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Autore: My Pride    09/10/2022    1 recensioni
~ Raccolta Curtain Fic di one-shot incentrate sulla coppia Damian/Jon + Bat&Super family ♥
» 79. With all my life
Le note di Jingle Bells risuonavano a ripetizione negli altoparlanti del centro commerciale e diffondevano quell’aria natalizia che si respirava in ogni punto della città di Gotham, dai piccoli magazzini, negozi di alimentari e ristoranti ai vicoli che circondavano ogni quartiere.
[ Tu appartieni a quelle cose che meravigliano la vita – un sorriso in un campo di grano, un passaggio segreto, un fiore che ha il respiro di mille tramonti ~ Fabrizio Caramagna ]
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bat Family, Damian Wayne, Jonathan Samuel Kent
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Be happy, my son Titolo: Be happy, my son
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 
1037 parole fiumidiparole ]
Personaggi: Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent, Damian Wayne, Thomas Wayne-Kent
Rating: Verde
Genere: Generale, Fluff, Sentimentale
Avvertimenti: What if?, Slash, Hurt/Comfort
Writeptember: 4. Quella vecchia (cosa) || Immagine. Cameretta con culla e poltrona
Leaves Challenge: Amare significa volere per una persona le cose che si ritengono buone, a motivo di lei e non per se stessi, ed essere pronti a compiere queste cose, secondo le proprie possibilità

 

SUPER SONS © 2016Peter J. Tomasi/DC. All Rights Reserved.

    Sorridendo, Bruce osserva il battibecco tra Jon e Damian che, con la fronte sudata e le maniche delle camicie tirate sugli avambracci, cercano di montare le sbarre di un lettino mentre Thomas sonnecchia tranquillo nella carrozzina che Bruce ha accanto.
    È passata solo una settimana da quando Thomas – affettuosamente chiamato da tutti Tommy, anche se Damian odia i nomignoli – è entrato a far parte delle loro vite, e Bruce non ha mai visto suo figlio così felice. Nessuno di loro se lo aspettava, a voler essere sinceri. È stato letteralmente un fulmine a ciel sereno, ma Bruce non può negare che per Damian e Jon sia stata una vera e propria benedizione; ha smesso di pregare Dio da un pezzo – a volte si rivolge ancora a lui nei momenti di sconforto, anche se non può più considerarsi un vero credente –, ma una piccola parte nascosta di lui ancora crede ardentemente all’Altissimo ed è grato del dono che ha fatto a quei due giovani. Dopo tutte le peripezie che hanno affrontato, dopo la sofferenza e il dolore che li ha accompagnati per mesi e mesi e l’aver lui stesso visto suo figlio chiudersi terribilmente in sé stesso a causa della perdita della sua gamba, vederli entrambi sorridere, pungolarsi scherzosamente e borbottare mentre armeggiano con la culla e sistemano le lampade, spostano una poltrona e tirano su le tende, vuol dire tanto per Bruce. Lui e Damian non hanno mai avuto un rapporto molto stretto, la loro relazione come padre e figlio non è mai stata delle più rosee e ci è voluto del tempo per far sì che entrambi riuscissero a mettere da parte le loro divergenze e a sentirsi più vicini - nssuno dei due ha mai avuo una vita facile e non sono mai stati bravi nel socializzare con le persone, figurarsi fra loro stessi -, quindi vederlo così rilassato, così diverso dal bambino che ha conosciuto e dal ragazzo scontroso che è diventato in sguito, rasserena molto Bruce. Quella nuova vita ha fatto molto per suo figlio.
    È andato lì per aiutarli ad arredare la cameretta del bambino – a dipingere ci ha pensato Damian stesso, dando sfogo al suo estro creativo e alla sua anima da artista –, ma ha finito solo con il rallentarli perché si è fatto male come un idiota mentre portava su uno degli scatoloni con i mobili da montare. Immagina che siano cose che succedono, quando si hanno solo poche ore di sonno, si ritorna da una lunga ronda notturna e si decide di guidare fino ad Hamilton per aiutare a metter su la cameretta di un neonato mantenendosi solo a caffè. Forse ha preso da suo figlio Tim e non è una cosa così salutare, anche se un po’ gli viene da ridere al pensiero. Clark si era offerto a sua volta di raggiungerli ad Hamilton, ma Perry ha colpito ancora e il giornalista del Daily Planet ha dovuto dare la precedenza ad uno scoop a Star City e mettere da parte il nonno orgoglioso e desideroso di dare una mano. E di certo non deve sapere dell’incidente, o lo sentirà blaterare divertito tutto il tempo e dovrà quindi abbatterlo.
    Bruce sbuffa ilare al pensiero e abbassa lo sguardo sulla fasciatura, nascondendo l’ombra di un sorriso. Anche se ha borbottato tutto il tempo su quanto fosse sprovveduto, su come facesse ad essere Batman se si faceva abbattere da una cameretta dell’Ikea e su come abbia fatto a sopravvivere tutti quegli anni con un’ora di sonno a notte senza che nessuno lo sgozzasse, Damian si è preso cura della ferita che si è procurato alla mano con la stessa cura con cui l’avrebbe fatto Alfred, ma mettendoci la delicatezza che avrebbe usato sua madre. Ha ricucito il taglio sul palmo con precisione chirurgica – a volte, e Bruce lo ammette, pensa che Damian avrebbe potuto anche fare il medico e non solo il veterinario – anche se gliene ha dette di tutti i colori e ha anche borbottato che fanno meno storie i cuccioli quando si è lamentato un po’, con le risatine di sottofondo di Jon che, facendo finta di niente mentre dava a Tommy la poppata, lo ha guardato in faccia e gli ha fatto un occhiolino, mimando con le labbra che lo capiva.
    Quel ragazzo ha dato davvero tutto per Damian. Se Bruce ci riflette adesso, gli sembra ancora assurdo quanto in là si sia spinto Jon solo e unicamente per il bene di Damian. Tutti loro hanno sempre saputo quanto lo amasse e più volte il giovane figlio di Clark ha ripetuto che per Damian avrebbe fatto di tutto, ma Bruce non ha mai pensato fino a quel punto. Contro ogni aspettativa, contro ogni possibilità, ha ritenuto che perdere i propri poteri fosse la scelta migliore per il bene di Damian, senza mai pensare per un singolo istante che ciò avrebbe facilitato a lui stesso le cose, ma solo e soltanto per potersi dedicare a lui in tutto e per tutto. Si è ritenuto pronto a farlo… e lo ha fatto. E Bruce non può fare a meno di essere grato a quel ragazzo con tutto il suo cuore.
    Damian si gira verso di lui e Bruce fa un cenno con la mano buona, sorridendogli di riflesso quando vede uno di quei pochi sorrisi sinceri a cui suo figlio si lascia andare. È tutto pronto e hanno fatto un ottimo lavoro, si sono proprio dati da fare e vedere lo sguardo soddisfatto dei due giovani da scoppiare il cuore di Bruce di gioia. Guarda Tommy, che si è appena svegliato e sbadiglia mentre allunga le braccia paffute verso il pupazzo di Zitka – quella vecchia bambola di pezza appartenuta a Dick quand’era bambino, e che il figlio ha ritenuto giusto consegnare a suo nipote per il legame emotivo che si porta dietro – lo guarda con quei grandi occhioni azzurri e marroni, e sa che Damian e Jon hanno fatto la scelta giusta a decidere di prendersi cura di quel bambino arrivato nelle loro vite come se fosse un segno. E Bruce non può fare a meno di pensare che la fine di quella cameretta segna l’inizio di una nuova vita piena d’avventure.






_Note inconcludenti dell'autrice
Scritta per l'ottavo giorno del #writeptember sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia e anche per 'iniziative #leaveschallenge indetta dal gruppo Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom
Un flusso dei pensieri di Bruce alla vista di due giovani che hanno concluso un orribile periodo della loro vita... e sono pronti a iniziarne un altro molto più bello e luminoso insieme al loro bambino
Ammetto che non ero molto sicura di ciò che stavo scrivendo, mi sono messa nei panni di un padre che ha visto il proprio figlio percorrere una strada puntellata di difficoltà e lo ha visto poi finalmente felice dopo tanto tempo, quindi da qui l'uso voluto del presente per immergere anche il lettore stesso nella cosa. Spero sia stata comprensibile
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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