Nei giorni successivi, lentamente, Marsiglia si abituò a vivere con la costante presenza dei soldati di Caraman. Ci furono alcuni timidi tentativi di reazione, da parte del popolo, dispersi immediatamente da cariche di cavalleria.
Quello che Oscar ed Andrè dedussero, dal racconto di Cirillo, fu che l'affare Tourette aveva avuto come obiettivo l'arresto dei più attivi tra i capi della rivoluzione popolare, e che probabilmente sia la Guardia Nazionale che le truppe di Caraman erano d'accordo per creare una situazione propizia a tale scopo. Ma perchè non scendesse il silenzio su quanto accaduto il 19 agosto, Oscar e Andrè scrissero ogni settimana un articolo, descrivendo con chiarezza l'esistenza di un complotto che vedeva uniti monarchici e alta borghesia, per mettere a tacere le istanze del popolo. Mossy, che nel loro primo incontro era apparso estremamente cauto e misurato, pubblicò ogni loro manoscritto senza cambiare una sola virgola. I giornali venivano portati oltre i confini della Provenza da Gilbert, al fine di dare enfasi a quanto accaduto a Marsiglia.
Il 26 agosto a Parigi fu proclamata la Carta del Cittadino, e Gilbert riuscì a portarne il testo completo al ritorno di uno dei suoi viaggi, ai primi di settembre.
Per quelle settimane evitarono di avere contatti con Martin, ma il 12 del mese era la data definita per il ricevimento in onore della figlia, e furono tutti formalmente invitati.
Nessuno aveva desiderio di partecipare, tranne il giovane Sugane, e fu per non deludere il ragazzo che alla fine si risolsero ad accettare. Oscar e Andrè speravano che la serata sarebbe servita, al loro giovane corriere, a capire quanto fosse vano rincorrere i favori di una fanciulla così lontana da lui.
Gilbert si presentò emozionato al cospetto di Marie Anne Martin, vestita di uno splendido abito di seta rosa, portando in dono una serie di spartiti per pianoforte elegantemente rilegati. La giovane gli sorrise e gli disse “Grazie, signore, per lo squisito omaggio” prima di allungare l'oggetto appena ricevuto ad un servitore al suo fianco.
Il ragazzo gioì immensamente per quelle parole delicate, che gli facevano battere il cuore, per i pochi istanti che gli ci vollero a comprendere che mademoiselle Martin ringraziava con la stessa identica frase chiunque le si fosse parato davanti con un dono.
Poi la osservò da lontano, il carnet dei balli denso dei nomi di tutti i rampolli di Marsiglia, mentre danzava tra un minuetto e una ballata, con movimenti e ritmi che gliela rendevano inavvicinabile.
Fu lui stesso a chiedere di tornare a casa prima che si concludesse la serata, con gli occhi bassi e una strana tristezza nel cuore.
Dormì per quasi tutto il giorno successivo, e ripartì per Avignone senza fare alcun commento sulla serata dai Martin.
Non aprì il suo cuore a nessuno, nonostante avessero cercato tutti, soprattutto Andrè, di trovare il modo e l'occasione perchè desse voce al suo sentimento ferito. Gilbert assunse una maschera di totale disinteresse per la realtà che lo circondava, un po' come quando si era unito a loro, adesso svuotata anche della rabbia che invece, inizialmente, non controllava.
Una maschera che non sarebbe stata scalfita nemmeno due mesi dopo, alla notizia, riportata su uno dei giornali che trasportava verso Avignone, del fidanzamento di Marie Anne Martin con un tale Monsieur Riboud.





  
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