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Autore: Ivy001    07/09/2022    1 recensioni
RIECCOMI CON UNA NUOVA FANFICTION, STAVOLTA DAI TRATTI DI UN VERO E PROPRIO GIALLO, CON LA SPARIZIONE DI UNA DONNA E LE INDAGINI CONDOTTE DA ISPETTORI CHE ERAVAMO ABITUATI A CONOSCERE CON I PANNI DI RAPINATORI. SPERO VI PIACCIA. ATTENDO DI SAPERE COSA NE PENSATE PERCHE’ QUESTO MONDO CHE RACCONTO NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LA TRAMA DE “LA CASA DI CARTA”
BESITOS A TODOS
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bogotà, Il professore, Nairobi, Palermo, Raquel Murillo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L’idea di trovarsi di nuovo di fronte al nemico numero uno, fa tremare Nairobi che cammina lungo un cupo corridoio, avvertendo i sintomi nervosi del suo corpo e il peso della mente che continua a ricordarle il male patito negli anni.

Eccoci” – è la voce di Palermo a destarla dai pensieri e riportarla con i piedi per terra.

Lei alza il capo, seppure a fatica, e si accorge di essere in un’ala del Mariposas decisamente familiare.

Sono già stata qui” – precisa lei, nonostante avesse tentato, invano, di rimuovere la paura vissuta quando fu condotta lì per punizione.

Bene, allora sarà più facile per te respirare l’aria della tua nuova casa” – commenta Berrotti.

Nuova casa? Cosa cazzo stai dicendo?”

Ehi, questo lessico non mi piace” – la terza persona presente in quella sala fa la sua comparsa, con voce divertita ma pur sempre austera.

I passi lenti e pesanti sul pavimento sono un suono fin troppo noto alle orecchie di Agata.

Sei tu” – afferma, conscia di avere davanti a sé il Cliente 13, rassegnandosi all’imminente confronto.

Mia bella Nairobi, finalmente sei tornata…da me” – ed è allora che quel po' di luce soffusa lascia intravedere il volto, ora scoperto, del Signor Dalì.

Bogotà” – esclama, inconsapevolmente, la Jimenez, riconoscendovi molto del suo compagno. Seppure un ipotetico Bogotà invecchiato di ben vent’anni, quell’uomo resta pur sempre tanto, fin troppo, simile al suo grande amore.

Eh?” - ride Martin – “Chi è ora Bogotà?”

Silenzio, Palermo!” - lo zittisce il Boss, leggendo il panico negli occhi della gitana ed approfittandone -“Odio vederti così spaventata” – le prende la mano, sentendola tremare, e la conduce ad uno specifico posto, poco più avanti.

Voglio vedere Axel” – esige la zingara con insistenza, ponendo resistenza al panico fisico che sta avvertendo. Il tutto accade mentre Carlos Grigoryan, il noto Signor Dalì, cova astio verso un bambino divenuto un vero e proprio ostacolo.

Per lui faresti ogni cosa, vero?”

Perfino morire” – replica Nairobi, senza riflettere al peso di tali dichiarazioni.

Il capo del Night Club sorride, quasi malizioso; poi fa cenno a Palermo di allontanarsi, per permettergli di parlarle in intimità.

E quando Agata nota Martin andare via, teme per la sua incolumità.

Cosa vuoi farmi?” - domanda, preoccupata, cercando attorno a sé delle vie d’uscita in cui scappare.

Shhh” – la placa, sfiorandole il viso con un’inattesa dolcezza – “Amore mio, con me sei al sicuro”

Tali disgustose premure sono segnale che il Signor Dalì ha una doppia personalità.

Come può, dopotutto, essere tanto docile con lei e al contempo crudele, pronto a compiere atti malvagi per i suoi scopi?!

Ma la gitana non cede al suo Capo, piuttosto ostenta determinazione, e ribadisce - “Voglio mio figlio!!! Adesso, cazzo!!!!”

Ma la faccenda di Axel inizia a infastidire ai massimi livelli il noto Cliente 13 che le avanza una proposta.

Ho un’offerta per te”

Cioè? L’ennesimo ricatto?”

Carlos Grigoryan ride sotto i baffi, quasi divertito dalla grinta della zingara.

Penso che a farmi perdere la testa per te sia stato questo...lato caratteriale che cerca sempre di domare chi gli è intorno...ma sai bene che con me è impossibile”

Il silenzio seguente vede i due fissarsi, con sguardi di diversa intensità.

Poi è l’uomo a rompere il ghiaccio dicendole di seguirlo.

Dove mi porti adesso?”

Stavolta il luogo è illuminato ed è preceduto da un percorso a scale.

Dove stiamo andando?”

Un susseguirsi di domande, frutto della sua ansia che, seppure ben celata e domata, sta riuscendo ad emergere con prepotenza.

Credevi fosse un locale di piccole dimensioni? Beh, amore mio, ti sbagli di grosso. Questi anni mi sono serviti anche per ristrutturare l’area a seconda delle esigenze di lavoro” – spiega, vantando la sua abilità nell’aumentare le grandezze del Night Club.

Lavoro?” - commenta a bassa voce la zingara, decisamente contraria nel definire quello schifo con tale appellativo.

E Grigoryan finge di non averla udita, evitando discussioni e perdite di controllo.

Eccoci” – esclama un paio di minuti dopo.

Stavolta ciò che Nairobi vede ha, a tratti, l’immagine di una setta pronta a mettere in atto uno dei suoi riti.
“Oh...mio...Dio” – scioccata, sente le gambe cedere e in un battibaleno perde i sensi, raccolta immediatamente dal Signor Dalì il quale, forte di averla ormai nelle sue mani, dà ordine a un tipo incappucciato lì di fianco di prenderla in braccio e accomodarla su una poltrona. Una poltrona rossa posta ovviamente accanto alla sua.

Siamo sicuri che metterla al corrente del nostro Circolo sia la mossa giusta? E se rendesse pubblico il tutto?”

Tranquillo, amico! Lei sarà la mia compagna anche negli affari. Vedrai. Non potrà sottrarsi. Ne va della vita di Axel” – afferrando un calice di vino rosso, offertogli da un altro dei tipi avvolti dal mistero, sorseggia e gode del momento da cui è certo potrà trarne solo una decisiva e strabiliante vittoria.

************************

Dove mi trovo?” - risvegliatasi dal trauma precedente, Agata si accorge di essere circondata da un gruppo, stavolta liberatosi dei cappucci, col volto coperto dalla stessa maschera che anche il Signor Dalì era solito indossare.

Amore mio, come ti senti?” - la accarezza, ma stavolta lei si ritrae.

Quel continuo “amore mio” è decisamente snervante e poco realistico.

Lei non lo ama! E quell’appellativo può sentirlo con piacere solamente dalla bocca di Bogotà.

Che cazzo volete da me? Cosa è questa merda? Siete una setta che compie sacrifici? È questo che avete fatto con Lisbona? E… e… e dove avete portato mio figlio? Avete recato male anche a lui? Vi uccido tutti” – senza ragionare, Nairobi comincia a parlare e porre domande insistentemente, mettendosi in piedi per attaccarli. La debolezza, però, la costringe a sedersi di nuovo.

Calmati, è questo che voglio proporti. E per farti la mia offerta, devo rivelarti chi siamo. Preparati, perché alcune cose sono certo non ti piaceranno”

detto ciò, Carlos invita i suoi soci a svelare le identità solo al termine del racconto.

Quando cominciai a frequentare il Mariposas mi fu detto che il proprietario, Andres De Fonollosa, lo utilizzava come fosse un centro d’accoglienza per donne perdute. Lui e Martin Berrotti gestivano un pub e chiedevano a queste ragazze di servire, di intrattenere, in cambio di vitto e alloggio. Beh...lasciami dire che trovavo la cosa alquanto misera. Conoscevo De Fonollosa da anni, ed era indebitato con me ai massimi livelli”

Indebitato per cosa?”

Io ho creato un mio impero negli anni che ho vissuto in America. E tanta gente era alle mie dipendenze. Incluso il tuo caro ex promesso sposo”

Dopo un verso di disgusto al pensiero di Berlino con Agata, Carlos Grigoryan riprende – “Insomma… sta di fatto che io iniziai a recarmi al Night Club per controllare e ricevere da lui quanto mi spettava di diritto. E fu allora che ti vidi. Una donna tanto bella da farmi cedere le gambe al solo sguardo. Lo presi in disparte e scelsi il solo modo per chiudere la faccenda dei pagamenti arretrati”

La Jimenez sconvolta trae le sue conclusioni.

E il Signor Dalì conferma – “La sua libertà in cambio di… TE!”

E quel “TE” pronunciato con decisione e con possesso fa rabbrividire la gitana.

Come ho poi preso potere al Mariposas?! Beh… ottenni come sai bene ciò che volevo. Eri diventata la mia Farfalla preferita. Così, pensai di portarti via con me. Ma lui si rifiutò. Per di più avevo scoperto, proprio da te, che lui aveva in programma di sposarti. E questo non mi andò più bene. Perciò i patti cambiarono. O la sua libertà...o il Mariposas. Gli diedi un avvertimento che gli costò alcune contusioni, poi cedette. Filò via con la coda tra le gambe e mi lasciò il suo locale”

E’...è...assurdo!”

Non lo è. Sono affari, bambina mia” – le dice, sorridendo malizioso.

E questa gente chi è? Che combinate nei sotterranei del Night Club?”

Io ho i miei traffici da portare avanti. Non penserai che mi accontento delle entrate ottenute dal locale?”
“Quindi siete tutti criminali qui?”

Siamo un Circolo, con un Capo che avrai ben riconosciuto…” - si vanta del titolo, poi continua - “… e loro sono alla mia mercé”

Vorresti che lo fossi anch’io, dico bene?” - Agata ha fatto due più due ed è giunta a conclusoni.

Bingo!” - risponde il Boss.

Io non sono una di voi. Non commetterò atti criminali per arricchire le tue tasche. L’ho fatto per anni. Sono stata la tua bambola di pezza troppo a lungo. Ma adesso no, adesso basta!”

Carlos, di fronte allo sfogo e al netto rifiuto della Jimenez, le ride in faccia, come se ogni cosa detta da Nairobi fosse una battuta esilarante da prendere alla leggera.

Come puoi trattare la gente da schiava?! E ti permetti anche di sghignazzare come fosse la situazione più normale del mondo. Tu sei pazzo” - Agata tira fuori la sua rabbia, sputandogli in faccia odio e rancore.

Intenzionata ad andare via, conscia che sarebbe stato complicato, la zingara respira profondamente e lenta si solleva, riuscendo ad allontanarsi di qualche metro da lui.

Ma è in tale istante che Carlos tira fuori un’altra faccenda – “Ho impedito che sposassi Berlino. Credi che mi costerà tanto impedirti di farlo anche con mio figlio?”

Ciò immobilizza Nairobi.

Povera sciocca. Non hai capito che io ottengo sempre quello che voglio? Lo feci più di quarant’anni fa, quando sposai Leticia Lopez per accedere alle sue finanze. Lo feci con la mia carriera criminale. Lo feci con il Mariposas...e lo feci con te all’epoca… e anche ora! Sei mia, Agata Jimenez. E quell’inutile di Santiago ti ha persa per sempre quando ha scelto di combattere contro suo padre”

La porta d’uscita viene chiusa con forza da due tizi, provocando un rumore tale da far sussultare la mora.

Maledetto” – esclama, stringendo i pugni e trattenendo le lacrime rabbiose – “Se osi fargli del male, giuro che me la paghi”

La difesa di Bogotà colpisce Carlos che, infastidito, prosegue - “Aspetta, aspetta, aspetta! Non vuoi dirmi sul serio che ti sei innamorata di lui? Di quello sfigato divenuto ispettore per volere materno!”

Tu non sai un cazzo di lui, della sua vita, delle sue scelte, di sua madre”

Beh...Leticia la conoscevo bene” – ridacchia, alludendo ad altro diverso dai sentimenti che normalmente un marito nutre per una moglie - “...la sciocca perse seriamente la testa per il sottoscritto. Non lo trovate assurdo?” - dice, rivolgendosi ai soci che, come su comando, rispondono con risate di gruppo.

Sentendosi braccata da ogni lato, Nairobi è costretta a tornare al suo posto.

Ha una gran voglia di cancellare quel sorrisetto malefico dalla faccia del suo nemico.

Proprio allora le salta in mente un’idea che, da un lato potrebbe causare una reazione eccessiva nel Signor Dalì, ma dall’altro servirebbe a destarlo dalle sue folli idee amorose.

Puoi sminuire quanto vuoi ma è reale. Io amo Santiago. Lo amo più di qualsiasi altra cosa al mondo. E lo sposerò. Sì, lo sposerò. Diventerò sua moglie. E sappi che potrai anche incatenarmi qui, tenermi lontana da lui, ma non mi impedirai mai di amarlo”
“Silenzio” – a quel punto, Carlos inizia ad infastidirsi.

Odia sentirla parlare con parole sdolcinate di una persona che non è lui.

E invece mi ascolterai. Sai che la prima volta che ci siamo visti siamo finiti a letto insieme? Già… so che odi ascoltarlo ma è così. Una calamita ci ha avvicinati per non staccarci più”

Ho detto basta” – ripete il Cliente 13.

Abbiamo fatto l’amore a casa sua...in ogni angolo, ogni volta che eravamo vicini non potevamo farne a meno...e mi piaceva, sì mi piaceva. Non era sesso. Con lui non lo è mai stato, dopotutto. Ma con te sì… notti di fuoco, notti che erano divenute un’agonia per me...notti che speravo terminassero quanto prima! E sapere le tue mani sul mio corpo, il tuo….- esita nel dirlo, a tratti disgustata dal ricordo che le torna in mente - “… il tuo… dentro di me! L’incubo peggiore… mi hai rovinato la vita, Carlos Grygorian”

di fronte a tali dichiarazioni, l’ormai sessantenne non ha più risposte.

La fissa in silenzio, mentre un susseguirsi di emozioni prendono corpo dentro di lui.

Allora? Vuoi sentire altro?” - aggiunge Nairobi – “Non puoi costringermi ad amarti”

ma il Signor Dalì non replica.

Arrenditi alla realtà, Carlos!” - forte di averlo temporaneamente messo k.o., Agata tenta di darsela a gambe. In fondo nessuno di quei tizi in maschera sembra muovere un passo per bloccarla.

Può essere la sua occasione.

Poi, però, dubbi le saltano alla mente.

Come mai nessuno la sta fermando?

Come mai il Capo del Mariposas non batte ciglio?

E finalmente ne comprende le ragioni.

Il portone viene aperto all’improvviso e di fronte alla ribelle gitana si palesa Palermo. Ma non è da solo stavolta.

Stretto alla sua mano c’è un bambino. Un bambino i cui nerissimi capelli ricci e la carnagione scura sono la conferma che il Cliente 13 non ha mentito: Axel è davvero lì, a pochi passi, e Nairobi lo può avere nella sua vita come ha sempre sognato.

Beh...vedo che l’arrivo del piccoletto ti ha zittita, finalmente”- commenta il Signor Dalì.

Axel, amore mio” – singhiozza Agata, inginocchiandosi di fronte a lui, che la fissa stranito e alquanto spaventato.

Ascoltami Nairobi…” - la richiama il Boss - “...fossi in te comincerei a trattare con rispetto il sottoscritto. E sai perché?”

Segue altro silenzio.

Poi il tipo continua – “Se lo rivuoi con te, non hai scelta. Dovrai unirti a noi”
“COSA? Mi stai ricattando...di nuovo?”
“E’ ciò che so fare meglio, l’avrai capito. Ti avrei concesso più tempo, se non mi avessi rivelato quelle cose poco fa, sminuendo le nostre nottate. Perciò...hai 48 ore...potrai trascorrerle insieme ad Axel, qui al Mariposas, sotto i miei occhi. Poi pretenderò una risposta. Sappi solamente che non mi piacciono i NO! E che ad ogni azione corrisponderà una mia reazione”

Dopo aver indicato ad alcuni soci di andare via, il sessantenne chiama a sé uno in particolare.

Occupati tu di tutto. Controllala, non voglio alzate di testa!”

Si signore”

E non rivelarle la tua identità, chiaro?”

Così, lasciando il discorso riguardante le persone del Circolo a metà, Carlos si chiude nella sua ala buia, preparandosi mentalmente alla imminente vittoria.

Sa che Agata non rinuncerebbe mai a suo figlio...questo significa che presto sarebbe divenuta la sua compagna...la consorte che attende da anni.

È solo questione di tempo!

   
 
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