Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    16/10/2022    4 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 54: Un buon...Amico 

 
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La voce si sparse in fretta e sebbene l'ansia di quegli attacchi fosse ancora presente, molti studenti andarono a salutare Merida al cortile poco prima della partenza.
Dai giocatori di Quidditch al club dei duellanti, finché alla fine non rimasero quelli a cui la ragazza era più legata.
"Non te la prendere, avremo ancora un anno da spendere assieme!" affermò Miguel con un sorriso.
Merida inarcò un sopracciglio "Mi stai seriamente augurando la bocciatura?"
Lui rise, grattandosi nervosamente i capelli "Ehi, stavo cercando di tirarti su il morale! Di sicuro con me non ti annoi."
Tullio, vicino a lui, trattenne un sospiro "Su questo non ci piove."
Merida sorrise e dopo averli abbracciati, si diresse verso gli ultimi rimasti da salutare, e probabilmente i più difficili. Jack le fece un lieve cenno col capo.
"Per quel che vale, sei stata un'ottima fidanzata immaginaria, ma non credo di piacere più a tua madre."
Lei sorrise, sentendosi almeno sollevata su quella questione "Ce ne faremo una ragione. Ad ogni modo, grazie" poi gli si avvicinò maggiormente, indicando con un piccolo cenno del capo Hiccup, a pochi metri da loro "Raccontagli qualche barzelletta, per farlo stare su."
"Me ne serviranno parecchie..." ridacchiò, dandole poi il pugno "A presto, rossa."
Merida ricambiò, avvicinandosi poi a Rapunzel.
Era strana, non capiva bene in cosa, ma il suo atteggiamento sembrava diverso, la vedeva più guardinga, continuava a guardarsi attorno e si stava torturando talmente tanto una ciocca di capelli che Merida iniziò ad essere nervosa per lei.
La vedeva che stava trattenendo le lacrime, ma non riusciva a capire se fosse dovuto ad altro.
"Ehi... Tutto bene?" chiese, un po' preoccupata.
A quel punto Rapunzel fu come scossa nuovamente da un brivido e tentò di cacciare via qualunque pensiero la stesse affliggendo.
"S_Si. Insomma... N_non proprio, visto che... Beh... Te ne vai."
Merida inclinò la testa leggermente di lato, ancora sospettosa "Sicura che..."
"Mi mancherai. Davvero!" la interruppe, così su due piedi "Sei stata la mia prima vera amica qui e... Mi sento responsabile per quello che èsuccesso.."
"Non potevamo di certo tenere bloccata mia madre in quell'armadio per sempre" disse Merida.
"...Sei sicura?" il tono speranzoso con cui lo disse la fece ridere. Senza darle il tempo di dire altro, questa volta fu Merida a prendere l'iniziativa e la abbracciò.
"Mi dispiace..." sussurrò, sentendo le lacrime scivolarle sul viso.
"Si risolverà. E comunque..." Merida si staccò e questa volta la fissò negli occhi con decisione "Ora... Hai un sacco di nuovi amici. Non sei sola."
Rapunzel annuì, questa volta con più convinzione e, dopo averla abbracciata una seconda, la fece andare via verso le ultime persone del gruppo.
"Non vi libererete di me."
Anna in risposa la avvolse in un forte abbraccio, senza nemmeno darle il tempo di respirare.
"Ti prego dimmi che hai qualche piano in mente" le sussurrò mentre la liberava dalla presa.
L'espressione di Merida fortunatamente si fece più seria "Mi farò viva, non preoccuparti. Ma ora hai altro a cui pensare" disse, riferendosi ovviamente ad Hans. Guardò poi Hiccup, passandosi una mano tra i riccioli.
"Merida... Io..." iniziò, ma non seppe più come andare avanti "Non... Non so cosa dire. Ormai ti sarai stufata delle mie scuse."
"Di che ne valeva la pena" quella frase detta così di getto lo sorprese non poco.
"Sul serio?"
Lei annuì, arrossendo appena "E di che... Non ti butterai giù. Almeno questa volta so che risponderai alle mie lettere, no?"
Anche Hiccup arrossì, sentendosi ancora più nervoso di prima "Sempre che tua madre non blocchi i gufi."
"Ne sarebbe capace."
Mossero entrambi i piedi per tentare un abbraccio, ma forse per l'imbarazzo e per la presenza di Anna e gli altri, alla fine rimasero fermi a sorridersi goffamente per pochi secondi.
Secondi che sembrarono infiniti.
Una volta allontanatasi con la madre e Gurghi, iniziò perfino a piovigginare, seppur lieve, ma che rispecchiava perfettamente l'umore dei ragazzi in quel momento. Non era solo il fatto di Merida, ma tutto quello che stava succedendo.
Prima di tornare dentro l'edificio, Anna strinse le spalle e sospirò con aria abbattuta "Beh... Ormai non potrà andare peggio di così."
Come se il destino volesse prendersi gioco di lui, Dolores Madrigal, una Tassorosso dell'ultimo anno, si sporse nella loro direzione, senza ovviamente uscire e bagnarsi i capelli "Ragazzi ho appena sentito una notizia terribile! Il preside Nord è stato licenziato e..." si fermò poi di colpo, rendendosi conto di tutto quel gruppetto in mezzo alla pioggia "Perché siete tutti qui fuori?"
In risposta Hiccup innalzò le sopracciglia e voltò ;a testa verso Anna "Dicevi?"

 

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Con Nord sospeso, Bunnymund al San Mungo e il licenziamento di Maui Johnson, Hogwarts ogni minuto che passava era sempre più distante dallo splendore di un tempo. Quello che prima era un luogo sicuro, una casa in cui apprendere i segreti della magia, ora sembrava una mina pronta ad esplodere da un momento all'altro.
Quei continui attacchi finalmente sembravano aver preso forma in un'organizzazione che mirava a far del male ad Elsa Arendelle. Ma a quale prezzo?
Studenti erano rimasti feriti, alcuni addirittura uccisi. 
Anche Jim aveva rischiato, ma per fortuna il colpo non fu così grave da portarlo al San Mungo. Miss Toothiana lo tenne in stretta sorveglianza nelle ore successive, impedendo ulteriori visite per non rischiare di svegliarlo.
Più tardi però, i continui incubi di Jim su quel terribile pomeriggio lo fecero svegliare di colpo, e si rese finalmente conto di essere in infermeria. 
Era notte, ma alcune luci erano accese, probabilmente Miss Toothiana si era allontanata per sistemare qualcosa e aveva lasciato le luci per gli ultimi visitatori.
Si girò, senza fare troppo rumore, e vide Elsa distesa in un lettino poco più in la nella stanza. Pitch Black era seduto vicino a lei e sembrava star scrivendo qualcosa nel frattempo, nonostante la concentrazione ogni tanto lanciava qualche occhiata alla ragazza, come per accertarsene che fosse ancora addormentata.
In un primo momento Jim pensò fosse strana questa premura nei confronti di una che non era nemmeno una sua studentessa, ma poi ripensò agli eventi del labirinto, al modo in cui Elsa aveva imprigionato Hans e come aveva rischiato di ferirlo gravemente, quella tempesta talmente insistente da fargli ancora gelare il sangue al solo pensiero.
Pitch aveva visto tutto, forse sapeva anche più di quel che immaginava.
Ripensandoci, non era la prima volta che li vedeva parlare assieme, ma aveva sempre immaginato fosse per lo studio. 
Colpito un po' dalla curiosità, si chiese cosa stesse scrivendo di così importante in quel piccolo taccuino, ma poi i suoi pensieri vennero interrotti dal risveglio improvviso di Elsa.
Si era alzata di colpo, come mossa da un incubo, e per fortuna questo attirò l'attenzione totale di Pitch su di lei, ignorando così il fatto che Jim fosse anche lui ormai sveglio.
"Che... Che cos'è successo?" chiese, senza nemmeno dare il tempo al professore di rispondere "Non ricordo... Io non..." 
"Sei al sicuro, in infermeria" rispose l'uomo pacato.
Elsa sembrò ignorarlo, si era portata una mano sulla fronte ancora dolorante, poi d'un tratto fu come essersi risvegliata una seconda volta. I suoi occhi si spalancarono e alzò il capo "M_Mia sorella è in pericolo! Hans l'aveva con sé! Non so dove sia..."
"Hans ti ha manipolata. Tua sorella si trova ad Hogwarts ora e sta bene" rispose Pitch, il tono freddo e a tratti sembrava quasi tenere le distanze.
Elsa non capiva se si comportava così perché era arrabbiato con lei.
Forse se l'era presa per il modo in cui aveva affrontato Hans, per come fosse riuscito ad ingannarla così facilmente. Ma cosa poteva fare altrimenti?
Anna aveva rischiato la vita.
"Ho dovuto farlo..." disse a bassa voce, stringendo con forza la coperta "Lui aveva detto che... Che Anna..."
"Non sto giustificando Westergaard, credimi. Ma ritengo che tu sia nettamente più intelligente di come hai agito" disse Pitch, tirando un lieve sospiro "Non posso continuare a proteggerti sempre in ogni situazione, devi imparare a cavartela anche da sola o non crescerai mai. Avresti dovuto accertarti delle parole di Hans prima che..."
"Ho capito!" lo frenò, il tono era fortemente irritato, seppur stesse cercando di contenersi. Pitch stava ormai imparando a conoscere ogni suo piccolo gesto.
Elsa spostò nuovamente lo sguardo altrove, rimuginando un po' prima di parlare "...Non volevo ucciderlo..."
"Si che volevi."
"Io non..." ma si fermò, mordendosi il labbro inferiore per il nervoso "E' stato solo un attimo, lo giuro!"
Avvertì il suono del taccuino chiudersi di colpo e Pitch rivolgerle uno sguardo impassibile "Come ho già detto, non giustifico Westergaard, e nemmeno te."
Elsa lo guardò "Ma lo hai aiutato dopo che mi hai colpita. Mi hai portata tu qui" Il tono sembrava essersi alzato, la voce era ancora nervosa e arrabbiata.
"Chi altri doveva portarti? E..." si sporse leggermente, indirizzando con lo sguardo proprio il letto dove teoricamente stava riposando Jim. Lui in tutta risposta aveva abbassato lo sguardo fingendo di dormire, nella speranza di non essere notato.
"Non si alza la voce in infermeria" aveva sorriso leggermente, quel sorrisetto che in quel momento Elsa si sentì in dovere di spegnere.
Non era il momento di giocare.
"Inoltre ricordi male, non sono stato io ad aiutarlo."
Elsa rifletté qualche secondo, chiuse gli occhi per visualizzare al meglio quelle scene ancora così confusionarie e dopo aver messo assieme qualche pezzo, si ricordò dell'intervento di Moana per bloccare il suo attacco.
Era stata lei a liberare Hans, ad impedirle di fargli del male.
"Dovresti riposarti" sentenziò Pitch, vedendola così pensierosa. Si mise il taccuino in tasca e si sporse per prendere la giacca che aveva appoggiato sulla sedia.
"Ma... Ma Hans..."
"E' fuggito, probabilmente in compagnia dei suoi amichetti. Non devi preoccupartene."
Nonostante il tono leggermente più addolcito, questo non le frenò la rabbia "Loro mi vogliono morta e dici che non dovrei preoccuparmene?!"
Pitch la fissò "Elsa..."
Ma lei sembrava non ascoltarlo.
In quel momento avvertiva solo una grande rabbia.
"Perché?! Perché non mi lasciano in pace?!"
"Smettila adesso!" questa volta la voce di Pitch fu più autoritaria.
Ma ancora, lei lo ignorò.
"No! Loro...
H_hanno cercato di uccidermi! E... E solo perché esisto!" si guardò poi le mani, avvolte ancora nei guanti, sentendo dentro di sé un miscuglio di emozioni: rabbia, dolore, delusione.
Stava provando tutto quello che non avrebbe voluto, non quando iniziava a stare finalmente bene dopo tanto tempo. 
"...E tutto per questi poteri."
Ma come strinse le mani, avvertendo attorno a sé l'aria farsi più fredda, vide la mano di Pitch premere sulle sue. Elsa sobbalzò, chiedendosi cosa diamine gli stesse passando per la testa.
Avrebbe potuto congelarlo, fargli del male.
...
Però non lo fece.
Quasi si stupì di se stessa.
"Sfrutta questa rabbia per migliorarti, non per distruggerti. Loro non sanno contro chi si stanno mettendo. Tu sei molto più forte, credimi...Puoi sconfiggerli tutti" le disse quasi in un sussurro.
Era vicino a lei, forse troppo vicino, ma per la prima volta Elsa non si mosse per allontanarsi.
Rimase semplicemente ferma ad osservarlo, incapace di dire qualsiasi cosa.
Pitch tirò la bocca di un lato, sorridendole appena, e questo le fece accelerare il battito in una maniera che mai avrebbe potuto immaginare.
"Sono questi poteri a renderti ciò che sei davvero."
Elsa abbassó di nuovo il capo "Un mostro..."
"No" la fermò Pitch, incrociando nuovamente i suoi occhi "Una strega i cui poteri vanno al di la del mondo magico che conosciamo. Una strega...Potente e coraggiosa che ha sacrificato tutta la sua vita per paura di cosa avrebbe pensato la gente. Sono sicuro che oggi, questa strega non si chiuderà nella sua stanza ad aspettare, ma lotterà...Per avere la libertà che merita."
Non disse altro, Elsa riuscì solo a muovere leggermente la testa per mimare un sì.
Cercava di non interrogarsi sul perché di tutta quella accondiscendenza, ma su una cosa era sicura: Pitch aveva ragione.
Aveva sempre cercato di ignorare i suoi poteri, di reprimerli per non dover far soffrire gli altri, ma questo aveva solo causato dolore.
Si era rovinata la vita con le sue stesse mani per tutti quegli anni e solo adesso stava finalmente riscoprendo se stessa.
Non poteva essere un male.
Non doveva esserlo.
Sorrise e questa volta annuì con più energia, come si fosse realmente convinta delle sue capacità. Pitch dal canto suo, non le tolse gli occhi di dosso un solo istante.
In tutto questo Jim, che purtroppo aveva ascoltato tutto, si sentì tremendamente a disagio per il modo in cui aveva visto il professor Black rivolgersi ad Elsa, una studentessa. 
E non solo, praticamente la stava incoraggiando a sfoderare i suoi poteri, non a calmarli.
Tutto questo era così sbagliato che per un attimo aveva sperato si trattasse di un incubo dovuto alla botta.
Ma purtroppo non era così.


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Quel pomeriggio Jack si stava dirigendo verso le cucine per andare a sgraffignare qualche dolce avanzato dal giorno precedente, con la mente sempre occupata da tutto quello che Hogwarts stava affrontando, aveva decisamente diminuito la sua dose giornaliera di schifezze e questo non andava bene.
Mentre camminava lungo il corridoio, tuttavia, un pianto a lui purtroppo familiare attirò inevitabilmente la sua attenzione, facendogli dimenticare completamente il cibo.
Si sporse verso una gradinata in fondo e vide che Rapunzel era rannicchiata all'inizio della scala, tentava di trattenersi ma finiva solo per singhiozzare ancora più forte.
Una sua compagna Tassorosso le stava accanto, Jack la riconobbe come Dolores Madrigal. Una ragazza molto carina di origine colombiana, dai lunghi capelli ricci, spesso tenuti in alto da una fascia. Non la conosceva molto, ma aveva avuto modo di stringere amicizia con uno dei suoi fratelli, Camilio, di due anni più piccolo.
"Vedrai che andrà tutto bene" le aveva sussurrato Dolores passandole una mano sulla spalla "Vuoi che chieda in cucina se possono farti qualcosa di caldo? Una tisana o..."
Ma i singhiozzi di Rapunzel non la smettevano di cessare, rendendo il compito di calmarla ancora più arduo.
Dolores a quel punto si alzò da terra, colta come da un'idea improvvisa "Aspetta, ci sono! Rimani qui, non ti muovere. In camera mia ho alcune paste che ha fatto mia zia, sono magiche! Ti faranno subito stare meglio!" senza nemmeno darle il tempo di rispondere, sfrecciò via in direzione dei dormitori, ignorando addirittura la presenza di Jack che nel frattempo si stava avvicinando.
Jack osservò Rapunzel con una stretta al cuore, vederla in quello stato gli fece dimenticare tutti i dolci che sperava di trovare nelle cucine. L'unica cosa che desiderava in quel momento era farle sparire tutta quella tristezza.
E da come si cruciava, poteva immaginare del perché fosse in quello stato.
"Sei preoccupata per quello che è successo, non è vero? Il professor Bunnymund è un osso duro, starà meglio."
"N_non è per quello... Insomma... S_sono preoccupata anche per il signor Bunnymund, ma..." trattenne questa volta un singhiozzo e Jack, un po' impacciatamente, le si sedette accanto.
"Non so se Merida te lo ha accennato, ma sono molto bravo ad ascoltare."
Rapunzel in risposta alzò finalmente lo sguardo verso di lui e nell'istante in cui i loro occhi si incontrarono, Jack ebbe il folle impulso di avvicinarsi ancora.
Maledizione, si disse.
Quella ragazza stava piangendo e tutto quello che riusciva a pensare era a quanto fosse carina anche così.
"Ti ringrazio Jack..." si passò una mano sul viso per asciugarsi le guance "Ora che Nicholas non c'è più, mi sento così sola e..."
"Ehi ehi principessa non ti abbattere, ci sono qui io..." le disse, pentendosi amaramente pochi istanti dopo "...E... Hiccup... E Anna... E..." si corresse.
Lei sorrise timidamente, non sembrava essersi accorta della frase e, sebbene Jack si sentì sollevato, d'altra parte gli dispiacque.
Non era da lui essere così impacciato, non aveva mai avuto problemi a parlare con le altre ragazze.
Ma forse era proprio questo il punto, Rapunzel non era come loro.
Si schiarì la voce e interruppe lo sguardo su di lei per concentrarsi sul corridoio vuoto, come se fosse la cosa più interessante del mondo "Vedrai, presto sentiremo il gran vocione di Nord in Sala Grande che ci offre i biscotti per compensare la sua assenza. Biscotti calmare sempre cattivo umore!"
Finalmente le labbra di Rapunzel incurvarono in un sorriso, anzi, il modo in cui Jack aveva imitato Nord la fece addirittura ridere di gusto.
Per lui quel sorriso valeva più di qualsiasi altro dolce in quel momento.
"Quel tipo, Frollo, verrà mandato via presto."
Come lo disse però, vide l'espressione della ragazza cambiare di colpo.
"...Non credo."
Jack la guardò e capì di aver toccato un tasto dolente. Voleva solo farla stare meglio, ma forse il suo umore non sarebbe migliorato senza il ritorno di Nord.
Frollo non sembrava di certo un angioletto, era ad Hogwarts solo da qualche giorno e non lo aveva visto sorridere un solo istante.
Magari doveva fare qualcosa...
Fu così che si alzò con così tanta foga da far scattare anche Rapunzel.
"Darò un piccolo aiuto allora. In fondo, non gli abbiamo ancora dato il benvenuto alla Jack Frost" le disse, tirando fuori un sorrisetto che sembrava voler presagire solo guai "Ho in mente qualcosina con i frisbee zannuti..." ma non fece in tempo a finire la frase che si sentì afferrare per un braccio proprio dalla ragazza.
"Oh no ti prego. Non farlo arrabbiare!"
Jack inarcò le sopracciglia.
"Chi? Il vecchio?"
"Frollo, sì! Non farlo! N_non... Non infastidirlo."
Lui in risposta inclinò la testa di un lato "Ma è proprio questo il bello."
"Ti prego Jack, stai lontano da lui! E' pericoloso!" continuò iperterrima, stringendo ancora di più la presa "Hai appena sfiorato la morte, non rischiare ancora!"
"Ora mi pare un po' esagerato. Perché ti preoccupa tanto? Il massimo che può darmi è una punizione" quando abbassò il capo verso di lei, si accorse dell'espressione completamente terrorizzata nel suo sguardo "Sei... Così spaventata da lui?"
Lei non disse nulla, serrò le labbra, ma continuava a stringergli il braccio come se volesse a spronarlo di stare li fermo.
"Mmh? Ehi? Principessa?" sentendosi ancora ignorato però, decise di optare per un'altra strategia. Si liberò dalla presa e con molta calma fece per voltarsi "A me quel tipo non spaventa, perciò..." si portò dunque una mano sul mento, facendo finta di guardarsi attorno "Dove avevo messo quei frisbee zannuti?"
"Te l'ho detto, non provocarlo!" sbottò Rapunzel, spostandosi davanti a lui per bloccargli la strada.
"Perché'?"
"E' lui ad aver ucciso mia madre!"
Si zittirono entrambi. Jack per la notizia appena ricevuta, Rapunzel perché per la prima volta, lo aveva detto a voce alta, consapevole di quello che avrebbe portato.
Il ragazzo la guardò titubante "Tua..." boccheggiò e lei, intuendo a chi si riferisse, annuì.
"Gothel..." sussurrò, abbassando lo sguardo "Per quanto la detesti, in quegli anni è comunque stata mia madre, mi ha cresciuta."
"E' stato lui... Ne sei sicura?"
Rapunzel si passò una mano tra i capelli "Qualche giorno fa io l'ho... Sentito. Mi ha urlato contro perché lo avevo urtato per sbaglio, la sua voce era così arrabbiata, cattiva e... Mi è sembrato di rivivere quel giorno, quando ho sentito quell'uomo pronunciare la maledizione senza perdono..." disse, passandosi le mani sulle spalle "Era così simile che mi ha fatto venire i brividi Jack, io... Non posso dirlo con certezza, ma se è davvero quella persona... Non possiamo fidarci. Lui mi cercava, Gothel era stata incaricata di liberarsi di me, ma non l'ha fatto. F_forse voleva trovarmi per finire il lavoro..."
Jack la fissò durante tutto il discorso e, una volta finito, fece nuovamente per allontanarsi. Sul volto non c'era più traccia di alcun sorriso, era serio, deciso.
Rapunzel lo seguì, cercando di frenarlo ancora "Dove vai?!"
"A mandare un gufo a Nord, deve sapere che abbiamo un pazzo dentro la scuola!"
"Potrebbero rintracciarlo!" disse e finalmente Jack si fermò. Si batté una mano sulla testa, sussurrando di quanto fosse stupido.
Era partito in quarta senza nemmeno riflettere sulle conseguenze.
E purtroppo, pensando per bene alla situazione, gli venne in mente solo un'altra opzione, anche se non proprio piacevole.
"C'è sempre Black."
Rapunzel distolse nuovamente lo sguardo e questo non aiutò.
"Nemmeno a me fa impazzire l'idea, ma Nord sembra fidarsi."
"Pitch non sa di me" disse a bassa voce.
Jack alzò le sopracciglia sorpreso.
"Insomma...Pensa che sia un parente di Nord...Niente di più."
"Perché no? Credevo si fidasse di lui tanto quanto Bunnymund" chiese Jack, perplesso.
Lei parve molto titubante, ma di fronte allo sguardo insistente finalmente cedette "...In passato si interessava alle arti oscure..." 
L'altro finse un'espressione sconvolta "Pitch Black? Dici? Naaaah!"
"Non è molto loquace, lo so."
Jack si grattò il capo con fare pensieroso "Diciamo che non lo inviterei ad una festa. Ma credevo avesse la piena fiducia di Nord. Cosa gli è saltato in mente di assumerlo?"
"E'... Un mago eccezionale."
"Un mago eccezionale CHE ha studiato le arti oscure" specificò lui.
Rapunzel abbassò di poco il capo "Era solo un ragazzo, Jack. Ha ripreso in mano la sua vita dopo che Nicholas lo ha aiutato, lo ha visto crescere" disse un po' titubante "Pitch più di tutti sa come aiutare Elsa."
Jack la fissó curioso "Cosa intendi?"  
Lei iniziò a giocherellare con una lunga ciocca dei suoi capelli "E' quello che mi ha sempre detto Nord. Io non so altro ma...Se si fida di lui allora lo farò anche io."
"Ma non vuoi dirgli chi sei realmente" fece Jack, incrociando le braccia "Perché?"
La vide abbassare lo sguardo sulla ciocca che sta tenendo tra le dita "Il potere dell'immortalità può far gola a chiunque, non è da prendere alla leggera. Black è già caduto in tentazione una volta, non avvinciamolo più del dovuto."
Sentì l'altro sospirare pesantemente, come per porre fine a quella disputa "Vorrà dire che lo chiederemo a Johnson, sa di te, no? Con lui come guardia del corpo non dovrai temere nulla."
Ma Rapunzel si morse le labbra titubante "Maui è stato licenziato, non lo sapevi?"
L'espressione di Jack gli fece capire già la risposta. Vedendolo già partire in quarta con le ipotesi, si sporse nuovamente per bloccargli ancora la strada.
"Manterrò un profilo basso e cercherò di non incrociarlo. Siamo fortunati, non sa del mio aspetto o del mio vero nome..."
Come c'era da aspettarselo, la curiosità questa volta ebbe la meglio.
"Il tuo... Aspetta aspetta..." Jack fece un passo indietro, come colpito da una folle notizia "Mi vuoi dire che Rapunzel non è il tuo vero nome?"
Sarà stato per il tono o quella mossa così palesemente teatrale, ma questo la fece un po' sorridere "Ovviamente no, ma non importa. Ora questo è il mio nome."
"Ora, e prima?" chiese, ancora più curioso.
Rapunzel fece un risolino e con nonchalance si girò per tornare alle scalinate di poco fa "Non serve che te lo dica."
Ma quell'atteggiamento istigò ancora di più Jack nella sua ricerca. Iniziò a camminarle accanto con fare sempre più insistente "Oh andiamo! Non puoi comportarti così! Un indizio? Anche solo una lettera? Fammi indovinare!" e nonostante i continui no mimati con un cenno del capo, non demorse, anzi, venne spronato ancora di più "Giselle!" si fermò, ma dopo qualche secondo fece una smorfia di dissenso "No no...Terribile. Hai più la faccia da... Aurora!"
Anche Rapunzel si era fermata a guardarlo, sempre più divertita da quel suo atteggiamento.
"Aspetta...Mmh..."
"Jack..."
Ma lui alzò la mano come per fermarla "Non ho finito. E' forse... Cassandra?" dopo averle guardato nuovamente il viso, scosse ancora il capo "Nah, è un nome da mora."
Lei rise ancora e gli si avvicinò, gli prese la mano che teneva alzata per abbassargliela e lo guardò, facendolo arrossire per la vicinanza improvvisa.
"Grazie Jack" disse con affetto. Erano vicini, lui rispose al sorriso, e nonostante l'imbarazzo che lo assaliva, mantenne lo sguardo fisso su di lei, maledicendosi di non essere abbastanza coraggioso in quel momento per fare solo un passo in più.
"Ehi lo sai, io sono qui" disse.
"Lo so" gli sorrise "Sei un vero amico."
Poi si allontanò per tornare a sedersi sulla scalinata ed aspettare il ritorno di Dolores, fortunatamente senza notare il sorriso forzato di Jack a quell'ultima frase.
"Già..."

 

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NOTE AUTRICE:

Ciao a tutti!
Come vedete, ora pian piano appariranno anche alcuni personaggi di Encanto, sebbene il film sia uscito dopo la long, sono riuscita a tagliare un ruolo a molti di loro, come si era visto per Pepa. Ora è il turno dei ragazzi!
Mi piaceva spezzare un po' la scena di Merida e gli altri e portarla in questo capitolo, in modo da lasciar prendere un po' di respiro visto che nel precedente era successo di tutto tra lei ed Elinor. Ma non temete, tornerà prima o poi. E non solo lei.
Sul passato di Pitch c'è stata giusto un'infarinatura, ma verrà esplorato più avanti nella storia. Spero che non dia fastidio questo fatto che non conosca la storia di Rapunzel, a differenza del canon, qui Nord ha molta stima di Pitch, lo considera un mago eccezionale e dalle grandi capacità. Ma la storia ha dimostrato come in passato maghi così potenti siano diventati vittime delle loro ambizioni.
Sebbene il potere di Rapunzel sia estremamente utile, d'altra parte può facilmente soggiogare le menti più vulnerabili, com'è successo con Gothel. Nord semplicemente non vuole rischiare che Pitch si esponga così tanto a quel tipo di potere e ha pensato bene di tenerlo all'oscuro in modo da non doverlo per forza allontanare dalla scuola. Anche perché sa che è l'unico in grado di aiutare davvero Elsa, e difatti Pitch lo sta dimostrando.
Non voglio esprimermi troppo su Nord e in generale perché potrei dare troppi indizi sul percorso di questa long. Ma spero vi piaccia comunque.
Ad ogni modo, nel discorso tra Pitch ed Elsa non potevo non immaginarmi la faccia di Jim nell'ascoltarli xD  Molto terzo incomodo.
E che dire di Jack? Si è beccato una friendzone per il momento. Chissà come si evolverà più avanti u.u

 
 
~Spirit~   
  
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