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Autore: danyazzurra    07/10/2022    2 recensioni
E se Lily e Scorpius, per caso, tornassero indietro nel tempo? E se tornassero al quinto anno dei loro genitori? E se volessero cercare di cambiare le cose? Ennesima Lily/ Scorpius... ennesima idea che mi è balzata in testa!! spero che leggerete e mi farete sapere!!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Nuova generazione
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Lily scese le scale del dormitorio femminile stringendo i pugni lungo il corpo.
Era assurdo.
Non riusciva a capire come avesse potuto mandare il cervello in vacanza in quel modo.
La realtà però era proprio quella e lo aveva dimostrato quando lui le aveva parlato, quando le aveva detto che voleva davvero uscire con lei.
Godric era davvero una patetica ragazzina innamorata.
E invece avrebbe voluto restare indifferente, soprattutto visto i mille segnali contrastanti che lui continuava a mandarle.
Distese e racchiuse le mani più volte.
Doveva darsi una calmata o avrebbe fatto meglio a mettersi un cartello davanti al viso con scritto: spoiler, sono cotta di te.
Arrivò in sala comune e sorrise nel vedere la confusione che aleggiava là dentro. Almeno in quello i ragazzi coetanei dei suoi genitori non differivano molto dai suoi coetanei.
Era una domenica di Hogsmade e tutti si stavano organizzando per vedersi e passare il tempo divertendosi in qualche modo.
Sua madre si avvicinò di corsa appena la vide.
La scrutò dalla testa ai piedi e Lily sorrise ritrovando lo stesso sguardo che usava anche da adulta.
“Sei perfetta” le disse e prima che potesse replicare la prese a braccetto per avvicinarsi ulteriormente senza che nessuno la sentisse.
“Non posso credere che hai detto di sì” le bisbigliò sorridendole complice e Lily sospirò “neanche io” confessò.
“Levati quel broncio dalla faccia, Lily Prewett” le ordinò Ginny staccandosi da lei per guardarla dritta negli occhi.
Lily inarcò le sopracciglia, era impressionante quanto sua madre fosse già la donna che sarebbe diventata e contemporaneamente fosse diversa quando si relazionava con suo padre.
Perché quando era con lui non tirava fuori la forza che aveva sempre visto in lei?
“Hai ottenuto quello che volevi” piegò la testa vedendola pensierosa “o no?” le domandò.
Lily sospirò di nuovo e si guardò intorno per essere sicura che non ci fosse Scorpius.
“In realtà non lo so” confessò “lui è più lunatico di me”.
Ginny sorrise “sai penso che in realtà gli uomini siano più semplici di come li pensiamo noi”.
Lily aggrottò le sopracciglia “in che senso?” le chiese e Ginny scosse le spalle facendo oscillare i suoi lunghi capelli rossi.
Miseriaccia le mancavano così tanto i suoi capelli.
“Nel senso che noi ci facciamo mille paranoie” le spiegò calcando la voce sul noi “e sicuramente il massimo pensiero di Scorpius è stato: voglio uscire con lei e quindi glielo chiedo”.
Lily rise nel tentativo di Ginny di imitare la voce di Scorpius, ma il sorriso le morì sulle labbra quando vide proprio l’oggetto dei suoi pensieri attraversare il buco del ritratto.
Quando non lo aveva visto nella sala aveva dato per scontato che volesse farsi attendere, che volesse passarle il messaggio che lui poteva arrivare quando voleva e lei doveva solo aspettarlo e invece era fuori.
Perché era fuori?
E perché era così bello?
Eppure lo aveva visto mille volte senza divisa nelle estati che aveva passato praticamente vivendo a casa sua, ma quel giorno sembrava più bello del solito.
I capelli neri cominciavano ad essergli leggermente lunghi e continuavano a ricadergli negli occhi e i jeans sembravano aderire alle sue lunghe gambe.
Non poteva stupirsi se gli sguardi di quasi tutte le ragazze presenti si erano concentrati su di lui.
Lo vide vagare con lo sguardo fino a quando finalmente la scorse e provò a sorridere anche se non era sicura di esserci riuscita.
“Terra chiama Lily” la prese in giro Ginny agitandole una mano davanti al viso e lei riportò lo sguardo su sua madre che le stava sorridendo vittoriosa.
“Io allora vado” disse mentre Scorpius le raggiungeva “Micheal mi starà aspettando fuori dalla torre”.
Lily storse le labbra al pensiero di sua madre con quel Corner.
Era stupido ma si sentiva gelosa per suo padre.
“Venite alla riunione alla testa di porco?” le sussurrò e Lily guardò Scorpius che ormai era davanti a lei “certo” rispose alla madre che poi si dileguò.
Per un attimo il silenzio aleggiò tra loro, talmente potente che a Lily parve quasi che qualcuno avesse abbassato all’improvviso la radio.
“Dove sei stato?” chiese Lily per rompere quel tremendo silenzio.
“In giro” rispose lui vago poi le sorrise in maniera arrogante “sei pronta?” le disse e, senza aspettare la sua risposta, la prese per mano per condurla fuori dal castello.
“Ehi vai piano” protestò Lily mentre uscivano dal pullman “non tutti hanno due metri di gambe come te” scherzò facendolo ridere.
“E poi non abbiamo nessun Mangiamorte alle calcagna” aggiunse e Scorpius si fermò di botto facendola sbattere contro di lui.
“Abbiamo la riunione segreta” le disse guardandola attentamente negli occhi “e poi sono mesi che voglio un po’ di tempo con te” aggiunse e Lily sentì il cuore accelerare così tanto da rischiare di esploderle in petto.
Sono mesi che voglio un po’ di tempo con te.
Mesi.
Mesi non giorni.
Mesi voleva dire prima del loro viaggetto nel tempo.
Lily si schiarì la voce “e dove stiamo andando?” domandò e lo vide sorridere arrogante “non ti fidi di me?”
Lily rise nervosamente “stai scherzando, vero?” chiese “fidarmi di un Serpeverde come te?”
Scorpius assottigliò gli occhi e Lily notò che l’argento originario sembrava sovrastare l’azzurro.
Si avvicinò fino a sfiorarle la pelle con le labbra “ma ora non sono un Serpeverde, giusto?” la provocò.
Lily sentì i brividi di eccitazione percorrerle la spina dorsale.
“A che gioco stai giocando?” gli chiese e Scorpius scosse le spalle allontanandosi di un passo “nessun gioco” le disse “ho smesso di giocare con te”.
Lily stava per ridere ma vide il suo sguardo serio e capì che diceva davvero.
“Andiamo” le disse lui “il tempo è tiranno”.
“Conosci i detti babbani?” si stupì lei “conosco molte cose che non sai” la provocò di nuovo e stavolta Lily fece per assestargli un calcio negli stinchi, ma Scorpius si spostò velocemente.
“Continui a rispondere alla dolcezza con la violenza, non va bene” fece finta di rimproverarla, ma Lily vide che aveva lo sguardo divertito e quello la fece arrabbiare di più.
“Va bene. Andiamo” concordò e ricominciarono a camminare.
Dopo dieci minuti però lui si fermò e Lily aprì le labbra riconoscendo dove fossero.
Al di là della staccionata si stagliava la stamberga strillante in tutta la sua strana cupezza.
“La stamberga?” domandò voltandosi stupita verso di lui.
“La stamberga” confermò Scorpius “ho pensato che in questa epoca non entra nessuno in questo posto”.
Lily la guardò e si ricordò dei racconti su quel luogo, nel loro tempo era ormai un posto quasi mitologico e non c’era studente che non l’avesse visitata, ma in quell’epoca la Stamberga spaventava.
“Hai uno strano gusto per il primo appuntamento”
Lo vide illuminarsi e avvicinarsi di nuovo pericolosamente a lei “appuntamento, Potter?”
Lily fece fatica a capire le sue parole dato che il cuore le rimbombava sempre più forte nelle orecchie.
“Non avevamo detto niente cognomi reali?” replicò anche se si maledì per quanto la sua voce uscisse incerta.
Scorpius sorrise di trionfo “entriamo dai” e la prese di nuovo per la mano.
Lily continuava ad ordinare al suo cervello di assisterla e di smettere di abbandonarla al suo minimo contatto, ma la realtà era che lui continuava a fare come gli pare e sembrava essersi messo d’accordo con il cuore.
Stavano per entrare quando un minimo di lucidità tornò in Lily che si fermò piantando i piedi e facendo voltare Scorpius.
“Che ti succede?”
“Succede che in quest’epoca il padre di Teddy è vivo e non ci tengo a vedere un lupo mannaro da vicino, nonostante sia mansueto grazie alle pozioni di Piton”.
Scorpius sorrise di nuovo e Lily cercò di non guardare i suoi occhi brillanti.
“In questo momento non credo che usi la stamberga come base, ma se anche fosse mancano cinque giorni alla luna piena e ti assicuro che stamani ho controllato ed era completamente vuota”.
“Stamani? Sei uscito di nascosto?” Ecco dov’era.
Scorpius si portò le mani dietro la testa intrecciandole con fare innocente “io? Nooo” rispose e le fece l’occhiolino.
Lily non riuscì a fare a meno di ridere. Non era credibile neanche un po’.
Quando aprì la porta rimase stupita.
La stamberga non sembrava neanche la solita casa di sempre.
C’era entrata così tante volte nella sua epoca, a volte l’aveva usata anche per uscire dal castello, ma adesso non sembrava la stessa.
Prima di tutto le pareti sembravano restaurate, niente graffi né vernice che si staccava inesorabile dal muro.
Le travi sul soffitto erano stranamente pulite ed anche i pavimenti sembravano essere stati aggiustati e un tappeto era disposto proprio al centro di esso.
“Che hai fatto?” sussurrò Lily stupita.
“Ho pensato semplicemente che la Burrobirra avremmo potuto bercela qua” le disse e la superò per tirare fuori dallo scaffale due bottiglie e porgergliene una.
Lily guardò la bottiglia ma non la prese e rialzò gli occhi su di lui.
“Hai fatto la stessa cosa per Romilda quando quella sera non tornavate più?” domandò.
Non riusciva a farne a meno. Si sentiva come sulle montagne russe, era un saliscendi di emozioni e si rendeva conto che riusciva sempre meno a trattenersi con lui.
“Quindi l’hai notato?”
Lily non avrebbe saputo dire se fosse stata una domanda o un’affermazione, ma sicuramente il sorriso tronfio che aveva nel viso le faceva venir voglia di prenderlo a schiaffi.
“Non per i motivi che pensi tu” ribattè piccata e lui rise facendo bollire la rabbia nelle sue vene.
Scorpius notò il suo sguardo e alzò gli occhi al cielo “frena quella testolina” le disse poggiandole un dito sulla fronte “non avrei mai fatto tutto questo per lei” aggiunse indicando la stanza aprendo le mani.
Lily lo guardò indecisa se fidarsi o meno.
Sapeva come era Scorpius. Le ragazze ne parlavano sempre.
Era uno dei motivi per cui era tanto desiderato.
Scorpius aveva il potere di far sentire ogni ragazza una principessa, ma Lily non aveva mai voluto un principe azzurro.
 “Perché non beviamo una Burrobirra in pace dato che mancano…” guardò il suo orologio “quarantacinque minuti all’incontro con tuo padre”.
Lily guardò a sua volta il suo orologio e poi prese la bottiglia dalle mani di Scorpius “solo una bevuta” chiarì e lui alzò le mani in segno di resa prima di sedersi sul tappeto.
Per un po’ si limitarono a parlare di quanto fossero difficili le lezioni della McGranitt o di Piton e di quanto fosse ottusa la Umbridge.
“Quindi oggi cosa accadrà?” si informò Scorpius bevendo un sorso della bevanda.
Lily appoggiò la sua a terra cercando di distogliere gli occhi dal viso di Scorpius e di scacciare quella maledetta sensazione che i suoi occhi continuavano a darle.
“Verrà istituito l’esercito di Silente” rispose e Scorpius inarcò le sopracciglia “wow faremo parte della storia” commentò e Lily sorrise “fa un certo effetto vedere le cose che sono cresciuta sentendomi raccontare”.
Scorpius tornò serio a quelle parole “già, fa davvero effetto” disse cupo.
Lily gli battè sulla pianta della scarpa con la propria “non ricominciare” gli disse con un cipiglio così serio che Scorpius non potè non sorridere.
“Ti ripeto che tu non sei la tua famiglia” gli disse marcando ogni parola e desiderando che la cosa gli penetrasse nel cervello.
“Ah no? Ma se fino all’altro giorno mi hai detto che sono viziato come mio padre” ribattè, ma Lily notò che la sua voce era divertita.
“E lo sei” concordò “vedere tuo padre adolescente è come vedere te” alzò una mano prima che lui potesse ribattere “in piccola parte però” aggiunse immediatamente.
“Cosa vorresti dire?” chiese lui.
Lily appoggiò le mani sul pavimento dietro la schiena e guardò il soffitto “Come te è un viziato, arrogante e pensa che tutto gli sia concesso” sorrise al suo sguardo sconvolto, ma riprese immediatamente “lui però è anche un bullo che si diverte a terrorizzare gli studenti più piccoli come abbiamo visto con tua madre e pensa di essere il capo dei Serpeverde solo perché tuo nonno è potente” lo vide serrare la mascella e indurire gli occhi.
“So che ti fa male vederlo così, ma sai che cambierà” non resistette più e poggiò una mano sulla sua per distendere il suo pugno “e lo sai perché tu sei diverso e te l’ha insegnato lui” gli disse sincera.
“Non farlo, Lily” le disse piano e lei lo guardò confusa.
Lui tolse la mano da sotto la sua e Lily strinse la mano sentendosi come se all’improvviso l’aria attorno a lei si fosse raffreddata.
 “Non farlo” ripetè guardandola.
Era sicura di non aver mai visto uno sguardo così intenso.
“Non consolarmi, perché ti voglio baciare da quando sono entrato in sala comune stamattina e se tu parli così penserai che ti abbia baciata per gratitudine quando in realtà non c’è niente che voglia di più”.
Il cervello di Lily era rimasto ancora alle parole “ti voglio baciare” quando Scorpius la prese per entrambe le guance e l’attirò a sé.
E se prima aveva creduto di essere nelle montagne russe per le emozioni che stava vivendo, adesso stava scendendo giù in picchiata.
Lo stomaco le si contrasse mentre il suo respiro si fece subito affannato.
Se non fosse stata già seduta probabilmente le sue gambe avrebbero ceduto, mentre sentiva le sue mani spostarsi sui suoi capelli e scompigliarli per farla aderire ancora di più a sé.
Era come se volesse entrarle sempre più in profondità, come se il contatto con il suo corpo non fosse abbastanza e si volesse fondere con lei.
Lily portò le braccia dietro il suo collo e senza neanche rendersene conto si sporse fino a finirgli in grembo.
Le sue mani l’aiutarono nel passaggio e sentì le sue dita come fuoco sulla pelle della sua schiena, della sua pancia, della sua vita.
Quando le labbra di Scorpius lasciarono le sue per scenderle sul collo però Lily riacquistò un po’ di lucidità.
“Porco Salazar” disse spalancando gli occhi e alzandosi subito da lui come se fosse appena diventato bollente e si fosse scottata.
“Scusa… scusa, io…”
Perfetto balbettava, era una vera idiota.
Lo vide guardarla un attimo a bocca aperta poi passarsi le mani sul volto più volte come a cercare di tornare cosciente.
“Per cosa ti stai scusando precisamente?” le chiese e la voce glaciale che usò con lei la fecero immediatamente innervosire.
“Era questo che volevi?” gli chiese chiudendosi la camicetta che si era sganciata quasi totalmente al passaggio delle sue mani.
“Perché tu no?” le chiese di rimando e lei lo guardò in tralice “sai benissimo cosa intendo” disse.
“Tutto questo” spiegò aprendo le labbra “l’hai fatto con questo scopo e io non sono una delle tue galline” chiarì.
Lui si alzò e Lily avrebbe preferito non lo avesse fatto. Non solo era così tanto più alto di lei che la faceva sentire in svantaggio, ma il suo profumo l’aveva di nuovo raggiunta dandole dei brividi sulla schiena.
“Tutto questo l’ho fatto perché volevo stare con te e poi ci siamo baciati…non capisco il problema”.
Sembrava davvero infastidito e Lily avrebbe voluto capire se lo era perché si erano interrotti o per quello che lei pensava di lui.
Era sicuramente la prima, perché mai avrebbe dovuto importargli cosa pensava, era abbastanza sicuro di sé da non aver bisogno di conferme.
Tanto meno della sua.
“Il problema c’è perché io…”
“Cosa? Tu cosa? Vorresti convincermi che tu non lo volevi, Lily?” chiese.
“Non è questo…”
“Oh è esattamente questo” la interruppe “tu vuoi baciarmi quanto lo voglio io, ma il tuo cervello mette dei paletti pazzeschi e si appiglia a tutto pur di…”
“Il mio cervello non mette paletti a caso” lo interruppe a sua volta “mette paletti perché tutto questo è stato un errore” vide la sorpresa nei suoi occhi “Scorpius, solo qualche giorno fa baciavi un’altra ragazza e magari questi discorsi li facevi con lei ed io non voglio…”
Lui la riprese per le guance e l’attirò di nuovo a sé baciandola fino a farle dimenticare quello che stava dicendo.
“Sei una stupida se pensi di essere come le altre per me” le disse e Lily desiderò poter credere con tutta se stessa alle sue parole.
 “Dobbiamo andare” disse allontanandosi, ma lui non glielo permise e la fermò per un polso “dillo, Lily” le disse e in quel momento gli occhi gli brillavano talmente tanto che sembrava avesse un faro ad illuminarli dall’interno.
“Dillo che lo vuoi anche tu” sembrava quasi che la stesse pregando con gli occhi, ma come poteva dirlo?
Scosse la testa.
Avrebbe voluto dirlo, avrebbe voluto essere libera di amarlo, ma la realtà era che non si fidava di lui.
Lui le mandava continuamente segnali contrastanti e non voleva ritrovarsi con il cuore spezzato.
“Non posso” disse lapidaria e vide la delusione nei suoi occhi azzurri.
***
Fecero la strada che li conduceva alla testa di porco nel silenzio più totale.
Nessuno incontrandoli avrebbe mai detto che solo qualche minuto prima si stavano baciando donandosi completamente l’uno all’altro.
Quando entrarono dentro il bar Lily sentì immediatamente lo sguardo di sua madre posarsi su di lei e scosse impercettibilmente la testa prima di sedersi.
Ascoltò suo padre e i suoi zii parlare ed esporre la loro teoria, conobbe finalmente quella Cho Chang di cui le parlava sua madre, ma la cosa invece di agitarla la tranquillizzò.
Non era decisamente la donna per lui ed era imbarazzante vedere come lui diventasse in sua presenza.
Sua madre invece la preoccupava di più.
Ogni volta che la vedeva guardare Harry scorgeva una malinconia negli occhi che riempiva immediatamente prendendo la mano di Corner o avvicinandosi di più a lui.
Guardò un attimo Scorpius e lo vide rapito da quello che stava succedendo. Era vero quello che aveva detto nella stamberga, avrebbero fatto parte della storia.
Si avvicinarono per firmare la pergamena e Lily si ricordò dell’incantesimo di sua zia, sperò che non ne avesse aggiunto uno anche per scoprire se c’erano dei bugiardi tra loro.
Firmò Lily Prewett sentendosi una traditrice nel dover dare un falso nome in una cosa così importante.
Quando anche Scorpius ebbe firmato ed Hermione ebbe dato a tutti la moneta, la compagnia iniziò a sciogliersi.
Salutò sua madre e Micheal che uscirono per primi e anche suo padre e i suoi zii che se ne andarono quasi subito dopo.
Guardò Scorpius.
Ormai erano rimasti praticamente solo loro e il barista, non poteva continuare ad ignorarlo.
“Vuoi…”
“Penso che tornerò al castello” la interruppe subito guardandola con rabbia.
“Senti, Scorpius…”
“Non dire niente” la interruppe, di nuovo quella voce glaciale che le fece venire voglia di arretrare di un passo.
Lui non aveva mai usato quel tono con lei. Doveva essere davvero arrabbiato.
Forse perché la giornata non era andata come voleva? Perché non era divenuta la sua ennesima conquista?
Stava per parlare mossa dalla rabbia che la stava invadendo sempre di più, ma lui la precedette.
“Penso tu abbia già parlato abbastanza” le disse “è stato un errore”.
E’stato un errore.
Sentì come se l’avesse appena pugnalata al petto, ma non riusciva a capirne il motivo.
In fondo erano le stesse parole che aveva usato lei, ma perché dette da lui le laceravano la carne in quel modo?
“Mi stai dando ragione, allora?” chiese e lo vide indurire ancora di più lo sguardo “come ti pare, Potter” le rispose, poi trasalì rendendosi conto dell’errore e si guardò intorno, ma era rimasto solo il barista che continuava a pulire i bicchieri con il solito straccio sporco.
“Ci vediamo” le disse ed uscì lasciandola sola.
Lily guardò per un minuto il barista chiedendosi come mai avesse un’aria così famigliare e poi uscì a sua volta.
Si strinse le mani attorno al corpo sentendo come se il freddo fosse arrivato all’improvviso nonostante fosse solo ottobre.
Sapeva perché aveva quella sensazione, era lo stesso motivo per cui sentiva come se le avessero strappato il cuore dal petto per giocarci a pallavolo.
Era ferita.
Il modo in cui le aveva parlato, il modo in cui l’aveva guardata erano così contrastanti rispetto alla dolcezza delle sue labbra e al tocco delle sue dita.
Merlino, doveva decisamente fare pace con il suo cervello.
Si incamminò verso la stamberga strillante. Sarebbe passata dal passaggio segreto, non aveva voglia di vedere nessuno.
Soprattutto lui.
Una lacrima le scorse nel viso, seguita da una seconda e una terza.
Si asciugò rabbiosamente il volto. Doveva reagire.
Eppure la disperazione che sentiva in quel momento non voleva lasciarla andare.
Si sentiva sempre peggio ad ogni passo che faceva.
Si guardò intorno, ma era sola.
Eppure all’improvviso non era più solo il volto duro e freddo di Scorpius ad ossessionarla, c’erano anche le immagini di sua madre e suo padre morti.
Si rese conto che dentro di sé era quello che temeva dall’inizio. E se il loro viaggio avesse cambiato tutto?
E se i suoi genitori fossero morti?
Le lacrime ormai scorrevano sul suo volto senza che riuscisse più a fermarle.
Le mancava Alice.
Cosa avrebbe detto se l’avesse vista così? E i suoi fratelli? Si sarebbero preoccupati o l’avrebbero presa in giro?
Godric, i suoi fratelli e se per colpa sua non fossero mai nati?
Poteva essere più stupida?
Un singhiozzo le scosse le spalle e si fermò non riuscendo più a vedere davanti a sé.
Si appoggiò alla staccionata.
Si sentiva sempre più disperata.
Non riusciva a capire. Non riusciva a capirsi.
Lei non era così.
Lei non piangeva praticamente mai.
Lei reagiva.
Eppure adesso si sentiva come se non riuscisse a fare nient’altro che lasciarsi andare alla disperazione.
Si piegò sulle ginocchia cercando di respirare tra i singhiozzi mentre immagini sempre più orrende si formavano nella sua mente.
Poi all’improvviso una voce e due mani che l’afferrarono per le braccia sollevandola letteralmente di peso.
I suoi occhi incrociarono quelli di Scorpius mentre la mente cominciava a snebbiarsi.
“Come stai?”
Non riusciva neanche a rispondere. Si sentiva debole e confusa e la disperazione non riusciva ancora ad abbandonarla.
“Lily?” lui la scosse leggermente e lei riportò lo sguardo su di lui.
Non aveva lo sguardo dell’ultima volta che l’aveva visto, ma i suoi occhi grondavano di agitazione e ansia.
“Merda sei gelata” imprecò e portò le mani a circondarle il volto “ti ha fatto del male?”
“Chi?” riuscì finalmente a dire.
Lui chiuse gli occhi come per concentrarsi e non esplodere “Lily, c’era un dissennatore proprio sopra di te”.
Dissennatore? Ma non erano tutti scomparsi?
“Andiamo, devi andare subito in infermeria” le disse sicuramente vedendo che non rispondeva.
Lily si lasciò letteralmente trasportare. Si sentiva come se le fosse passato sopra un treno.
“Non riesco a capire cosa ci facesse un Dissennatore ad Hogsmade” sussurrò Scorpius come se stesse seguendo una sorta di ragionamento interno.
Camminava continuando a guardarsi intorno e la teneva per mano come se avesse paura che le potesse scappare.
Lily cominciò a sentirsi meglio. Il calore di Scorpius la stavano facendo tornare in sé e tutta quella disperazione si stava diradando nel suo cervello.
“C’era un Dissennatore sopra di me?” chiese e Scorpius si fermò i suoi occhi erano torvi, la prese nuovamente per le guance e Lily per un attimo pensò che l’avrebbe baciata.
O forse lo sperò, ma lui non lo fece.
“Ti ho trovata inginocchiata e lui ti volava a pochi centimetri dalla testa” gli occhi plumbei, sembrava che una tempesta si stesse agitando in lui.
Fece scivolare le mani dal suo volto come se anche a lui costasse molto “dobbiamo tornare al castello” disse per giustificarsi.
Lei rabbrividì subito e lui si tolse la felpa restando solo con la maglietta e gliela mise addosso.
“Non hai freddo?” gli chiese mentre faceva passare la testa e le braccia.
“Devi scaldarti” rispose soltanto e Lily annuì stringendosi la felpa addosso e cercando di inspirare il suo profumo.
In quel momento il suo profumo, il ricordo di quello che era successo, erano calore puro nella sua mente.
“Devi anche mangiare un po’ di cioccolata” le disse e lei annuì cercando di non rabbrividire di nuovo “un quintale visto che ti va bene qualsiasi cosa dico”.
Lily avrebbe voluto protestare, ma si sentiva ancora senza energie.
“Come ho potuto non accorgermene?” domandò quasi più a se stessa.
Non poteva credere di essere stata così stupida. Di essersi fatta ridurre in quelle condizioni, azzerare i pensieri felici senza rendersi conto di quello che le stava accadendo.
Eppure suo padre gliel’aveva raccontato più volte quello che provavano le persone in presenza di quelle maledette creature.
“Viviamo in un mondo dove i Dissenatori non ci sono più, non è che uno pensa ai Dissennatori al primo pensiero triste che le viene in mente… e dopo probabilmente era troppo tardi” lo vide stringere i pugni “se non fossi tornato qua…”
Aveva lo sguardo pieno di rabbia, come se seguisse dei ragionamenti interni che lo stavano tormentando.
Lily si strinse ancora di più nella felpa.
“Stai bene?” chiese di nuovo lui e Lily pensò che doveva avere davvero un aspetto orribile se lui arrivava a dimenticarsi della rabbia per chiederglielo.
“Sto bene” mentì e lui annuì guardandosi intorno più volte.
“E’ troppo strano per essere un caso” affermò “il Dissennatore è venuto da te quando sarebbe potuto andare in paese dove avrebbe fatto il pieno di emozioni” continuò “forse qualcuno ci ha davvero sentito” prese un respiro “dobbiamo andare di nuovo da Silente” concluse.
 
COMMENTO: OK, ECCOCI QUA!! ALZI LA MANO CHI PENSAVA CHE QUESTI DUE AVREBBERO AVUTO VITA SEMPLICE ; ) NON SAREI IO, NO? :D SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO, SPERO NON SARETE TROPPO ARRABBIATE CON LILY MA METTETEVI NEI SUOI PANNI, COSA HA FATTO SCORPIUS PER FARLA FIDARE DI LUI? E POI I DISSENNATORI ;) LO SAPETE CHE AMO METTERE ANCHE UN PO’ DI MISTERO NELLE MIE STORIE E ALLORA ECCOCI QUA, FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE!! RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE MI HANNO FATTO SAPERE NELLO SCORSO CAPITOLO OVVERO ICEPRINCESS / ARYELLE / LUISA21 / CLALIP /HUNTER / LAPACECHENONHO /DREAMER IMPERFECT E MISS WENDY!! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE E CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!
   
 
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