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Autore: starlight1205    25/09/2022    5 recensioni
Edimburgo, 1996
Diana Harvey è una normale ragazza che vive con la zia e lavora nel negozio di antiquariato di famiglia. Una serie di circostanze e di sfortunati eventi la porteranno a confrontarsi con il mondo magico, con il proprio passato e con un misterioso oggetto.
Fred Weasley ha lasciato Hogwarts e, oltre a dedicarsi al proprio negozio Tiri Vispi Weasley insieme al gemello George, si impegna ad aiutare l'Ordine della Fenice nelle proprie missioni.
Sarà proprio una missione nella capitale scozzese a far si che la sua strada incroci quella di una ragazza babbana decisamente divertente da infastidire.
[La storia è parallela agli eventi del sesto e settimo libro della saga di HP]
- Dal Capitolo 4 -
"Diana aveva gli occhi verdi spalancati e teneva tra le dita la tazza di tè ancora piena.Non riusciva a credere a una parola di quello che aveva detto quel pazzo con un'aria da ubriacone, ma zia Karen la guardava seria e incoraggiante. Il ragazzo dai capelli rossi nascondeva il suo ghigno dietro la tazza di ceramica, ma sembrava spassarsela un mondo. Diana gli avrebbe volentieri rovesciato l'intera teiera sulla testa per fargli sparire dal viso quell'aria da sbruffone."
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Fred Weasley, George Weasley, Mundungus Fletcher, Nuovo personaggio | Coppie: Bill/Fleur
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Fred aveva dormito si e no un paio d’ore quella notte, ma si sentiva inspiegabilmente energico quella mattina, nonostante il collo dolorante per essersi addormentato sul divano. Era contento di aver in qualche modo chiarito la situazione con Diana, anche se probabilmente, infastidirla era una delle cose che lo divertiva di più e non avrebbe smesso di farlo tanto presto.

Durante la mattinata, Fred e George avevano supervisionato Ron e Harry tagliare i cavolini di Bruxelles, mentre Karen e Diana cercavano di rendersi utili aiutando nelle faccende domestiche.

Nel pomeriggio, invece, quando tutti ormai avevano portato a termine i compiti che Molly Weasley aveva affidato loro, Ginny, vista la bella anche se fredda giornata, propose una partitella a Quidditch.
Così Fred, George, Harry, Ron, Ginny e Bill, appena arrivato insieme a Fleur, si incamminarono, manici di scopa in spalla, oltre la collinetta che si trovava dietro la Tana.
Diana, Hermione e Fleur li seguivano. 
Diana e Hermione erano abbastanza contrariate, perchè entrambe avevano insistito per rimanere in casa al caldo a leggere un buon libro, ma erano state praticamente costrette a uscire di casa.
Una volta arrivati al punto prescelto, Fleur fece apparire dal nulla tre comode poltroncine e un fuocherello portatile, intorno al quale le tre ragazze si accoccolarono per riscaldarsi nella giornata gelida.
- Pronta a salire su un manico di scopa? - chiese Fred con tono di sfida accovacciandosi di fronte a Diana per avere il viso all’altezza di quello della ragazza.
Diana interruppe la sua conversazione con Hermione, per girarsi verso Fred e rispondere: - Ma nemmeno per idea!
Fred rimase a soppesare la risposta di Diana, con la bruciante tentazione di farla salire a forza sul manico di scopa giusto per vederla strillare spaventata.
- Dai, Fred!! - lo richiamò Ron già a cavalcioni della sua scopa.
Fred montò in sella alla sua fedele Tornado e sfrecciò verso l’alto. L’aria gelida gli sferzava il viso, mentre realizzava quanto gli fosse mancato il senso di gioia che gli dava il volare su una scopa.
Lui e George iniziarono a colpire con le mazze da battitori le palline da tennis che Bill e Ginny lanciavano verso di loro. Dopo che George ebbe sparato una pallina con forza in direzione di Ron, Fred guardò verso il basso, dove Diana scrutava il cielo nella loro direzione, impressionata.
- Guarda che non scappa da nessuna parte, puoi anche smetterla di fissarla... - gli sibilò George, il naso rosso a causa del freddo. Aveva ancora stampato in volto quel sorriso di chi la sapeva lunga, come il pomeriggio precedente, in negozio.
- Non so di che cosa parli, Georgie... - gli rispose vago Fred tornando a guardare in direzione di Ginny.
In tutta risposta, George roteò gli occhi al cielo e scattò per colpire con la mazza la pallina scagliata indietro da Ron, che altrimenti avrebbe colpito Fred dritto in faccia.
Dopo aver rispedito la pallina al mittente, George si voltò nuovamente verso il gemello e, ammiccando, lo canzonò: - Sei distratto!
Fred, sbuffando, accelerò e si buttò in picchiata per andare a recuperare la pallina e per porre fine alle frecciatine del suo gemello.
Solo quando il sole cominciò ad abbassarsi sull’orizzonte, i ragazzi  e Ginny tornarono a terra per fare ritorno a casa.
Fred, con il naso e le mani insensibili a causa del freddo e la scopa in spalla, si accostò a Diana sulla strada per il ritorno.
- Allora? - chiese lui - che te ne pare del Quidditch?
- Ho avuto il mal di mare solo a guardarvi... - confessò lei stringendosi nel giubbotto per scaldarsi.

Sul vialetto d’accesso alla Tana c’erano due persone che parlottavano fitto tra loro: Arthur Weasley e Kingsley Shacklebolt.
- Ciao pa’! - lo salutò Ron.
- Sei tornato presto! - constatò George felice.
- Ciao Kingsley! Buon Natale! - lo salutò Harry sorridendo.
Le espressioni dei due uomini bastarono per far svanire i sorrisi dai volti dei ragazzi. Arthur Weasley sembrava stanco e preoccupato e anche Kingsley, di solito dall’aria imperscrutabile, appariva leggermente angosciato.
- Tutto a posto? - chiese Fred cercando di sondare il terreno.
- Devo andare...Buon Natale, ragazzi - si limitò ad augurare loro Kingsley smaterializzandosi in fretta e furia.
Rientrarono tutti alla Tana in attesa di spiegazioni da parte del signor Weasley, che però non arrivarono. In casa c’era un profumo delizioso e lo stomaco di Fred ruggì furiosamente, facendo le fusa al pensiero della quantità di cibo che li aspettava quella sera e nei giorni a venire.
Ognuno sparì nella propria camera per lavarsi e cambiarsi per la cena.

Quando Fred tornò al piano di sotto insieme a George, la cucina traboccava di pietanze dall’aria gustosa.
La tavola era apparecchiata con una tovaglia a quadrettoni scozzesi ed era imbandita di tutte le leccornie possibili: salsicce e torte salate, pollo arrosto e patate al forno, tacchino e salsa ai mirtilli e, in un angolo della cucina, erano già pronti i dolci: pudding, biscotti fatti in casa e una grossa crostata alle mele.
Stava per arraffare una patata al forno con le dita, incapace di resistere alla fame, quando sua madre apparve dalla cucina strillandogli come una banshee di lavarsi le mani e di aspettare che tutti gli ospiti fossero arrivati per mettersi a mangiare. Probabilmente l’avere a casa altre due nuove ospiti rispetto al solito, l’aveva messa sotto pressione, infatti, Molly Weasley gli apparve stanca e nervosa.
- Percy non verrà? - chiese George in un sussurro incerto, perchè non voleva turbare ulteriormente la madre.
- No - rispose seccamente Molly Weasley tirando su con il naso e facendo levitare un paio di brocche d’acqua verso la tavola.
- Dai mamma - cercò di risollevarle il morale Fred cingendole le spalle in un abbraccio - non abbiamo bisogno di quel musone...
- Pomposo...- continuò George sorridente affiancando la madre dall’altro lato.
- Noioso... - riprese Fred.
- Idiota di Percy - terminò George.
Molly Weasley, proruppe in un singhiozzo e corse verso la cucina per nascondere le lacrime a Diana e Karen che stavano scendendo le scale.

Prima di sentirsi uno schifo per aver provocato le lacrime della madre, già abbastanza suscettibile in quei giorni di festa, Fred alzò lo sguardo verso la rampa di scale. Karen aveva il caschetto biondo pettinato perfettamente e domato da un cerchietto; Diana, appena dietro alla zia, indossava un abito scozzese leggermente scollato che le arrivava appena sopra il ginocchio. 
- Carina la tovaglia che ti sei messa - la prese in giro George notando la somiglianza con il tessuto che ricopriva la tavola.
Diana si limitò a fargli un gestaccio in risposta, proprio mentre Harry e Ron entrarono in soggiorno sbellicandosi dalle risate alla vista di Diana con il dito medio alzato.
- Sono abbastanza sicuro che non fosse così maleducata prima di conoscerci - sibilò George a voce non troppo bassa a Fred.
- Già, abbiamo sicuramente avuto una cattiva influenza su di lei... - rispose Fred continuando a seguire Diana con lo sguardo. La ragazza, infatti, stava chiedendo a Karen se il vestito che indossava sembrasse effettivamente una tovaglia, mentre cercava di lisciare nervosamente il tessuto con le mani.
- Sisi se ti appoggiassi addosso dei piatti saresti proprio identica alla tovaglia - Fred si intromise nella conversazione tra Diana e la zia - una scozzese con un vestito scozzese? Che fantasia!
- Ma proprio tu parli di moda, Weasley? - chiese Diana imbronciata incrociando le braccia sul petto - ti sei lanciato nell’armadio a occhi chiusi?
- Perchè? - chiese Fred sorpreso guardando il suo maglione a losanghe grigie e viola indossato sopra a una camicia a righe arancioni e bianche - non è l’ultima moda babbana, questa?
- Non proprio... - soffocò una risatina Karen cercando di essere educata.
- Per niente! - esclamò Diana ridendo e spostando di lato i lunghi capelli biondi - mi sanguinano gli occhi solo a guardarti!

Quando tutti si sedettero a tavola, il signor Weasley, di malavoglia, spiegò il motivo della sua preoccupazione. Proprio quel giorno il Ministero aveva diramato la notizia che altri due maghi erano spariti senza lasciare traccia. Ormai le sparizioni dei maghi che si opponevano a Voldemort erano all’ordine del giorno, ma quando il signor Weasley raccontò che uno dei maghi di cui non si avevano più notizie era Garrick Olivander, il fabbricante di bacchette, tutti sollevarono lo sguardo sconvolti.
- Olivander? - chiese George perplesso - ho visto che il negozio era chiuso da qualche giorno, ma pensavo avesse anticipato le vacanze natalizie...
- A quanto pare no - sospirò il signor Weasley tagliando la salsiccia che aveva nel piatto - non si hanno sue notizie da una settimana.
- Ma...come farà chi dovrà comprarsi una bacchetta nuova? - chiese Harry turbato.
- Bisognerà rivolgersi a dei rifornitori - spiegò Bill servendosi le patate - e ovviamente il costo delle bacchette salirà alle stelle, dato che non ci si può servire direttamente dall’artigiano che le produce. Ollivander era una garanzia, adesso chissà ...
Quella notizia, oltre al realizzare che Percy aveva declinato nuovamente l’invito alla cena di Natale, mise tutti quanti di pessimo umore.
Diana cercava di capire qualcosa della conversazione in corso, mentre Karen osservava in silenzio le espressioni sgomente dei presenti, ma ormai l’argomento di conversazione aveva fatto precipitare in picchiata l’umore di tutti.
Fred e George cercarono di portare il discorso su argomenti meno seri, come il Quidditch o focalizzandosi nel prendere in giro Ron che si ingozzava di cibo, come se non mangiasse da anni. Per un po’ funzionò e il clima parve tornare festoso e caloroso, come ad ogni cena di Natale che si rispetti.

                                                                                        ---------

La cena fu molto strana.
Dopo l’arrivo di zia Karen alla Tana , Diana era riuscita finalmente a sentirsi un po’ più rilassata.
Anche se conosceva da poco la famiglia Weasley, Diana doveva ammettere che non ci si poteva trovare male in loro compagnia. Anche se erano maghi e spesso non capiva i loro discorsi, era sinceramente colpita dalla loro generosità e dalla loro gentilezza. Non riusciva a non provare una leggera invidia per la loro complicità, le battute che si scambiavano e le prese in giro tra fratelli che animavano la tavola. 
Invidiava la loro famiglia numerosa perchè era una cosa che a lei era sempre mancata.
Di certo, la famiglia Weasley non era perfetta.
Avevano i loro problemi, come tutte le famiglie, ma Diana avrebbe accettato di buon grado qualche problema pur di avere una famiglia come quella.

A tavola c’era così tanto chiasso che per farsi sentire bisognava praticamente urlare.
Nel soggiorno stipato di persone faceva così caldo che Diana si sentiva le guance andare in fiamme.

Quando Molly Weasley servì il dolce con un colpo di bacchetta, Diana si sentiva sazia, accaldata e con un principio di mal di testa, ma felice come non lo era stata da tempo.
Nonostante tutte le cose strane e sinistre che stavano accadendo nella sua vita, non riusciva a essere triste nel vedere Ron mangiare degli strani dolcetti che permettevano di riprodurre i versi degli animali e barrire come un elefante.
Non riusciva a non sorridere nel vedere Molly e Arthur Weasley tenersi per mano e guardarsi con un velo di tristezza negli occhi per l’assenza di Percy.
Non riusciva a non sorridere nel vedere Fred e George che facevano piroettare gli avanzi di cibo sopra la testa di Fleur. 
Non riusciva a non sorridere vedendo zia Karen, tutta eccitata, raccontare a Bill di certi strani oggetti che avevano al negozio.

Diana stava ridendo senza controllo per le bizzarre domande sulla tecnologia babbana con cui il signor Weasley mitragliava lei, Harry e Hermione, quando incontrò lo sguardo di Fred, che le sorrise a sua volta. Diana si sentì scaldare il petto da quel sorriso un più sincero e meno beffardo del solito.
Dopo aver mangiato il dolce, il signor Weasley aprì la credenza del soggiorno e mise al centro della tavola una bottiglia di vetro spesso che lasciava intravedere un liquido ambrato.
- Questo lo devi provare - le sussurrò all’orecchio Fred sorridendo. 
Diana trasalì chiedendosi in quale momento Fred fosse praticamente arrivato alle sue spalle senza che lei se ne accorgesse, ma il ragazzo le stava già versando due dita di liquido dentro un bicchierino dicendo - Whisky Incendiario!
- Cosa? - chiese Diana dubbiosa rigirandosi il bicchiere tra le mani.
- Non farti domande - la incalzò George che, come sempre, aveva raggiunto il gemello come se fossero una cosa sola - buttalo giù alla goccia!
E Diana lo fece. In un sorso buttò giù l’Whisky Incendiario. 
Per un attimo non accadde nulla, poi un calore rovente le risalì l’esofago tanto da farglielo bruciare. Spalancò gli occhi sentendosi il viso ancora più rosso di quanto già non fosse. Istintivamente, si toccò le orecchie per sincerarsi che non le stesse uscendo del fumo da lì. 
Era abbastanza certa di aver capito il motivo del nome “Whisky Incendiario”.
Fred e George si sbellicavano dalle risate, ma Diana, contagiata dal clima natalizio e contenta per l’arrivo di zia Karen, si rese conto di non riuscire più ad arrabbiarsi con loro e quindi si arrese scoppiando a sua volta in una risata.

Dopo cena, la signora Weasley aiutata da Fleur,  fece sparire piatti e stoviglie sporchi e li spedì ad autolavarsi nel lavandino, mentre tutti si trasferivano sul divano.
L’Whisky Incendiario e gli scherzi di Fred e George avevano contribuito a risollevare il morale collettivo, tanto che Ginny accese la radio su Radio Strega Network, un programma radiofonico magico, dove venivano trasmesse allegre canzoni di artisti come Celestina Warbeck o le Sorelle Stravagarie, che Diana non aveva mai sentito nominare.
- Oh, Celestina... - sospirò nostalgica la signora Weasley - quanti bei ricordi...
- Che schifo, mamma - la guardò disgustato Ron scoppiando a ridere.
- Oh Ronnino, non fare quella faccia! - lo prese in giro Fred - ormai si sa che ognuno di noi è stato concepito con una canzone della dolce Celestina in sottofondo!
I signori Weasley scoppiarono a ridere, ma non negarono.
Per accontentare tutti i presenti, Ginny cambiò stazione radio selezionando una frequenza babbana, dove stavano trasmettendo una vecchia ballata romantica, che fece subito strillare di gioia sia zia Karen che Molly Weasley.
- Oh Arthur - squittì la signora Weasley arrossendo e guardando il marito - ti ricordi questa canzone...eravamo così giovani!
Il marito le dedicò uno sguardo carico di amore e la prese per mano facendola ondeggiare a tempo di musica al centro del salone. Tutti quanti batterono le mani a tempo, felici. Fred e George fischiavano con le dita tra le labbra.
Anche Bill si alzò trascinando Fleur a ballare. Diana, Hermione, Ginny e Karen avevano uno sguardo sognante nel vedere la dolcezza che trasudavano i due futuri sposini, abbracciati stretti stretti.

Poi la canzone terminò e ne iniziò un’altra. 
Era un brano country-rock abbastanza ritmato che Diana riconobbe a causa dei gusti musicali retrò di zia Karen. Seppur datata, era una di quelle canzoni in grado di metterla di buonumore. Aveva una melodia allegra che cozzava tremendamente con il testo dalle parole angoscianti.
Diana non riusciva a non tenere il tempo picchiettando il piede a terra mentre batteva le mani e rideva nel vedere Arthur Weasley far roteare, ora, la moglie freneticamente.
Fred scuoteva la testa a tempo di musica tenendo il tempo tamburellando con una mano sulla coscia.
Il ragazzo guardò verso Diana sorridendo e lei continuò a sorridergli di rimando, perchè da qualche ora a quella parte non riusciva a fare altro.
Fred, allora, si alzò di scatto dal divano e una volta in piedi davanti a Diana, le tese una mano.
Diana fissò prima la mano tesa di Fred e poi il suo viso, prima di capire che la stava invitando a ballare.
- Oh nonono - scosse la testa Diana ridendo per l’imbarazzo.
- Daiii - la incitò lui. Il sorriso così ampio da creargli delle piccole rughe agli angoli degli occhi.
Diana si sentiva la vista leggermente annebbiata e faticava a mettere a fuoco i presenti nel soggiorno.
Tutti eccetto Fred.
E forse fu per quello che si lasciò convincere e afferrò la mano tesa davanti a lei per mettersi in piedi.
Forse era l’effetto dell’Whisky Incendiario o di Fred che le teneva la mano e la faceva volteggiare. 
La testa le girava facendola sentire vagamente fluttuante come un palloncino gonfiato con l’elio.
Sorrideva così tanto che ormai le guance avevano iniziato a farle male e probabilmente, da lì a poco, avrebbe avuto una paresi facciale.
Scoprì di essere pessima nel ballo: era sempre stata troppo rigida per permettersi di fare qualcosa del genere, ma, lì in mezzo a una folla di maghi con cui non aveva nemmeno troppa confidenza, realizzò che non le importava più perchè si stava divertendo.
Fred era portato per il ballo almeno tanto quanto lei e questo contribuì a farla sentire meno imbranata. 
Dopo l’ennesima giravolta, Fred la tirò a sè ridendo e iniziò ad ancheggiare in una maniera buffa, facendola scoppiare nuovamente a ridere in maniera irrefrenabile.
Il ritmo della canzone incalzava, facendo capire che era giunta quasi al termine. 
Mentre i Creedence Clearwater Revival cantavano che la fine sarebbe presto arrivata, Diana, invece, con il cuore che ormai batteva a tempo di musica, si accorse di desiderare che la canzone durasse ancora qualche minuto.
Quando, infine, la canzone echeggiò le ultime note, Fred fece piegare Diana all’indietro in un profondo casqué, tenendole la mano sulla schiena per sorreggerla.
Si guardarono: entrambi rossi in viso, con il fiatone e gli occhi luccicanti. La mano calda di Fred le irradiava un piacevole tepore sulla schiena attraverso il vestito, mentre l’altra mano, grande e un po’ sudata, teneva ancora quella di Diana. 
Per un attimo, entrambi rimasero immobilizzati in una sorta di fermo immagine di estrema serietà, poi Diana si morse il labbro inferiore per trattenere un’altra risata.
Allora, Fred la rimise in piedi con un po’ troppa forza, facendole scontrare il viso con il suo petto. Diana si scostò, ridendo imbarazzata, ma nessun altro sembrava aver notato più di tanto la scena, a parte George e zia Karen, seduti uno a fianco all’altro con espressioni eloquenti dipinte in volto.

Al piano di sopra, appoggiato sul comodino della stanza che Diana occupava alla Tana, il Blackhole si illuminava di bagliori intermittenti, attirando l’attenzione di Antares, che si era tenuto ben lontano dalla baraonda che si stava svolgendo al piano di sotto.

A parecchi chilometri di distanza, proprio in quel momento, Lucius Malfoy, inginocchiato davanti a Lord Voldemort, stava raccontando al suo padrone, la stranezza di qualche giorno prima. Di quella strana ragazza babbana che inspiegabilmente possedeva un Blackhole che le aveva permesso di resistere alla Maledizione Imperius.

Molto più tardi, quella sera, Diana tornò nella camera che condivideva con zia Karen. 
La zia era salita a dormire già da un po’, perciò Diana cercò di fare meno rumore possibile, mentre si sfilava gli stivaletti neri e l’abito.
- Bella serata, vero? - chiese di punto in bianco Karen puntellandosi su un gomito
- Zia! - sibilò Diana sobbalzando - pensavo dormissi!!
- Proprio una bella serata... - commentò zia Karen ripetendosi e assumendo un’espressione allusiva che le ricordò tanto quella di George Weasley.
- Si, mi sono divertita - rispose Diana in tono vago mentre si infilava il pigiama.
- Fred è proprio carino, non trovi? - chiese Karen con tono curioso e con un sorrisetto a incresparle le labbra.
- Mmh... - mugugnò Diana senza sbilanciarsi e rintanandosi sotto alle coperte - devo ammettere che è simpatico...
Karen guardò Diana di sottecchi, mentre la ragazza si voltava nel letto per dare le spalle alla zia.
- Secondo me anche lui ti trova...come hai detto tu? Ah, si...anche lui ti trova simpatica, secondo me... - scherzò Karen ridacchiando e riappoggiando la testa sul cuscino.
Diana, con lo sguardo rivolto alla parete sorrise nascondendo il viso tra le coperte, ma un attimo dopo, tornando seria, si rigirò verso la zia.
- Zia, non voglio che il mio...Blackhole venga distrutto! E’ una delle poche cose che ho che appartenevano alla mamma...
Zia Karen sospirò e in tono comprensivo disse: - Lo so e sono d’accordo con te, ma se quell’orologio può metterti in pericolo, distruggerlo, è l’unica cosa da fare! Sempre che riescano a capire come fare...
Diana sospirò a sua volta, poi scosse la testa, cercando di allontanare quei pensieri, visto che fino a dopo le festività di Natale non avrebbero avuto risposte.
- Ciondolo a parte, ti vedo abbastanza su di giri per essere una che odia il Natale... - la prese in giro zia Karen.
Diana si limitò a farle una pernacchia dicendo: - Buonanotte, zia!

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Ciao! 
Si lo so, in questo capitolo non succede nulla degno di nota e la parte iniziale non mi fa nemmeno impazzire, ma volevo inserire qualche scena di pace, tranquillità e clima sereno prima dei prossimi capitoli, che di tranquillo avranno ben poco!
Quindi vi tocca sorbirvi questo capitolo di gioia natalizia a fine settembre, mi spiace! :)
Vi lascio anche il link della canzone su cui Fred e Diana ballano. Se vi va ascoltatela, giusto per farvi capire che non è un lento da diabete che con loro centrerebbe poco e niente! 
https://youtu.be/zUQiUFZ5RDw 
Grazie ancora a chi legge e trova sempre il tempo per lasciarmi qualche commento sempre super apprezzato :)
Alla prossima :)
  
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