Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: etienne86    04/10/2022    13 recensioni
Nella storia originale siamo a un passo dalla Rivoluzione. Quando Oscar e Andrè raggiungono i loro compagni in caserma il 13 luglio 1789, lei dichiara apertamente il loro legame, la decisione di lasciare l'esercito e seguire il suo uomo, anche di lottare col popolo francese, se lui lo vorrà. E Alain le propone di continuare a guidarli, ma schierandosi coi cittadini in rivolta. La malattia di Oscar rimane un segreto che lei si porterà nella tomba.
Ho immaginato uno scenario diverso...proprio partendo da qui (mentre mia figlia mi ripeteva le lezioni di storia...)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19

In considerazione dell'imbarazzante ritardo di questo aggiornamento, comincio (per chi vuole) con un breve riassunto dei primi 18 capitoli...

La storia comincia la sera in cui Oscar va dal medico e scopre di avere la tisi nonchè l'imminente cecità di Andrè.

Alain, che la segue su richiesta di Andrè, preoccupato per le sue condizioni, le parla e la convince a trovare il modo di “lottare” senza mettere in pericolo la sua vita e quella dell'amico.

Dopo un incontro con Bernard, Oscar decide di trasferirsi lontano da Parigi, a Marsiglia, ed intraprendere, insieme ad Andrè, un'attività di propaganda delle idee e degli avvenimenti rivoluzionari, sia attraverso le pubblicazioni su un giornale, sia finanziando una rete di corrieri per la trasmissione delle notizie dalla capitale verso il resto del paese. Chiede ad Alain di prendere il suo posto a capo della Compagnia B della Guardia Francese.

Prima della partenza Oscar parlerà con suo padre, che la invita a portare Marie con loro. Inoltre si unisce al gruppo anche il giovane Sugane, che Robespierre ha portato a Parigi da Arras. Infine, lungo il viaggio sui canali fluviali, raggiungeranno Buffon, una località dove li attende un medico e studioso italiano, Domenico Cirillo, simpatizzante delle idee rivoluzionarie, in viaggio verso l'Italia.

Oscar giunge a Buffon in fin di vita, non può più nascondere ad Andrè le sue condizioni, e decide di sposarlo prima che sia troppo tardi. In realtà, grazie alle cure del medico italiano, la giovane migliora e questo induce Cirillo a ritenere sbagliata la diagnosi di Lassonne: Oscar avrebbe un'affezione polmonare, molto seria, ma non la tubercolosi. Inoltre consiglia ad Andrè di proteggere dalla luce intensa del giorno l'occhio destro, e questo rimedio consente al giovane di non perdere completamente la vista.

Il viaggio prosegue verso Marsiglia, e permette ai nostri di rendersi conto della situazione critica in tutta la Francia: coltivazioni abbandonate, saccheggi indiscriminati, fuga dei nobili.

A Marsiglia vengono accolti dal sindaco borghese, Etienne Martin, un ricco mercante della città e scrivono articoli per il Courier de Marseille, di proprietà di un giovane e cauto rivoluzionario, Auguste Mossy. Il giovane Sugane comincia la sua attività di corriere, col cuore spezzato da un amore non corrisposto per la giovane figlia di Martin.

Oscar viene riconosciuta dal cavaliere di Caraman, il comandante in capo dell'esercito di Provenza, fedele al Re, che interverrà per sedare dei disordini nell'agosto del 1789. L'azione ha lo scopo di improgionare i capi rivoluzionari della città, e anche l'editore Mossy finirà rinchiuso nei forti del porto, trasformati in prigioni.

I mesi passano, la situazione a Marsiglia è in stallo e nuoce al commercio della città, fondamentale per l'intera Francia. La Fayette decide di inviare lì Alain, che si è distinto durante la presa della Bastiglia, per riformare una Guardia Nazionale e permettere all'Assemblea di destituire Caraman e le sue truppe. Il giovane raggiunge i suoi amici e racconta loro lo scopo della sua missione, ed anche il desiderio di lasciare l'uniforme e ritirarsi nei possedimenti che ha acquistato ad Arras, a seguito degli espropri dei terreni appartenuti al clero.

Tutto chiaro, vero ;-)))



Capitolo 19


La giornata era trascorsa piacevolmente.
Dopo un bagno salutare, imposto dalla nonna di Andrè, e dopo aver sistemato i pochi bagagli in una delle camere di Chateau Magenta, Alain era andato a visitare Marsiglia, spogliato della divisa, insieme ad Oscar e Andrè. E in quelle ore, con gli occhi pieni delle bellezze e delle particolarità di quella città di mare, le orecchie raggiunte da rumori e suoni a lui sconosciuti, unitamente alle voci famigliari dei suoi amici, di cui coglieva il timbro nuovo, impresso dalla felicità, dimenticò per un po' il peso del fardello che sentiva gravare sulle sue spalle, quello che gli guastava il sonno e rendeva faticosa la veglia.

Mentre passeggiava per le vie del quartiere del porto, osservava la gestaulità complice e discreta di Oscar ed Andrè, il loro cercarsi con gli occhi, nonostante il velo che nascondeva quello di Andrè, l'alternanza con cui gli parlavano, senza sovrapporsi mai, l'amore che sentiva potente, dietro quei dettagli, come una catena incredibilmente leggera. Saperli felici dava anche a lui un riverbero di soddisfazione e serenità. Era sempre più convinto che fossero il genere di persone con cui avrebbe voluto dividere la sua vita, e allo stesso tempo era consapevole di quanto continuassero a rappresentare una rarità nella società del loro tempo.

Quando fece buio si fermarono in una locanda, per dissetarsi con una birra e poi fecero ritorno a Saint Barthelemy, dove Marie e Cirillo li attendevano per la cena. Si ritirarono infine nel salotto, davanti al camino acceso e ad un bicchiere di brandy, mentre Alain estraeva dal taschino una scatoletta di sigari pregiati.

L'unica cosa buona che mi sia mai arrivata da La Fayette” commentò sarcastico.

Alzò un sopracciglio quando vide il medico italiano accomodarsi sul divanetto tenendo in mano una tazza di acqua bollente dal vago sentore di fieno.

Attese che la governante si ritirasse per la notte, poi decise di affrontare una questione che lo tormentava.

Devo mostrarvi una cosa...Oscar” si allontanò solo un istante, col sigaro in bocca ancora spento, poi tornò con un telo arrotolato e glielo mise in mano.

Lei lo svolse e rimase in silenzio, con gli occhi spalancati.

Che c'è, Oscar?” chiese Andrè, che aveva avvertito il turbamento di sua moglie.

Era il suo volto, l'immagine che si vedeva su quella tela. Il ritratto che le aveva fatto il pittore di Parigi, poco prima della sua partenza. Si vedeva anche parte del busto e del braccio sollevato, che brandiva la spada.

Oscar non parlava, Andrè non capiva cosa ci fosse dipinto: Cirillo lasciò la sua tisana su un tavolino e si portò alle spalle della donna.

Questa siete voi, madame. Ma perchè la tela è stata ritagliata così malamente?” chiese alzando gli occhi su Alain, che invece li teneva bassi, giocherellando con il sigaro che non aveva ancora acceso.

Andrè comprese di cosa si trattava e ripetè la domanda, caricandola di angoscia.

Alain! Come sei entrato in possesso di questo ritratto? E perchè c'è solo la parte con il volto di Oscar? Dov'è il resto?”

La donna taceva, mentre le sue dita scorrevano sulla tela rovinata e ne seguivano i bordi slabbrati.

Alain si avvicinò e si sedette di fronte a lei, appoggiandosi alle ginocchia, per avvicinarsi al suo viso. A lei che taceva, ma che era la sola ad aver già capito. Si ricordò di una situazione simile, dentro ad una carrozza a Parigi, sotto la pioggia insistente di una estate piovosa e tetra, appena trascorsa.

Cosa sapete del trasferimento del re e del suo seguito a Parigi, nell'ottobre scorso?” le chiese.

Ancora silenzio.

So che i giornali hanno riportato la notizia come una grande conquista dall'Assemblea ed un gesto di avvicinamento del Re verso il suo popolo”continuò Alain.

Si, certo, è così” gli rispose Andrè.

Alain proseguì, senza staccare gli occhi dalla donna che aveva di fronte.

In verità è stata ottenuta con la forza, dopo una notte di violenza consumata tra le stanze ed i giardini di corte. La famiglia reale al completo è stata trasferita alle Tuilleres, con pochi cortigiani al seguito. I fratelli del Re erano già scappati e da quel momento tutti i cortigiani hanno lasciato le loro residenze, in fretta e furia. I popolani hanno saccheggiato la reggia, gli hotel e i palazzi delle famiglie aristocratiche residenti a Versailles. Hanno rubato quello che si poteva portare via, hanno distrutto e bruciato il resto.”

E nessuno è intervenuto?” chiese Andrè “I soldati della Guardia Reale?”

Il corpo della Guardia Reale è costituito solo da nobili. I pochi rimasti sono stati destituiti ed allontanati. Ormai l'ordine pubblico e la sicurezza del sovrano dipendono dalla Guardia Nazionale”

Alain sospirò.

Ma io sono stato avvisato solo una settimana dopo, quando non c'era più niente da salvare. A palazzo Jarjayes ho trovato il vostro ritratto a terra, senza cornice, lacerato in più punti. Quello che tenete in mano è ciò che ne resta...”

Tutti tacquero.

Mi dispiace averne parlato solo ora, non volevo turbare tua nonna” disse rivolgendosi all'amico.

E mio padre? Mia madre? Che ne è stato, Alain?”

Per la prima volta sentì quella voce incrinata dal dolore e dalla paura.

Sono vivi, Oscar”

Come lo sai?”

Li ho cercati...ovviamente. E non è stato facile trovarli. La nobiltà, che fino a poco tempo fa girava per la città, con prepotenza ed arroganza, ora si nasconde e rinnega i propri titoli, inneggia agli ideali rivoluzionari e intanto cerca di fuggire all'estero.”

Mio padre non è un simile vigliacco, Alain” sibilò Oscar.

No, non lo è” disse, alzandosi e allontanandosi da lei.

Credo sia ancora in Francia, ma non sono riuscito a rintracciarlo. Sembra svanito nel nulla, come il vostro ex comandante delle Guardie Reali, il conte Girodel”

Oscar lo ascoltava, senza staccare gli occhi dal brandello del suo ritratto.

Alain avvicinò il sigaro al candeliere sopra il camino e lo accese con un paio di vigorosi respiri.

Però...ho rintracciato vostra madre”

La donna si voltò di scatto, e il pezzo di tela le scivolò dalle mani.

Si è rifugiata nel monastero delle suore benedettine, a Jourre, dove vostra sorella è la madre superiora”*

Ne sei sicuro?”

Certo, l'ho incontrata...ho parlato con lei...”

Si trovò gli occhi di tutti puntati addosso.

So che non avrei dovuto...che potrei anche aver messo in pericolo la sua incolumità, se qualcuno mi avesse seguito...”

Siamo arrivati a questo punto, Alain?” lo interruppe Andrè.

Tu, comandante della Compagnia B della Guardia Francese, l'eroe della Bastiglia, pedinato come un traditore?”

Alain sospirò, l'aroma del sigaro si diffuse attorno a lui.

Oh, Andrè! Parigi è una città popolata da maschere, pregna di sospetto, tutti diffidano di tutti, l'amico di oggi è il Giuda di domani. E sì, non escludo che qualcuno possa anche avermi controllato, a Parigi, in particolari circostanze. Ma quando mi sono recato a Jouarre sono stato attento. Temevo io stesso che fosse una falsa pista, una trappola per me...”

Lesse incredulità e amarezza negli sguardi dei suoi amici. Non era piacevole descrivere così la realtà della sua vita nella capitale, ma purtroppo era la verità.

Comunque...con la scusa di dovermi recare ad Arras, dove si sa che ho delle proprietà, sono arrivato fino a Compiegne; una volta sicuro che nessuno mi seguisse, ho invertito la rotta e mi sono diretto a sud, fino all'abbazia di Notre Dame de Jouarre.”

Fece una pausa, e nel silenzio della stanza, sentiva il crepitio della legna nel camino alle sue spalle.

Una volta arrivato là non è stato facile superare la diffidenza delle religiose, e se non fosse stato per quel pezzo di tela, non credo avrebbero creduto che vi conosco e venivo in amicizia...”

Lo sguardo di Oscar era triste. Pensava a sua madre, a come potesse affrontare tutti quegli stravolgimenti nella sua vita e la separazione, dopo più di quarant'anni insieme, da suo marito.

Alain sembrò leggerle nel pensiero.

La contessa de Jarjayes stava bene, era in procinto di lasciare il convento e la Francia insieme a vostra sorella e alle altre religiose “refrattarie”, che hanno rifiutato di giurare fedeltà alla nuova Costituzione del clero**...probabilmente hanno già abbandonato il suolo francese per trovare rifugio in Belgio”

Si avvicinò ad Oscar e le toccò un braccio.

Mi ha chiesto di riferirvi un messaggio, qualora ci fossimo incontrati. Mi ha fatto giurare di non parlarvene mai per iscritto”

Lei lo guardava muta, in attesa.

Temeva che le proprietà dei Jarjayes, come quelle di altri nobili, facessero la fine dei beni della Chiesa...che venissero confiscati e ceduti ai rivoluzionari. In accordo con vostro padre, ha deciso di intestare la tenuta di Arras a vostro marito, Andrè Grandier. Perchè sa che in questo modo, come possedimento di un comune cittadino, non potrà essere oggetto di una cessione indiscriminata...e arriverà a voi. Mi ha raccontato che avevate rinunciato a qualsiasi eredità, insieme al vostro titolo nobiliare. Ma mi ha pregato perchè vi convinca ad accettare.”

Da una borsa appoggiata al muro estrasse un documento arrotolato, chiuso dal sigillo con lo stemma della famiglia Jarjayes.

Credo che un notaio possa facilmente ratificare quanto i vostri genitori hanno disposto riguardo alla tenuta di Arras. E poi- continuò infilando la mano all'interno della giacca- mi ha chiesto di consegnarvi questa”

Mise nelle mani di Oscar un foglio piegato in quattro parti. La giovane esitò un istante, poi si alzò, prese una delle candele che Marie aveva lasciato nel salotto ed uscì, senza dire una parola.

Tra gli uomini calò il silenzio.

Non immaginavo una situazione tanto degenerata” dissè infine Cirillo.

Ma se il ceto borghese, che ha intrapreso questa rivoluzione con il sostegno del popolo, non è in grado di risolvere le necessità più urgenti, la fame, la mancanza di lavoro, l'esodo dalle campagne...allora verrà rovesciata, com'è accaduto per i nobili ed il clero...”

Dio non voglia che gli eventi seguano questa direzione” gli rispose Alain.

Andrè era rimasto in silenzio. Il suo pensiero inseguiva Oscar, quello che stava provando, quello che significava per lei la distruzione del mondo in cui era cresciuta, la latitanza di suo padre...da cui si era allontanata, ma che non amava di meno, per questo...

Grazie Alain di averci riferito queste cose...noi...non immaginavamo.” Gli strinse le braccia.

Trascorri una notte serena e se puoi, fermati ancora qui con noi, prima di presentarti a Caraman. Ne saremmo felici”

Alain sorrise.

Certo, Andrè. Adesso...va' da lei...”

L'uomo rivolse un cenno di saluto anche a Cirillo e lasciò la stanza.


Seguendo con i polpastrelli il muro che conduceva alla sua camera da letto, senza bisogno di luce, Andrè raggiunse Oscar. La trovò seduta davanti alle braci del caminetto, immobile, il volto chino sul foglio della breve missiva di sua madre.

Si chinò a ravvivare il fuoco, poi prese la coperta di pelliccia che le aveva regalato per il suo compleanno, poche settimane prima, e gliela avvolse intorno.

Quando prese la lettera dalle sue mani, credendola assopita, lei spalancò gli occhi.

Non sto dormendo, Andrè” gli disse, con tono perentorio.

Era chinato su di lei, vicino al suo volto, e vide distintamente il suo sguardo asciutto di lacrime, le iridi di quell'azzurro così trasparente da ricordare il ghiaccio, di una purezza che lo lasciava, da sempre ed ancora, senza fiato.

Abbassò l'occhio sul foglio che lei tratteneva in grembo. La carta era sgualcita e l'inchiostro sbavato in più punti: Alain aveva tenuto addosso quella lettera, si era bagnata con l'acqua della pioggia che certamente aveva incontrato nel lungo viaggio da Parigi, si era asciugata col calore del suo corpo. L'aveva tenuta con se perchè non andasse perduta, non venisse trafugata e probabilmente per potersene disfare velocemente, se fosse stato necessario.

Non esistevano parole con cui poterla confortare, e allora l'avvolse ancora più stretta nella coperta. Sentì le sue dita sui capelli e poi il palmo della sua mano sulla guancia. Gli sorrideva.

Mia madre ha scritto una grande verità”

Adesso i polpastrelli sfioravano le sue labbra e i suoi occhi seguivano il loro percorso.

Andrè rimase come ammalliato dalla sensualità dei suoi gesti.

Palazzo Jarjayes è la dimora della mia infanzia, dove sono cresciuta...ma è diventata la mia casa solo dal giorno in cui il nipote della mia governante, orfano di entrambi i genitori, è venuto a vivere con sua nonna...e con me. E ha ragione, sai? Quando sono con te mi sento a casa, sempre. E quando non ci sei stato...quando ti sei arruolato tra i soldati della Guardia, palazzo Jarjayes è tornato ad essere semplicemente la residenza di mio padre. ”

Oscar...”le disse, fermando la sua mano e baciando le sue dita.

Non trovava le parole per descrivere la gioia che sentiva ogniqualvolta lei dava voce ai suoi sentimenti, riscoprendone le tracce nel loro passato insieme, rivelando emozioni che aveva solo sperato di accendere nel suo cuore.

Io ricordo invece di essere entrato a palazzo Jarjayes titubante, e di essermi realmente spaventato nell'istante in cui ti ho visto, sulla scalinata, con quel visetto birbante circondato da riccioli biondi...e la spada sguainata!”disse per farla sorridere.

Ma ricordava chiaramente che l'affetto e la dedizione avevano presto sostituito quell'iniziale timore. La baciò prima di proseguire.

Questa è la nostra stagione, come mi hai detto, prima di lasciare Parigi, ricordi? La più bella, la più difficile...ma non dobbiamo restare per forza a Marsiglia. Se vuoi fare ritorno...”

No- lo interruppe, poggiando l'indice sulle sue labbra-non è necessario...non adesso, almeno. 
Questo è un momento critico, non voglio abbandonare Mossy in carcere, non desidero andarmene proprio ora che Alain è arrivato in città, con il difficile compito di riportare ordine e allontanare Caraman e le sue truppe...Mia madre mi ha confermato di stare bene e di essere in salute, e non potrebbe essere così se mio padre fosse in pericolo. Non ne ha fatto cenno, ma lo ha fatto per proteggerlo. Mi ha scritto  senza riportare un solo nome...Certamente un gesto dettato dalla prudenza, nel caso la lettera fosse caduta nelle mani sbagliate...”

Poi spostò lo sguardo sull'altro documento che Alain le aveva portato.

Come intendi rispondere a questa donazione?” le chiese Andrè.

Veramente la proprietà è stata intestata a tuo nome...”

...in quanto tuo marito. E semplice cittadino. Ma lascio a te la scelta su come agire a riguardo”

Oscar prese lo spesso foglio ripiegato e chiuso dalla ceralacca.

I miei genitori hanno sempre saputo quanto amassi quella tenuta di campagna. Quanto piacesse anche a te recarti lì, nei periodi di riposo dai nostri obblighi a corte. Potevano lasciarci la villa in Normandia o lo stesso palazzo vicino a Versailles...ma hanno scelto Arras. Non credo sia un caso...” concluse, allungando ad Andrè il documento.

Domani puoi portarlo con te in città, e trovare un notaio che firmi il passaggio di proprietà”

Andrè annuì. Non ne parlarono più.

Oscar si preparò per la notte, mentre lui riattizzava il fuoco e chiudeva gli scuri.

Quando la raggiunse, lei si strinse al suo corpo e si amarono lentamente, con dolcezza. Prima di scivolare nel sonno, Oscar riportò alla mente i suoi ricordi di Arras: le cavalcate sulle colline, le abbuffate alla locanda, un senso di felicità e libertà che nemmeno l'ultima sortita, quando erano intervenuti per salvare Gilbert e avevano preso coscienza delle drammatiche condizioni dei fittavoli, aveva cancellato.

Ripensò alle parole di sua madre.

Considera questa donazione come un regalo di nozze, per te e tuo marito.

Se dopo tutto questo ci sarà un futuro, quel tempo è vostro, e viverlo laggiù sarà un modo di riannodare la vostra vita presente al passato, di cui siete figli.


*Ho immaginato che con 5 o 6 figlie femmine (dipende dalle versioni), almeno una avesse preso i voti e fatto carriera in convento

** Documento che conferiva all'Assemblea la nomina dei vescovi e la remunerazione dei prelati, esautorando il Papa del suo potere e il clero delle sue ricchezze



  
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