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Autore: Tawariell    11/07/2022    1 recensioni
Luke Skywalker sta cercando di ricostruire l'ordine Jedi, dopo la caduta dell'impero. Ad aiutarlo l'amica Ahsoka Tano, la sorella gemella Leia e non solo. Nel mentre indaga sul misterioso ammiraglio Thrawn ma intanto il temibile moff Gideon ha deciso di vendicarsi dell'umiliazione subita, mandando la sua letale spia, Lissa Holne, a cercare di fermarlo.
Tuttavia l'incontro tra il bellissimo e timido jedi e la fascinosa e sfrontata agente avrà esiti assai imprevisti...
Ringrazio il mio caro amico Marco per avermi aiutato a scrivere alcune parti e la mia amica Krishel per avermi fatto da beta reader
Ricordarsi di leggere prima questa storia, poi Balance of the Force e poi My life with shy hero
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han Solo, Luke Skywalker, Nuovo personaggio, Principessa Leia Organa, R2-D2
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 2
 
Lissa, dopo svariate riflessioni, decise di provare a fare pace con il giovane jedi, anche perché le serviva per la sua missione. E sperava anche di divertirsi un po’ con lui.
Luke aveva raggiunto il suo appartamento. Un gigantesco edificio che la nuova repubblica aveva voluto a tutti costi rifilargli, cosa che lo irritava al massimo. Forse era un retaggio del fatto di essere cresciuto raccogliendo condensa, uno dei lavori più faticosi e interminabili del mondo, in una piccola fattoria di uno dei pianeti più poveri della Galassia, sta di fatto che ogni volta che guardava uno qualsiasi dei lussuosi oggetti che arredavano quell’appartamento non poteva fare a meno di pensare a quanti mesi di duro lavoro sarebbero serviti agli zii Owen e Beru per poterselo comprare - ammesso, naturalmente, che in quel tempo avessero fatto a meno di mangiare...tutto quello sfarzo gli sembrava ingiusto e, per di più, gli sembrava di non meritarselo. Inoltre sentiva che, come Jedi, avrebbe potuto e forse dovuto rifiutare tanto privilegio. Ma lui non era un qualsiasi Jedi, era Luke Skywalker - eroe di Yavin e di Endor, Generale della Ribellione, fratello della celebre Senatrice Leia Organa...le autorità della Repubblica semplicemente non gli avevano lasciato scelta.
Ma questo non lo faceva sentire più a proprio agio in quel posto.
Si andò a sedere sull’enorme divano, piluccando qualcosa mentre R2 lo raggiunse, pigolando.
“Amico, la gente si beve un sacco di bugie. E io sto impazzendo a non poter raccontare proprio tutto.”
“Padron Luke, lo sapete anche voi che non è salutare per nessuno raccontare chi fosse realmente vostro padre.”
“No, infatti. Meglio di no.” fece in tono triste levandosi la camicia e rimanendo in canottiera.
Si sentiva avvilito anche se aveva ricevuto ottime informazioni, quella donna era odiosa.
Eppure credo che vi sareste divertiti un sacco insieme, voi e mastro Anakin.”
“Ah grazie, questa sì che ci voleva. Rimestare il coltello nella piaga.”
“Scusate padron Luke”
“Non importa.”
“Dovreste mangiare qualcosa di più, però. Siete magro da far paura.”
“Ma sì dopo mangio qualcosa. Non fare la chioccia.”
Qualcuno suonò alla porta.
Luke si alzò di scatto, incuriosito, chissà chi era a quell’ora? Forse Leia che voleva sapere qualcosa di più sull’incontro con la cacciatrice di taglie.
“Padrone Luke, io eviterei di andare ad aprire in quel modo. Credetemi non è una grande idea.”
“Ma che dici? Chi vuoi che mi noti?”
“Voi siete completamente matto, ve ne rendete conto che ogni volta che andiamo in un posto ci sono migliaia di donne che vi fanno la radiografia interna, che manco io…”
“Tu sei matto!” fece Luke aprendo la porta e rivelando così la presenza di Lissa, la quale, trovandoselo di fronte con quella canottiera, che metteva in luce il fisico tonico, mancò poco che ci restasse.
“Che diavolo vuoi si può sapere?” domandò il ragazzo fissandola con i suoi occhi blu fiammeggianti che ebbero il potere di mettere definitivamente ko i sensi della ragazza.
“Volevo scusarmi. Sono stata molto maleducata e pettegola. Avevi ragione. Parlavo di cose che non sapevo.”
Luke fece un sospiro mentre R2 continuava a brontolare:
“Questa tra poco sviene e quello nemmeno se ne accorge! Io non capisco come faccia ad essere figlio di mastro Anakin! E’ come la senatrice Amidala, uguale, anche lei non si accorgeva di certe cose.”
“Piantala R2!”
“Cosa dice?” domandò la ragazza continuando a fissargli le spalle larghe e desiderando ardentemente di levargli la canottiera.
Deglutì a vuoto.
Non era così che si comportava una spia. Diamine, la prima e fondamentale regola per una spia era mantenere il controllo e non lasciarsi travolgere dall’emotività! L’avevano addestrata per questo e lei aveva messo in pratica per anni. Ma questo Jedi sembrava avere il potere di trasformarla in una dilettante.
Sarà un loro potere? Un uso della Forza che tengono segreto? Non importa cosa sia! Riprenditi subito, Lissa, ne va della missione!
Facile a dirsi. Mentre Lissa pensava queste cose, Luke si voltò e si incamminò dentro casa. Gli occhi di Lissa scivolarono immediatamente in basso. Senza nemmeno accorgersi si morse le labbra.
Forse era veramente un potere Jedi. O forse era che questo particolare Jedi era così slealmente bello...
Il ragazzo, continuando a ignorare gli sguardi febbrili della giovane, andò a cercarsi una maglietta nell’immenso armadio di quel posto.
Si diede una sciacquata veloce, si mise la maglietta nera, un po’ aderente e tornò in salotto da Lissa, che guardava divertita lo strano droide.
“ D’accordo, proviamo a ripartire nel modo giusto. Io sono Luke.”
La ragazza allungò la mano.
“E io sono Lissa. Mi spiace davvero per oggi, io sono una sciocca. Non dovrei dar retta ai pettegolezzi.”
“E’ esattamente il motivo per cui non volevo questo dannato posto. Sapevo che la gente avrebbe capito male tuttavia la nuova repubblica mi ha praticamente obbligato. Chiariamo sono felice di avere una casa però ecco questo posto è immenso e non sono abituato.”
“Ci credo.” fece la ragazza, fremendo di rabbia nel sentire nominare la nuova repubblica. Quei maledetti avevano ucciso i suoi genitori e per sentirsi meglio regalavano grandi appartamenti a chi aveva combattuto la guerra.
Luke si sedette sul divano, tornando a piluccare qualche nocciolina, in silenzio.
“Forse dovresti mangiare qualcosa.”
“Lo dice anche il mio droide.”
“Cosa vi… cosa ti turba?”
“Mi spiace. Non posso parlarne.”
“Dovresti essere felice di questa nuova repubblica. Dicono che hai ucciso l’imperatore Palpatine e il suo servo Lord Vader.”
Luke sospirò irritato.
“Lissa, per il tuo bene, evita questo argomento, altrimenti torniamo a litigare. Comunque non ho ucciso nessuno.”
“D’accordo, scusami.” fece lei un po’ imbarazzata e un po’ offesa. Perché doveva dare tanto fastidio al giovane quella voce riguardante l’imperatore e il suo braccio destro?
“Senti, facciamo così. Ti porto a mangiare qualcosa che mi fai spavento da quanto sei magro. Ti prometto che eviterò ogni tipo di pettegolezzo. Sei autorizzato a folgorarmi se ricomincio.”
Luke ridacchiò.
“Hai vinto, andiamo.”
I due giovani raggiunsero un locale molto semplice, lontano dai quartieri alti, che entrambi detestavano per motivi diversi.
Ordinarono il piatto della casa, fatto con cucina casalinga e niente scempiaggini da ricchi.
“Allora per evitare figuracce posso chiederti come fai ad essere già capo del consiglio ed essere così giovane e carino?” domandò lei senza tanti peli sulla lingua, facendolo diventare bordeaux.
“Ci stai provando con me?” domandò stupito il ragazzo.
Lissa alzò gli occhi al soffitto.
“Anche il tuo droide te lo ha fatto notare che ogni volta che entri in un posto tutte le donne si girano e non solo loro. Ne sei consapevole?” domandò tra il serio e il faceto.
Luke si guardò in giro, accorgendosi per la prima volta di quanto fosse vero quello che diceva la giovane.
“Ma… ma perché? Non sono neanche così bello.”
“Te hai bisogno di un bravo analista e di un paio di occhiali, fidati. Comunque rispondi alla domanda.”
Il giovane Skywalker, felice di cambiare argomento, anche se continuava a sentirsi addosso gli sguardi di tutte le donne e di diversi uomini presenti nella sala e ciò lo metteva in imbarazzo da morire, si decise a replicare:
“Semplicemente mi è toccato rifondare l’ordine da capo*. I jedi del vecchio ordine sono quasi tutti morti, grazie… all’impero. Sono amico di Ahsoka Tano, una dei jedi sopravvissuti alla purga che stanno cercando di aiutarmi a rifondarlo e mi hanno anche regalato dei libri.”
“Molto gentili. Io, invece, lo avrai capito, uso la cantina come copertura del mio vero lavoro ma temo di essere una frana.”
“Forse…” rise Luke divertito.
“Ti sono state utili le mie informazioni?”
“Sì, le ho già passate ai senatori di cui mi posso fidare e ai jedi di cui sopra.”
“Non sembri fidarti molto del senato.”
“Forse sbaglio ma ho timore che le cose non stiano andando come avevamo sognato durante la guerra. La pace è più complicata di quanto sembri.”
“Sì. Mi spiace veramente per i tuoi genitori. Non sapevo fossero morti. Anche io li persi quando ero molto piccola. Come successe, se posso chiedere?”
Luke chinò la testa. Quella parte era sempre la più complicata. Odiava dover raccontare delle bugie ma d’altro canto non voleva che la memoria di suo padre fosse insozzata. Gli equivoci nati con quella ragazza gli facevano capire che lui e Leia avevano preso la decisione giusta.
“A dire il vero non lo so.” disse con un sospiro. “Accadde quando ero molto piccolo. Sono cresciuto con i miei zii paterni ma sono morti anche loro. Uccisi dall’impero.”
Lissa impallidì. Non aveva mai pensato a cosa avesse fatto di male l’impero. Non che fosse una cosa buona la purga dei jedi però su di loro aveva sentito tutto e il contrario di tutto ma delle persone comuni, uccise così, senza un motivo.
“Mi spiace. Ho proprio detto una sciocchezza oggi. Ora capisco perché tu ti sia così arrabbiato. Avrei meritato due schiaffi. Non bisogna mai giudicare le cose senza conoscere. Anzi forse non bisognerebbe farlo mai.”
Luke sorrise tristemente, tornando a mangiare.
Non gli piaceva mentirle sui suoi genitori. Tuttavia cosa poteva fare?
Scacciando quei pensieri tristi dalla  testa, il giovane riprese a conversare, ridendo e scherzando con quella sconosciuta.
 
*Secondo il canone l’ordine venne fondato con l’arrivo di Grogu. Considerate questo racconto una sorta di Au
 
   
 
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