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Autore: darkroxas92    14/08/2022    3 recensioni
Midoriya Izuku è un ragazzo privo di Quirk. Per questo si è convinto di essere inutile e che il suo sogno di diventare un eroe resterà tale. Ma il destino potrebbe avere in mente piani diversi per lui. Dopotutto, non succede tutti i giorni che una nevicata improvvisa seguita da uno tsunami ti trascini in un nuovo mondo abitato da strane creature digitali, no?
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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E in leggero ritardo, eccomi con il nuovo capitolo!
Chiedo ancora scusa, ma volevo assicurarmi che gli ultimi tre capitoli fossero a posto, motivo per cui ho preferito rileggere più e più volte, ritrovandomi alla fine a riscrivere intere parti.
Ma ora, finalmente sono pronto a iniziare la pubblicazione della parte finale di questa storia!
E come ogni storia di Digimon che si rispetti, c'è un evento che non può mancare...

 

Capitolo 17
Furia digitale

Izuku osservò Mimi pregare di fronte alle tombe improvvisate che aveva eretto.
Erano riusciti a sconfiggere MetalSeadramon grazie a WarGreymon, ma il costo da pagare era stato alto.
Whamon, il Digimon che li aveva portati a Server la prima volta, si era sacrificato per salvarli. Proprio come Tyumon e Piccolomon.
Leomon osservò il suo partner chiudere le mani a pugno, mentre Taichi e Yamato iniziavano a litigare per qualcosa a cui nessuno dei due aveva prestato sufficiente attenzione.
Poco lontano, Katsuki osservava il suo vecchio amico.
“Forse… Forse abbiamo sbagliato a venire qui.” Mormorò Ochaco ai due compagni.
“Ormai è tardi per pentirsene.” Disse Todoroki. “In ogni caso, ora possiamo solo aiutare il più possibile.”
“… Perché?”
I due si girarono a guardare Bakugo.
“Perché Deku è l’unico di noi ad aver mantenuto il suo Quirk? Che sia per come l’ha ottenuto?”
“Eh? Che cosa vuoi dire?” Domandò Uraraka, confusa.
“Non credo. Ma temo ci sia ben altro che ignoriamo su di lui. Vamdemon ha detto che era già stato qui molto tempo fa, ma non ne ha ricordo. E i Padroni delle Tenebre lo hanno riconosciuto subito.” Rispose il ragazzo dal doppio Quirk. “Tu lo conosci da più tempo di noi. Secondo te davvero non ricorda nulla?”
“Tsk. Deku non è capace di mantenere un segreto nemmeno se ne dipendesse la sua vita. Ha davvero dimenticato qualsiasi cosa sia successa qui.”
Mentre diceva ciò vide Izuku allontanarsi, seguito da Leomon.
“Ma una cosa è certa: quell’idiota pensa troppo.” Sputò, per poi seguire il verde, imitato dagli altri due studenti.
Non impiegarono molto a raggiungerlo.
“Dimmi, Deku.” Lo chiamo Katsuki. “Pensi davvero che andartene servirà a qualcosa?”
Izuku si fermò.
“Voi lo avete capito, no?” Rispose senza voltarsi. “Se resto qui, non farò altro che mettere in pericolo tutti quanti.”
“E andartene servirà a qualcosa?” Gli domandò Shoto. “Siamo realistici: sono solo dei bambini. E tu sei l’unico di noi con un Digimon al suo fianco. Sei la loro guida.”
“Guida? Che razza di guida sono?!” Urlò. “Non sono in grado di salvare nessuno… Tutti i Digimon che mi aiutano finiscono col venire eliminati… Devo mettere la parola fine a questa storia. Voi cercate solo un modo per tornare a casa.”
“Non possiamo!” Esclamò Uraraka. “Tutti noi vogliamo diventare eroi! Non possiamo voltarti le spalle! Né a te né a nessun altro di questo mondo!”
Mentre diceva ciò abbassò lo sguardo. “Non saranno umani… Ma ogni Digimon che ho visto morire mi ha lacerato dentro. Non posso sopportarlo!”
Izuku restò in silenzio per qualche secondo.
“Kacchan… tu vuoi ancora diventare l’eroe numero uno?”
Sorpreso da quell’improvvisa domanda, il ragazzo esplosivo ghignò. “Certo! Non c’è nulla in grado di fermarmi!”
“Lo stesso vale per me.” Si aggiunse Todoroki.
“Perché?”
I due fissarono la schiena di Midoriya.
“Perché volete diventare i numeri uno?”
“Cos’è, un quiz?” Fece Bakugo. “Per dimostrare che sono il migliore, ovvio!”
“E tu Todoroki?”
“Io… solo per dimostrare a una persona che non ho bisogno del suo aiuto.”
“E tu Uraraka? Perché vuoi diventare un eroe?”
La ragazza sussultò, per poi distogliere lo sguardo. “Io… Me ne vergogno, ma ho iniziato a desiderarlo… per i soldi.”
A quella risposta i due compagni la guardarono leggermente sorpresi.
“I miei genitori gestiscono un’impresa edile… ma con tutti i Quirk che ci sono, le cose non vanno bene come si potrebbe pensare… Voglio solo aiutarli in qualche modo, e visto che non mi permettono di usare il mio Quirk per farlo direttamente… ho deciso che avrei aiutato anche gli altri per aiutare loro! Posso fare entrambe le cose assieme!”
Izuku continuò a non voltarsi.
“Beh… ognuno ha il suo motivo, direi.”
“E tu?” Domandò Shoto. “Perché vuoi diventare un eroe?”
“Per aiutare gli altri. Per aiutare chi è in difficoltà.” Rispose subito lui. “Non m’importa di essere l’eroe numero uno, di essere visibile, di essere il più forte… voglio solo aiutare!”
Midoriya infine si voltò, mostrando il viso coperto dalle lacrime. “E allora perché non faccio altro che far soffrire tutti?!”
“Izuku…” Mormorò Leomon, non sapendo cosa dire.
“Non ho idea di cosa sia successo durante il mio viaggio con Ipchan… Ma qualunque cosa sia successa, è bastata per recidere un legame che doveva essere indistruttibile! Un legame che ho personalmente spezzato!”
Il ragazzo si portò una mano sul petto. “Avete idea di cosa significhi uccidere con le proprie mani una delle persone più care della tua vita?!” Urlò. “Una persona così cara, e di cui non ti ricordavi nemmeno l’esistenza?!”
Nessuno di loro rispose.
“Ho passato anni a sentirmi dire di essere inutile… di essere un deku!” Continuò a sbraitare, guardando principalmente Katsuki. “E quando finalmente posso essere un eroe… la prima cosa che devo fare è un sacrificio! Avevi ragione, Kacchan… sono inutile! Sono solo Deku!”
“Non è vero!” Esclamò Ochaco. “Non sei inutile!”
Izuku la fissò, non sicuro di aver sentito bene.
“Hai aiutato quei bambini ad affrontare un viaggio difficile… Hai rinunciato a qualcosa che ti era caro per aiutare tutti! Quando hai usato il tuo Quirk non hai esitato, anche se ti sei rotto il braccio!”
Ochaco si guardò le mani. “Se tu sei inutile, allora io cosa sono? Non ho potuto fare nulla per aiutare quei due Digimon… Vamdemon li ha uccisi di fronte a noi e non ho fatto nemmeno un passo in avanti… Tu hai fatto molto più per noi di chiunque abbia mai fatto per te! Questo da solo dimostra che tu sei già un eroe migliore di noi!”
La ragazza sorrise. “E poi, Deku ricorda anche la parola ‘Dekiru’. ‘Puoi farcela’.”
Izuku la guardò incredulo, per poi fare un piccolo sorriso.
“Deku… non è solo inutile, eh?”
Dicendo ciò si voltò nuovamente, riprendendo a camminare.
“Devo accertarmene. Seguite i bambini… ve li affido finché non tornerò.”
“Dove vuoi andare?” Chiese Katsuki.
Izuku chiuse le mani a pugno.
“Devo scoprire cosa mi è successo durante il mio primo viaggio. I Padroni delle Tenebre sanno qualcosa, ma non possono essere gli unici. Troverò la verità. Solo così potrò decidere che strada seguire.”
Detto ciò, scomparve oltre gli alberi assieme a Leomon.
 

~~~~~~~~~~~~~


Erano passati diversi giorni da quando Izuku aveva lasciato il gruppo.
Da allora, lui e Leomon avevano viaggiato attraverso il Mondo Digitale, ritrovandosi a testimoniare di persona il passaggio dei Padroni delle Tenebre.
Tutti i luoghi che avevano visto in passato erano stati distrutti, come anche quelli dove gli altri Bambini Prescelti si erano fermati durante la loro divisione.
Fu proprio in uno di questi che il duo si fermò a riposare. Si trattava di un vecchio ristorante, che mostrava ancora i segni di quella che doveva essere stata una feroce battaglia.
Izuku non aveva avuto fortuna di alcun tipo: i pochi Digimon che avevano incontrato che non fossero dei sottoposti dei loro nemici non avevano mai sentito parlare di altri umani a parte gli attuali Bambini Prescelti.
“Leomon… Secondo te è vero?” Chiese al suo partner.
“Non so cosa dirti, Izuku.” Rispose lui. “Vamdemon sembrava esserne convinto. E l’odio che mostrava… non penso fosse finto.”
“Già… E poi, anche la mamma ha confermato la sua storia… Ma perché non riesco a ricordare nulla di quel viaggio? Cosa mi è successo di così drastico?”
“Oh, ma è semplice!” Rispose una voce famigliare, che fece voltare immediatamente i due, che si ritrovarono a fissare Pinocchimon.
“Tu!”
“Calma, calma, non sono qui per combattere… non ancora.” Rispose lui, per poi indicarsi il naso di metallo. “Vedete? Non mento!”
“Che cosa vuoi?”
“Beh, stavo giocando con Takeru, ma ha deciso di rovinare tutto e rompere i miei giocattoli… così ho deciso di divertirmi di persona.” Rispose lui. “Non capisco perché non si è divertito con me.”
“Forse perché sei pericoloso?” Replicò sarcasticamente Izuku.
“Oh, ma è proprio quello il punto del divertimento!” Esclamò Pinocchimon. “Come il fatto di riuscire a mettere uno contro l’altro i tuoi amici.” Aggiunse sogghignando.
“Che cosa?”
“Oh, è bastato poco. Il bambino con il Gabumon… cela più oscurità di quanto mostra. È stato facile manipolarlo. Dovevi vederli, MetalGarurumon e WarGreymon combattere all’ultimo sangue, mentre i loro partner umani si pestavano! Peccato che il tuo amico biondo si sia messo in mezzo a dividerli, dando a entrambi un pugno in faccia. Poi dopo il bambino con il MetalGarurumon se n’è andato, e in breve tempo anche il resto dei tuoi amici si è separato.”
Izuku chiuse le mani a pugno. “Tu…”
“Ma tu volevi sapere cosa ti è successo durante il tuo primo viaggio in questo mondo, no?” Continuò Pinocchimon, facendo un salto. “Ho le risposte alle tue domande!”
“E come facciamo a fidarci di te?” Domandò Leomon.
“Il mio naso si allunga quando mento. Per questo dico sempre la verità.” Rispose il Padrone delle Tenebre.
“Proprio come Pinocchio. È il protagonista di una vecchia storia del mio mondo, antecedente ai Quirk.”
“Esatto! I miei dati sono basati proprio su di lui! Divertente, vero? Un innocuo burattino di legno in grado di parlare e camminare… e io sono uno dei Digimon più malvagi e potenti di sempre!”
“Come fate a sapere così tanto sul mio mondo? Siete a conoscenza anche dei Quirk, cosa che gli altri Digimon ignorano.”
“Siamo in giro da molto, molto più tempo di chiunque altro.” Rispose il Digimon. “Ma vedi, abbiamo studiato a fondo il tuo mondo.”
“Perché? Per i Quirk?”
“Certo che no! Non ci interessano minimamente! Sono solo una brutta copia dei nostri poteri. No, no. Il motivo per cui l’abbiamo studiato sei tu, Midoriya Izuku. O dovrei chiamarti Soul?”
Izuku e Leomon lo fissarono, non sapendo bene cosa dire. Si aspettavano che i Padroni delle Tenebre avessero il giovane aspirante eroe sulla loro lista di obiettivi, ma così…
“Soul? Non so di cosa stai parlando.”
“Ovvio. Ti è stata cancellata la memoria, a quanto pare. Beh, non che sia una sorpresa. Dopotutto, tu sei-”
Pinocchimon non finì la frase che un pugno di metallo lo colpì, facendolo volare via.
“Che noioso!” Tuonò il nuovo arrivato, mentre il duo sbatté le palpebre sorpreso, incapaci di realizzare subito quanto appena visto.
“Oh, mi ricordo di voi due!” Continuò lui, sorridendo.
Izuku e Leomon sgranarono gli occhi e indietreggiarono non appena riconobbero la figura.
“Etemon?! Non è possibile!” Esclamò Midoriya.
“Etemon? Non più! Ora sono MetalEtemon!” Rispose il nuovo Digimon, battendo un palmo sul petto, facendo risuonare il suono metallico in tutta l’area.
“Come fai ad essere ancora vivo? Ti abbiamo visto scomparire dopo l’attacco di MetalGreymon!”
MetalEtemon ridacchiò.
“Non hai torto. Effettivamente, l’attacco di MetalGreymon avrebbe dovuto uccidermi. Ma il fatto che ero parzialmente fuso con la mia Rete Oscura mi ha permesso di sopravvivere! Anche se non è stato facile, per nulla. Il mio corpo è stato distrutto e ricomposto innumerevoli volte… finché non ho acquisito tutto quel potere che mi circondava! E così sono rinato, evolvendo in MetalEtemon!”
“Era troppo bello sperare che non ci avresti più infastidito, vero?” Fece Leomon.
“Non potete liberarvi di una star come me!” Replicò lui, per poi alzare una mano. “Ma ora, direi di riprendere dov’ero rimasto… eliminare voi mocciosi e-”
Izuku agì prima che potesse fare qualcosa. Attivando One For All, colpì in pieno stomaco il Digimon scimmia, che sgranò gli occhi, per poi piegarsi in due dal dolore.
“C-Come… Sei solo un umano!” Sbraitò, tenendosi le mani sulla pancia, mentre Midoriya saltava indietro, senza accorgersi di qualcosa che circondò il suo pugno per qualche istante.
“Sono cambiate molte cose da quando sei sparito. Non sono più il debole di prima!”
“Piccolo-”
MetalEtemon non terminò la frase che Pinocchimon restituì il favore di prima, colpendo con il suo martello-mitra, facendolo volare all’interno della foresta e abbattendo diversi alberi nel processo.
“Non sopporto chi interrompe il mio divertimento!” Urlò, senza degnare di uno sguardo i due e seguendo MetalEtemon, scomparendo poco dopo.
Leomon abbassò la guardia, sospirando.
“Fortunatamente quei due si distraggono facilmente. Forza Izuku, meglio che ce ne andiamo e-”
Un rumore alle loro spalle li costrinse a voltarsi.
Lì, con un Ogremon privo di sensi sorretto a fatica, Joe, Gomamon, Mimi, Palmon, Ochaco, Katsuki e Todoroki li fissarono sorpresi.
 
“Capisco… allora le cose sono andate davvero come ha detto Pinocchimon…” Mormorò Izuku non appena finì di sentire la storia.
“Non è tutto lì.” Fece Bakugo, sbuffando. “A quanto pare, questi mocciosi hanno un legame profondo con i Digimon. Anni fa Agumon e un altro Digimon sono giunti nel loro mondo, e hanno combattuto tra di loro. E tutti i marmocchi che hanno assistito alla battaglia sono diventati gli attuali Bambini Prescelti.”
“E non lo ricordavate?” Chiese Leomon, guardando Mimi e Joe, che scossero la testa.
“Eravamo piccoli, e abbiamo pensato che fosse un sogno, e con gli anni ce ne siamo dimenticati.”
“Come lo avete scoperto?”
“Qualcuno si è impossessato di Hikari.” Rispose Todoroki. “Tramite lei, ci ha mostrato i ricordi di quello che è successo e ci ha spiegato perché sono stati scelti.”
“E… avete chiesto di me?” Domandò Izuku.
A quello, tutti i presenti distolsero lo sguardo.
“Certo che lo abbiamo fatto! E quel fantasma ha detto che non eravamo pronti per scoprire la risposta! Qualunque cosa hai combinato, dev’essere stata bella grossa!”
“Kacchan…”
“Ad ogni modo, dobbiamo vedere di trovare gli altri mocciosi e dirigerci verso il Monte Spirale. A quanto pare, secondo quel fantasma, non possiamo tornare nel nostro mondo fino ad allora!” Continuò il ragazzo delle esplosioni.
“Non vi preoccupate, non andrete da nessuna parte!” Urlò MetalEtemon, sfondando la parete del locale, facendo urlare i due Bambini Prescelti più piccoli, mentre i Digimon si prepararono a combattere.
“Leomon! Direi che è il momento di evolvere!” Gridò Izuku, mentre il suo Digivice s’illuminava.
Pochi secondi dopo il ristorante si ritrovò con una parete in meno, mentre GrapLeomon portava fuori MetalEtemon, seguito da Zudomon e Togemon, che lo affiancarono, mentre gli umani, con l’eccezione di Izuku, si allontanarono.
“Oh, così anche voi siete riusciti a evolvere, eh? Non che abbia importanza!”
“Lo vedremo!” Replicò Zudomon, per poi lanciargli contro il suo martello, che fu facilmente respinto da un calcio, mentre gli aghi di Togemon ribalzarono sul suo corpo.
“È inutile! Il mio corpo è indistruttibile!” Esclamò, solo per saltare indietro quando GrapLeomon e Izuku cercarono di colpirlo assieme.
Dal bordo del campo di battaglia, Katsuki digrignò i denti. L’idea di non poter fare nulla lo stava facendo impazzire. Era sempre stato il primo a gettarsi nella mischia, e ora stava guardando Deku combattere al suo posto.
“Non posso accettarlo…” Mormorò, prendendo un bastone che si trovava vicino a lui.
Gli altri lo guardarono, non sapendo cosa dire.
“Non posso sopportare di essere più inutile di Deku!” Urlò, correndo in avanti.
“Bakugo, no!” “Katsuki!”
Le urla attirarono l’attenzione dei combattenti.
“Uh? E tu chi saresti?” Domandò MetalEtemon.
“Il futuro eroe che ti sconfiggerà!”
Il Digimon scimmia sorrise, per poi alzare un braccio, creando un fulmine nero, che scagliò contro Bakugo.
“Kacchan!” Urlò Izuku, facendo per muoversi verso di lui.
Tuttavia GrapLeomon fu più veloce.
Il Digimon leone riuscì a raggiungere Katsuki e a spingerlo via… solo per prendere in pieno il colpo di MetalEtemon.
L’urlo di GrapLeomon risuonò nell’aria, mentre l’energia del fulmine lo attraversava, per poi lasciarlo fumante pochi secondi dopo.
Il Digimon s’illuminò, tornando al suo livello precedente e cadendo a terra.
“Leomon!” Urlò Izuku, raggiungendolo subito, mentre Bakugo guardava incredulo la scena.
Poco lontano da loro, Ogremon aveva ripreso i sensi giusto in tempo per vedere il suo rivale venire colpito.
“Leomon! Leomon, rispondimi!” Gridò Izuku, con gli occhi tremanti.
“I-Izuku… Scusa… Il mio corpo… si è mosso da solo…”
“No Leomon… Resisti, vedrai che-”
Il Digimon sorrise, per poi alzare a fatica un braccio.
“Devi… essere forte… eroe…” Disse a fatica.
Midoriya fece per prendergli la mano, solo per sentirla dissolversi al tocco, seguita a breve dal resto del corpo di Leomon.
“No…” Sussultò Ochaco, portandosi le mani sulla bocca, mentre cominciava a piangere.
MetalEtemon scoppiò a ridere.
“E uno è andato! Ora-”
Tutti quanti spalancarono gli occhi.
MetalEtemon abbassò lo sguardo, vedendo il suo petto sostituito da un buco che passava da parte a parte.
E di fronte a lui, ancora davanti al luogo dove si trovava Leomon, Izuku aveva il braccio alzato e la mano chiusa a pugno.
“C-Come…? Sei… Sei solo… un umano…” Sussurrò il Digimon scimmia, facendo un paio di passi indietro.
“Sparisci.” Ordinò atono Izuku, guardandolo con occhi freddi e spietati.
Non appena ebbe detto quelle parole, MetalEtemon scoppiò in pixel, che si dispersero nel nulla.
“Deku?” Mormorò Katsuki, guardando l’amico, non riuscendo a credere a quanto aveva appena visto.
“Dovevi proprio farlo, vero Bakugo?” Fece Izuku, chiamandolo per la prima volta con il suo cognome, cosa che fece spalancare gli occhi al diretto interessato.
“C-Che cosa succede?” Chiese Joe, alzando lo sguardo, dove l’immagine delle due Terre cominciò a venire oscurata da delle nuvole rosse.
 
“Uh?”
Taichi alzò la testa, mentre le nuvole cominciavano a oscurare il cielo.
“Che cosa sta succedendo?” Domandò Koushiro.
Hikari guardò in alto.
“Izuku…” Mormorò con gli occhi che si facevano vitrei.
“Hikari?” La chiamò Sora, preoccupata.
“Il Mondo Digitale… è in pericolo.” Continuò la bambina più piccola, per poi cadere a terra priva di sensi, con Takeru e Taichi che corsero subito ad aiutarla.
 
Izuku cacciò un urlo pieno di rabbia, mentre il terreno sotto di loro cominciò a tremare.
“C-Che cosa sta succedendo?!” Esclamò Ogremon alzandosi, cercando di digerire quello che stava vedendo.
“Ha perso il controllo del suo Quirk?” Si chiese ad alta voce Todoroki.
“Oh no…” Fece una nuova voce, anticipando Pinocchimon, che atterrò al loro fianco.
Ma stavolta, invece del suo sorriso, il suo viso era deformato in un’espressione di puro terrore.
“Tu sai che cosa sta succedendo?” Domandò Ochaco, guardando il cattivo, che tuttavia fece un passo indietro.
“Non va bene! Non va affatto bene! Perché la reazione è così forte?”
“Di cosa stai parlando?” Fece Mimi.
“Il Mondo Digitale è spacciato!” Continuò Pinocchimon, per poi correre via. “Se volete avere una speranza, scappate!”
Joe e Mimi deglutirono, per poi tornare a guardare Izuku, che non aveva ancora smesso di urlare.
Tuttavia intorno a lui cominciò ad apparire un’aura verde, diversa dall’energia di One For All, poiché questa sembrava essere divisa in quadretti con all’interno dei chip elettronici.
Katsuki, essendo il più vicino, fu costretto a portarsi un braccio davanti al viso per proteggersi dalle raffiche d’aria che diventavano sempre più forti.
All’improvviso migliaia di pixel cominciarono a confluire all’interno del corpo di Izuku, che iniziò a ingrandirsi.
“Deku…” Fece Bakugo, solo per sentire un ruggito provenire dalla gola di Midoriya, mentre il suo viso iniziò ad allungarsi, lasciando che delle zanne uscissero dalla bocca.
Prima che potesse dire qualcosa, Bakugo venne afferrato da Zudomon, che iniziò a correre il più lontano possibile, seguito da Togemon, raggiungendo il resto del gruppo.
“Dobbiamo andarcene da qui!” Urlò il Digimon cactus. “Non so cosa sta succedendo a Izuku, ma ho i brividi in tutto il corpo!”
“Non possiamo abbandonarlo!” Replicò Ochaco. “Lui-”
Qualunque cosa stesse per dire, s’interruppe.
Al posto di Izuku ora si trovava quella che sembrava una tigre dai denti a sciabola, solo che quest’ultima era grande come un elefante e il suo pelo era totalmente nero.
I suoi occhi erano completamente rossi, mentre sulla fronte c’era un triangolo con un triangolo più piccolo in corrispondenza di ogni lato, tutti e quattro scarlatti come il sangue.
Attorno alla creatura l’energia misteriosa continuava a sgorgare senza freni, mentre attorno alle sue zampe il terreno sembrava faticare a mantenere la propria forma, infrangendosi e rigenerandosi in continuazione.
“C-Che cosa… Quello è Izuku?” Deglutì Joe.
“Non è possibile!” Replicò Todoroki. “Il Quirk di All Might non dovrebbe essere nulla del genere! Dev’essere successo qualcos’altro!”
“All Might? Che cosa centra con Izuku?” Domandò Uraraka, solo per venire coperta da un ruggito della creatura.
Immediatamente gli alberi dietro di loro si dissolsero nel nulla, come se non fossero mai esistiti.
“Izuku! Se ci senti, fermati! Ti prego!” Urlò Mimi, senza tuttavia ottenere alcuna risposta.
La creatura non reagì al nome e saltò contro di lei.
Per fortuna della bambina, una luce apparve a fermare Izuku, respingendolo indietro.
La luce divenne più grande, fino ad assumere fattezze umane, lasciando pochi secondi dopo il posto a una versione olografica di Himekawa Maki.
“Che cosa? Un adulto?” Fece sorpreso Joe.
“No. Sto solo usando l’immagine di uno dei vecchi Bambini Prescelti, così come appare oggi.” Rispose la donna, con una voce doppia, che fece spalancare gli occhi ai presenti.
“Aspetta… Tu sei la stessa entità che ci ha parlato tramite Hikari, non è vero?” Chiese Ochaco.
“Esatto. Sfortunatamente, nessuno di voi era in grado di agire come mio tramite, così ho dovuto usare parte delle risorse del Mondo Digitale per apparirvi. Avrei preferito non farlo, ma al momento è inevitabile.”
“Sai che cos’è successo a Deku?” Domandò subito Katsuki.
L’entità restò in silenzio a fissare la creatura.
“Purtroppo sì. Qualcosa che io e Izuku volevamo evitare, motivo per cui si è fatto cancellare la memoria.”
La creatura la fissò, ringhiando.
“Midoriya ti conosce?” Domandò Shoto.
L’entità non rispose, limitandosi ad alzare le mani.
“Non abbiamo molto tempo. Se non lo fermiamo, l’intero Mondo Digitale cesserà di esistere. E non si fermerà lì. Anche i vostri mondi saranno a rischio.”
Detto ciò il suo corpo s’illuminò, avvolgendo tutti i presenti, costringendoli a chiudere gli occhi per non restare accecati.

   
 
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