Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Jasmine54    14/09/2022    1 recensioni
Un ritratto che, con lievi pennellate colorate, descrive la vita in una cittadina italiana non bene identificata. Le diverse classi sociali che la abitano e i personaggi pittoreschi che compaiono sullo sfondo costituiscono, con tinte talvolta tragiche e talvolta comiche, l’anima della cittadina.
Nota: rating alzato ad arancione per un solo capitolo.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La lezione di yoga sarebbe iniziata alle nove del mattino.

Pinuccia si era alzata alle sei e trenta, aveva svegliato la figlia Sara, preparato la colazione e, dopo averla consumata insieme, come ogni mattina, aveva iniziato a sistemarsi.

Il marito era già uscito di casa, perché a Milano lo attendeva una riunione alle otto, un orario alquanto insolito. Era così bizzarro lo studio di architettura nel quale l’uomo lavorava ormai da più di venticinque anni! Le riunioni venivano concordate al momento o, peggio, alle undici di sera, quando tutti erano già a casa, rilassati. Tuttavia il lavoro era interessante, fantasioso e molto originale. Spesso questo portava il marito di Pinuccia a viaggiare all’estero: Berlino, Parigi, Stoccolma, Budapest… l’ultima volta addirittura in Brasile, a San Paolo.

Pinuccia e Sara si erano ormai abituate alla valigia pronta all’ingresso di casa e, ogni volta, al rientro del padre e del marito, lo accoglievano con un grande abbraccio, aspettandosi sempre un regalino che avrebbe fatto perdonare, in qualche modo, la sua assenza.

Quello era il giorno libero di Pinuccia e, non dovendo andare a scuola, la donna ne approfittò per seguire la lezione di yoga che avrebbe tenuto la sua ex collega di ginnastica, Nicoletta.

La ricordava brava e tranquilla, ma anche piuttosto ferma e decisa. Le piaceva il suo modo di lavorare e la fiducia che lasciava sempre trasparire nei confronti delle altre persone.

“Chissà cosa mi aspetterà questa mattina, il gruppo di yoga è sempre particolare, selettivo verso le nuove amicizie…” pensò Pinuccia, con in mano il borsone e già pronta per uscire.

Poi, decisa, si chiuse la porta alle spalle e suonò il campanello della vicina di casa, la signora Amalia. Voleva rassicurarsi sulle sue condizioni, visto che la donna aveva una certa età e viveva da sola: la figlia e il marito dicevano che Pinuccia teneva l’anziana vicina “sotto la propria ala protettrice”.

La signora Amalia, accompagnata sempre dal suo gatto Arturo, le aprì la porta e, con un dolce sorriso, le comunicò che quel giorno sarebbe andata a trovare la sua amica Virginia, che Pinuccia conosceva bene. Avrebbe preso il pulmino, già prenotato, e sarebbe rientrata per le sedici.

“Che bella giornata mondana la aspetta, signora Amalia, buona chiacchierata!” le augurò contenta Pinuccia, per poi scendere le scale, canticchiando.

Nicoletta, intanto, la stava aspettando in palestra: aveva già per tempo avvisato le sue allieve, abituali e collaudate, dell’arrivo della nuova iscritta.

Pinuccia entrò in palestra, salutando tutte con un sorriso - come per sua abitudine - e con l’animo disposto a nuove conoscenze, magari anche a future amicizie. Le gentili signore la scrutarono e, abbozzando un sorriso tirato, si concentrarono sui rispettivi tappetini.

La lezione era comunque molto interessante. Pinuccia, abituata allo step della palestra, doveva controllare i nuovi movimenti, per poi rilassarsi alla fine di ogni esercizio.

Il silenzio totale e la serietà della pratica yoga la sconcertarono un po’, e allora incominciò con leggeri accenni a battute ‘delicate’ nei confronti di alcuni esercizi particolari. Nicoletta, che la conosceva, sorrideva divertita mentre, dal fondo e da altre parti della palestra, risuonavano alcune risatine.

“Il ghiaccio si è rotto, finalmente,” pensò soddisfatta Pinuccia, mentre la lezione procedeva con maggior serenità.

Dopo un’ora e mezza di esercizi, che non avrebbe mai immaginato di poter fare, Pinuccia ringraziò Nicoletta soddisfatta, salutando le nuove compagne e uscendo dalla palestra.

In quel momento una giovane signora la rincorse, chiamandola e, una volta raggiunta, la ringraziò per l’intervento ‘rompighiaccio’ che aveva svolto: anche per lei era stata la prima lezione.

Clara, questo era il nome della donna, aveva notato l’alterigia del gruppo e pensava a come sarebbero state le altre lezioni, continuando di quel passo. Pinuccia, abituata ai musi lunghi di certe colleghe, la ringraziò e, con un leggero tocco sul braccio di Clara, le dette appuntamento alla prossima lezione.

È proprio vero: ogni ambiente è geloso di quello che rappresenta e di ciò che ha. Poche sono le persone disposte a cambiare.

Saranno sempre queste, poi, a trascinare tutte le altre.

 

Intanto Amalia aveva raggiunto l’amica Virginia, che l’aveva invitata nella sua cascina, adiacente alla cittadina. A pranzo avrebbero mangiato un bel risotto alla parmigiana, due fettine di arrosto di tacchino e insalata. Niente dolce… per evitare l’insorgere del diabete.

Quante cose avevano da raccontarsi, quante vicende avevano vissuto insieme, da ragazze prima, e da giovani donne poi.

Amalia era la più fragile tra loro, ma era una brava ascoltatrice. Non amava spettegolare - fatto strano per quella generazione - ed era restia a dispensare consigli. Rispettava Virginia, suo opposto, in quanto più esuberante, vivace e sicura, sempre pronta a buttarsi in ogni nuova avventura. La loro era proprio un’amicizia collaudata da più di quarant’anni: perfetta.

Ilaria, tornando dalla scuola, le vide sedute sulle poltroncine in cortile al sole, e provò affetto per loro. Si avvicinò ad Amalia e le disse: “Sei arrivata finalmente, mia nonna non ce la faceva più a trattenersi dalla gioia per il tuo arrivo!”. Poi, con slancio, la abbracciò e la baciò. Virginia guardò la nipote con affetto e ammirazione, pensando che stava proprio crescendo bene: la sua amicizia con Sara era destinata a durare nel tempo, un po’ come la sua con Amalia.

“Quanti bisticci si fanno, quante divergenze di opinioni si devono avere, per collaudare un’amicizia. Quante volte si deve cedere o cambiare idea, per accontentare una parte o l’altra. Però ne vale sempre la pena!” pensò Virginia, sorridendo tra sé.

Intanto, dalla finestra di casa della signora Rosalia, si notava un movimento, tra lo spostare e il risistemare delle tende: come avrebbe voluto anche lei, Rosalia, avere un’amicizia così collaudata!

La sua vita e le sue scelte però erano state diverse.

Aveva preferito restare sola con il marito, servirlo, litigare spesso, questo sì, senza lasciare che altre persone si mettessero tra loro o entrassero a far parte, anche solo esternamente, della loro vita.

Il resto era solitudine.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Jasmine54