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Autore: darkroxas92    27/08/2022    4 recensioni
Midoriya Izuku è un ragazzo privo di Quirk. Per questo si è convinto di essere inutile e che il suo sogno di diventare un eroe resterà tale. Ma il destino potrebbe avere in mente piani diversi per lui. Dopotutto, non succede tutti i giorni che una nevicata improvvisa seguita da uno tsunami ti trascini in un nuovo mondo abitato da strane creature digitali, no?
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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E finalmente, siamo giunti alla fine di questa storia!
Come ho già detto, questo tuttavia non significa la fine di “Digital Hero”, ma anzi!
Se volete, potete vedere questa storia come una sorta di prologo per i veri eventi che avranno ora inizio.
Per questo, per concludere in bellezza, alla fine del capitolo troverete un link con un piccolo teaser della prossima storia, che con grande originalità si chiamerà “Digital Hero 02”!
E con questo… è giunto il momento di concludere questa avventura!

 

Capitolo 19
La fine di un’avventura

Bakugo gemette, mentre finalmente riuscì a riaprire gli occhi, ritrovandosi così a fissare il volto di Ogremon.
“Oi!” Urlò il Digimon, spostando lo sguardo. “Il marmocchio si è svegliato!”
Katsuki si mise seduto, mentre Mimi, Joe, Gomamon, Palmon, Ochaco e Shoto lo raggiunsero immediatamente.
“Bakugo! Meno male!” Esclamò Uraraka, sospirando sollevata.
Il ragazzo non rispose, guardandosi attorno. Gli alberi, prima verdi, ora erano tutti grigi.
“Pinocchimon è stato eliminato.” Spiegò Ogremon. “Qualcuno deve averci pensato mentre tu ti occupavi del partner di Leomon.”
A quelle parole Bakugo scattò in piedi. “Dov’è Deku?”
“Non lo sappiamo.” Rispose Shoto dopo qualche secondo. “Pochi minuti dopo che sei stato assorbito, i tuoi dati sono stati espulsi assieme a due raggi d’energia che hanno colpito sia me che Uraraka. E poi Midoriya… è semplicemente sparito nel nulla.”
“Che cosa?”
“Qualunque cosa sia successa, ha fermato quello che stava succedendo al Mondo Digitale.” Fece Gomamon. “Quindi devi essere riuscito a calmarlo. Cos’è successo dopo che sei stato assorbito?”
Katsuki si lasciò cadere di nuovo seduto.
“Ho incontrato il vecchio partner di Deku.” Spiegò, per poi fare un ghigno triste. “Mi ha rimproverato per bene. E poi mi ha lasciato ad affrontare Deku.”
“Sei riuscito a vincere allora?” Domandò Palmon, ricevendo un’aspra risata come risposta.
“Certo che no. Deku poteva usare il mio Quirk, e lo ha usato contro di me. Se non fosse stato per una copia di All Might, probabilmente mi avrebbe ucciso.”
Detto ciò sbatté un pugno a terra con rabbia.
Ma con sua sorpresa, in seguito all’urto uscì anche una piccola esplosione.
“Eh?” Fece lui, guardandosi il braccio, per poi provocare una serie di piccole esplosioni attorno ad esso.
“Il tuo Quirk è tornato?!” Domandò sorpresa Ochaco.
Katsuki continuò a fissare il braccio, non riuscendo a capire come fosse possibile.

“Non preoccuparti. Ho solo modificato i tuoi dati.”

Il biondo spalancò gli occhi.
“Avete detto di essere stati colpiti da un raggio d’energia?” Domandò ai due compagni, che annuirono. “Allora provate a vedere se potete usare i vostri Quirk!”
I due lo guardarono, per poi annuire.
Immediatamente metà corpo di Shoto fu ricoperto dal ghiaccio, mentre Ochaco toccò Ogremon, per poi unire le mani, facendo immediatamente sollevare in aria il Digimon, che iniziò ad agitare nervoso la clava.
“Ehi, che cos’hai fatto?! Mettimi giù!” Urlò il Digimon, solo per precipitare al suolo poco dopo.
“Com’è possibile?” Chiese Todoroki, sciogliendo il ghiaccio.
“Deku ha detto di aver modificato i miei dati. Deve aver ripristinato i nostri Quirk.”
“Beh, è una buona notizia, no?” Intervenne Joe. “Almeno ora anche voi potete aiutarci a combattere i Padroni delle Tenebre!”
Katsuki si mise in piedi, annuendo.
“Sì. E nel frattempo cercheremo Deku.”
“E anche Leomon. Avete detto che è ancora vivo, no? È l’unica speranza che abbiamo.” Fece il Digimon orco, rialzandosi.
“Perché?” Domandò Mimi. “Anche se fosse stato cancellato, non dovrebbe tornare alla Città della Rinascita?”
Ogremon scosse la testa.
“I Padroni delle Tenebre l’hanno distrutta. Nessun Digimon può più rinascere.”
“Allora assicuriamoci che loro stessi subiscano le conseguenze delle loro azioni.” Fece Bakugo. “MetalSeadramon e Pinocchimon sono già stati eliminati, quindi ne restano due. Occupiamoci di loro e avremo salvato questo mondo.”
Todoroki lo guardò. “Sai Bakugo, mi sorprendi. Non pensavo fossi così interessato ad aiutare gli altri.”
Il biondo sbuffò. “Diventerò il prossimo eroe numero uno. Non importa chi saranno i miei rivali. E penso che salvare un mondo aiuti nella carriera, no?”
Katsuki guardò verso le rovine del ristorante.
“Inoltre, non è nostro compito aiutare chi è in difficoltà?”
Detto ciò il gruppo si mise in marcia.
Nessuno di loro si accorse di Izuku, rimasto in disparte, con in mano un globo luminoso con un cerchio composto da 0 e 1 che girava attorno ad esso.
Un sorriso apparve sul suo volto.
“C’è ancora speranza per te, Kacchan.” Mormorò, per poi zittirsi quando sentì dei passi alle sue spalle. “Così hai deciso di uscire dal tuo rifugio.”
Gennai si fermò, continuando a tenere le mani dietro la schiena. “La situazione era sufficientemente grave da costringermi a farlo. Ora capisco il perché avevi insistito così tanto sul cancellarti la memoria.”
“Sì… alla fine non è stata una grande idea. Ma ormai è tardi per piangersi addosso. Ti ringrazio per aver mantenuto segreta la verità fino ad ora.”
Gennai scosse la testa. “Ho solo avuto il piacere di incontrare sia Soul sia Midoriya Izuku. Ma dimmi, ora con chi ho il piacere di parlare?”
Il ragazzo fissò il globo tra le sue mani.
“… Soul è sparito da tempo. E Izuku Midoriya potrebbe non bastare a gestire la situazione.”
Le parole di Ochaco gli risuonarono ancora una volta in testa.
“Pertanto direi che è il momento di un nuovo nome. Ma prima di quello… Gennai, mi serve il tuo aiuto.”
 

 

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Piemon cadde in ginocchio, ansimando per la fatica.
Di fronte a lui gli otto Bambini Prescelti coi rispettivi partner, assieme a diversi altri Digimon e ai tre studenti della UA lo stavano fissando.
“No… Non può essere!” Urlò l’ultimo dei Padroni delle Tenebre. “Non posso essere sconfitto!”
Sopra di lui il varco aperto da HolyAngemon, l’evoluzione di Angemon, continuava ad assorbire al suo interno l’esercito di Evilmon.
“È finita.” Disse semplicemente Todoroki, mentre WarGreymon e MetalGarurumon si preparavano ad attaccare.
Piemon si lasciò sfuggire un sorriso.
“Pensate davvero di potermi sconfiggere? Ho già dimostrato di esservi superiore, non importa quanti siete!”
Detto ciò evocò altri pugnali, che scagliò contro i Digimon.
Solo per vederli venire deviati dal nulla, cadendo poi inermi a terra.
“Che cosa?!” Fece sorpreso, come anche gli altri.
“Scusate il ritardo.” Risuonò una voce, mentre una figura avvolta da un mantello verde apparve come dal nulla. “Ho avuto qualche commissione da sbrigare.”
Piemon spalancò gli occhi. “No… Non può essere!”
La figura si fermò, per poi togliersi il cappuccio, mostrando i ribelli capelli verdi di Midoriya Izuku, che fissò l’ultimo dei Padroni delle Tenebre con un sorriso sul volto.
“Che succede? L’ultima volta mi sembravi entusiasta di vedermi.” Domandò lui, lasciando volare via il mantello, rivelando una tuta verde, con disegnato davanti uno zero, mentre sulla schiena c’era un uno.
“Ehi Deku, spero che tu non sia sparito tutto questo tempo solo per cambiarti i vestiti!” Esclamò Bakugo, senza tuttavia nascondere il suo ghigno.
“Certo che no, Kacchan. Come ho detto, ho dovuto sbrigare diverse questioni in sospeso da molto tempo.”
“Dunque hai davvero recuperato la memoria!” Fece Piemon, indietreggiando ma continuando a fare attenzione a non cedere alla forza dell’attacco di HolyAngemon, che continuava a gravare sopra di lui. “Eppure non vedo alcun Digimon al tuo fianco!”
Izuku restò in silenzio, per poi tirare fuori quello che sembrava un cellulare bianco.
Tuttavia, nonostante lo schermo piccolo, questi aveva solo pochi tasti sotto di esso, mentre i bordi erano di colore verde.
“E quello che cos’è?” Domandò Koushiro, incuriosito.
“Ho rielaborato i miei Digivice. Con l’aiuto di Gennai, ho unito i miei vecchi modelli in uno nuovo, con una funzione interessante.”
Mentre diceva ciò, sullo schermo apparve l’immagine di un Digitama pulsante.
“Ho recuperato i dati di Leomon, e ora il suo Digitama sta crescendo al sicuro dentro questo ‘Digivice U.A.’.”
“Digivice U.A.?” Ripeté Ochaco. “L’hai chiamato come la scuola?”
“Sta per Digital Device Unit Artificial.” Spiegò Izuku. “È totalmente diverso da qualsiasi altro Digivice visto finora. Ho integrato le funzioni del mio vecchio Digivice e di quello ottenuto all’inizio di questo viaggio dentro il mio smartphone. Questo ha aumentato la loro potenza di elaborazione e ora… posso ospitare al suo interno il mio Digimon Partner, dove può recuperare le forze o, in questo caso, crescere nuovamente in sicurezza.”
Midoriya tornò a fissare l’ultimo dei Padroni delle Tenebre.
“Piemon. Ho fatto una promessa tempo fa. Himekawa Maki e Daigo Nishijima lo hanno chiesto espressamente. Per loro e i loro Digimon… Per l’intero Mondo Digitale… oggi metterò la parola fine ai Padroni delle Tenebre!”
Il Digimon malvagio sussultò, per poi sorridere.
“Pensi davvero di potermi sconfiggere? Avete al vostro fianco solo due Digimon di livello Definitivo! E io sono più forte! Anche se quattro di voi umani possiedono poteri simili a quelli di noi Digimon, non potete vincere!”
Deku sorrise.
“Eppure c’è qualcosa a cui nemmeno tu puoi resistere, e a guardarti direi che ne sei consapevole.”
Detto ciò indicò in alto, puntando il dito verso il varco creato da HolyAngemon.
“Quello è un passaggio a una sola via. Tutto ciò che lo attraversa sparisce per sempre, senza pietà. Se ti spingiamo lì dentro, i tuoi dati spariranno per sempre, senza alcuna possibilità di ritorno.”
“Quindi è tutto quello che dobbiamo fare, no?” Ringhiò MetalGarurumon, mentre lui e WarGreymon si preparavano di nuovo ad attaccare.
“Ci penso io.” Li fermò Izuku. “La mia battaglia contro di loro dura da molto, molto tempo. È giusto che sia io a porre la parola fine.”
“Provaci pure, Soul! Ti distruggerò e mi assicurerò che i tuoi dati spariscano per sempre!” Urlò Piemon, saltando contro di lui.
Midoriya alzò lo sguardo, per poi sparire come nel nulla, riapparendo di fronte a un incredulo Piemon, che poté solo spalancare gli occhi quando venne colpito allo stomaco da un pugno con One For All attorno ad esso.
“Sai, avresti dovuto imparare che cosa significa un bluff. È triste che un pagliaccio non lo sappia riconoscere.” Mormorò Izuku, per poi spingerlo con un calcio verso Ochaco. “Uraraka, usa il tuo Quirk!” Urlò.
La ragazza aprì la bocca spaventata, per poi riprendersi subito dopo e annuire, unendo le mani e schiaffeggiando in faccia Piemon, il quale si ritrovò così sospeso a mezz’aria.
“Ora, tutti insieme! Attaccatelo!” Gridò Izuku.
I Digimon non se lo fecero dire due volte, creando in sincrono tutti i loro attacchi, che lanciarono contro Piemon, mentre anche Bakugo e Shoto usarono il loro Quirk.
Gli attacchi colpirono tutti insieme il Digimon, il quale si ritrovò a volare come un proiettile dritto dentro il varco di HolyAngemon, che si chiuse non appena fu attraversato da Piemon, per poi dissolversi nel nulla.
 

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Himekawa cadde in ginocchio, mentre vedeva Piemon svanire assieme al varco.
Silenziose lacrime le rigarono le guance.
“Ci sono riusciti… Li hanno uccisi tutti e quattro…” Sussurrò.
Le sembrò quasi di vedere un Bakumon sorridere di fronte a lei.
“Forse… Forse ora potrò rivederlo…” Mormorò, guardando il suo Digivice, per poi tornare a guardare il cielo, solo per spalancare gli occhi, mentre l’oscurità lo ricopriva interamente.
 

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“Che cosa?!” Esclamò All Might, dopo aver osservato i ragazzi e i loro partner sconfiggere quel Digimon simile a un clown.
Ma ora il cielo si stava tingendo interamente di nero, inghiottendo i Bambini Prescelti e gli studenti con loro.
“E ora che cosa succede?” Domandò Gran Torino, affiancandolo.
Nello stesso momento, in tutto il mondo, ogni singola persona si ritrovò incapace di distogliere la propria attenzione sugli eventi sopra di loro.
Tomura Shigaraki stava anche lui osservando il tutto.
“Kurogiri… che cosa significa?”
“Non ne ho idea. Forse è opera del Maestro.”
“No, ne dubito. Quello è qualcosa provocato da quei mocciosi. E la cosa sembra interessante. Forse è il momento per loro di affrontare il boss finale. Quello nascosto dopo i nemici che si credono essere i più forti. Proprio come in un videogioco.”
Mentre diceva ciò un sorriso deformò il suo volto nascosto dalla mano mozzata.
“Chissà se riusciranno a vincere.”
 

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I Bambini Prescelti e i loro Digimon sussultarono quando vennero letteralmente avvolti da una nube d’oscurità, ritrovandosi così a galleggiare in essa.
“E ora che cosa succede?!” Sbraitò Katsuki, guardandosi intorno.
“Non doveva finire?” Chiese Mimi. “Abbiamo sconfitto i Padroni delle Tenebre! Che cos’altro deve succedere?”
La risposta arrivò loro sotto la forma di un gigantesco dodecaedro viola, con dei pentagoni dorati che sporgevano da diversi lati.
E sopra quello più in alto di tutti, una figura avvolta da un mantello nero sbucava da esso.
Questa liberò il mantello, mostrando il suo corpo per metà integrato con il dodecaedro, con diversi tubi che lo collegavano ad esso, mentre le sue mani artigliate si muovevano lentamente.
La testa era avvolta per la parte superiore da un elmo nero, che lasciava trasparire giusto i suoi occhi dorati, i quali mostravano puro odio.
“E quello chi è?!” Domandò Taichi, mentre diversi artigli di metallo, con delle catene simili a stringhe di DNA, uscivano fuori dagli altri pentagoni.
Izuku spalancò gli occhi.
“Bambini Prescelti!” Tuonò la figura, osservandoli uno ad uno. “Finalmente ci incontriamo! Abbiamo atteso per tanto tempo questo momento!”
“Cos’è, ti credi forse un reale per parlare al plurale?” Esclamò Bakugo.
“Noi siamo un agglomerato di esseri a cui è stata negata l’evoluzione. Non siamo una sola entità.” Spiegò il misterioso Digimon. “Siamo tutti coloro che hanno vissuto nella solitudine e nella tristezza. Siamo coloro che sono stati abbandonati a sé stessi! Odiati! Esiliati!”
“Tu… Tu sei Apokalymon!” Disse Izuku, deglutendo.
“Oh, e così hai sentito parlare di noi.” Fece il Digimon, voltandosi verso di lui.
“Ho trovato il tuo nome mentre leggevo un’antica legenda! Sei il male assoluto! Un agglomerato, sì, ma di tutti gli esseri malvagi che sono mai esistiti nel Mondo Digitale!”
“E con ciò? Chi è che ci ha definito malvagi? Voi, esseri che avete sempre crogiolato nella gioia!” Replicò il Digimon, irato, mentre si affondava gli artigli nelle proprie spalle, lasciando uscire sangue verde e costringendo molti a distogliere lo sguardo. “Anche noi volevamo ridere! Volevamo parlare di giustizia! Di amore! Ma ci avete negato qualsiasi possibilità!”
Izuku restò in silenzio.
“Non tutti noi abbiamo vissuto solo nella gioia. Anche noi abbiamo sofferto, chi più e chi meno. E continueremo a farlo.” Disse infine, per poi portarsi una mano sul petto. “Ma è quello che facciamo che ci distingue! Voi avete deciso di commettere atrocità inimmaginabili, per questo siete stati allontanati! Nessuno ha deciso a priori che non meritavate di vivere come noi! Siete stati voi, con le vostre azioni, a deciderlo!”
Apokalymon lo fissò con odio.
“Allora ci assicureremo che anche voi pattiate le nostre stesse sofferenze!”
Uno degli artigli che sporgevano dal Digimon mutò, trasformandosi in una copia di Mugendramon, che lanciò il suo attaccò verso Hikari, che si salvò solo grazie a Angewomon che le fece da scudo con il suo corpo.
Uno ad uno, gli artigli si trasformarono nei vari avversari che avevano incontrato durante il loro viaggio, colpendo il gruppo con le copie dei loro attacchi.
Infine Apokalymon scagliò contro di loro un’ondata di fulmini oscuri, che li allontanò tutti quanti.
“Non possiamo arrenderci ora!” Urlò Yamato. “Se lo sconfiggiamo, sarà finita per davvero! Ne sono sicuro!”
Apokalymon sorrise.
“Pensate davvero di poterlo fare? Lasciate che vi mostriamo com’è essere incapaci di evolvere!”
Mentre diceva ciò, altri artigli sbucarono dal suo corpo, i quali divennero subito più grandi, per poi aprirsi e chiudersi attorno ai Digimon.
Pochi secondi dopo si riaprirono, lasciandoli liberi ma ridotti alle loro forme base.
“Che cosa?!” Esclamò Ochaco, osservando Agumon e gli altri venire raggiunti dai loro partner.
“Abbiamo negato loro l’evoluzione.” Rispose il Digimon malvagio.
“Ci basterà farli evolvere di nuovo!” Replicò Taichi.
Ma prima che potessero fare qualcosa, uno degli artigli si trasformò in nove braccia di Devimon, che si allungarono e strapparono da ciascun Bambino Prescelto il loro Medaglione, per poi portarli di fronte a Apokalymon.
Il Digimon dovette solo spalancare gli occhi per far dissolvere tutti e nove i Medaglioni, e con essi i Simboli al loro interno.
“No!” Urlò Sora.
“E ora non potete più evolvere nemmeno voi!”
“Ma noi possiamo ancora combattere!” Urlò Katsuki, volando in avanti seguito da Shoto, entrambi pronti a colpirlo.
Solo per venire respinti da un’onda di energia oscura.
“Siete semplici umani! Avrete anche qualche potere strano, ma non siete alla nostra altezza!”
Dicendo ciò Apokalymon portò in avanti le mani, cominciando a muoverle.
Joe urlò immediatamente, accorgendosi che il suo corpo, come quello di tutti gli altri, ad esclusione di Izuku, aveva iniziato a dissolversi in dati.
“Che cosa sta succedendo?!” Urlò Taichi.
“Sta scomponendo i nostri corpi in dati!” Rispose Koushiro.
“No…” Mormorò Izuku, guardando tutti dissolversi di fronte a lui.
“Deku…” Fece Katsuki, voltandosi verso di lui, mentre il suo corpo continuava a svanire. “Non osare arrenderti!”
Midoriya non riuscì a muoversi mentre tutti i suoi amici scomparivano, lasciandolo da solo.
 

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Yuuko Yagami cadde in ginocchio, mentre lei, come tutti gli altri, aveva appena assistito alla scena.
Aveva riconosciuto i suoi figli, che erano apparsi in quello strano spettacolo nei cieli, solo per vederli sparire nel nulla assieme a quelli che dovevano essere altri loro amici, anche se aveva riconosciuto solo Sora.
“Che cosa significa?” Mormorò, solo per sentire una mano sulla spalla.
“Non si preoccupi. Sono sicuro che stanno bene.” Le disse un ragazzo universitario, per poi mostrare un Digivice di pietra. “Parlo per esperienza, non sarà così facile farli sparire. E poi… uno di loro è ancora lì.” Continuò, tornando a guardare in alto, dove Izuku era ancora di fronte ad Apokalymon.
 

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“Che cosa gli hai fatto?!” Urlò Midoriya al Digimon, che sogghignò.
“Li abbiamo spediti in un posto vuoto, dove i loro dati si disperderanno nel nulla, sparendo per sempre!”
Izuku si lasciò avvolgere dalla Digisoul, per poi cercare di riportare indietro i dati dei suoi amici, senza tuttavia ottenere alcun risultato.
“È inutile. Non puoi fare nulla per salvarli!”
Izuku chiuse le mani a pugno, per poi lasciare che l’energia di One For All scorresse sotto la Digisoul, la quale aumentò d’intensità.
“Allora mi assicurerò che tu non faccia più del male a nessun altro!” Sentenziò, con gli occhi che sembravano quasi brillare dalla rabbia.
“Non puoi sconfiggerci! Ti abbiamo lasciato qui solo perché in questo momento ben due mondi ci stanno osservando. Vedranno l’ultima speranza svanire, poco prima di seguirti!”
“No!” Protestò il ragazzo. “Vedranno solo la tua sconfitta! E poi, stai sottovalutando i miei amici. Nessuno di loro lascerà che i loro dati vadano persi! Hai passato così tanto tempo a odiare che non riesci più a comprendere nessun altro sentimento! La loro forza è più grande di quanto tu pensi!”
Apokalymon non disse nulla, limitandosi a preparare nuovamente i suoi attacchi multipli, stavolta diretti tutti contro Izuku.
Ma il ragazzo dai capelli verdi agì per primo, saltando contro l’artiglio a forma di Vamdemon, distruggendolo con un solo colpo.
“Non ti lascerò usare l’aspetto del mio vecchio amico per fare altro male!” Urlò, per poi rivolgere la sua attenzione agli altri artigli. “E non mi farò intimorire nemmeno dalle altre tue misere repliche!”
 

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Bakugo riaprì gli occhi, ritrovandosi a vagare in uno spazio vuoto, riempito solo da 0 e 1 tridimensionali giganti.
Poco lontano da lui, Ochaco e Shoto galleggiavano nello stesso vuoto, riprendendo lentamente i sensi.
“D-Dove siamo?” Domandò Uraraka.
“Ricordo che stavamo affrontando quel Digimon e poi…” Iniziò Shoto, interrompendosi.
“Quel bastardo ci ha letteralmente disciolto in dati!” Sbraitò Katsuki, provocando un’esplosione contro uno dei numeri, senza tuttavia colpirlo ma passandogli attraverso.
“Dove sono tutti gli altri?” Domandò la ragazza, guardandosi intorno.
“Non c’è nessuno di loro. E chissà dove siamo finiti noi.” Mormorò Todoroki.
“Dobbiamo riuscire ad andarcene! Dobbiamo tornare indietro e dimostrare a quel tipo che cosa significa essere eroi!” Urlò il ragazzo delle esplosioni.
“Midoriya… Lui non stava scomparendo come noi.” Disse Shoto, guardando Katsuki.
“Sarà grazie al suo Quirk. Il che significa che lo sta affrontando da solo.” Rispose l’altro ragazzo.
“Può batterlo? Dopotutto può manipolare i dati, no?” Domandò Uraraka.
“Ma Anche Apokalymon può farlo. Ha distrutto i Medaglioni e i nostri corpi come se niente fosse.”
“Maledizione!!!” Urlò Bakugo, colpendo l’aria di fronte a sé. “Fateci uscire da qui!!!”
Un ringhio e un rumore secco risposero alle sue grida, costringendo i tre a voltarsi, ritrovandosi così a fissare una crepa apparsa nel vuoto.
Presto si sentì un altro tonfo, che allargò la crepa.
A un terzo colpo, una zampa nera artigliata uscì dalla spaccatura, seguita da una gemella, le quali iniziarono ad allargare la crepa.
I tre studenti indietreggiarono, mentre un Digimon drago vagamente umanoide con delle ali rovinate entrava nel vuoto.
Il Digimon ringhiò, per poi fermarsi quando una mano umana gli toccò la testa.
“Allora, che succede?” Domandò la voce, poco prima che un ragazzo umano dai capelli castani all’insù sbucasse nella visuale da dietro la schiena della creatura.
Il ragazzo abbassò lo sguardo, ritrovandosi a guardare il trio. “Oh! Siete voi!” Esclamò sorridendo, per poi saltare giù.
“Un altro Bambino Prescelto?!” Esclamò sorpresa Ochaco.
Il ragazzo si grattò nervosamente la guancia con un dito. “A dir la verità è un po’ che non mi chiamano più così Uraraka, lo sai.” Rispose lui, solo per vedere il suo Digimon saltare davanti a lui per proteggerlo da un’esplosione di Bakugo.
“Chi diamine sei?!” Sbraitò il biondo.
“Uh? Aspettate, volete dire che non mi riconoscete?” Domandò il ragazzo. “Allora significa… Oh, cavoli!”
“Tu sai chi siamo?” Chiese Todoroki.
“Sì, direi di sì. Ma voi non mi conoscete ancora, a quanto pare.” Rispose lui. “Beh, questo spiega perché mi avete riconosciuto subito, nonostante fossi di un altro mondo. Come odio i paradossi temporali.”
“Tu… Tu puoi viaggiare nel tempo?” Fece Uraraka, guardandolo con occhi spalancati.
“Diciamo che al momento sono costretto a farlo per diversi motivi.”
“Chi ci dice che stai dicendo il vero?” Disse Katsuki.
“Beh, se volessi rischiare un’altra delle tue esplosioni ti chiamerei Kacchan, ma non ci tengo.” Rispose con un sorriso il ragazzo, ridacchiando quando vide il diretto interessato chiudere le mani a pugno e fare del suo meglio per non reagire come previsto. “Ad ogni modo, immagino di dovermi presentare, dato che già so chi siete. Mi chiamo Ryo Akiyama. E lui è il mio Digimon partner, Cyberdramon.”
Mentre diceva ciò staccò dalla cintura un dispositivo elettronico, alzandolo per mostrarlo agli altri. “E sono un Digimon Tamer.”
“Digimon Tamer?” Ripeté Shoto.
“Lunga storia. Per farla breve, sono un Bambino Prescelto di un altro universo. E per diversi motivi al momento sto viaggiando nel tempo e nello spazio. Ho già incontrato una versione alternativa di Taichi, il quale aveva un AeroVeedramon invece di Agumon come partner.”
Detto ciò si guardò intorno per la prima volta. “Questo non è il Mondo Digitale, eh?”
“Non sappiamo che posto è!” Sbraitò Katsuki. “Sappiamo solo che siamo finiti qui dopo che Apokalymon ha distrutto i nostri corpi!”
Ryo batté un pugno nel palmo dell’altra mano. “Ma certo! La battaglia contro Apokalymon!” Esclamò, per poi guardare i tre. “È stato quando siete entrati clandestinamente nel Mondo Digitale! Ci sarei dovuto arrivare!”
Cyberdramon ringhiò di nuovo.
“Calma amico.” Lo fermò subito Ryo. “Beh, allora direi che è il caso di farvi tornare allo scontro. A quest’ora gli altri dovrebbe essere sul punto di farvi ritorno. Cosa che voi al momento non potete fare, non essendo dei Bambini Prescelti.”
“Tu… Quindi sai come finirà la battaglia?”
Il Tamer sorrise alla ragazza, per poi portarsi un dito sulle labbra. “Beh, non posso farvi un simile spoiler, no?”
Senza dire altro, si fece da parte.
“Cyberdramon… sai cosa fare.”
Il Digimon ruggì, per poi fendere l’aria di fronte a sé, provocando una nuova crepa dimensionale di fronte a loro.
“Se attraverserete questo passaggio, tornerete alla battaglia.” Disse Ryo.
“Tu non vieni?” Chiese Shoto.
“Non posso. Non ho partecipato alla battaglia, e una mia intrusione potrebbe avere conseguenze imprevedibili. Ma vi posso dire che ci incontreremo ancora, a un certo punto del vostro futuro.”
Il sorriso sul suo volto a quel punto scomparve.
“Quello che vi aspetta non sarà facile. La crisi per voi è appena agli inizi.” Disse, per poi soffermarsi su Bakugo. “Ma ricordatevi sempre che state studiando per diventare degli eroi.”
“Non devi ricordarcelo!” Replicò il biondo, ghignando. “Se vieni dal futuro, saprai sicuramente che stai parlando con il futuro eroe numero uno!”
Ryo sorrise, scuotendo la testa. “Già… è vero. Ora andate! I Bambini Prescelti hanno bisogno del vostro aiuto!”
I tre studenti non se lo fecero dire due volte, perdendo giusto il tempo per Shoto e Uraraka di fare un leggero inchino al ragazzo, per poi lanciarsi dentro la crepa dimensionale, che si richiuse dietro di loro.
“Mi dispiace, ma dovevo mantenere la mia promessa.” Mormorò Ryo. “Perdonatemi per avervi ingannato.”
 

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All Might e gli altri eroi che stavano osservando la battaglia sopra di loro spalancarono gli occhi quando videro una crepa aprirsi di fronte a loro, per poi letteralmente sputare fuori Bakugo, Todoroki e Uraraka, i quali rovinarono a terra.
Immediatamente vennero raggiunti dall’eroe numero uno e da altri eroi lì presenti, come anche da Inko.
“A-All Might?” Balbettò Ochaco, fissando l’eroe numero uno, per poi voltare lo sguardo verso il cielo, ritrovandosi a vedere Apokalymon e Deku. “Come-”
“Ci ha ingannato!” Urlò Katsuki, furioso.
“Chi vi ha ingannato?” Domandò Nezu, raggiungendoli.
“Quel tipo… Quel Ryo! Aveva detto che ci avrebbe riportato alla battaglia!”
“Beh, penso sia meglio così.” Disse il preside, portandosi le braccia dietro la schiena. “Avete corso un bel rischio con il vostro gesto.”
“Non potevamo fare finta di niente.” Rispose Shoto.
“Ciò non toglie che siete intervenuti con i vostri Quirk. E da qui abbiamo visto gran parte delle vostre battaglie. Ora, potete dirci chi è che sta affrontando Midoriya?”
Katsuki guardò Inko, la quale stava aspettando con ansia la risposta alla domanda di Nezu.
“Apokalymon… Un Digimon con il controllo assoluto sul Mondo Digitale.” Rispose infine Todoroki. “Ha distrutto come se niente fosse i Simboli, impedendo così ai Digimon di raggiungere il loro livello massimo, e poi ha distrutto tutti i nostri corpi. Noi tre ci siamo ritrovati in uno strano posto, dove siamo stati salvati da quel ragazzo di nome Ryo, che diceva di venire da un altro mondo e dal futuro.”
“Come stanno i bambini? E il giovane Midoriya?” Domandò All Might.
“G-Giunti nel Mondo Digitale, siamo stati subito attaccati dai Padroni delle Tenebre.” Spiegò Ochaco. “E abbiamo scoperto cos’è successo a Deku durante il suo precedente viaggio.”
Inko alzò lo sguardo verso la ragazza. “Cos’è successo? Perché ha perso i ricordi?”
“Deku ha scelto volontariamente di farsi cancellare la memoria dopo aver passato cinquant’anni in quel mondo!” Sputò Katsuki, facendo sussultare tutti quanti. “Inoltre, abbiamo scoperto che ha sempre avuto un Quirk, ma che poteva manifestarsi solo nel Mondo Digitale.”
Il ragazzo chiuse le mani a pugno. “E ora… ora è da solo contro quel tizio…”
Tutti quanti alzarono lo sguardo, osservando Izuku saltare contro una copia di Piemon.
 

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Midoriya ansimò, indietreggiando dopo aver evitato un altro attacco.
Stava andando avanti da diverso tempo, ma ormai iniziava a risentire dei suoi attacchi.
“Ti arrendi allora?” Domandò Apokalymon. “Ti sei reso conto che siamo troppo forti per te?”
“Io… Io non mi arrenderò mai!” Replicò il ragazzo. “Ci sono troppe persone che contano su di me!”
“E cosa speri di ottenere? Avrai anche la Digisoul, ma resti sempre un umano! Non hai più un Digimon! Non hai più un Simbolo! Sei una nullità! Sei inutile!”
Izuku sussultò a quella parola.
“Hai ragione. Sono sempre stato chiamato inutile. È il mio stigma.” Disse, per poi sorridere. “Ma sai, a dire la verità provo una certa gioia nel dimostrare il contrario. Perché io sono Midoriya Izuku! Soul! Deku! Chiamami come ti pare! Ma non cambierà il fatto che diventerò un eroe, non importa come! E lo diventerò mantenendo il mio sorriso e la mia determinazione!”
“Ben detto!” Esclamò una voce, che costrinse il ragazzo a voltarsi.
Lì, sotto gli occhi increduli sia dell’umano che del Digimon, dei dati cominciarono a riunirsi, per poi prendere la forma di Taichi e degli altri Bambini Prescelti, ciascuno con il proprio Simbolo che risplendeva sul petto e affiancati dai loro Digimon, tutti al loro livello più alto.
“Che cosa?!” Esclamò Apokalymon, mentre i Bambini Prescelti e i Digimon si prepararono a combattere.
“Non sarà così facile sconfiggerci!” Gridò Yamato.
“Ragazzi… Siete vivi!” Urlò Izuku, sentendo già le lacrime offuscare il suo sguardo, per poi guardare oltre i Bambini Prescelti. “Dove sono Kacchan e gli altri?”
“Mi dispiace, ma non lo sappiamo. Non erano con noi.” Rispose Sora.
Izuku restò in silenzio, per poi tornare a guardare Apokalymon. “Allora vediamo di chiudere questa storia. Se sconfiggiamo Apokalymon riusciremo a salvarli!”
Il Digimon in questione mostrò la sua rabbia sui lineamenti del viso.
“Non sappiamo come avete fatto a tornare, ma non cambia nulla! Soffrirete solo di più!”
Ma stavolta i Digimon dei Bambini Prescelti non persero tempo: in perfetta sincronia partirono all’attacco, distruggendo senza troppa difficoltà gli artigli diretti contro di loro, continuando la loro corsa verso l’avversario.
Tutti insieme scagliarono i loro attacchi più potenti contro Apokalymon, che urlò di dolore mentre veniva investito dalla forza combinata.
In pochi secondi la sua forma umanoide scomparve in dati, lasciando solo il dodecaedro, che tuttavia iniziò a pulsare.
Izuku chiuse la mano destra a pugno, avvolgendola con l’energia dei suoi due Quirk.
“Ho una sola possibilità… Non posso sbagliare!” Pensò, solo per spalancare gli occhi quando sette raggi di luce sbucarono fuori dall’oscurità, avvolgendosi attorno al pugno, presto affiancati da altri otto provenienti dai Digivice dei Bambini Prescelti.
 

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Daigo teneva in alto il suo Digivice, sorridendo quando vide altri sei raggi simili raggiungere il cielo, attraversando l’oscurità.
“Midoriya… Bambini Prescelti… Annientate l’oscurità una volta per tutte!” Urlò, per poi sentire il Digivice infrangersi tra le dita, dissolvendosi in dati che si fusero al raggio di luce, che scomparve in direzione di Izuku.
 

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“Questa energia…” Pensò Midoriya, per poi spalancare gli occhi.
“Capisco.” Disse infine. “Grazie ragazzi… il vostro sacrificio… non sarà vano!” Esclamò, per poi sentire il braccio gonfiarsi, mentre i muscoli diventavano più evidenti.
Sul suo petto brillò nuovamente il Simbolo della Determinazione.
“Apokalymon! Questa è la forza di tutti i Bambini Prescelti!” Gridò con tutto il fiato che aveva in corpo. “DIGITAL WORLD SMASH!!!
Saltando in avanti, superò i Digimon e raggiunse in pochi istanti il dodecaedro, colpendolo in pieno con il pugno e spingendolo lontano dagli altri.
La figura del Digimon iniziò a riempirsi di crepe, da cui iniziò ad uscire dell’energia oscura.
“Sarete riusciti a sconfiggerci… ma vi porteremo con noi!”
“Ragazzi! I Digivice!” Gridò Izuku
Senza che i bambini potessero fare qualcosa, i loro Digivice s’illuminarono ancora una volta, scagliando dei raggi di luce che avvolsero Apokalymon e Izuku, creando un cubo di luce attorno a loro.
“Izuku, allontanati!” Urlò Taichi, vedendo l’energia di Apokalymon aumentare.
Il ragazzo dai capelli verdi tuttavia non reagì, continuando ad allontanare il loro avversario, con il cubo di luce che li seguiva.
“Izuku, che cosa stai facendo?!” Gridò Yamato, mentre Koushiro spalancò gli occhi.
Midoriya si voltò verso di loro, sorridendo, mentre la sua Digisoul sembrò quasi esplodere attorno a lui, riempiendo completamente il cubo e sovrastando l’energia oscura.
“Izuku…” Mormorò Hikari, cominciando a piangere.
“Se me ne vado, c’è la possibilità che possa seguirmi.” Disse infine il ragazzo, con tono tranquillo. “Grazie per tutto, amici.”
Izuku fece per voltarsi nuovamente, ma si fermò prima. “Oh, giusto. Penso che manterrò il nome Deku. Dopotutto, ora significa anche che posso farcela. E sapete? Penso di aver tenuto fede a questo nuovo significato.”
“IZUKU!!!” Urlarono tutti, mentre Apokalymon esplodeva, investendo in pieno il ragazzo ancora sorridente, mentre il cubo di luce manteneva al suo interno l’esplosione, per poi scomparire nel nulla assieme ad essa, senza lasciare alcuna traccia.
L’oscurità attorno a loro scomparve quasi di colpo, lasciando che il gruppo si guardasse intorno, riconoscendo i giganteschi cubi giocattoli della Città della Rinascita, mentre attorno a loro migliaia di Digitama iniziarono a piovere dal cielo.
“No…” Mormorò Sora, cadendo in ginocchio. “Non può essere…”
“Izuku…” Fece Hikari, mentre i Digimon s’illuminarono, tornando alla loro forma base. “Izuku, dove sei?!”
L’urlò disperato della bambina si unì presto a quello di tutti gli altri bambini.
 

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All Might restò a fissare con gli occhi spalancati il cielo, mentre l’oscurità si dissolveva nel nulla, lasciando finalmente in vista l’azzurro del cielo, senza più alcuna traccia del Mondo Digitale.
Sentì al suo fianco Inko cadere a terra priva di sensi, ma lui stesso non aveva l’energia per muovere un solo muscolo.
“Giovane Midoriya…” Mormorò, mentre anche gli altri eroi distoglievano lo sguardo, salvo qualcuno che correva ad assistere la signora Midoriya.
“Deku… Che cos’hai fatto?” Fece Bakugo, osservando il cielo incredulo.
“Bakugo… Izuku… Deku non è… Non può essere…” Balbettò Uraraka, incapace di completare la frase.
“Midoriya…” Disse Nezu, chiudendo le zampe a pugno e chiudendo gli occhi.
Il loro mondo era salvo. Come anche il Mondo Digitale.
Ma il prezzo da pagare era stata la vita di Midoriya Izuku.
 

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“Mi dispiace… Purtroppo non c’è altra scelta.” Disse Gennai, fissando con tristezza i Bambini Prescelti. “Se restate qui, rischiate di venire cancellati dal Mondo Digitale. Ora che il ripristino è iniziato non vi rimane altra scelta.”
“Ma… Ma non possiamo andarcene così!” Esclamò Taichi. “Non possiamo lasciare i nostri amici!”
“A cos’è servito tutto questo allora?!” Urlò Joe. “Davvero finisce così?!”
“Apokalymon ha danneggiato gravemente il Mondo Digitale. Il suo ripristino purtroppo comporterà questo e altri effetti collaterali. Se non volete che il sacrificio di Izuku sia stato inutile… Dovete tornare nel vostro mondo.”
I Bambini Prescelti e i Digimon si guardarono tra di loro, incapaci di dire altro.
Presto, Koushiro si mise al lavoro assieme a Gennai per preparare il tram presente sull’Isola di File per permetterli di attraversare il varco che si era aperto nel cielo.
Hikari era la più inconsolabile tra tutti.
Taichi distolse lo sguardo, arrabbiandosi con sé stesso per non essere in grado di consolare la sorellina.
Hikari gli aveva raccontato com’era stato viaggiare per il Mondo Digitale assieme a Izuku, e anche se non lo aveva detto al maggiore dei Kamiya era chiaro che ormai lei lo vedeva come un altro fratello.
E averlo visto sacrificarsi in quel modo…
L’addio di Izuku sarebbe stato qualcosa che nessuno di loro sarebbe mai stato in grado di dimenticare.
Tuttavia… non potevano renderlo vano facendosi cancellare dal Mondo Digitale. Gennai aveva ragione.
Ma questo non rendeva per nulla le cose più facili.
Presto i bambini si ritrovarono a dover dire addio ai loro Digimon partner.
Hikari consegnò a Tailmon il suo fischietto, mentre Mimi strinse attorno a Palmon il suo cappello.
Quando il gruppo di umani salì sul tram, tutti quanti stavano piangendo.
Restarono affacciati ai finestrini mentre il mezzo iniziava a muoversi, per poi sollevarsi lungo delle rotaie invisibile, diretto al varco ormai quasi chiuso.
“Ci rivedremo!” Urlò Taichi, salutando con la mano i Digimon sotto di loro. “Aspettateci! Torneremo sicuramente!”
I Digimon continuarono a correrli dietro, finché il tram non scomparve nel cielo.
 

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“Così Midoriya Izuku si è sacrificato.” Fece il maestro di Shigaraki, portandosi un pugno sotto il mento, per poi togliersi la maschera con il respiratore.
E pochi secondi dopo un sorriso deformò il suo volto sfigurato.
“Non poteva andarci meglio!” Esclamò divertito, mentre dietro di lui una figura si fermava, in attesa di ordini. “Non lo pensi anche tu?”
“Effettivamente, questo ci rende tutto più facile. Senza il famigerato Soul a metterci i bastoni tra le ruote, la conquista del Mondo Digitale procederà senza troppi intoppi.”
“Già. Dobbiamo solo aspettare che termini il ripristino. Quanto tempo ci vorrà?”
“Secondo i miei calcoli, tre dei loro anni. Ma se i dati che ho ricevuto sono corretti, ora il tempo del Mondo Digitale è in sincrono con quello dell’altra Terra, ma non con la nostra.”
“Capisco. Beh, devi solo aspettare il momento giusto. Il programma è pronto, no?”
“Sì. Non appena lo avvierò, anche la differenza temporale tra il nostro mondo e il Mondo Digitale verrà azzerata. Dovrò solo sfruttare l’attuale debolezza dei dati del Mondo Digitale.”
“Non c’è fretta. Abbiamo aspettato anni, qualche settimana o mese non farà la differenza.”
La figura dietro All For One sorrise.
“Non vedo l’ora, Maestro. Intanto proseguirò con l’altro piano.”
 
 

Continua in:
Digital Hero 02

   
 
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