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Autore: curlywriter    13/07/2022    0 recensioni
con questa fanfiction esploreremo i momenti mancanti che non abbiamo visto nelle puntate con protagonisti Jay e Hailey. ispirato alle stagioni 8 e 9 di Chicago P.D.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jay Halstead, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Note autrice: Cari lettori buon pomeriggio, eccomi tornata con la mia raccolta dei momenti mancanti. Lunedi’ Italia1 ha trasmesso la 8x14, questo rewatch mi ha aiutato a capire meglio gli eventi che sono poi susseguiti e devo ammettere che la prima volta non la compresi totalmente; anzi per certi versi fu una puntata che mi deluse pure, ma ad oggi devo ammettere ( e quindi mi devo ricredere) che in questo episodio ci vengono dati molti indizi che porteranno al caso Roy-Voight-upstead e devo dire che è ben bilanciata fino alla prima parte della 9 stagione. La puntata si chiude con Jay e Hailey in disaccordo, però per chi ha visto poi le successive ultime due puntate e la nona stagione, avrà capito che quella puntata non ha portato un allontanamento, anzi.. quindi con questa storia voglio provare a dare il mio punto di vista su come hailey ha provato a sanare la situazione. 

Come sempre ci tengo a precisare che i personaggi non mi appartengono ma sono frutto della penna degli autori della One Chicago. Vi auguro buona lettura e vi anticipo che una volta concluso il rewatch della ottava stagione rivedrò tutta la nona. Penso che le varie pause durante l’anno mi abbiano penalizzata un po’ su determinate comprensioni perciò dato che il 21 settembre torneranno in onda con la nuova stagione voglio essere bene preparata. Vi abbraccio, vostra Curlywriter!

 

 

MISSING MOMENT

8X14 - SAFE

-VENGO IN PACE -

 

 

Hailey aveva appena finito di parlare con Voight nel parcheggio del bullpen e le parole che aveva espresso su jay le rimbombavano in testa: “Jay deve rimanere così com’è”.. che cosa voleva dirle? La stava avvertendo che lei avrebbe potuto cambiarlo?! Se una cosa era certa è che Jay era l’uomo più inflessibile possibile, però aveva notato che Jay l’aveva coperta due volte durante quel caso, nonostante fosse in disaccordo con lei. Stavano insieme, si amavano e Jay anche in quel caso dimostrava il suo amore per lei. Se già prima quando erano solo partner e amici si facevano in quattro per salvare e seguire l’altro ora doveva abituarsi che la loro relazione stava diventando sempre più seria e che quindi, anche se inizialmente pensava di no, di riuscire a gestire relazione e lavoro era inevitabile che si influenzassero. 

Hailey non riusciva a non pensare a come lei e Jay si erano lasciati sulla scena del crimine. Il suo partner di lavoro e di vita l’aveva guardata in modo freddo, arrabbiato e deluso e hailey avrebbe voluto evitare di metterli in quella situazione. Non sapeva bene cosa le era successo: voleva prendere quel criminale a tutti i costi, e nelle ultime settimane era la seconda volta che avrebbe fatto carte false per far bene il suo lavoro. Doveva risolvere la situazione con Jay perchè era davvero dispiaciuta, ma come al solito invece di dirglielo era stata fredda e sulla difensiva accusandolo di averla seguita senza che lei lo obbligasse, ma solo in quel momento aveva capito che la loro relazione influenzava gli avvenimenti lavorativo; d’altronde, se i ruoli fossero stati invertiti lei stessa non lo avrebbe lasciato da solo perchè la loro partnership. Si basava sul seguirsi a vicenda a qualunque costo e poi non lo avrebbe lasciato solo, soprattutto, perchè lo amava.

Hailey prima di uscire dal parcheggio guardò sul suo cellulare e video che jay non l’aveva cercata: le mancava la loro routine. Da quando stavano insieme era raro che non passassero il tempo fuori dal lavoro, a casa di uno o dell’altro e da quando hailey aveva richiesto di andare al lavoro con auto separate, se uno dei due era ancora fuori l’altro mandava almeno un messaggino per sapere in quanto si sarebbero ricongiunti per cenare o semplicemente stare assieme. Quella volta però sul suo iPhone non c’era la presenza di nessuna notifica da parte di Jay, solo qualche mail pubblicitaria per acquistare online. 

Come poteva biasimarlo, lo aveva deluso e amareggiato, però Hailey voleva sistemare le cose così per tastare il terreno gli scrisse se era a casa. Jay le rispondeva tempestivamente di solito, ma non questa volta, così Hailey ingranò la marcia, sbuffando e con le lacrime che minacciavano di uscire si diresse verso quell’appartamento che un po’ sentiva come casa sua. Ed era la prima volta che Hailey sentiva suo un posto che in realtà non era il suo appartamento, ma pensandoci casa ormai stava diventando qualunque,  posto purché ci fosse Jay. Fu fortunata perchè trovò subito parcheggio poco distante dal palazzo e dall’auto di jay e prima di suonare e farsi aprire andò nel market lì vicino a prendere la marca di birre preferite del suo partner, sperando che Mike, il proprietario avesse ancora il frigo pieno.

Si guardò nello specchietto per cercare di capire quanto sconvolta e dispiaciuta fosse la sua faccia. Fece un respiro, chiuse la macchina e una volta acquistata la confezione suonò il campanello di Jay:

“Sono io” sussurrò mordendosi l’interno della guancia un po’ titubante.

“Ti aspetto su, vieni” la rassicurò Jay.. il tono non era più freddo e deluso come quello con cui le aveva parlato quando stavano per lasciare la loro scena del crimine, era solo stanco. Prese l’ascensore e quando arrivò al piano dell’appartamento del suo partner lo trovò attaccato allo stipite della porta che l’aspettava con aria molto assonnata e quando la vide, smise di stropicciarsi gli occhi, e la guardò come solo lui sapeva fare, decisamente in modo più tenero rispetto a prima. 

“Ehi” le disse continuando ad osservarla.

“Vengo in pace.. posso entrare?” Domandò abbozzando un sorriso, un po’ imbarazzata alzando la confezione di birre come “ramoscello” d’ulivo. Era solo Jay, erano loro, stavano per fare la loro cosa ma da quando si erano messi assieme era la seconda volta che fra di loro la tensione aveva giocato brutti scherzi. In quel caso però non erano i suoi timori, i suoi traumi di infanzia ad aver creato problemi. Era stata semplicemente lei, la sua vulnerabilità, il suo controllo e la paura di sbagliare. Si era sentita giudicata per aver messo al primo posto una serata fantastica con jay, stava finalmente vivendo una relazione fantastica che però non voleva influenzasse il loro rapporto lavorativo e invece tutti suoi timori si erano avverati ed era proprio a causa sua, si era fregata con le sue stesse mani.

Jay la osservò, e facendo un sorriso sghembo, indicando le birre, per stemperare la tensione che le leggeva addosso. 

Jay si era arrabbiato, ma soprattutto era deluso dalla situazione perchè si era avverato quello che le aveva detto in auto la sera stessa e i giorni precedenti: aveva visto troppo spesso Voight entrare sotto la pelle delle persone, renderle insicure, vulnerabili e hailey era la poliziotta migliore che conosceva, sapeva che voleva trovare il colpevole dell’omicidio di quel bambino, ma sapeva anche, vedendo dall’esterno che Voight stava usando la loro relazione per infilarsi sotto la sua pelle e jay non avrebbe permesso che ancora una volta il suo sergente gli portasse via la persona che amava più al mondo.

“Sono fredde?” Le domandò chiudendo a chiave la porta dietro di se. 

Hailey notò il gesto e dentro di se si chiese se avesse voluto che si fermasse a dormire con lui come ultimamente facevano; era ormai raro passare il tempo fuori dal lavoro senza l’altro. Però non sapeva se era ancora arrabbiato o no.

“Ovviamente, sono gelate.” Gli rispose posando la confezione sulla cucina di Jay mentre lui le fa Eva segno di dargli la giacca.  “E sono le mie preferite” osservò posandola accanto alla sua nell’appendiabiti dell’entrata. La vide lì nel bel mezzo della sua cucina e fu la visione più bella, gli era mancata la quotidianità con lei; così scartò la confezione, prese l’apribottiglie e le porse una delle due bottiglie.

“Sono per te, è il mio modo per chiederti scusa. Ad un certo punto ho temuto non mi aprissi” sussurrò con voce strozzata, iniziando a giocherellare con la bottiglia e guardandosi le punte dei piedi si appoggiò all’angolo della cucina.

“Ti aprirò sempre Hailey” sussurrò accennando un sorriso per cercare di metterla a suo agio. Era strano ritrovarsi lì dopo aver discusso, dopo che la tensione era arrivata alle stelle. Entrambi avevano il cuore che scalpitava, e il silenzio regnava e mentre Hailey stava sgretolando l’etichetta della sua birra, Jay avrebbe solo voluto rassicurarla e mettere da parte quella distanza che si era venuta a creare. Odiava quella situazione e per u na volta fu lui ha rompere il ghiaccio perchè, si, si era arrabbiato, o meglio era deluso da tutto quello che avevano vissuto nelle ultime ore, ma odiava avere quest’aria così pesanti fra loro e soprattutto odiava che lei si stesse torturando mentalmente mentre cercava le parole giuste per rimettere assieme le cose.

“ Ehi, mi ero appisolato vedendo la replica di una partita, ho visto il messaggio quando hai suonato..” Le rispose iniziando a scusarsi. Hailey capì dal suo tono, dal fatto che aveva velocizzato il suo modo di parlare che voleva metterla a suo agio. “Non volevo escluderti, dovevo solo sbollire in solitaria.. sai per evitare di dirti cose che a freddo non avrei mai pensato”. 

“Mi dispiace.. mi dispiace di aver sconnesso il cervello per l’ennesima volta dal nostro ti amo… come diavolo fai a starmi accanto!” Imprecò sbuffando più verso se stessa.

“Ely, questo non cambia le cose fra noi! Eh si amo quando tutto fila liscio, è stato così da quando ci siamo messi assieme, dopo il nostro primo ti amo, ma so che non sempre sarà tutto facile specie perchè ora non siamo solo solamente partner, ma supereremo tutto purché continuiamo a fare ciò che sappiamo fare meglio: comunicare senza escluderci a vicenda” le confessò sinceramente Jay.

 “ho superato il limite e me ne son resa conto solo quando ho messo a repentaglio te. Mi dispiace, e mi dispiace averti detto che non ti ho costretto a seguirmi.. noi ci seguiamo a vicenda da sempre ed è ovvio che ora.. ora che siamo un vero noi a 360 gradi tu mi segua ancor di più e alla fine è quello che ho fatto e farei anche io nel caso in cui tu stessi perdendo l’ottica. Siamo partner, siamo una squadra, siamo io e te, sempre e solo io e te e io oggi ci ho messo in pericolo. Ho sconnesso il cervello, ho avuto paura che ci mettesse in discussione, dio ho addirittura pensato e proposto che ci dividesse! Che stupida che sono stata, tutto perchè non sono capace a gestire la mia vulnerabilità, ad accettarla. Non volevo che la relazione influenzasse il nostro operato, non volevo sentir dire per l’ennesima volta che una donna che è innamorata del suo partner mette lui al primo posto, mette davanti a quel lavoro che le ha letteralmente salvato la vita, che è stato tutta la sua vita, ciò che di bello la vita le ha finalmente donato. Sono stata una cretina Jay. A causa delle mie paure ho messo a rischio noi due e non volevo. Ti ho detto qualche settimana fa che non sono capace, ho tanto da imparare ma voglio essere migliore per noi, per te, perchè tu mi migliori eh eh oggi non ho fatto fede a questa promessa, sono così incasinata…” sbuffò togliendosi l’elastico dai capelli e coprendosi gli occhi con il dorso della mano libera.

Hailey parlava così velocemente che Jay stava faticando a capire che cosa stesse dicendo quindi le prese la birra di mano e stringendogliela le disse: “Hailey respira sono solo io. Respira e parti dall’inizio con calma ok? Sono io non c’è niente di cui preoccuparsi o agitarti. Respira con me ok. Ci sediamo?” 

Hailey fece cenno di no, preferiva scaricare la tensione verso il pavimento e Jay acconsentendo, non le lasciò la mano, anzi la strinse come segno che fosse li con lei, per evitare che il panico prendesse il largo. Non le avrebbe fatto affrontare niente da sola. Lo aveva detto: non sarebbe andato da nessuna parte.

La detective annuì e bevendo un sorso della sua birra cominciò a spiegare con meno affanno.

“Avevi ragione Jay sono andata in tilt. Penso sia partito tutto il giorno dopo la nostra serata con tuo fratello. Ho amato andare nel vostro ristorante di famiglia, ho amato ascoltare le vostre storie famigliari e mi sono sentita a casa; allo stesso tempo per la prima volta non mi sono sentita in colpa di aver disdetto un impegno lavorativo, trovando un sostituto.. jay sono così felice con te sul lavoro ma soprattutto fuori, finalmente mi sento viva..poi siamo arrivati al dipartimento e la delusione di Voight.. quando poi mi ha chiesto se stavamo insieme ho iniziato a dubitare di me, mi sono sentita giudicata. Ho detto che volevo tenere le due cose distinte, che la relazione è solo affare nostro e poi sono io stessa che gli ho permesso di entrare. Sono stata una stupida, mi sono fatta prendere, non ci ho più visto: mi sono sentita giudicata e volevo dimostrare che anche se ti amo perdutamente, la nostra relazione non potrà interferire e invece così facendo, forzando le cose, escludendoti ho fatto il contrario di tutto ciò. Mi dispiace jay, mi dispiace così tanto. Ho rovinato tutto” disse mettendosi pollice e indice ai lati degli occhi per placare le lacrime. 

“Non hai rovinato nulla Hailey” disse spingendola verso il muro e mettendole le mani sui fianchi fra i passanti della cintura continuò “Hailey stasera è stato folle, abbiamo rischiato grosso e io non voglio che tu ti metta in pericolo ancora più di quello che già il lavoro fa al posto nostro. È stato avventato, ma non puoi chiedermi di stare a guardare se stai facendo una cazzata, non puoi chiedermi di non coprirti quando posso farlo, ma questo non solo perchè finalmente abbiamo portato al livello successivo la nostra relazione. Era così anche prima, sono solo i sentimenti che si sono amplificati. La relazione, l’amarsi, Hailey entrerà sempre nella nostra partnership ma hailey proprio perchè ti amo ma non posso non intervenire quando c’è ne bisogn te l’ho detto non vado da nessuna parte sono qui nel bene e nel male…e poi quante volte tu lo hai fatto con me.. ricordi?! È quello che facciamo da sempre. Forse eravamo una sorta di coppia anche prima e adesso abbiamo solo aggiunto la parte romantica, le coccole, la passione ma ehi non è cambiato nulla, siamo sempre noi però hailey ti amo ed è proprio per quello che è accaduto in questi giorni che cercavo di metterti in guardia da Voight. Lo rispetto, è il nostro capo ma non permettergli di infilarsi sotto la tua pelle, lo conosco da anni e ho visto troppe volte quanto la gente si sia scottata con lui, ma in questo caso sei tu e non permetterò che succeda! Sappiamo tutti quanto vali e non posso sapere quanto sia difficile essere una donna in un ambiente maschilista. So anche che quando due colleghi stanno assieme tutti possono guardare dall’alto al basso ma questa è la nostra forza, da quando ci interessa del pensiero altrui? Perchè per quanto mi riguarda l’unica di cui mi importa è qui di fronte a me in questo momento E adesso basta tutta questa distanza, vieni qui che mi sei mancata!” cercò di sdrammatizzare un po’ attirandola a se in un abbraccio in cui la binda sprofondò sistemandosi nell’incavo del suo collo in cui sussurrò: “Sei troppo buono con me”mentre lo stringeva fortemente respirando quell’odore che ormai era casa.

“Ti amo Hailey e non permetterò mai di farti fare una cazzata sul lavoro. Se vai a fondo tu io vengo giù con te! Però per una volta dammi retta: quando in auto ti ho detto che chi si avvicina troppo a Voight si fa male, intendevo proprio questo: non permettergli di schernirti. Non permettergli di dirti chi sei. Io so chi sei, e lo sai anche tu: sei la persona più caparbia e più scaltra in quel distretto, sei quella poliziotta empatia che riesce a entrare in contatto con le vittime con una sicurezza e delicatezza tale da essere sempre più sorprendente; sei la persona che mi conosce e capisce con un solo sguardo, sei quella persona che mi ha riacciuffato così tante volte quando avevo il cervello confuso e soprattutto so chi siamo e come te non voglio che nessuno, tantomeno il nostro capo,  metta becco nei nostri affari. Sono orgoglioso di essere al tuo fianco nella vita e nel lavoro. Voight è il nostro capo, ma a volte pensa di dover avere in pugno ogni situazione. Non siamo le sue pedine. Il lavoro per noi è importante, è cio’ che siamo ma non ci controlla. E se tu sei a cena con il tuo fidanzato non ti devi sentire in colpa. Ma soprattutto non devi pensare che va ad intaccare le tue capacità. Hailey credo in te come donna, come poliziotta, credo in noi come partner e come come coppia. Non permettere a nessuno di farti dubitare di te e si ora non sei solo la mia partner, non sei solo la mia migliore amica, ma sei la persona che amo e con cui voglio stare e questo indubbiamente interferirà ma può solo che migliorare noi, il nostro lavoro e Hailey io sarò sempre accanto a te pronto a spalleggiarti. Non puoi chiedermi di non agire, te l’ho detto se vai a fondo tu io lo raschio con te.”

“Ma io non voglio portarti a fondo con me” confessò Hailey smettendo di godere di quella stretta e guardandolo negli occhi. 

“Eh allora agiamo come la squadra che siamo sempre stati domani gli dirò che non voglio un nuovo partner e sa anche lui che se ci divide è peggio!” Le disse attirandola a se e prendendole il viso fra le mani continuò: “Ora fatti baciare che questa settimana mi è mancato averti attorno, mi è mancato scaldarti i piedi di notte, mi è mancato stringerti, mi è mancato tutto!” 

"Jay non ci dividerà, ha detto che siamo una buona squadra e non volevo ci dividesse, ma se dovevo scegliere fra noi come coppia o noi come partner, se devo essere messa alle strette sceglierò sempre me, te e il nostro amore." "non c'è bisogno di scegliere perchè siamo entrambi. ora baciami!"

Hailey sorrise e lo aiutò ad accorciare la distanza fra loro e quando le loro labbra cominciarono a sfiorarsi delicatamente e lentamente era come se fosse la prima volta da molto tempo ed effettivamente lo era: erano cinque giorni che ognuno dormiva a casa propria e da quando jay era stato a casa sua le cose erano state talmente folli che il tempo era scorso troppo in fretta.

“Scusami Jay, ti prometto che cercherò di non toccare più il fondo e di non perdermi più nelle mie paure e insicurezze”

“Non ti permetterò di farlo” disse tornando a baciarla aumentando la voglia di sentirla e farle sentire quanto le era mancata.

“E io non permetterò che tu cada, soprattutto a causa mia, ti amo.. ti amo Jay, sei la cosa migliore che mi sia capitata”

“E tu la mia” disse Jay, tornando a divorare quelle labbra che erano state troppo distanti da lui, la prese in braccio e la portò nella sua stanza. 

“Rimani?!” Le chiese facendolo sembrare più una cosa ovvia mentre percorrevano il piccolo corridoio che delimitava la zona giorno dalla sua camera da letto minimal.

“Hai già chiuso la porta a chiave no?” Scherzò Hailey alzando un sopracciglio ghignando.

“L’ho fatto apposta, appena ho sentito il campanello ho sperato di passare la notte con te! Di alzarmi domattina con te nella mia cucina, sotto la mia doccia. Hai riempito questa casa che anche se rimane un pochino spoglia, quando ci sei tu è ricca.. perchè c’è tutto ciò di cui ho bisogno” confessò adagiandola delicatamente sul letto. Si levò la maglia blu e tornò a catturare quelle labbra che gli erano mancate. Come due adolescenti persero il conto dei minuti che stettero a baciarsi. Hailey sapeva di birra, la sua birra preferita sulle sue labbra preferite, ma il suo sapore era casa ed era buffo perchè in quel momento lei stava pensando la stessa cosa. Si levò i jeans disperatamente, troppo stretti per permetterle di invertire le loro posizioni. Nel frattempo Jay le scompigliò i capelli dolcemente, tenendole la testa per approfondire ancora di più i loro baci: amava vedere ricadere i suoi capelli dorati mentre si sorgeva su di lui baciandolo ardentemente. “Quanto mi sei mancato!” Sussurrò ansimando mentre cercava di riprendere fiato da quei baci roventi che si stavano scambiando. “Possiamo coccolarci così per un po’?” Gli chiese guardandolo con gli occhi pieni di amore che prontamente Jay ricambiava: “possiamo fare tutto ciò che vuoi, va tutto bene Hailey siamo sempre noi” ripetè con dolcezza rassicurando che le cose erano a posto fra loro: “ma come ti ho sempre detto possiamo parlare di tutto, voglio che vieni da me per qualunque evenienza, è quello che abbiamo sempre fatto e sempre faremo. Sono qui per te e con te sempre” disse ancora una volta catturandole le labbra indugiandoci un po’ prima di staccarsi e ribaltare la posizione. 

Hailey aveva bisogno di sentirsi amata e anche jay, per un tempo indefinito dopo essersi messi del tutto comodi, staccarono le loro labbra dai rispettivi corpi e mentre Hailey rimaneva abbracciata a Jay avvolta dal suo calore e amore le domandò sentendola sbadigliare : “hai dormito queste notti o sei stata sveglia sul tuo divano a leggere carte e a mettere insieme i pezzi?” 

“Non ho dormito molto.. e quel poco che l’ho fatto è stato pessimo, sonno turbato, infreddolita e nervosa”

“Già conosco la sensazione… lo sai che è perchè non c’ero io vero?”

“Sempre così modesto!” Lo prese in giro baciandogli il mento indugiando un po’ con la lingua.

“Però è la verità..” Disse illuminando i suoi occhi.

“Si lo è” sussurrò roca, prima di appoggiare la guancia al suo petto e legando le proprie gambe a quelle del suo partner.

Si stava calmando e stava sentendo il sonno finalmente arrivare, dopo notti irrequiete.. la voce dell’amore della sua vita però scaldò di nuovo l’ambiente e con voce impastata le propose: “hailey, la tua chiave, quella che ti ho dato in caso di emergenze anni fa, usala.. non c’è bisogno che tu suoni e chieda il permesso di entrare. Siamo a casa quando siamo l’uno con l’altro..”

Hailey torno a guardarlo, Jay lo percepiva nonostante l’oscurità della notte che veniva interrotta leggermente e solamente dai raggi lunari esterni. 

Non disse nulla, lo baciò e sorrise mentre lo fece, stringendosi di più e perdendosi in lui. Acconsentì mugugnando godendosi ancora il calore del bacio e quando tornò a incastonare la sua testa nell’incavo del collo di Jay, il detective giurò che poteva sentirla sorridere e mentre chiudeva gli occhi copiò il suo gesto.

La mattina successiva prima che la sveglia suonò, le posizioni erano state invertite: hailey era abbracciata alla schiena di Jay: decise che quella volta lo avrebbe svegliato lei e mentre gli baciava la schiena per risalire fino alla nuca, dentro di se si ripeteva e si prometteva che da quel momento in poi avrebbe scelto se stessa, perchè lei valeva, avrebbe scelto jay perchè era la reincarnazione dell’uomo onesto e perbene che aveva sempre sognato, avrebbe imparato da lui, avrebbe scelto lui, avrebbe scelto loro perchè la vita le stava dando ciò che meritava, una sorta di riscatto e non avrebbe sprecato più niente: lo avrebbe seguito alla cieca sempre perchè jay doveva rimanere l’uomo puro che era, perchè lei aveva solo che da imparare da lui e perchè lui effettivamente la rendeva migliore proprio come lo era quel primo risveglio assieme dopo una notte ristoratrice che aveva solamente portato consiglio. Erano solo loro due e basta, lui era la persona che la vita le aveva regalato e non avrebbe mai più sprecato la sua seconda occasione di essere felice, di essere onesta e di essere la persona che era perchè Jay l’aveva migliorata come donna e come poliziotta e perchè le valeva e con lui al suo fianco valeva ancora di più.

Aveva detto al suo capo che il lavoro l’aveva fatta da sempre sentire al sicuro ma solo in quel momento capiva che la vera sicurezza l’aveva provata solo con Jay.
   
 
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