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Autore: _Aleera_    05/08/2022    0 recensioni
[The Rivals]
[The Rivals]Lei è Ness Di Leonardo, la nipote adottiva del boss dei Di Leonardo, azienda di famiglia ben stabilita nel mercato locale.
C ’è un motivo per cui Vincenzo Di Leonardo l’ ha scelta tra tutti, c’è un motivo per cui la chiamano Cj (crown jewel) è l’ asset migliore che hanno. Per quanto sia Bella, gentile, di carattere dolce, ed intelligente, è anche scaltra e spietata, senza considerare incredibilmente attraente, cosa che lei sà e che non esita ad usare come arma nel suo già ben fornito arsenale.
Lui è Luca De Angelo, ex marine e rinomato sicario dell’ azienda dei De Angelo, uno dei principali competitors del mercato locale.
Il compito di Luca è semplice ma molto delicato: lei ha delle informazioni importanti ed il compito di raccoglierle spetta a lui… Riuscirà a portare a termine la sua missione senza far scoppiare una guerra?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Casa
Ness pov

 
Ieri è stata una giornata come quelle che non mi capitavano da molto tempo, da quando la moglie di Pops si è ammalata, ed io ho ridotto drasticamente il lavoro per la famiglia ed ho iniziato a prendermi cura di lei. Il mio training come medico è servito. Scaccio in fretta questi pensieri quando gli occhi iniziano a bruciarmi e sento le lacrime appannarmi la vista.

Sono stanca, dopo gli avvenimenti di ieri , l’ uomo misterioso nella bmw….
Non sono riuscita a dormire, non per quello che è successo di per sé, ma per quegli occhi, mi hanno tenuta sveglia la maggior parte della notte, e quando sono finalmente riuscita a dormire, li ho sognati. Mi sono svegliata due ore dopo, sudata ed agitata. Dopo non c’è stato più sonno per me.

Di solito si dice: Non ho più l’età per fare le ore piccole; La verità è un'altra, cioè che da quando la moglie di Pops non c’è più, il mio ruolo nella famiglia è cambiato, diciamo che ora non devo più fare le ore piccole e lavorare quando mi viene richiesto (anche di notte), posso avere una vita normale, ed un ritmo circadiano come fisiologia comanda, ora se c’è bisogno di me vengo convocata, o vengono loro da me, e le volte che succede di notte sono poche, o almeno di recente sono diminuite molto; Diciamo che in questo periodo la faida con i nostri principali rivali, la famiglia De Angelo, non è più così sanguinolenta. Da quello che si vocifera il loro hitman più richiesto, vorrebbe iniziare a diminuire gli incarichi, vuole andare in pensione?...

Il suono del citofono mi riporta alla realtà, il postino mi consegna la posta e cosi inizia la mia routine quotidiana, o almeno dovrebbe, non riesco a concentrarmi, mi sento osservata. Dopo una veloce ispezione della casa e dei dintorni, concludo che è tutto in ordine. Lo so che sono solo paranoica, ma questo è il problema con la paranoia, esiste perché può essere utile.

Non riesco a scuotermi di dosso questa sensazione di essere osservata, quindi passo ad effettuare un rapido controllo del mio sistema di videosorveglianza interna ed esterna alla casa. Non sono bravissima, la tecnologia la capisco fino ad un certo punto…
Ancora una volta il training ricevuto da Pops molti anni fa mi ritorna utile. Apro l’ app sul telefono, mi collego al sistema di allarme ed effettuo i soliti controlli, quelli di routine  e quelli un poco più avanzati, per controllare che nessuno mi abbia hackerato il sistema di sorveglianza.
Dopo poco ho terminato, non sarò un hacker skillato, ma i controlli che ho effettuato, mi rassicurano che il sistema è sicuro.
A cuor più leggero inizio a lavorare. Verso le 10:00  mi rassegno al fatto che ho terminato le faccende di casa, ed ora solo un incombenza mi aspetta: La lavanderia.

Io odio gestire la lavanderia, ma il mucchio di panni sporchi aumenta e quello dei puliti diminuisce.  A malincuore scendo al piano inferiore, accanto alla porta del box c’è il mio obbiettivo (o il mio patibolo): La lavanderia.

Ormai rassegnata apro l’ app di streaming della musica e riproduco la mia playlist. Lavoro canticchiando ed il tempo passa più veloce.
Presto mi ritrovo ad aver finito con la lavatrice ed inizio un altro compito che non amo particolarmente: Lavaggio manuale dei panni. Gli unici indumenti a cui riservo tale trattamento sono l’intimo e le calze autoreggenti.

Ho da poco iniziato quando sento rumore di passi nel corsello del box.

I miei vicini di casa sono già usciti tutti e pochi di loro hanno figli grandi abbastanza da guidare la macchina, qualcosa non mi convince.. La paranoia ritorna..
...Merda..

Abbasso la musica e ascolto, i passi si fermano nelle vicinanze del mio box..
...Merda…

Nessuno della famiglia mi ha chiamata per avvisarmi che sarebbero passati, e comunque loro usano la porta principale, il box è per le emergenze, ma quelle sono precedute da una chiamata, cosi che io possa spostare la mia macchina. Per questo so che chiunque sia qui non è della famiglia, quindi non è benvenuto.

Scatto in azione in qualche secondo ed il mio training torna utile ancora una volta…..
Quando sento la porta del box aprirsi e passi dirigersi verso la casa, sono già in modalità GAME ON.

...Ascolto….
Una persona massimo due e rumore di scarpe eleganti, di quelle costose.  La porta accanto alla lavanderia si apre e due paia di scarpe eleganti in pelle (fattura italiana probabilmente) compaiono nel mio campo visivo.
Due uomini in piedi davanti a me, e…

Cazzo…
Uno dei due è quello della bmw di ieri, Si tiene in disparte e lascia che l’ altro uomo si faccia avanti….
Lui è qui…
U
na parte di me non è sorpresa, e l’altra? Beh l’altra suona vittoria, una vittoria che non sapevo di volere…

L’ altro uomo che ora è proprio davanti a me, non lo conosco: Avrà meno di 30anni, alto, capelli neri ed occhi di un blu intenso. Corporatura massiccia ( normalmente apprezzerei il corpo mozzafiato di quest’ uomo, ma in questa situazione no) ex militare?
La mia attenzione è catturata da un lieve brilluccichio, una fede nuziale.


Indossa pantaloni da completo elegante ma senza giacca. Le maniche della camicia sono arrotolate sui gomiti (probabilmente per non sporcarsele mentre forzavano la mia porta del box). Sull’ avambraccio noto un tatuaggio, una scritta: Nothi in inferrnum, è latino ma non ne conosco il significato.

Respiro profondamente occhi blu difronte a me inizia a parlare.
<< Buongiorno Ness, perdoni quest’ intrusione in casa sua, avremmo la necessità di scambiare due chiacchiere con lei >> il suo tono è cordiale ma cela una nota di minaccia.

Mi riprendo in fretta, poco importa che indossi ancora lo striminzito vestitino bianco che uso per dormire, poco importa che il vestito è bagnato perchè lavare i panni a mano non è una cosa che mi riesce bene. In questo momento sono in modalità sopravvivenza.
Ho già fatto i calcoli, so dove sono le vie di fuga ( non ne ho neanche una, la lavanderia è un locale cieco, con un sistema di areazione, e l’ unica via di fuga è la porta d’ ingresso, che è sbarrata dall’ uomo i cui occhi mi hanno tenuta sveglia tutta notte), so di non avere armi in lavanderia, se fossimo al piano di sopra sarebbe diverso, ma qui devo improvvisare.
D’ istinto la mano viaggia verso il flacone di candeggina che tengo li vicino..

<< Io non lo farei se fossi in lei>> mi dice occhi blu, << non abbiamo intenzione di farle del male, vorremmo solo parlare>>.

In un'altra vita gli avrei detto a denti stretti e con una nota di veleno, che non sono un idiota, che stanno giocando sporco perché loro sono due ed io una e che so che sotto la camicia hanno un’arma e forse non è l’unica che hanno.

Ma questo era una vita fa, ora grazie a Pops so cosa fare, lo guardo dritto negli occhi e rispondo in tono cordiale << Mi perdonerà ma le vecchie abitudini sono dure a morire. >> ritraggo la mano e proseguo a lavare il paio di mutande che ho in mano (di pizzo rosa antico), non è esattamente la situazione migliore ma di necessità virtù.
<< Se non vi dispiace possiamo parlare mentre finisco di lavare ciò che mi rimane >> con la mano faccio segno verso la pila di intimo e proseguo senza aspettare risposta.

Occhi blu non obbietta ed inizia a  porgermi delle domande, ovviamente le risposte che fornisco sono ben pensate ed alle volte giro intorno alla verità con la grazia e la naturalezza che mi rendono chi sono: Cj.

Presto mi stufo di questa situazione, la mia mente ed i miei occhi vagano altrove, lungo la stanza, fin a posarsi sull’ uomo i cui occhi mi hanno tenuta sveglia stanotte.
È poggiato contro lo stipite della porta, data la sua corporatura occupa metà dello spazio disponibile, bloccando la mia unica via di fuga.  Il suo corpo non è come lo avevo immaginato……. è meglio, infinitamente meglio. Indossa pantaloni da completo scuri ma senza giacca, anche le sue maniche sono arrotolate sui gomiti e noto lo stesso tatuaggio del suo complice.
I miei occhi vagano fino al suo volto, le labbra sono piene e tremendamente sexy, mi costa un grande sforzo resistere alla tentazione di attraversare la stanza e mordergli il labbro inferiore, per vederle gonfie e segnate dai miei denti…
Proseguo la mia esplorazione e per ultimo (non a caso) lo guardo negli occhi, esattamente quelli che ricordavo, neri, di un’intensità che mi fa contrarre i muscoli del basso ventre.

In lontananza sento la mia voce, mi rendo conto che non ho smesso di rispondere alle domande di occhi blu, ma la mia attenzione è chiaramente rivolta altrove.
Ritorno in me, in una situazione del genere la consapevolezza di ciò che ti circonda e l’essere presente con la testa, sono fondamentali. Ho un piano e devo portarlo a termine se voglio avere la possibilità di uscirne intera da questo incontro, o di uscirne e basta.. 

Senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi, con mosse lente e calcolate aspetto che i nostri sguardi si incrocino, e mi avvicino le mutande che ho appena finito di lavare al volto, le annuso e decido che sono pulite, quindi le risciacquo e passo al prossimo indumento, al quale riservo lo stesso trattamento. I suoi occhi sono tutta la ricompensa che voglio, si scuriscono immediatamente, neri come la pece, cambia posizione del corpo e noto un certo rigonfiamento all’ altezza dell’ inguine. Gli piace ciò che vede.. 

Proseguiamo così per attimi o forse minuti, non saprei dire, occhi blu pone le domande  ed io rispondo, ma nel frattempo porto avanti il mio piccolo gioco di flirting con il suo collega dietro di lui, il quale si sta godendo lo spettacolo con un accenno di sorriso sulle labbra, e non sembra avere intenzione di intervenire nella conversazione.

Dopo un po’ occhi blu sembra aver capito di essere il terzo incomodo della situazione e di aver perso totalmente il controllo di quest’ ultima, quello ormai risiede con me e lui lo sa.

La prossima domanda è volta a riprendere potere, è un gioco che apparentemente sappiamo giocare in due.
<< Ci sei venuta in quelle mutande? >>  mi chiede occhi blu con un ghigno sul volto.
<< Ti piacerebbe saperlo….>> non è una domanda è un affermazione, è un colpo basso lo so ma in questo momento è tutto ciò che ho.
<< Si mi piacerebbe >> m’ immobilizzo un attimo perché la risposta non arriva da occhi blu, ma dall’ uomo dietro di lui che è rimasto in silenzio a godersi lo spettacolo. Il suo sguardo si posa sul mio mentre si avvicina. Si appoggia al lavandino e mi guarda con quegl’ occhi neri come l’abisso.
Mi riprendo in fretta e solo ora mi accorgo di cosa ho in mano, l’intimo di ieri.

La risposta mi scappa dalle labbra prima ancora di poterla pensare << Si, in queste proprio ieri mentre mi seguivi in macchina>>.
In un attimo mi strappa l’intimo dalle mani e lo avvicina al naso, posso giurare che il gemito che gli scappa dalla gola è il suono più sexy che abbia mai sentito... sono bloccata e non so come riprendere il controllo della situazione.

Con la coda dell’occhio vedo occhi blu assumere uno sguardo che dice: non posso crederci. Probabilmente aveva capito da un po’ che continuare non avrebbe portato più a nulla di producente per loro, per cui posa una mano sul braccio del suo collega che nel frattempo mi sta mangiando con gli occhi, e dice << Penso che abbiamo tutto ciò che ci serviva, grazie per il suo tempo>>
Così come sono arrivati vanno via….

Solo quando sento la porta del corsello dei box chiudersi mi rendo conto di due cose:
1 sono andati via
2 lo stronzo si è portato via le mie mutandine.
 
Con un grande sforzo fisico e mentale riprendo il telefonino da dietro il flacone di candeggina dove lo avevo nascosto e guardo lo schermo, la chiamata che ho avviato appena sentito la porta del box aprirsi, è ancora in corso, il numero di  Pops sullo schermo: durata 17 minuti.
Avvicino il telefono all’ orecchio << sono andati via >>
<< Lo so  >> mi risponde Pops <<  Marco è già sulle loro tracce, io stò arrivando, rimani dove sei la casa è monitorata dall’ esterno, arrivo appena posso >>
<< Pensi che li prenderemo questa volta? >> deve esserci paura nella mia voce, abbastanza da percepirsi attraverso il telefono. << No >>
Pops sospira e chiude il telefono.
   
 
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