CAPITOLO TRE
Era
evidente che Steve non era in grado di imparare dai suoi stetti errori.
Ormai erano passati tre anni da quando la sua vita era stata
letteralmente rovesciata, tre anni da quando si era trovato coinvolto
nelle vite di un gruppo di ragazzini decisamente troppo poco informati
sul concetto di sopravvivenza, eppure sembrava non avere ancora capito
un concetto basilare della convivenza con il suo strano gruppo di
amici: darla vinta a Dustin non significava assolutamente trovare la
pace, anzi.
Robin fischiò sommessamente "Wow, un bel colpo."
"Allora Eddie gli ha detto che doveva solo stare zitto e che non aveva capito niente."
"Questo non è mai accaduto." protestò Steve, ma di nuovo venne messo a tacere da un'occhiataccia di Dustin "Era sottointeso." sbottò il ragazzino "Eddie ha raccontato a tutti quanto in realtà Steve l'abbia aiutato." chiarì "E ha detto anche che ha aiutato Lucas quando Billy lo voleva aggredire."
"Ecco, questa cosa come diavolo la sapeva?"
"Sì, sì." sbottò Dustin tagliando corto "Ci vediamo venerdì! Sette e mezza!" tagliò corto, saltellando verso la porta sotto lo sguardo furibondo di Steve.
"Non darò più un passaggio a nessuno di loro." sbuffò Steve, riprendendo a lavorare mentre Robin lo osservava con uno sguardo strano "Cosa c'è? Ho qualcosa in faccia?"
Robin scosse il capo, sospirando "Lascia perdere."
Steve alzò gli occhi al cielo e sbuffò "Munson. A cosa devo il piacere?"
"Mi è stato riferito che venerdì sarai dei nostri e volevo assicurarmi che Henderson non ti avesse minacciato fisicamente per costringerti a accettare." spiegò, strappando una risata a Steve "E poi volevo proporti un passaggio."
Steve si accigliò "Non ho capito. Ti serve un passaggio, o..."
"No, Steve." lo interruppe Eddie con pazienza, come se si stesse rivolgendo a un bambino "So che non ti capita spesso di avere amici della tua età, ma ti svelo un segreto: anche altre persone, oltre a te, hanno la patente." scherzò, sarcastico "Quindi ho pensato di proporti un passaggio, così che tu possa goderti la serata e non dover passare ore a centellinare una sola birra perché devi metterti alla guida."
Steve tentennò per un istante, un po' perché era colpito da quanto Eddie fosse attento ad osservare ciò che gli accadeva attorno, un po' perché non sapeva se fidarsi "La tua guida è decente, Munson?"
"Sfavillante, oserei affermare." poteva sentire il ghigno di Eddie anche attraverso il telefono "Prometto di riportarti a casa sano e salvo. Dopo aver affrontato... tutto quell che hai afforntato, non penserai che possa essere la mia guida a danneggiare il tuo bel..."
"Va bene, va bene." lo interruppe Steve, sbuffando. Il modo che aveva Eddie di parlare era così frustrante "Mi fido. Sai dove abito o..."
"Cercherò di trovare la villa giusta, Harrington." assicurò Eddie "Sarò lì alle sette. è un appuntamento." miagolò, e appese la cornetta prima che Steve potesse rispondere.
- Quando Dustin voleva una cosa, iniziava a dare per scontato che l'avrebbe ottenuta ogni volta.
- "Lo so che Garreth è stato uno stronzo, ma ci ha detto lui che potevamo invitarti!" insistette il ragazzino mentre Steve, dal lato opposto del bancone del Family Video, alzava gli occhi al cielo cercando di concentrarsi sul suo lavoro. Robin invece, traditrice, ci mise pochi istanti a allearsi con Dustin "Perché Garreth è stato uno stronzo?" domandò "Mi sembrava che ci fosse un'aria strana l'altra sera."
Robin fischiò sommessamente "Wow, un bel colpo."
"Allora Eddie gli ha detto che doveva solo stare zitto e che non aveva capito niente."
"Questo non è mai accaduto." protestò Steve, ma di nuovo venne messo a tacere da un'occhiataccia di Dustin "Era sottointeso." sbottò il ragazzino "Eddie ha raccontato a tutti quanto in realtà Steve l'abbia aiutato." chiarì "E ha detto anche che ha aiutato Lucas quando Billy lo voleva aggredire."
"Ecco, questa cosa come diavolo la sapeva?"
- "Gliel'ho detto io. Duh." sbuffò Dustin, impaziente di andare avanti "E non ha potuto dire altro, ma sono sicuro che se avesse potuto avrebbe parlato del Demopipistrello. Quando siamo solo noi parla sempre del Demopipistrello."
- "Beh, dice che gli hai staccato la testa con un morso. Dice che sei come quell'Ozzy e che non ha mai visto nessuno più metal." annuì Dustin "Lo racconta di nuovo ogni volta che ti prendiamo in giro per qualcosa."
"Sì, sì." sbottò Dustin tagliando corto "Ci vediamo venerdì! Sette e mezza!" tagliò corto, saltellando verso la porta sotto lo sguardo furibondo di Steve.
"Non darò più un passaggio a nessuno di loro." sbuffò Steve, riprendendo a lavorare mentre Robin lo osservava con uno sguardo strano "Cosa c'è? Ho qualcosa in faccia?"
- "Eddie ti ha davvero difeso così?" domandò, incerta.
Robin scosse il capo, sospirando "Lascia perdere."
***
Giovedì
sera Steve
tornò a casa e, dopo aver lanciato le scarpe in un angolo
del corridoio, si lanciò sul divano praticamente a occhi
chiusi. Era stata una giornata lunga, il caldo in quei giorni era
estenuante, e non vedeva l'ora di addormentarsi e non parlare
più con nessuno fino al giorno successivo. Quindi,
chiaramente, il telefono scelse proprio quel momento per squillare.Era
mercoledì e Steve, non avendo più sentito nessuna
domanda da Dustin rispetto alla serata di venerdì, aveva
iniziato a pensare di averla scampata, per questa volta. Si rese conto
di essere stato ingenuo solo quando, a metà giornata, vide
Garreth entrare nel Family Video e, invece di andare a cercare un film
come tutti gli altri clienti, dirigersi verso di lui con le mani
affondate nelle tasche dei larghi pantaloni neri.
"Eh... ehi, Harrington." lo salutò con un cenno della testa che fece rimbalzare i ricci su e giù.
"Mh... ehi Garreth?" ribattè Steve, senza riuscire a contenere il proprio tono interrogativo "Hai bisogno di aiuto per trovare un film?" si offrì anche se, in cuor suo, già conosceva la risposta a quella domanda.
"No, in realtà sono qui per un altro motivo." sorrise timidamente il ragazzo "Potrebbe essermi stato fatto notare che non sono stato molto accogliente sabato sera. E che questo avrebbe potuto pregiudicare la tua presenza venerdì e, in generale, a altri incontri dell Hellfire. E questa cosa... non sarebbe accolta con gioia, ecco."
Steve annuì, meditando di prendere Dustin a calci non appena l'avesse visto "E chi ti avrebbe fatto notare questa cosa?"
"Beh, principalmente Dustin." si strinse nelle spalle Garreth "Ma anche Mike è stato molto deciso in proposito. Ma devo ammettere che è principalmente grazie a Will che sono qui."
Steve si accigliò, decisamente preso in contropiede "Will?"
"Mi ha fatto notare che non potevo prendermela con te se ci escludevi sulla base di un pregiudizio, se poi sono il primo a fare la stessa cosa con te." spiegò, scuotendo la testa con fare incredulo "Quel ragazzino è decisamente troppo maturo per la sua età."
"Già, decisamente maturo." annuì Steve, incerto se essere fiero per Will o triste, perché sapeva che quella maturità arrivava dalle situazioni in cui il ragazzino si era trovato coinvolto troppo presto. In ogni caso decise che, se Will poteva essere così maturo, anche lui poteva fare un piccolo passo "Non avevi tutti i torti, comunque."
Garreth si accigliò.
"Sabato, intendo. Non avevi torto. So di aver fatto abbastanza schifo durante il liceo. Non me ne rendevo conto, all'epoca, ma adesso che vedo le cose con un'altra prospettiva... non c'è molto di cui essere fiero, rispetto alì com'ero in quegli anni."
Garreth lo osservò per qualche istante, serio "Sai, quando Eddie e Dustin dicevano che dovevamo darti una possibilità, e che non eri così male, facevo fatica a crederci. Ora mi sono ufficialmente ricreduto." annunciò "Quindi, venerdì ti aspettiamo?"
Steve sospirò, cercando di trovare un modo elegante per uscire da quella situazione.
"Sai che Dustin non mi lascerà vivere se non verrai venerdì, vero?"
Ridendo, Steve annuì "Non posso essere responsabile di questo." concedette "Va bene, ci sarò. Grazie."
Garreth gli scrisse l'indirizzo di casa sua su un pezzo di carta e lo salutò stringendogli la mano, prima di uscire dal negozio lasciandosi alle spalle uno Steve decisamente perplesso rispetto alla piega che la sua vita sembrava aver preso.
"Eh... ehi, Harrington." lo salutò con un cenno della testa che fece rimbalzare i ricci su e giù.
"Mh... ehi Garreth?" ribattè Steve, senza riuscire a contenere il proprio tono interrogativo "Hai bisogno di aiuto per trovare un film?" si offrì anche se, in cuor suo, già conosceva la risposta a quella domanda.
"No, in realtà sono qui per un altro motivo." sorrise timidamente il ragazzo "Potrebbe essermi stato fatto notare che non sono stato molto accogliente sabato sera. E che questo avrebbe potuto pregiudicare la tua presenza venerdì e, in generale, a altri incontri dell Hellfire. E questa cosa... non sarebbe accolta con gioia, ecco."
Steve annuì, meditando di prendere Dustin a calci non appena l'avesse visto "E chi ti avrebbe fatto notare questa cosa?"
"Beh, principalmente Dustin." si strinse nelle spalle Garreth "Ma anche Mike è stato molto deciso in proposito. Ma devo ammettere che è principalmente grazie a Will che sono qui."
Steve si accigliò, decisamente preso in contropiede "Will?"
"Mi ha fatto notare che non potevo prendermela con te se ci escludevi sulla base di un pregiudizio, se poi sono il primo a fare la stessa cosa con te." spiegò, scuotendo la testa con fare incredulo "Quel ragazzino è decisamente troppo maturo per la sua età."
"Già, decisamente maturo." annuì Steve, incerto se essere fiero per Will o triste, perché sapeva che quella maturità arrivava dalle situazioni in cui il ragazzino si era trovato coinvolto troppo presto. In ogni caso decise che, se Will poteva essere così maturo, anche lui poteva fare un piccolo passo "Non avevi tutti i torti, comunque."
Garreth si accigliò.
"Sabato, intendo. Non avevi torto. So di aver fatto abbastanza schifo durante il liceo. Non me ne rendevo conto, all'epoca, ma adesso che vedo le cose con un'altra prospettiva... non c'è molto di cui essere fiero, rispetto alì com'ero in quegli anni."
Garreth lo osservò per qualche istante, serio "Sai, quando Eddie e Dustin dicevano che dovevamo darti una possibilità, e che non eri così male, facevo fatica a crederci. Ora mi sono ufficialmente ricreduto." annunciò "Quindi, venerdì ti aspettiamo?"
Steve sospirò, cercando di trovare un modo elegante per uscire da quella situazione.
"Sai che Dustin non mi lascerà vivere se non verrai venerdì, vero?"
Ridendo, Steve annuì "Non posso essere responsabile di questo." concedette "Va bene, ci sarò. Grazie."
Garreth gli scrisse l'indirizzo di casa sua su un pezzo di carta e lo salutò stringendogli la mano, prima di uscire dal negozio lasciandosi alle spalle uno Steve decisamente perplesso rispetto alla piega che la sua vita sembrava aver preso.
- ***
- Sbuffando, Steve si alzò e raggiunse la cornetta "Pronto, casa Harrington."
Steve alzò gli occhi al cielo e sbuffò "Munson. A cosa devo il piacere?"
"Mi è stato riferito che venerdì sarai dei nostri e volevo assicurarmi che Henderson non ti avesse minacciato fisicamente per costringerti a accettare." spiegò, strappando una risata a Steve "E poi volevo proporti un passaggio."
Steve si accigliò "Non ho capito. Ti serve un passaggio, o..."
"No, Steve." lo interruppe Eddie con pazienza, come se si stesse rivolgendo a un bambino "So che non ti capita spesso di avere amici della tua età, ma ti svelo un segreto: anche altre persone, oltre a te, hanno la patente." scherzò, sarcastico "Quindi ho pensato di proporti un passaggio, così che tu possa goderti la serata e non dover passare ore a centellinare una sola birra perché devi metterti alla guida."
Steve tentennò per un istante, un po' perché era colpito da quanto Eddie fosse attento ad osservare ciò che gli accadeva attorno, un po' perché non sapeva se fidarsi "La tua guida è decente, Munson?"
"Sfavillante, oserei affermare." poteva sentire il ghigno di Eddie anche attraverso il telefono "Prometto di riportarti a casa sano e salvo. Dopo aver affrontato... tutto quell che hai afforntato, non penserai che possa essere la mia guida a danneggiare il tuo bel..."
"Va bene, va bene." lo interruppe Steve, sbuffando. Il modo che aveva Eddie di parlare era così frustrante "Mi fido. Sai dove abito o..."
"Cercherò di trovare la villa giusta, Harrington." assicurò Eddie "Sarò lì alle sette. è un appuntamento." miagolò, e appese la cornetta prima che Steve potesse rispondere.