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Autore: sallythecountess    10/09/2022    2 recensioni
Alice è una ragazza creativa e stravagante di vent'anni. Sogna di diventare una mangaka e si sta costruendo la sua vita e carriera in Giappone, quando il matrimonio di suo fratello la costringe a tornare a casa, nella piccola città scozzese in cui è nata. Tornare a casa le fa paura, perchè significa affrontare le aspettative deluse della sua famiglia, il fantasma della morte di sua madre, la solitudine e anche Lor, il ragazzo che si è lasciata indietro per cui però non ha mai smesso di provare sentimenti.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La ragazza di Tokyo'
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“C'è una cosa che vorrei sapere...”disse Lor ancora senza fiato, dopo tutto quello che era successo, e lei lo fissò negli occhi con curiosità “Non saresti mai più tornata? Davvero? Se Tess non fosse...insomma ti avrei davvero perso per sempre?”
Alice allora lo guardò con fare serio e rispose “Non lo so...probabilmente sarei rientrata...probabilmente avevo solo bisogno di chiarirmi le idee e trovare il coraggio per affrontare tutti voi e i miei sentimenti.”
Lor volle credere a quelle parole, e così la strinse forte e le chiese piano se avesse intenzione di ripartire a breve, ma lei scosse soltanto la testa, scurendosi in viso di colpo.
 “Non è andata Lor…” spiegò sospirando e lui le sorrise soltanto con fare dispiaciuto. Voleva dirle di non arrendersi, di non essere sempre la solita pessimista, ma lei aggiunse seria  “Lo stage, i colloqui di lavoro … ho fallito in pieno. Pare che non sia così semplice come pensavo fare questo lavoro, e c’è una concorrenza spietata di milioni di ragazzi più capaci e brillanti… ”
Fingeva indifferenza, ma era evidente che fosse molto dispiaciuta, così Lor fece per accarezzarle dolcemente la guancia, ma lei allontanando la sua mano continuò “vedi perchè non li avevo mandati i cv? Perchè lo sapevo!Sapevo di non essere all'altezza, ma volevo continuare ad avere una speranza...”
“Ali...”provò a dire lui teneramente, ma due enormi lacrime le rigarono le guance “...non sono abbastanza brava per i miei sogni, ma non sapevo come fare a tornare a casa, dato che ho chiuso con tutti e neanche sapevo dove andare, così ho ripreso a fare la cameriera ed ero terribilmente infelice …”
“Ma non potevi chiamarmi?”le chiese dolcemente, accarezzandole la guancia, e lei scuotendo le spalle rispose “e per dirti cosa? ‘Ciao, so di averti allontanato e ferito, ma sono una fallita e mi servono soldi?’”
“Ho bisogno di aiuto, bastava”ribatté
 “Ho bisogno di te, semmai...”rispose fissandolo improvvisamente negli occhi con fare candido, e lui la strinse forte sussurrando solo “se mi avessi detto che avevi bisogno di me sarei venuto a nuoto, probabilmente”.
Alice gli sorrise, ma lui fissandola negli occhi aggiunse “comunque sia, qualsiasi cosa accada Alis, tu chiamami se ti serve aiuto. Non importa in qualunque casino tu sia,e qualunque tipo di rapporto ci sia tra di noi, io non ti volterò mai le spalle, capito? ”.
Alice perse altre due lacrime. E credetemi: le perse davvero, perché non aveva nessuna intenzione di farle scivolare sulla sua guancia, ma queste erano testarde e ostinate e non le permisero di controllarle.
 “Non so più che fare della mia vita...”aggiunse e Lor ridacchiando rispose “...neanche io. Formiamo un club?”
Si mise a ridere allora, ma lui con una mano sulla testa le sussurrò “ Passa, passa tutto, Alis, ma tu piangi se vuoi. E’ un giorno tosto questo, ti è concesso di piangere quanto ti pare. E lo sai, perché non è la prima volta che ti capita …”
Sorrise malinconicamente per quel commento, ma non disse nulla, si strinse ancora un po' contro il suo petto e annegò nel suo profumo.
 “Perchè non partiamo? Andiamo in Francia, no?Facciamoci una bella vacanza!Preferisci una crociera?”
Propose, dopo qualche minuto di silenzio,perché davvero voleva fare qualcosa per farla stare meglio ma Alice ridendo rispose “ma siamo due disoccupati, come andiamo in vacanza? Penso di avere 10 sterline sul conto…”
E lui non potendo nascondere la sua gioia rispose“Ai io ti ho ritrovata, e questo vale più di ogni lavoro esistente, vale più di ogni ristorante, di ogni amico e di ogni dannata cosa che mi possa venire in mente, quindi non sarò triste perchè sono disoccupato, lo sono perchè abbiamo perso Tess, ma l'idea che tu sia qui di nuovo mi rende così felice da sopportare anche quello.”
Si beccò soltanto un lunghissimo bacio in risposta, e per un po’ il discorso fu chiuso.
“Non voglio andare a casa...”tirò fuori Alice dopo un po’, tornando improvvisamente triste, e Lor sorridendo rispose “Non pensavo che ci saresti andata. Pensavo che ti potrei preparare le frittelle che ti piacciono tanto, va bene?”e lei annuì. Un paio d'ore dopo, mentre lui le preparava la cena, Ai scoprì una cosa carina: Lor aveva lasciato la sua mensola del bagno esattamente intatta. C’era il profumo che le aveva regalato e altre due o tre cose che aveva dimenticato, e il suo spazzolino era ancora insieme a quello di lui nel bicchiere accanto al lavandino.
“Che cosa hai detto alle donne che hanno visto questi in bagno?”chiese, brandendo lo spazzolino in una mano e il profumo nell'altro, e lui ribattè “Quali donne, scusa?” facendola ridere.
“Andiamo…mai? Neanche quando ti ho detto di amare un altro?” aggiunse con fare furbo, ma Lor affettando i funghi rispose solo “il fatto che i tuoi sentimenti fossero cambiati, non implica che lo fossero anche i miei…” beccandosi un abbraccio bellissimo.
“…e tu che hai detto a tutti quelli che hanno trovato il mio sangue nella tua stanza?”
Credetemi non doveva essere una domanda alla CSI: non avete idea di quante volte avesse cambiato quella frase nella sua mente. L’aveva provata ininterrottamente per un po’ di tempo, ma poi lei gli aveva servito lo spunto e lui aveva deciso di dire quella cosa strana.
Ai capì subito dove voleva arrivare con quel discorso, ma vendicandosi per tutte le volte in cui lui aveva fatto il finto tonto rispose “ah ma ho lavato, sai? Anche le lenzuola, non le ho mica lasciate sporche. Che spiegazioni schifose avrei dovuto dare?”
“Ah quindi qualcuno a cui spiegarlo c’è stato…” rispose lui risentito. L’idea di lei con qualcun altro lo ferì, ma lei ridacchiò e rispose “chissà…” restando sul vago. Dirgli la verità, ossia che aveva pianto tutte le sue lacrime guardando compulsivamente Naruto e Doctor Who le sembrava troppo da sfigata, così non rispose a quella domanda.
“Chissà cosa? Hai detto di avermi lasciato per Dug, ma di…” provò a dire, ma girandosi il suo sguardo incontrò l’espressione divertita di lei, che letteralmente gli saltò al collo e cominciò a baciarlo con passione.
“I miei sentimenti non sono mai cambiati…” bisbigliò appena, occhi negli occhi e Lor sorridendo riprese a baciare piano tutto il suo corpo, facendola impazzire.
Com'era prevedibile Alice decise di tornare a vivere da Lor, lui non glielo aveva mai chiesto veramente, ma entrambi avevano dato per scontato che dato che lei era tornata ad Inverness, sarebbe rimasta a casa con lui. Entrambi si godettero letteralmente i primi giorni: non erano mai stati insieme in vacanza, e la presente condizione di entrambi gli dava la possibilità di stare a letto a dormire, farsi le coccole e fare l'amore anche per tutto il giorno.
Qualche giorno dopo il funerale di Tess decisero di provare a riunire il loro bizzarro gruppo, così invitarono Matt, Ava, George, Charlie e Jordan a cena.
Prima di arrivare alla dimora dei due innamorati il gruppo si accordò per fare finta di nulla e non fare domande a quei due. Nessuno sapeva bene che diavolo stesse succedendo, ma Ava aveva chiesto a tutti di essere discreti, e così fu. Per una mezz’ora.
 “No, io non ci passo sopra invece! Non ti fai sentire e non rispondi da una vita, e ora dobbiamo giocare ai migliori amici? Col cazzo! Ho fatto finta di niente, per tua nonna, ma davvero: non ci passo sopra.”
Tirò fuori all’improvviso George, che era ancora arrabbiato per quello che era successo, ma lei decisa gli si avvicinò e prendendolo per mano lo trascinò sul balcone. Era arrabbiato, principalmente perché credeva che fossero davvero amici invece lei lo aveva scaricato da un momento all’altro, ma Alice sfoderò uno sguardo addolorato che lo spiazzò.
“Io lo amo, tu lo sai, no?” tirò fuori, tormentandosi le mani, perché era la prima volta che diceva quella cosa ad alta voce. George seccato ribattè “E allora?”
“Allora non ce la facevo a sentirvi, mi avreste parlato di lui, di noi, o comunque in qualche modo mi avreste fatto pensare a lui e non potevo farcela. Scusa…” spiegò seria e lui scosse solo la testa.

“E non potevi dire ‘George non voglio parlare di Lor’? pensi davvero che non lo avrei capito e rispettato?” le chiese scocciato, ma lei stringendosi nelle spalle rispose che lo  avrebbe fatto, ma aveva avuto poco tempo.
“Dai…perdonami…” aggiunse, fissandolo con strepitosi occhi da cerbiatta, e il povero dottor Dubois non potè far altro che abbracciarla.
“Va beh...”borbottò una volta rientrati, guardando male Lor  “Però questa cosa la dico ora, così non ci saranno dubbi per il futuro: la prossima volta che smettete di parlarvi e bisogna scegliere in che squadra stare, io voglio Ai eh” e Lor rispose solo “Sì, ti piacerebbe …”
 Durante la cena non fecero altro che parlare tra loro come ai vecchi tempi, e mentre Ai e Mat discutevano dell'ultima versione di un videogioco con toni accesi, il cellulare di Lor iniziò a suonare.
 

Capitolo 

 “E adesso dove lo abbiamo lasciato?”Chiese lui confuso, girando per casa con fare disorientato, ma senza essere ascoltato.
“Ai dove hai messo il mio telefono?” Le gridò dalla cucina, perché lei non si era minimamente smossa per cercare quel cellulare che aveva perso. Solo allora smise di parlare con Mat e sbuffando rispose “Boh...in bagno?”
“Ma perchè non hai mai rispetto delle mie cose?” ringhiò Lor scocciato.
“Ma se mi hai detto tu di prenderlo per sentire mio nonno?”Gridò lei esterrefatta “Sì, bien, puoi usarlo, ma mettilo in un posto dove io possa vederlo!”
Il cellulare smise di suonare molto prima che Lor riuscisse a trovarlo, e Ai fingendo indifferenza chiese “ Cos’è hai perso una chiamata importante di un'amichetta? Povero piccino” ma lui ridacchiando ribatté “Semmai al maschile, ma poi sembra che io faccia sesso con Mike…bleah” e fece partire la telefonata.
“Troppo indaffarato per i vecchi amici?”chiese Mike con fare allegro, e lui rispose “No è che...mi hanno nascosto il cellulare...scusa. Dimmi tutto...”
“La domanda che mi nasce spontanea è: chi ti ha nascosto il cellulare? Una certa ragazzina?”chiese sornione. Vedete, Mike era al settimo cielo. Alice aveva fatto pace con la sua famiglia, ma aveva chiaramente detto di voler vivere a casa di Lor, sollevando mille domande nei Mac Neil, ma spingendoli a pensare anche che quella fosse una cosa seria. Dug era estremamente confuso da quella situazione, e gli aveva confessato di essere parecchio in dubbio su cosa fare con Lor, perciò Mike voleva dare una spintarella ai due amici per convincerli a parlarsi di nuovo.
“Proprio lei!”ribattè lo chef fissandola con fare torvo.
“Fantastico!”Esclamò l'amico che già pregustava il momento in cui avrebbe potuto finalmente prenderlo in giro.
“Allora tu e la ragazzina siete invitati a pranzo domenica...”
“Perché dobbiamo tutti morire avvelenati dalle doti culinarie di Marianne?” chiese divertito. Sapeva che lei l'avrebbe ucciso se avesse accettato, così provò a inventare scuse, ma Mike ridendo rispose “Simpatico, davvero. Ascolta immagino che siate nella fase in cui non è possibile avere uno senza l’altro e mi piacerebbe davvero averti a casa, devo chiederti un consiglio.”
A quelle parole Lor non potè controbattere e rispose “io ci sarò...la ragazzina non so. Se dovesse sopravvivere, la porto”e Mike annuì soddisfatto.
Dieci minuti dopo, l’uomo adulto e maturo che doveva strangolare la ragazzina, la stava letteralmente supplicando di accompagnarlo a casa di Mike, con scarsissimi risultati.
 “…è lui che mi ha detto che non eri sola e so che è stato lui a dirti che ero in ospedale. Forse senza di lui le cose si sarebbero ulteriormente complicate tra me e te…” provò a dirle con occhi languidi e Alice pensò “scacco matto!”.Era vero e lei non poteva ribattere o dire nulla. Si ricordò dello sguardo di Mike in ospedale, quando le aveva detto che lui era rimasto lì per tutto il tempo. Stava per dire di sì, quando Lor aggiunse “E poi se accetti, giuro che ti preparo una Black Forest modificata ai tre cioccolati”
“Stai bluffando...”gridò lei perplessa, convinta che non potesse esistere una torta così meravigliosa.
“Oh no...affatto. Una super Black forest tutta tua...morbida, calda, cioccolatosa...non ti interessa?”
Certo che sapeva davvero essere persuasivo quando voleva, così Alice sbuffando annuì e decise di accompagnarlo. Immediatamente rimasero perplessi scoprendo che l'invito non era a casa di Mike, ma ad un ristorante. Ai rise a crepapelle perchè sapeva quanto sapesse essere odioso Lor nei ristoranti altrui, ma non disse nulla.
“Oh ragazzina sei venuta anche tu allora, mi rallegra molto!”Le disse Mike con fare gioviale e Alice ribatté “Mi è stata promessa una super torta...”
Marianne e suo marito furono immensamente cortesi con i loro ospiti, spiegando ad Alice che la signora O'brian era totalmente incapace di cucinare e che generalmente Mike portava a casa gli avanzi della cucina di Lor. “Ma da quando non ci sei più abbiamo iniziato a cercare un sostituto, eppure questa donna è incontentabile.”
“Beh, grazie Marianne, ma è difficile sostituirmi…insomma cinque stelle alla mia età non è da tutti…” disse Lor, con quel fare arrogante e presuntuoso che tirava fuori quando qualcuno compiaceva il suo ego e Alice alzò soltanto gli occhi al cielo.
“…beh effettivamente nessuno sa fare il tuo filetto in crosta” rispose Marianne sorridente “Ero così felice quando Mike me lo portava a sorpresa!”
“Beh vuol dire che vi devo un vero pranzo”sussurrò lo chef guardando con fare critico ciò che aveva nel piatto. Alice allora lo lasciò a sproloquiare sul cibo e si concentrò sui ragazzini. Vedete, non era mai particolarmente interessata ai bambini, ma il figlio maggiore di Mike stava leggendo un fumetto.
“Ti piacciono i Peanuts?”Chiese con fare gentile, ma lui ribattè “No, ero andato per Hell Boy, ma quella vecchia non ha voluto vendermelo e dopo un viaggio di un'ora e venti non potevo tornare a casa a mani vuote.”
“Ma parli di una fumetteria?”chiese lei interessata, e il bambino ribattè “Sì, a Queensfarry!”
“E' la fumetteria più vicina prima di arrivare ad Edimburgo!”spiego’ Mike e Lor ribatté sorpreso ammise di non sapere che ci fossero fumetterie da quelle parti.
“Neanche io...”ribattè Alice con fare pensoso.
“Si ma non è in zona, è lontanissimo. Ed è gestita da una vecchia puzzolente che ha cose vecchie ed è anche rimbambita. E’ un posto pessimo…”aggiunse il piccolo Sean con fare imbronciato, beccandosi un terribile rimprovero per essere stato così sgarbato con quella povera signora.
In quell'istante Lor fu letteralmente folgorato da un'idea.
“Ali dimmi che pensi quello che sto pensando io...”le disse con gli occhi lucidi per l'entusiasmo, e lei con fare indifferente rispose “che il cameriere somiglia a Bilbo Beggins? Perché è davvero identico, cavolo!”
“Ma no!”la rimproverò lui nervoso “che la apriamo io e te...una fumetteria a Inverness”.
Alice spalancò gli occhi per la sorpresa, mentre il piccolo Sean esultava in modo scomposto, facendo cadere i piatti ad un cameriere di passaggio, lei sussurrò “io...tu...davvero?Ne sei sicuro?” E Lor dolcemente annuì fissandola negli occhi “Mai stato più sicuro di qualcosa! Insomma…è decisamente la cosa giusta per noi due, in questo momento soprattutto”
“E' la cosa più bella del mondo”sorrise lei, baciandolo come se le avesse appena chiesto di sposarlo. Era la cosa giusta, la loro più grande passione e se non poteva disegnarli, almeno poteva venderli.
“Beh se volete vi diamo i vecchi locali della farmacia giù in centro. Il negozio che c’è chiuderà tra qualche settimane e non abbiamo trovato un sostituto per ora. Potrete averla a breve, a patto che vi teniate Sean ogni tanto.”
Alice annuì incredibilmente stravolta e Lor le strinse la mano con entusiasmo. Presi com'erano dalla loro nuova idea neanche finirono il pranzo, scapparono immediatamente a vedere il locale insieme, e Marianne si offrì di dare una mano con la ristrutturazione. Mike ovviamente rimase in disparte a fissare la scena con un sorriso: Ai e Lor sembravano immensamente felici e la storia dei fumetti era stata una coincidenza davvero felice, ma il suo piano procedeva a gonfie vele.


Nota:
Ciao a tutti! Allora ve lo dico, ormai non manca tantissimo alla fine di questa prima parte, spero che stiate apprezzando il modo in cui procede la storia. Che ne dite di questa nuova idea commerciale dei nostri amici? Sarà un disastro? fatemi sapere, vi aspetto.
   
 
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