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Autore: danyazzurra    14/09/2022    9 recensioni
Lily non sa più chi è...Lily non sa più niente della sua vita precedente... Lily crede di essere una semplice Babbana con una vita normalissima... ma scoprirà che non è così semplice, anzi, niente è semplice nella sua vita e con la sua riscoperta arriverà anche una vecchia minaccia a bussare alla sua porta e a quella di chi le vuole bene!! è una Lily / Scorpius che mi è balzata in testa...spero che leggerete e recensirete !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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ECCOMI QUA…COME ORMAI SA CHI HA IMPARATO A CONOSCERMI, IL COMMENTO PER L’ EPILOGO LO METTO PRIMA DI MODO CHE L’ ULTIMA COSA CHE LEGGIATE SIANO LILY E SCORPIUS E NON I MIEI SPROLOQUI…ALLORA ANCHE QUESTA STORIA E’ FINITA… O FORSE DOVREI DIRE E’ “FINALMENTE” FINITA PERCHE’ E’ VERAMENTE DURATA TANTISSIMO : )E PROPRIO PER QUESTO METTERE IL FLAG ALLA PAROLA COMPLETA MI HA FATTO EFFETTO, PERCHE’QUESTA STORIA E’ INIZIATA CHE AVEVO UN CERTO TIPO DI VITA ED E’ FINITA CHE NE HO TUTTA UN’ALTRA, E’INIZIATA CHE NON AVEVO FIGLI E ORA CHE E’ CONCLUSA NE HO DUE : ) TUTTI QUESTI CAMBIAMENTI PERO’HANNO COMPORTATO UNA DILAZIONE NEI TEMPI ED E’ ANDATA A FINIRE CHE QUESTA STORIA CI HA ACCOMPAGNATO PER QUASI 8 ANNI…NO VABBE’ MI FA EFFETTO ANCHE DIRLO :D QUINDI RINGRAZIO LE RAGAZZE CHE NON MI HANNO ABBANDONATO E CHE MI HANNO SPRONATO CON LA LORO PRESENZA AD ANDARE SEMPRE AVANTI E PORTARLA IN FONDO OVVERO ICEPRINCESS / LUISA21 / ARYELLE / SHIORI F / GYHOGGY 2020 / CLALIP E GIALY 66!! OGNI VOSTRA PAROLA E’ STATA FONDAMENTALE J VEDERE LE VOSTRE TEORIE COMPLOTTISTICHE E AVERE I VOSTRI CONSIGLI E’ STATO IMPORTANTISSIMO!! GRAZIE DAVVERO DI CUORE : )SIETE PREZIOSE E FANTASTICHE!! MI SCUSO COME SEMPRE PER I MIEI ORRORI NELLA PUNTEGGIATURA E RINGRAZIO ANCHE CHI HA LASCIATO OGNI TANTO TRACCIA DEL SUO PASSAGGIO E LE 94 PREFERITE / 28 RICORDATE E 123 SEGUITE !! INFINE RINGRAZIO ANCHE LE 220 PERSONE CHE MI HANNO MESSO TRA GLI AUTORI PREFERITI!! SIETE FANTASTICI E PAZZI!! VI AVVERTO E’ UN EPILOGO LUNGO 16 PAGG. WORD MA SPERO NON SIA PESANTE E’ CHE MI PIACEVA DARE UNA FINE A TUTTI E SPERO DI ESSERCI RIUSCITA!! COME SEMPRE MI PIACEREBBE CHE L’ EPILOGO FOSSE RECENSITO ANCHE DA CHI NON L’ HA MAI FATTO ANCHE SOLO PER DIRMI SE LA STORIA VI E’ PIACIUTA OPPURE NO: )) GRAZIE DI CUORE !! AH DIMENTICAVO ADESSO MI CONCENTRERO’ SUL FINIRE L’ALTRA LILY/ SCORP LEGGERA E TENETE D’ OCCHIO IL MIO PROFILO PERCHE’ HO GIA’ UN’ ALTRA IDEA CHE MI FRULLA PER LA TESTA…PUR SEMPRE CON I MIEI TEMPI ;) E ADESSO COME SEMPRE…UN BACIONE E PREPARATE L’INSULINA : ))
 
Simone sospirò guardando la bara venire calata nel terreno.
Era sola mentre sua madre veniva seppellita.
Nessuno dei suoi parenti era con lei perché erano tutti al funerale dell’unica che, probabilmente, sarebbe stata accanto a lei.
Erano tutti al funerale di Fleur.
Sarebbe stato facile per lei ignorare il fatto che fosse sua madre e non andare al funerale, ma non vi era riuscita.
Nonostante da lei non avesse ricevuto l’amore di una madre, nonostante si fosse rivelata una pazza, manipolatrice e che avesse ucciso centinaia di persone non era riuscita a non andare.
Forse… forse aveva davvero ragione Sean che quando si era rifiutato di andare e l’aveva pregata di fare altrettanto l’aveva accusata di avere una sorta di timore riverenziale.
O forse, più probabilmente, era semplicemente la cosa che non aveva capito nessuno.
Nel bene o nel male lei era sua madre. Nonostante tutto era la donna che l’aveva generata.
Quando sentì una mano calda scivolare nella propria alzò gli occhi e sentì il cuore riscaldarglisi in quella uggiosa giornata di ottobre.
“Pensavo avessi detto che non volevi venire” disse cercando di impedire alla sua voce di tremare.
“Era quello che volevo” rispose Sean “e infatti fino a pochi minuti fa ero al funerale di Fleur con tutto il resto della tua famiglia”.
Simone sentì una punta di colpa.
“Ed è dove dovresti essere anche tu”.
Simone liberò la mano da quella di lui e si voltò per fronteggiarlo “ne abbiamo già parlato…”
“Esatto. Ne abbiamo già parlato e tu non le devi niente” la interruppe indicando la bara con la testa.
Simone abbassò gli occhi e poi li rialzò “non si tratta di cosa le devo e non pretendo che tu capisca, ma…” si fermò.
Ma vorrei che fossi vicino a me pensò la sua testa, ma non riuscì a dirlo.
Poteva dirlo? Poteva pretenderlo?
Cosa erano loro adesso?
Non c’era stato un bacio né tantomeno un appuntamento, solo qualche telefonata e qualche parola dolce.
“Ma?” la incalzò lui.
Simone scosse la testa “ma niente” disse, poi si voltò verso la buca dove adesso stavano buttando della terra fresca sopra la bara di sua madre.
“Adesso è finito” sentenziò “Grazie per essere venuto” lo liquidò, ma invece di aspettare girò le spalle alla tomba della madre e si allontanò per prima.
“Ehi”.
Sean la raggiunse e la fermò poco prima che uscisse dal cimitero.
“Cosa c’è?” domandò Simone rabbiosa “hai chiarito che non volevi essere qua e mi hai detto, più volte di quante volessi sentirne, che non avrei dovuto esserci neanche io” alzò gli occhi al cielo per essere sicura che nessuna lacrima uscisse senza il suo permesso “cosa vuoi ancora?” chiese.
“Simone…”
Simone alzò una mano “non so perché sono qua” disse “volevi sentire questo? O volevi essere sicuro che non fossi come lei? Vuoi consolare Lily che non ha un’altra pazza da cui fuggire in…”
Si interruppe sentendosi prendere per le braccia e l’ultima parola morì sulle labbra di lui dato che l’aveva appena attirata a sé zittendola con un bacio.
Simone sentì la testa vorticarle e il cuore rischiare di esploderle nel petto, ma mise le mani sulle sue braccia per staccarsi da lui.
“Non farlo” gli disse e lui la guardò confuso. “Non farlo per pietà” aggiunse.
Sean sorrise e le prese il volto tra le mani “puoi smetterla di dire cose a caso?” le chiese ironico.
“Nessuno ti sospetta” le disse accarezzandole il volto con il pollice “ma su una cosa hai ragione, non voglio essere qua…”
Simone si mosse per liberarsi ma lui accentuò appena la stretta sul suo viso “ma non per il motivo che pensi tu” le spiegò.
“Odio tua madre, ma non solo per quello che ha fatto a Lily e al piccolo Bay… la odio soprattutto per quello che ha fatto a te e quando dico che non le devi niente è vero, ma…” le mise un dito sulle labbra per fermare la protesta sul nascere e Simone suo malgrado sorrise “ma tu vuoi essere qua ed allora lo voglio anche io” posò le labbra sulle sue delicatamente “io voglio stare con te, Simone Weasley”.
Simone fissò gli occhi brillanti di Sean senza riuscire a dire niente. Era rimasta senza parole, solo il battito del suo cuore pareva parlare per lei.
“Voglio stare con te nei momenti peggiori come questo o in quelli migliori che spero ci aspetteranno…”
Fece per baciarla di nuovo, ma Simone scansò leggermente la testa “E Lily?” chiese mentre il suo cuore le gridava che era una grande idiota e che lui le stava offrendo tutto ciò che lei voleva, ma la realtà era che lo amava talmente tanto che lo voleva senza dubbi, senza ombre di altre donne in mezzo a loro e lui aveva amato così tanto Lily.
“Diciamo che ora c’è un’altra strega che occupa il mio cuore ed i miei pensieri”.
Simone sorrise e gli passò le braccia dietro al collo “davvero? È davvero, davvero finita?”
Sean piegò la testa fingendosi pensieroso “forse…” ma si interruppe dovendo evitare una ginocchiata da Simone.
Rise e l’attirò a sé “con Lily non è mai davvero iniziata, appena ha rivisto Scorpius non è più riuscita a pensare ad altro…” le pose un bacio sul collo “dice che succede così con il vero amore” poggiò le labbra sullo zigomo “adesso so che è vero” le disse e la baciò dimostrandole con i fatti quello che aveva appena detto.
***
Lorcan si fermò davanti alla stanza di sua figlia con un peso nel cuore.
Era stato ricoverato qualche giorno in cui avevano dovuto rimetterlo in sesto e sapeva che nel frattempo Ella era stata curata grazie ai suoi genitori.
Gli avevano anche raccontato che Micheal Nott subito dopo era stato arrestato, ma che non aveva opposto resistenza e neanche aveva provato a fuggire.
Sapeva di non reggere minimamente il confronto con un padre così figo da diventare buono per amore della sua famiglia.
Per un momento aveva anche preso in considerazione di non andare da lei, di lasciarla sola con la sua nuova mamma e che sicuramente sarebbe stata più felice, ma poi si era reso conto che era solo il suo animo tassorosso a portarlo a pensare in quel modo perché dentro di sé in realtà non desiderava altro che poterla vedere.
Soprattutto adesso che suo marito era risultato un membro della cerchia dei NewMan, adesso restavano solo loro.
Prese un respiro e aprì la porta.
Immediatamente vide che Ella era sveglia.
Sembrava stare bene a parte qualche livido e stava parlando con sua madre piuttosto amichevolmente.
Appena lo vide Ella si zittì e lo fissò come in attesa di un suo qualsiasi movimento.
Anche lui la guardò. Era la sua bambina e non desiderava altro che prenderla tra le braccia e consolarla per tutto quello che aveva passato, ma in quel momento si sentiva insicuro come non gli era mai successo.
“Ciao Lorcan” lo salutò Molly vedendo che nessuno diceva niente.
Si alzò dalla sedia e gli andò incontro stringendogli la mano “non so se ti ricor…”
“Certo” la interruppe lui cercando di sorridere, ma era sicuro che gli fosse venuto fuori poco più di una smorfia.
Molly sorrise a sua volta e parve capire l’imbarazzo per cui guardò Ella poi Lorcan e infine di nuovo Ella “sai, credo proprio di aver bisogno di una doccia”.
La ragazza annuì guardandola un secondo prima di riportare lo sguardo su Lorcan.
“Ci vediamo dopo” disse Molly e mise una mano sulla spalla di Lorcan prima di uscire dalla stanza.
Lorcan era sicuro che se in quel momento un fazzoletto fosse caduto a terra ne avrebbe potuto sentire il rumore per il silenzio che era calato.
Guardò di nuovo Ella e la vide spostare lo sguardo verso la finestra per cui decise che doveva essere lui, l’adulto, a fare il primo passo.
Impose alle sue gambe di muoversi fino ad arrivare davanti al suo letto, ma si fermò ai suoi piedi.
“Ella, io…”
“Sei venuto a dirmi addio?” lo interruppe immediatamente e Lorcan comprese.
Conosceva talmente bene Ella da sapere tutto quello che pensava e che nascondeva dietro espressioni di indifferenza e parole sprezzanti.
“Come puoi pensare che…”
“Adesso ho una nuova mamma e un nuovo papà, giusto? Per cui puoi benissimo scaricarmi” la vide stringere i pugni attorno al lenzuolo “chi vorrebbe la figlia di un capo NewMan”.
Lorcan non sapeva se ridere o arrabbiarsi per cui scelse di non fare niente e si avvicinò semplicemente sedendosi nella sedia precedentemente occupata da Molly.
“Lo pensi davvero, Ella?” le chiese dolcemente.
“Perché non dovrei” rispose sfrontata “da quando mi sono svegliata non ti ho mai visto…”
“Ella, ero ricoverato anche io e poi…” si fermò un attimo e studiò i suoi occhi “pensavo volessi un po’ di spazio con i tuoi veri genitori” confessò.
Ella emise uno sbuffo “tu sei il mio vero padre” disse e il cuore di Lorcan si alleggerì improvvisamente.
“Tu e… davvero papà era in combutta?”
“Di quale papà parli?” scherzò Lorcan, ma tornò immediatamente serio “a quanto pare sì” confermò e sentiva le sue parole impregnate del dolore che provava.
“Non posso crederci” sussurrò Ella mordendosi più volte le labbra.
“Neanche io” concordò Lorcan, ma poi scosse la testa. Ella ne aveva passate troppe per concentrarsi anche su quello per cui le pose una mano sopra la propria e la guardò attentamente.
“Non pretendo di reggere il confronto con i tuoi veri genitori…”
Ella tolse immediatamente la mano da sotto quella di Lorcan “smettila” lo interruppe.
“Non voglio più sentirti parlare di loro come veri genitori, anche tu sei mio padre” i suoi occhi sembravano emettere scintille “tu mi hai cresciuto…”
“Ma loro hanno il diritto…”
“Lo so, ma…”
“Avranno bisogno di vederti…”
“E lo farò, ma…”
“Non posso opp…”
“Si può sapere da che parte stai?” lo interruppe esasperata da quelle frasi lasciate a metà da entrambi.
“Dalla tua” rispose immediatamente Lorcan ed Ella si calmò immediatamente ed un sorriso le nacque spontaneo “e questo non ti rende il papozzo migliore del mondo?” scherzò e lo abbracciò di slancio.
Lorcan accolse sua figlia abbracciandola a sua volta e passandole una mano tra i capelli “e tu sei la figlia più tosta del mondo” le disse e lo pensava davvero.
 
***
James ed Albus uscirono dal pensatoio sentendosi entrambi con le gambe molli e si guardarono intorno quasi come se vedere le pareti della camera di Lily e non più la famigliare cucina di Godrics Hallow desse loro quasi fastidio.
E come poteva essere altrimenti. Dato che avevano appena visto Harry e Ginny mentre parlavano con Lily.
Lei sapeva che sarebbero stati turbati nel rivedere i loro genitori, ma non aveva potuto non mostrare loro quel ricordo.
Voleva che anche loro potessero vederli con i loro occhi ancora una volta, voleva che anche loro potessero sentire la loro voce… le loro parole.
“Merlino. E’ davvero come se non fossero mai andati via” sussurrò Albus asciugandosi le lacrime che gli bagnavano ancora le guance.
“Quelli erano davvero mamma e papà” aggiunse James con la voce così roca che Lily si chiese se sarebbe riuscito a trattenere le lacrime ancora a lungo.
“Sono loro” confermò Lily sedendosi sul letto “mi hanno salvato… come sempre”.
James e Albus si sedettero accanto a lei, uno per lato, come quando erano bambini.
“Sono orgogliosi di noi” affermò James ancora con voce incredula.
“Avrei voluto vederli anche io” confessò Albus.
“Meglio di no… io sono dovuta morire” scherzò Lily, poi vide le occhiate severe dei suoi fratelli “troppo presto per scherzarci su?” domandò con un sorriso innocente.
“Sarà sempre troppo presto, Lily” rispose James con tono scherzoso, ma Lily notò che i suoi occhi erano rimasti seri.
“Davvero, Lily, saresti voluta restare lì?” chiese Albus “ancora? Dopo tutto questo tempo?”
Lily sapeva cosa nascondeva quella domanda e abbassò gli occhi.
Albus le stava chiedendo se davvero ancora non aveva superato la loro morte, se davvero ancora avessero dovuto temere dei suoi colpi di testa.
“A dire il vero no” disse e lo guardò dritto negli occhi per fargli capire che era sincera “l’ho capito parlando con loro, devo accettare la loro morte seppur ingiusta perché loro vogliono che andiamo avanti e oltretutto tutti i colpevoli sono morti o ad Azkaban per cui adesso possono riposare in pace” poi parve pensarci un attimo “non per questo dovete smettere di stare con noi” disse alzando la voce e sollevando gli occhi verso il soffitto come se parlasse ancora con loro.
James rise e le circondò le spalle con un braccio “non smetteranno mai… lo hanno detto”.
“Non è che potete anche rimproverare James?” chiese Albus sempre guardando verso il soffitto.
“Che vuoi da me?” scherzò James staccandosi dalla sorella.
“Tu dovresti essere l’integerrimo Grifondoro che mi aveva promesso di essere sempre sincero e vengo a scoprire così che mia sorella è morta”.
Lily ebbe un brivido nel sentirgli dire quelle parole. C’era andata così vicina.
James arrossì.
“Hai il buon gusto di arrossire almeno” affermò Albus incrociando le braccia e fingendosi arrabbiato.
“Non ce la facevo, Al” confessò James con voce cupa e Albus aprì le labbra, lui scherzava.
Sapeva che non glielo aveva davvero tenuto nascosto.
“Come potevamo affrontare di nuovo…”
La voce di James si spezzò e una lacrima gli scese nel volto.
Albus e Lily si guardarono. Erano sicuri di non aver mai visto James piangere.
Anche dopo la morte dei loro genitori, lui era stato la roccia a cui entrambi si erano aggrappati per non affogare.
“James, mi dispiace…” iniziò subito Albus, ma Lily scosse la testa “dispiace a me” lo interruppe in maniera così decisa che entrambi i fratelli la fissarono.
“Io sono stata sempre sconsiderata, egoista e vigliacca…” alzò una mano per interrompere le proteste sul nascere “se state per dire che ero giovane non è una scusante, voi non eravate tanto più grandi di me e vi siete dovuti accollare non solo il vostro dolore, ma anche il mio e…” scosse la testa “anche il fatto di aver assistito al loro omicidio mi scusa fino ad un certo punto” affermò vedendo Albus aprire la bocca.
“Non posso che scusarmi per la Lily egoista che non vedeva altro che la vendetta davanti a sé che non vedeva il male che faceva ai suoi fratelli ogni volta che si metteva in pericolo, ogni volta che arrivava vicino a fare la stessa fine dei nostri genitori… quindi mi dispiace…” le si ruppe la voce e sentì le lacrime pizzicarle i lati degli occhi “mi dispiace per non essere stata la sorella giusta, mi dispiace…” non riuscì a finire perché James l’attirò in un abbraccio “sei una stupida” le disse tra i capelli “certo che sei la sorella giusta” continuò, poi aprì un braccio “ehi vieni qua, fratello moderatamente giusto” scherzò guardando Albus che non si fece pregare e si unì all’ abbraccio.
 
***
“Sai, se cammini ancora un po’ su quel tratto probabilmente scaverai una buca”.
Ginny si voltò verso la porta e il suo cuore ebbe un sobbalzo mentre Ella entrava nella sala da pranzo.
Da quando era uscita dall’ospedale non c’era stato un giorno che non avesse chiesto di lei e adesso vederla lì era come un sogno.
Zoppicò verso di lei e prima che Ella potesse dire qualsiasi cosa la prese per le guance e l’attirò a sé baciandola.
“Ehi, Potter, questo sì che è un bacio” disse Ella schiarendosi la voce non appena si furono staccate “ma a cosa lo devo?” domandò scherzosa.
“A cosa lo devi?” chiese Ginny “sono quasi morta di paura” rispose alla sua stessa domanda “pensavo che saresti morta e non riuscivo a venire da te perché eri tipo blindata in ospedale per via di tuo padre”.
“Quale dei due ad Azkaban?” scherzò lei, ma a Ginny non sfuggì il suo sguardo triste “mi spiace, Ella” le disse sincera e la guidò verso il divano. Stare in piedi era ancora doloroso per Ginny.
“Non devi dispiacerti” le disse “io sto bene mi conosci”.
“Conosco la tua testardaggine, ma non devi fingere con me” la riprese ed Ella sospirò “riuscirò a gestire tutti questi cambiamenti… e poi quattro genitori sono meglio che due, soprattutto pensando che due sono ad Azkaban” alzò le spalle “magari ci fanno uno sconto famiglia dall’avvocato” scherzò  e Ginny rise appoggiando la testa sulla sua spalla.
“Tu piuttosto” le disse “come stai?” le chiese indicando la gamba con il tutore che Ginny stava continuando a massaggiare.
“La guaritrice dice che potrebbe non tornare mai al cento per cento, ma io non mi arrendo come hai visto prima…”
“Non credo che massacrarti di esercizio possa aiutarti”.
“E tu sei un’esperta Scama… no aspetta, ma adesso diventi Nott?”
Ella scosse la testa “rimarrò una Scamander… non credo che Micheal Nott pensi di dovermi dare il cognome”.
“Non puoi saperlo se non glielo chiedi” disse Ginny semplicemente e vide Ella incupirsi “la realtà è che non l’ho mai visto” replicò “lui è stato arrestato prima che io mi svegliassi e…”
“Hai paura, Eleonor Scamander?”
Lei sorrise “forse un po’” ammise e Ginny spalancò gli occhi “che hai detto?” domandò e le mise una mano sulla fronte fingendo di sentire se avesse la febbre.
“Non fare la sciocca” scherzò Ella scuotendo la testa per togliersi la mano di Ginny “certo che ho paura” disse.
“Lui è Micheal Nott… era il comandante dei NewMan, quindi dovrebbe essere un uomo cattivo e spietato, un uomo a cui non interessa niente di nessuno che non si perita ad uccidere e torturare” strinse le mani in due pugni “ma questo non collima con il racconto che mi ha fatto mia madre e neanche con il fatto che si sia fatto arrestare pur di salvarmi con il suo sangue o ancora con il fatto che si sia alleato con tua zia…”
Ginny le mise una mano sulla sua e il pugno di Ella si ammorbidì per poter stringere a sua volta le sue dita.
“Forse dovresti davvero parlare con lui”.
“Sì, forse…” disse Ella e Ginny decise di non insistere sull’argomento.
Sicuramente lo avrebbe fatto quando si fosse sentita pronta per cui le si sedette in braccio e la baciò.
Ella però si tirò indietro “aspetta e il tuo proposito di non stare insieme ad una parente?” le chiese “in fondo sono anche una Weasley” la provocò.
“In effetti” finse di pensarci ed Ella le posò un bacio sul collo facendola rabbrividire “ah davvero?” domandò lasciandole una scia di baci lungo tutto il collo.
“Però” disse Ginny sentendo il fiato accorciarglisi per l’eccitazione “siamo…” Ella fece scorrere le sue mani lungo la sua vita “parenti molto…” un altro bacio “molto alla lontana” concluse e la baciò non lasciando spazio ad altre parole.
***
“Si direbbe quasi che tu non voglia tornare ad Hogwarts” affermò Sarah vedendo Bailey camminare a testa bassa.
Erano insieme ad Harry e Sammy e suo nonno Neville li stava riconducendo ad Hogwarts mentre Ginny ed Ella sarebbero andate da sole essendo maggiorenni.
Le ingiustizie della vita.
“Non tutti hanno un rapporto speciale con la scuola come te” ribattè Bailey fulminandola con lo sguardo.
Sarah sorrise accorgendosi che lo sguardo freddo di Bailey non la feriva più. Ormai sapeva come era fatto.
Soprattutto sapeva che non la odiava.
Ricordava i suoi occhi quando aveva visto la bacchetta puntata alla sua gola.
Ebbe un brivido ripensando alla paura che aveva visto riflessa in quelle iridi.
“Che succede?” le chiese subito Bailey a cui non era sfuggita la sua reazione.
Sarah sorrise di nuovo “pensavo al magico trio” mentì anche se non del tutto.
“A mio nonno?” intervenne subito Sammy che li affiancò insieme ad Harry.
Sarah annuì “sì, a lui e a Ron ed Hermione…”
“La tua amata e ammirata Hermione” la prese in giro Harry e Sarah scosse le spalle “puoi darmi torto?” domandò.
“Quello che abbiamo passato quest’anno loro lo hanno passato tutti gli anni di scuola…”
“Oddio non scherziamo” la interruppe Harry.
“Morirei” aggiunse con voce drammatica Sammy.
Bailey sentì quell’ultima parola penetrargli nel cervello con la stessa forza di una lama.
Solo quella parola era riuscita a farlo rabbrividire.
Vedere morire sua madre era stato così tremendo che non era ancora riuscito a parlarne con nessuno.
Si voltò e la vide alla finestra, suo padre era dietro di lei.
La salutò con la mano. Doveva pensare che era viva, che sarebbe stata bene, che aveva vinto.
Che quella pazza era morta per sempre.
“Che succede?” gli chiese Harry vedendo che si era fermato, ma Bailey sorrise e si voltò verso di loro.
“E’ tutto ok”.
E finalmente lo era davvero.
***
Lily salutò Bailey dalla finestra.
Vederlo andarsene per la seconda volta era ancora più dura, soprattutto perché adesso sapeva che non era più lo stesso bambino.
Quello che aveva vissuto, l’averla vista morire lo avevano cambiato per sempre e quella sua parte d’infanzia che aveva perso non sarebbe mai tornata.
Proprio come era successo a lei.
“A cosa pensi?”
La voce di Scorpius fu un sussurro caldo sulla sua pelle e come sempre le infuocò tutti i sensi.
“Spero tanto che Bailey riesca a dimenticare” rispose.
Si appoggiò con la schiena al suo petto piegando leggermente la testa come a cercare di entrare letteralmente dentro di lui e Scorpius le fece passare le braccia attorno alla vita voltandola verso di sé.
“Non tutto probabilmente” affermò Scorpius.
“Come è successo a me” replicò Lily amareggiata. Odiava che suo figlio avesse in parte passato la sua stessa cosa.
Nessuno avrebbe mai dovuto assistere alla morte di un genitore.
“Ma tu sei qua” disse stringendola più forte come se avesse paura di poterla perdere da un momento all’altro “e poi Bailey non è te” aggiunse.
Lily aggrottò le sopracciglia “e questo cosa vorrebbe dire?” domandò.
Scorpius scosse le spalle “ha un altro carattere” chiarì e Lily abbassò gli occhi “non è pazzo come me” ammise.
Scorpius le rialzò il viso “pensavo avessimo concordato di smettere di avere rimpianti” la rimproverò.
Lily si specchiò in quegli occhi grigi che sembravano luccicare illuminati dal sole che entrava dalla finestra.
“Merlino, quanto sei bello” gli disse senza riuscire a trattenersi.
“Non riuscirai a farmi cambiare discorso” scherzò Scorpius ma contemporaneamente fece scorrere le sue dita sulla linea scoperta della vita.
“Vogliamo scommettere?” lo provocò Lily aprendo un bottone della sua camicia e muovendosi per passare al successivo.
Scorpius le mise una mano sulla sua “siamo a casa di Teddy e Vic” le disse e Lily sorrise “stai invecchiando se ti preoccupi di questo, Malfoy” lo prese in giro.
Scorpius la sollevò tra le braccia “brutta, perfida, strega” le disse e tirando fuori la bacchetta smaterializzò entrambi.
Quasi non si accorsero che i loro piedi avevano toccato il pavimento della loro casa troppo impegnati a baciarsi e a togliersi i vestiti.
Quando riuscirono a riemergere dalla loro passione fuori il sole stava tramontando e Lily si accorse di essere distesa a terra seppur tra le braccia di Scorpius.
“Non abbiamo neanche raggiunto il letto” scherzò.
“Non è la prima volta mi pare” ribattè lui posandole un bacio sulla testa.
“No, infatti” concordò “mi ricordo di una volta che abbiamo a stento chiuso la porta”.
Scorpius rise e poi la guardò con espressione seria “non sai quanto sono felice che te lo ricordi” le disse.
Lily si issò su un gomito e si voltò verso di lui sentendo il rimpianto nella sua voce.
“Ormai ricordo tutto, lo sai”.
Scorpius annuì “sì, ma quanti anni abbiamo perso per colpa di quella maledetta” imprecò “undici anni di ricordi…”
“Li rifaremo”.
“Quelli però non ce li rende nessuno, la vita che ho perso di Bailey…”
“Bailey ti ama, lo sai e non dobbiamo guardarci indietro, ma vivere il presente e il futuro” lo interruppe e gli diede un bacio sul petto.
“E tutta questa saggezza viene da Lily Potter?”
Lily per un attimo ebbe la visione dei suoi genitori.
Vivi.
Vivi le avevano detto.
“Non proprio” affermò incrociando le mani e mettendole sul petto di Scorpius per appoggiarci il viso.
“Ti amo, Lily” disse lui ponendole un bacio sulla punta del naso.
Lei chiuse gli occhi pensando che non poteva essere più felice di così… o forse sì.
“Sposami, Scorp” gli disse e lo vide aprire le labbra sorpreso.
“Chi sei tu? Che ne hai fatto della mia Lily che pretendeva di essere senza sentimenti e senza legami?” le chiese con un’occhiata sospettosa.
“E’ morta ed è letteralmente andata in paradiso” rispose stando allo scherzo “non ti piace questa versione?” domandò fingendosi offesa.
“Ci farò l’abitudine” scherzò lui  e la fece scivolare sotto di sé per tornare a baciarla.
 
7 ANNI DOPO
“Faremo tardi lo so”.
“E’impossibile fare tardi…il matrimonio sarà qua”.
“Ma dobbiamo ancora vestirci”.
“E di chi è la colpa?”
Sarah si allacciò il reggiseno dando un’occhiata di fuoco al suo interlocutore.
“Non osare dare la colpa a me, Malfoy” lo freddò infilando le calze con delicatezza per essere sicura di non smagliarle per la fretta.
“Certo che è colpa tua” la raggiunse e la strinse a sé “sei così sensuale” le disse baciandola sul collo.
“E tu sei così…” ma furono interrotti da un bussare nervoso e incessante.
“Ehi voi due datevi una mossa”.
“Harry” dissero in coro e Bailey si staccò mal volentieri da Sarah ed andò ad aprire al cugino.
Solo uno spiraglio per permettere a Sarah di continuare a cambiarsi.
“Giuro, Harry, non potresti essere più fastidioso” lo rimproverò.
“Oh risparmiami le tue occhiate di ghiaccio, Bay, dobbiamo andare” e guardò dentro la stanza mentre Sarah stava ancora infilando il vestito.
“Per Godric, nessuno dovrebbe vedere la propria cugina così…”
“Anche secondo me” lo interruppe Bailey guardandolo in cagnesco, ma prima che potesse aggiungere qualsiasi cosa un urlo li interruppe ed entrambi si voltarono verso le scale.
“Non siete ancora pronti?” urlò Sammy che per l’occasione sfoggiava un vestito verde che faceva risaltare i suoi occhi ed aveva domato i suoi capelli corvini con uno chignon da cui erano caduti alcuni ciuffi che parevano accarezzarle il collo.
Bailey vide Harry sgranare gli occhi e aprire le labbra “chiudi la bocca, Harry” gli sussurrò e lui lo guardò in tralice “scommetto che questa cugina la vedresti volentieri senza vestito…”
“Smettila, Malfoy o giuro che…”
“Cosa state confabulando voi due?” li interruppe Sammy arrivando davanti a loro “forza, forza vestitevi…”
“A loro non importa se arriviamo in ritardo” la interruppe Bailey.
“Certo, come no” lo contraddì Sammy “mia sorella è in piena crisi isterica” continuò portandosi le mani alla testa come tentando di mimare la pazzia “dice che essendo zoppa farà una figuraccia andando verso l’altare”.
“Ginny non è zoppa” protestò Sarah aprendo del tutto la porta mostrandosi splendida nel suo vestito corallo lungo fino ai piedi
“Lo so” concordò Sammy “ma ti dico che è impazzita”.
“Ginny è una sopravvissuta come tutti noi” disse Bailey con occhi duri e tutti si guardarono, sapevano che Bailey era ancora tormentato dagli incubi sulla madre.
Harry si portò una mano al collo come se ancora potesse sentire la mancanza della pelle che gli aveva strappato Stephen e Sammy gli prese la mano intuendo i pensieri.
“Basta!” esclamò Sarah decisa e tutti si voltarono verso di lei con espressione confusa.
Era come se la parola di Sarah li avesse strappati da visioni tormentate.
E forse era davvero così.
 “Non meritano neanche un pensiero…soprattutto oggi” spiegò Sarah e Bailey annuì tornando alla realtà.
“E poi tua madre mi ha pregato di pensarci io a te…” gli disse maliziosa e Bailey stette al gioco “E tu l’hai fatto infatti” disse facendole l’occhiolino.
Le baciò il collo “tra l’altro sei bellissima” le sussurrò “scusa se non te l’ho detto subito”.
“Risparmiateci” la voce di Sammy li fece dividere e prendendo Harry a braccetto si avviò verso le scale.
Quando arrivarono in fondo alle scale Bailey vide che c’era tutta la famiglia ad aspettarli.
“Sei incorreggibile” disse sua madre cercando di sistemargli i capelli, ma Bailey sfuggì alle sue mani e si avvicinò a suo padre che teneva Eliza, sua sorella, tra le braccia.
“Che facevate?” chiese lei e Bailey rise “polpettina, non vorrai sapere troppe cose?” le chiese prendendola in collo e facendola volteggiare “e poi, non sei ormai troppo grande per stare in braccio?” la rimproverò scherzoso e la mise a terra.
Lei puntò i piedini di bimba di cinque anni “invece no” disse e si avvicinò di nuovo a Scorpius facendosi circondare dalle sue braccia.
Bailey guardò per un attimo Scorpius pensando a quanto si fosse perso non crescendo con lui e incrociò le iridi del padre capendo che stava pensando la stessa cosa.
Anche Lily parve capirlo perché prese per mano la piccola Eliza e insieme agli altri si avviarono verso le sedute.
“Lo sai che vorrei…”
Bailey lo interruppe con una mano.
“Ne abbiamo già parlato” disse ed era vero. Avevano fatto quel discorso un milione di volte, soprattutto dopo che Lily si era scoperta di nuovo incinta.
Scorpius aveva sempre temuto che Bailey si sentisse secondo rispetto a lei non avendo mai vissuto la sua infanzia con suo padre, ma per Bailey non era mai stato così.
“Sei un padre fantastico e so che non è colpa tua, ma…” Scorpius aggrottò le sopracciglia non capendo dove volesse arrivare.
“Ma se vuoi che ti perdoni del tutto mi devi concedere un ballo” concluse Bailey scoppiando a ridere e Scorpius scosse la testa “il mio era un discorso serio” lo rimproverò con voce divertita e Bailey fece spallucce “anche il mio che credi?” chiese retorico “recupereremo gli anni mancanti con tanti balli” lo prese in giro.
Scorpius scosse di nuovo la testa ridendo e si avviarono verso la sala continuando a ridere e fare battute.
Scorpius poteva vedere lo sguardo cupo dietro la maschera perché anche lui era sempre stato bravo a nascondere quello che provava, ma decise di non insistere.
Era vero. I maledetti NewMan gli avevano portato via tanti anni con Bailey, ma il loro rapporto era sempre stato talmente complice che sembrava fossero sempre stati assieme.
Quando entrarono in sala Bailey si fermò a parlare con Sean e Simone e anche Scorpius li salutò prima di raggiungere Lily ed Eliza in tempo per l’entrata delle spose.
Ginny fu portata all’altare da James e, nonostante le sue paure, sembrava quasi non zoppicare, mentre Ella fu condotta da Lorcan.
Il rito fu celebrato da Molly e quando entrambe furono dichiarate spose ci fu un’ovazione generale che poi lasciò lo spazio solo ai balli e le feste.
Fino a quando non venne il momento del ballo padre e figlia.
James condusse Ginny sulla pista e lo stesso fece Lorcan con Ella.
 “Sei meravigliosa oggi” disse Lorcan ed Ella si strinse a suo padre “anche tu, papà” gli disse.
“Sembra ieri che mi ballavi sui piedi” le disse perdendosi nei ricordi.
“Sono un po’ più grande ormai” replicò con un sorriso.
“Sei una donna ormai” disse con voce leggera, non voleva cedere alla commozione “so che sei andata a trovare tuo padre ieri” aggiunse poi e la vide tornare seria.
“Io…”
Le mise una mano sulla guancia “non devi giustificarti” la tranquillizzò “come ti ho detto ormai anni fa, è giusto che anche loro facciano parte della tua vita e Nott è tuo padre…”
“Così sembra” scherzò Ella ricordando la prima volta che l’aveva visto.
 
La descrizione che ne aveva fatto sua madre non gli rendeva giustizia, né tantomeno le foto dei giornali.
Neanche Azkaban era riuscito a smorzarne la bellezza.
Aveva occhi verdi così penetranti che pensava le stesse leggendo dentro l’anima e quell’espressione seria e cupa che molto spesso vedeva anche su di sé gli davano un aspetto di misterioso, i capelli neri erano legati in una coda ordinata.
Capiva come sua madre non fosse riuscita a resistergli.
“Speravo che ti avrei vista” le disse ed Ella notò come la sua voce sembrasse calma e tranquilla, in netto contrasto con l’idea che aveva di lui.
“Ero a trovare l’altro mio padre…”
“Ed hai pensato di venire anche da me?”
“Beh sei mio padre anche tu, no?”
Lo vide sobbalzare, come se non si fosse aspettato quella frase da lei.
“Non devi fare niente perché devi” le disse “io non mi aspetto niente”.
Ella strinse gli occhi.
“Non sei esattamente il cattivone che immaginavo” commentò subito.
Mike scoppiò a ridere e si lasciò andare indietro contro la sedia creando un rumore metallico.
“Non so se mi colpisce più l’umorismo o la sfrontatezza” assottigliò gli occhi per studiarla “mi ricordi tantissimo tua madre alla tua età”.
Ella si raddrizzò nelle spalle, ma non disse niente.
“Quindi come mi immaginavi?”
Ella scosse le spalle “il comandante dei NewMan?” chiese “immaginavo di vedere in te un’espressione sadica e perfida come quello che mi ha fatto…”
“Non sono come lui” la interruppe subito. Ancora le vene gli ribollivano al pensiero di Stephen e anche solo le poche volte che l’aveva visto ad Azkaban gli faceva venire voglia di ucciderlo.
“Lo spero” disse lei sistemandosi meglio sulla sedia “ma sicuramente non sarai uno zuccherino o non saresti stato quello che eri…”
Mike congiunse le dita.
Prima aveva pensato a quanto lei somigliasse a Molly, ma ora vedeva anche così tanto di lui.
“Hai ragione” le disse “ho tante cose di cui pentirmi e infatti sono qua…”
“Ma hai anche aiutato il bene, no?”
Mike sorrise “sì, immagino che allearsi con Lily Potter possa chiamarsi così” convenne poi piegò la testa vedendole storcere la bocca al nome di Lily.
“Non pensi che lei faccia parte dei buoni?” domandò curioso.
Ella indurì tutti i muscoli del volto “mi ha tolto la memoria a tre anni e mi ha affidato a degli sconosciuti portandomi via a mia madre”.
Mike si strinse la radice del naso pensieroso.
“La mente degli adolescenti è molto strana” commentò “è tutto molto assoluto alla vostra età” le disse ed Ella fece per protestare ma lui riprese.
“Lily Potter aveva giurato di proteggerti sulla sua vita e sapeva che bastardi come Stephen non si sarebbero mai fermati e anche che probabilmente Lestrange ti avrebbe usato fino a ridurti ad una piccola bambola senza vita”.
La vide rabbrividire e capì che forse era stato troppo crudo.
“Mi dispiace, ma tu non hai idea di cosa abbiamo fatto”
“Io sono stata attaccata…”
“Sì, purtroppo hai avuto a che fare con Stephen, ma Lily Potter ha vissuto sulla sua pelle decine di combattimenti e visto più di quello che probabilmente tu vedrai in tutta la tua vita, per cui sicuramente la sua è stata la scelta più giusta…”
“Ma io…”
“Se stai parlando o anche solo respirando è proprio perché lei ti ha portato via i ricordi” sospirò “e anche perché ti ha affidato ad altri padri” concluse anche se gli sembrava di avere una lametta in gola nel dirlo.
Ella si morse le labbra sentendo le lacrime salirle agli occhi.
Aveva davvero odiato Lily Potter per quello che le aveva fatto, ma non aveva mai preso in considerazione che non avesse scelta.
“Va a finire che dovrò ringraziarla” disse scontrosa.
“Non sarebbe una brutta idea” concordò Mike scherzoso.
“Ma tu da che parte stai?” gli chiese e Mike alzò le spalle “mi piace rimettere le cose al proprio posto” disse semplicemente.
“Anche con me?” domandò Ella.
“Se lo vorrai sì” le disse guardandola attentamente e il sorriso di Ella gli fece capire che aveva una speranza.
 
“Mi stai ascoltando?”
Ella rimise a fuoco suo padre.
“Scusa mi sono distratta” gli disse tornando a concentrarsi sulle sue parole.
“Ti stavo dicendo che ho un regalo” le disse con un sorriso ed Ella si illuminò come una bambina a natale “cosa?” gli chiese curiosa.
Lorcan si fermò ed Ella quasi gli finì addosso inciampando nel vestito.
“Che fai?” gli chiese un po’ scocciata.
Lorcan sorrise ancora di più “ti do il mio regalo” le disse e le indicò un lato della stanza dove appoggiato al muro c’era Micheal Nott.
Ella si voltò di colpo verso Lorcan “ma come hai fatto?” chiese e lui alzò le spalle “ho i contatti giusti” le disse sorridendo a qualcuno ed Ella vide James Potter che ballava con la figlia farle l’occhiolino.
“Merlino, papà!” disse Ella sentendo il cuore uscirle dal petto.
Si voltò verso di lui e l’abbracciò di slancio “grazie” gli disse contro il suo collo e Lorcan le accarezzò i capelli “metà padre e metà ballo” disse con voce rotta “corri da lui” le sussurrò ed Ella lo guardò un altro secondo prima di correre da Mike.
“Hai fatto una bella cosa” gli disse Hermione avvicinandosi a lui.
“Lo so” sussurrò Lorcan con le lacrime agli occhi.
***
Lily guardò Mike mentre ballava con Ella e gli sorrise, anche lui le fece un cenno e un abbozzo di sorriso.
“Dovrei essere geloso che mia moglie si scambi cenni con un altro uomo mentre balla con me?” le chiese Scorpius e Lily sorrise scuotendo la testa “sei troppo sicuro di te per esserlo” lo provocò scherzosa beccandosi un’occhiataccia da parte del marito.
“Sai che Molly sta andando a trovare Mike tutti i giorni?” domandò tornando seria e osservando la cugina che sembrava commossa nel vedere Mike ballare con Ella.
“Te lo ha detto lei?”
Lily annuì “è irrecuperabile” commentò.
“E’ innamorata” la corresse Scorpius.
“Già… e pensare a quanto tempo ho passato a cercare di farle cambiare idea” sospirò “ma alla fine penso avesse ragione lei”.
Scorpius aprì le labbra sorpreso “tu torto? Sicura di stare bene?” la prese in giro e Lily lo guardò in tralice.
“Ti dirò di più, le sto dando una mano con il processo” gli disse “sai la mia testimonianza lo aiuterebbe parecchio” ammise.
Scorpius alzò un sopracciglio “sai che stai aiutando un NewMan?” le chiese stupito ricordando le sue parole.
“Sto aiutando quel NewMan” specificò Lily decisa “gli altri possono marcire dove è giusto che marciscano” disse con cattiveria.
Scorpius le baciò la mano che stava tenendo per ballare vedendo la rabbia sempre pronta a riaffiorare negli occhi di Lily al minimo accenno ai NewMan.
La stessa rabbia che c’era nei suoi occhi o in quelli di Bailey.
“Abbiamo vinto” le sussurrò e Lily annuì guardandosi intorno.
Bailey ballava con Sarah, Harry e Sammy  stavano facendo ballare Eliza sotto gli occhi divertiti di Albus e Alice, Sean e Simone ballavano stretti per quanto lo consentisse il pancione di lei, James e Dominique sembravano gli eterni fidanzatini da come ballavano sussurrandosi parole e sorrisi e le spose, che erano tornate a ballare insieme sembravano felicissime.
Poco più in là, seduti ad un tavolo, Teddy e Vic stavano parlando con Mike e Molly come se si conoscessero da una vita e Draco e Astoria erano impegnati in una conversazione coinvolgente con Lorcan.
Tutto era perfetto.
Tornò a guardare Scorpius e i suoi occhi grigi parvero brillare ancora di più mentre incrociavano i suoi.
“Hai ragione abbiamo vinto” gli disse e lo baciò.

FINE
   
 
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