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Autore: rose07    09/09/2009    5 recensioni
Ambientata alla fine dell'estate che anticipa il sesto anno.
Sarah Gilmore, Grifondoro nel cuore, è la causa delle sofferenze di Fred Weasley, innamorato di lei, della sua migliore amica. Ma a pensare costantemente a Sarah non è il solo; perfino in un momento di grande sconforto l'unica luce sembra essere l'amore crescente.
One shot che fa riferimento a "Vuoi veder che ti amo".
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VI libro alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'I will always love you'
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Settembre era alle porte. L’estate, unica in tutto il suo splendore, stava passando rapida come una folata di vento. Sarah Gilmore spostò una ciocca di capelli neri che ricadeva prepotentemente sul suo viso leggermente abbronzato. Gli occhi cerulei erano rivolti al cielo, contemplando i gabbiani che si libravano in volo e, che ogni tanto, toccavano la liscia superficie del mare cristallino.
Lì, a piedi nudi, con un vestitino svolazzante che le arrivava fino al ginocchio, camminava accanto a Fred Weasley, il suo migliore amico, il quale aveva messo una mano dentro la tasca dei pantaloni ed osservava silenziosamente il mare.
Tra due giorni sarebbe iniziato il sesto anno ad Hogwarts e Sarah era meno entusiasta del solito.
Primo, perché non sarebbe stato lo stesso senza la presenza di Fred; secondo, perché incominciava a stufarsi dello studio e preferiva dedicarsi a cose nettamente più importanti.
Mentre camminavano, volse uno sguardo al ragazzo che non si decideva ad aprir bocca.
Capiva il suo stato d’ animo. Non poteva certo pretendere tutta la sua benevolenza, a quel punto. Se la loro piccola relazione era nata per sbaglio, l’anno prima, adesso era finita così come era incominciata.
Per Sarah, Fred era un ragazzo speciale, un confidente, qualcuno a cui aggrapparsi nel momento del bisogno. Non riusciva a considerarlo solo un amico dopo tutto quello che c’era stato tra di loro, ma l’affetto che provava per lui era solo una dannata attrazione. Un’attrazione alla quale aveva voluto mettere la parola “fine”, dopo tanto tempo. L’amore era ben altro, si diceva. Non poteva far soffrire Fred, e neanche sé stessa. Quindi, eccola lì a passeggiare sulla candida sabbia. Insieme a lui, naturalmente.
Un po’ incoerente, eh? No, lei non aveva mai detto di voler troncare ogni rapporto.
Per lei, Fred era più importante di chiunque altro. Anche se adesso non stavano più insieme.
Si stiracchiò le braccia e volse uno sguardo malinconico al cielo, che non era particolarmente bello. Qualche nube si espandeva verso destra, e le giornate di quel genere facevano imbronciare la ragazza come una minestra a colazione. Odiava la minestra.
Decisa ad aprire un dialogo accettabile, o qualcosa che potesse distrarla dai suoi noiosi pensieri, mise un braccio attorno a quello di Fred che si destò dalle sue riflessioni.
Benissimo, venne da pensare al ragazzo, una cosa è venire a passeggiare con lei sulla spiaggia, con quest’ atmosfera da far cariare i denti. Un’ altra, è trovarmela agguantata al braccio.
Lei gli sorrise.
«A che pensi?»
Fred si schiarì la voce. Era palese che pensava a lei. Pensava a lei da quando si erano lasciati, e diamine, stava diventando un punto troppo fisso.
«A nulla» rispose, semplicemente «E tu come la metti? La scuola e tutto il resto»
«Bah, come al solito odio studiare ma devo farlo» fece lei con una smorfia «Beato te che hai concluso!»
«Attenzione, senza prendere il diploma!» venne da sogghignare al Weasley «Sarebbe la stessa cosa per una Gilmore come te?»
Sarah alzò gli occhi al cielo. Non le era mai andato giù che sia Fred che George non avessero portato a casa i loro M.A.G.O come tutti gli altri. Fred era un ragazzo intelligente, un ragazzo dotato di molte qualità. Perché non doveva applicarsi in qualcosa al di fuori dei suoi scherzi?
«Lo sai che non mi è mai piaciuto il vostro comportamento da immaturi» sbottò «Tu e tuo fratello siete incorreggibili. Se fossi in Molly, vi sbatterei fuori casa!»
Al ragazzo venne da ridere. Sarah non tollerava certe cose, era fatta così.
«Infatti ce ne andremo noi a breve. Non mi va di vivere in quella casupola con mamma che strafà per tutti e che ci tratta ancora come dei bambini!»
«Non scapperete di casa, spero!»
«No,» rise Fred, sbattendo la testa «ma ho voglia di crescere»
Fu forse quell’ ultima frase che degenerò malsanamente l’umore nero di Sarah. Lei non voleva crescere troppo in fretta. Aveva paura di non godersi la vita e di bruciare velocemente le tappe.
«Davvero?» chiese, guardandolo nelle sue iridi azzurre.
Fred la guardò a sua volta, fin quando non fu distratto dal verso dei gabbiani. Alzò la testa al cielo, osservandone ogni movimento.
«Sono così liberi» disse la ragazza, imitandolo.
«Anche io voglio essere libero»
Sarah abbassò di colpo la testa.
«Perché dici così?» chiese, mordendosi il labbro.
«Te l’ho detto, voglio crescere» ribadì lui «Tu non vuoi?»
«Non ci tengo!» sbottò contrariata «Non è una cosa che rientra nelle mie aspettative. Tu piuttosto, perché te la prendi tanto a cuore?»
Fred sospirò. Era da lei irritarsi per qualsiasi cosa che non le andava a genio. Non capiva che crescere significava lasciarsi tutto alle spalle, costruirsi un futuro e maturare.
Forse Sarah non se ne accorgeva, ma lui si sentiva molto cambiato. Non aveva più quella gran voglia di giocare. Non aveva più tutto quello sfizio di restarsene con le mani in mano.
Voleva solo cambiare vita, ricominciare. Chiedeva troppo?
«Lo si fa, prima o poi» disse «Potrebbe succedere qualcosa che cambierà completamente la tua vita e crescerai»
La mora sbuffò. Da quando in qua Fred faceva questi discorsi?
«La mia vita è monotona. Cosa vuoi che succeda?
«Beh,» ghignò, lui. Era tipico dei gemelli fare quel sorrisino tremendo che a Sarah faceva adirare «hai me, e ammetti che sono uno spasso!»
«Okay, corri finché sei in tempo, Weasley!»
Si gettò in rincorsa del ragazzo che rideva. Era meglio così. Non era ancora tempo di stupide preoccupazioni; Sarah doveva essere allegra.
Non poteva incupirsi come spesso faceva lui.
Infatti adesso lo tirava da un braccio, urlandogli contro di correre sulla sabbia bagnata. Fred scosse la testa. Era completamente pazza a volte. Ecco perché gli piaceva.
«Inseguimi, su!» lo incitava lei «Scommetto che non mi prenderai, perdente
«Ah sì?» la rimbeccò il gemello con un ghigno «Sta’ attenta a quel che dici, Gilmore. Potresti finire male» e si gettò alla rincorsa, mentre lei rideva divertita.
Quei due erano così. Un attimo prima si preoccupavano di qualcosa e un attimo dopo erano a giocare come bambini.
La ragazza rideva, mentre si voltava verso l’amico che era in netto svantaggio.
«Sembri Hermione che cerca di montare a cavallo su una scopa!» lo derise.
Non fece in tempo a ridacchiare di nuovo che un piede storto per fallo la fece scivolare a pancia in giù. Fred la raggiunse e le si parò davanti, sbellicandosi dal ridere. Era proprio buffa quando ci si metteva. Incrociò le braccia con aria superiore.
«Beh?» fece «Chi è il perdente, adesso?»
Lei lo guardò indispettita «Non sperarci, Weasley. Non mi hai ancora presa!»
Ma Fred fu più veloce e si abbassò, bloccandole i polsi .
«Fatto. Ripeto, chi è il perdente
Sarah non mollava.
«Mi hai catturata con l’inganno. Non hai vinto!»
«E’ inutile che cerchi di liberarti» diceva Fred, mentre lei si dimenava «Ti tengo serrata finché non mi dirai chi è il perdente»
Sarah sbuffò. Ogni qualvolta che cercava di sfottere Fred Weasley, quest’ultimo sfotteva alla fine lei. Era una cosa inopportuna per il suo orgoglio: lei era Grifondoro nel cuore!
Decise di contrattaccare.
«Eddai, Freddie caro» disse, con voce mielosa «Non si soffia la vittoria ad una donna» sbatté le palpebre ripetutamente.
«Che c’hai un moscerino negli occhi?» la prese in giro lui «Sembri Lisa Zabini che cerca di sedurre Lee. Con me non attacca»
«Ah no?»
«No…» soffiò lui, perdendosi nei suoi occhi cristallini. Non smetteva di pensare quando fossero belle quelle iridi. Le rendevano un taglio d’occhi così affascinante.
A pensarci bene, pensò Fred, tutto di lei è affascinante.
Con uno scatto della mano le accarezzò i capelli, ormai sparsi sulla sabbia. Non volendo le sfiorò anche una guancia, provocandole un brivido lungo la schiena.
Aveva un braccio libero, eppure non riusciva a muoversi. Era ipnotizzata da lui. Il mondo era sembrato sparire, in quel momento esistevano solo loro. Non i gabbiani che svolazzavano sopra le loro teste; solo Fred e Sarah.
«E’ strano... tutto questo...» mormorò, quest’ ultima, mentre lo attirava a sé con un bacio. Qualcosa di spontaneo, di dolce. Qualcosa che a Fred era mancato.
«Già…» rispose lui sulle sue labbra, approfondendo quella piacevole danza di lingue.
Sarah gli circondò il collo con le braccia e si lasciò cullare da una miriade di emozioni. Erano mesi che non succedeva. Forse stava facendo male, ma lei era impulsiva. Sarah Gilmore agiva come più le diceva la sua mente; non contava quasi mai fino a tre, no.
Lo sapeva benissimo anche Fred, ma non se ne curava tanto. Ogni occasione era buona per sentirla sempre più vicina e questa era una delle cose che desiderava.
Oltre al gestire il suo negozio di scherzi, ovvio.
Le baciò il collo con una irrefrenabile voglia. Quasi con una certa urgenza, se si può definire.
Sarah aprì le gambe, facendolo inserire sopra di sé.
Erano in giorni come quelli che si sentiva realmente una stupida, ma in quel momento, le interessava soltanto lui. Lui che la baciava, e le accarezzava la pancia da sotto il vestitino.
Lui che non capiva più niente, e sentiva il cuore battere forte, appena le sfiorava un centimetro di pelle con le sue dita.
Lui, Fred Weasley, con il quale stava facendo l’ amore ancora una volta.
«F-Fred» ansimò «Non fermarti...»
E lui non lo fece.
 
Stremati, si accasciarono una accanto all’altro. I cuori battevano all’unisono. Quale per l’affanno, quale per amore.
Già.
Il rosso voltò la testa verso di lei, fissandola. Non poteva fare a meno di amarla.
«Sary…» sussurrò, con il respiro ancora pesante «Io… Forse, abbiamo… questa volta abbiamo esagerato...»
Non riusciva nemmeno a parlare.
Sarah si mordicchiò il labbro inferiore. Perché si faceva sempre e solo trasportare dalla sua brutta impulsività? Non poteva comportarsi da bambina capricciosa alla quale tutti esaudivano ogni desiderio proibito.
Sospirò, ma decise di far finta di niente.
«Hai... hai i capelli ramati» disse, accarezzandogli una ciocca «Si sono schiariti col sole»
«Non cambiare discorso» obiettò, però, lui. Perché tentava di fuggirle ogni volta che c’è l’aveva in pugno? Dannazione, mi fa impazzire, pensò, Fred.
Sarah si mise a sedere, togliendosi un po’ di sabbia dai capelli.
Era stato bello fare l’amore insieme, dopo tanto tempo. Ma lei era stata una stupida. Adesso Fred poteva illudersi in una nuova storia, in qualcosa che andasse al di là dell’ amicizia.
«Facciamo finta che non sia successo niente» sussurrò.
Fred la fissò stranito. Come poteva chiedergli questo? Fino a pochi minuti fa gemeva tra le sue braccia ed invocava il suo nome… Perché era così dannatamente lunatica ed incoerente?
«Perché?» gli venne da chiedere. Già, perché. Fred Weasley aspettava una risposta da parecchio tempo ormai. E Sarah non riusciva mai a trovarne una decente.
«Perché è meglio così» disse semplicemente questa. Si alzò, sistemandosi il vestitino e i capelli oramai leggermente ondulati.
«Sei… Sei strana, Gilmore» Fred fece altrettanto, spostando lo sguardo verso il mare. Un velo di malinconia e tristezza, solcò i suoi occhi azzurri.
«Ti assecondo. Se è quello che vuoi»
Forse stava imparando a farsi da parte, si disse. Non poteva forzarla. Non poteva farle fare una cosa che non desiderava.
«Ma non pretendere ogni volta la stessa storia» continuò «Sono stanco»
Sarah lo guardò, mordendosi il labbro. Era rimasto male, si vedeva. E lei era piena di rimorsi. Ma purtroppo era fatta così e le spiaceva ammetterlo. Non voleva che il suo amico soffrisse, ma non poteva più prendere in giro nessuno. Giusto. Visto che l’aveva appena fatto di nuovo.
«Scusami, ti prometto che da oggi in poi non farò più l’ idiota» soffiò, mentre lui annuiva.
Facile a dirsi. Anzi, direi conveniente, pensò il ragazzo.
«Andiamo a casa, dai» Fred mise le mani dentro le tasche dei pantaloni e s incamminò nella sabbia. 
Abbandonando l’ ennesimo luogo di delusione.
«Pace?» fece stupidamente la ragazza, porgendo una mano al rosso che tenne la sua al proprio posto.
«Non ce l’ ho con te. Ma è meglio se torniamo a casa. Molly si preoccuperà non vedendoci arrivare» esibì uno dei suoi sorrisi più finti per tranquillizzarla. Infatti Sarah ricambiò come se nulla fosse. Si mise a fianco a lui e insieme si avviarono alla Tana.
Il sole stava tramontando ed incominciava a fare freddo.
Freddo, come ciò che sentiva adesso Fred dentro il suo cuore.
Un freddo d’amore.
 
 
~*~*~*~*~*~*~
 
 
Altrove, a chilometri di distanza, in una villa di grandi dimensioni, un ragazzo dal volto pallido e dai capelli biondi sorpassò sua madre evitando di guardarla negli occhi.
«Dove stai andando, Draco?» Narcissa Malfoy aveva assunto uno sguardo severo. Suo figlio non la stava ascoltando. Lei aveva pianto tutte le sue lacrime e suo figlio, il suo unico figlio, la snobbava.
«Madre, non ho voglia di stare qui a sentirti» disse quello «Se non ti dispiace, me ne salgo in camera»
La bionda donna tentò di sbarrargli la strada. Ma Draco, più alto e risoluto, la spinse leggermente da un’altra parte e salì le scale.
I pugni erano serrati e la testa scoppiava. Il braccio era incandescente ed aveva le lacrime agli occhi.
Narcissa tentò di chiamarlo «Aspetta, Draco! Scendi subito giù! Ubbidisci!»
Ma il ragazzo aveva appena sbattuto la porta e si era sdraiato sul suo letto, a pancia in giù.
La signora Malfoy si portò una mano sulla bocca. Quanto male per il suo Draco!
Non poteva permettere una cosa del genere. Calde e amare lacrime scesero a picco sul suo bel volto. Era anche un po’ colpa sua se il suo amato figlio adesso era in pericolo di vita. 
Lei, che non era riuscita ad impedire ciò.
Loro, lei e suo marito Lucius, i quali erano stati incapaci di ribellarsi a colui che non sapeva amare. Colui che aveva appena marchiato per sempre il suo bambino.
La sua gioia, la sua ragione di vita.
Pianse ancora una volta e si ripromise una cosa: la mattina dopo avrebbe parlato con Severus Piton. L’unico che poteva aiutarli.
 
Draco, nel frattempo, era sdraiato sul suo caldo letto ad osservare il soffitto. Spostò lo sguardo nella proprio stanza. Era bella, non poteva desiderare di meglio. Aveva tutto ciò che gli serviva. O almeno quasi.
Perché la sua vita aveva preso quella brutta piega, allora?
Lui non voleva essere un Mangiamorte. Lui non voleva uccidere.
Draco voleva solo vivere, essere felice e avere una famiglia. Nient’altro.
Si passò una mano sulla fronte e osservò il Marchio Nero, tatuato sul suo avambraccio.
Un tatuaggio indelebile, segno di fedeltà.
Baggianate! Lui non voleva essere fedele a nessuno, specie a Voldemort.
Il mago che aveva distrutto la famiglia di Harry Potter, anni prima, e che adesso stava distruggendo la sua.
Ma no, questo non sarebbe accaduto. Perché, anche se non possedeva la forza, avrebbe ucciso Silente e salvato sua madre e suo padre.
Una lacrima capricciosa gli solcò il viso. E se non ce l’avrebbe fatta?
Sarebbe andato incontro al suo destino?
Istintivamente, pensò a colei che rappresentava il suo unico punto fisso.
Sarah Gilmore tartassava la sua mente e diventava, a mano a mano, uno dei dolori principali.
Sbuffò. Perché la sua vita era difficile? Così incredibilmente pericolosa?
Altre lacrime caddero giù ed il sonno prese il sopravvento subito dopo.
La stanchezza, oramai, faceva parte di lui.
 
 




 


   
 
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