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Autore: theGan    15/11/2022    2 recensioni
Il terzetto dell'Amburgo SV dopo il ritiro decide di andare in vacanza assieme. Nessuno di loro è certo sia stata una buona idea.
 
1) PICCOLO: Karl schianta il camper.
2) CARNE: Genzo ha bisogno di una vacanza.
3) DEVIAZIONE: Karl mette una pezza.
4) UNDICI: Karl è un bravo fidanzato.
5) VERDE: Hermann ha amici idioti.
6) ORGOGLIO: Hermann dorme in macchina.
7) DORMIVEGLIA: Genzo riflette.
8) SERPENTE: Hermann ha amici idioti parte due.
9) BURRO: Genzo in spiaggia.
10) PERSO: Karl in la gioielleria.
11) GIARDINO: Hermann ha una giornata no.
12) ROUTINE: Genzo e Karl fanno uno scherzo.
13) POLVERE: Karl ritrova la scatola.
14) CHIAMATA: Hermann si rilassa.
15) TORRE: Karl è romantico.
16) DOCCIA: Genzo si imparanoia.
17) TENSIONE: Hermann partecipa al torneo.
18) LECCA LECCA: Hermann cambia squadra.
19) CUCCHIAIO: Genzo e la storia degli anelli.
*writober
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Hermann Kaltz, Karl Heinz Schneider
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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* in questa fic Genzo è asessuale.

* un sacco di salti sulla timeline.


 

CUCCHIAIO

 

La prima volta in cui Genzo Wakabayashi trova “gli anelli” è il quattro aprile del 1999. Una data non particolarmente significativa tranne per la paranoia che innesca nelle settimane che seguono.

Stavano nel credenzino degli “indesiderabili” e cioè l’armadio nell’ante-bagno della cantina, comprato al mercato delle pulci apposta per nasconderci tutto quello che gli amici affibbiano all’uno o all’altro. Esempi notevoli includono: il peluche a fiore alto quanto Hermann che quando gli passi davanti canta “buon compleanno”, la carpa finta da parete che fa altrettanto e il servizio di posate che se ne sta muto, ma è composto da soli cucchiai.

Genzo, il quattro aprile, decide di estrarlo perché i suoi genitori e autori del regalo vengono a trovarlo. A Madre Karl piace quanto un calcio negli stinchi e per un volta non sarebbe male che il pranzo non degenerasse per una cosa idiota come la differenza tra un cucchiaino da caffè e uno da dessert.

Rimuove il terzo orologio dalla dubbia forma che grava sull’inutile ammasso di argenteria, dà un tirone e una scatoletta in velluto rosso gli scivola sotto i piedi.

Ok.

Genzo stabilisce che le posate stanno bene dove stanno, sale al piano di sopra, si siede in cucina e studia il contenuto della scatola.

Gli anelli del 1999 sono in oro bianco e argento sterling. All’interno ci sta inciso “jetzt und immer” che sta per “ora e per sempre” o per “Karl Heinz Schneider ha tempo per una vita segreta”.

O uno di questi anelli è per lui.

Porca paletta.

Karl non stara mica pensando di chiedergli di SPOSARLO?!

Calma. Niente panico.

Schneider senior starà progettano un rinnovo dei voti nuziali, avrà dato la scatola al figlio in custodia preventiva. Sicuro. Certo che poteva scegliere delle fedi un po’ più decenti, queste non valgono certo tre volte il suo stipendio. Aspetta, forse quello vale per l’anello di fidanzamento.

Ok.

Genzo rimette la scatola a posto, controlla sul calendario la data dell’anniversario dei genitori di Karl e si mette l’animo in pace. Poi il diciotto aprile passa, Katrine Weiss in Schneider riceve una collana di diamanti e Genzo inizia a sospettare di essersi rovinato la proposta di matrimonio.

- Che c’hai?

Chiede Karl a cena, a colazione, per il resto del mese e fino alla fine di maggio. Genzo si smarca con la grazia di un bradipo e non risponde.

Chi cazzo si sposa alla loro età? I tuoi amici, idiota. Tsubasa ha due figli e mezzo, Ishizaki e Matsuyama aspettano il primo e Misugi forse adotta.

Poi c’è Schester che ha già divorziato due volte.

- Che c’hai?

Chiede Karl e Genzo non sa come rispondergli che si sta preparando mentalmente a dirgli di no.

Sicuro, stanno bene assieme, ma come coppia sono in garanzia: tra qualche anno Karl si rivarrà del diritto di recesso per trovarsi il Bernard di turno o uno ancora meglio. Uno a cui il sesso non faccia schifo.

Genzo l’ha messo in conto.

Il quindici di maggio rimette la scatola dove l’ha trovata, se Karl l’ha nascosta è perché avrà cambiato idea. Bene. Meglio. Tanto due uomini in Germania mica si possono sposare.

Il sette dicembre, sopravvive a una festa di compleanno a sorpresa, riceve da Karl una maglione in kashmir brevettato per gli abbracci ed archivia l’intera faccenda.

***

Febbraio del 2002, Genzo non ricorda la data precisa.

Karl ha preso l’influenza, cerca di abbassare il termometro da solo e procede a conficcarlo in un quadro tipo freccetta. Genzo e Maria eliminano le tracce del disastro prima che il gatto vada a intossicarsi con il mercurio. Una volta messo il soggiorno in sicurezza dividono i loro poteri: Maria controlla le date di scadenza dei farmaci rimasti, Genzo setaccia la casa in cerca del secondo termometro. Mocassino, il gatto, si siede sulla pancia di Karl e impedisce l’avvento di nuovi danni.

Il termometro non è nell’armadietto delle medicine, non è nel cassetto dei fazzoletti o nella scatola del pronto soccorso, si manifesta nel cassettone dove stanno i calzini fortunati. Ci vuole un minuto ed un gomito disarticolato per estrarlo, ma l’operazione ha successo.

Il termometro non è l’unico ritrovamento. Sul fondo del cassetto c’è una scatoletta foderata in velluto blu proveniente da una gioielleria di Milano. Contiene due fedi in oro massiccio tagliate a metà da un sospiro d’argento. Stessa scritta incisa all’interno.

La lascia lì.

Al piano di sopra lui e Maria si occupano dell’infermo che rifiuta di mangiare finché non strappa la promessa di comprare da fuori.

- La febbre mi basta, l’intossicazione alimentare non la voglio.

Lo accontentano e in capo a due giorni Karl saltella come un grillo, mentre Genzo, un cerchio alla testa, ha preso il suo posto a letto.

Ciò si traduce in tempo per pensieri inutili.

La Germania ha approvato da un anno la legge sulle unioni civili e una rosa con lo stesso nome eccetera…

La legislatura tedesca potrà dire il cazzo che vuole, ma lui e Karl NON POSSONO sposarsi, sarebbe un suicidio professionale. L’esempio di Justin Soni Fashanu alla sua generazione è bastato.

Grazie.

Tacere sulla seconda scatola è più facile perché: uno, Genzo ha la febbre a quaranta per la settimana che segue, due, cinque anni di relazione l’hanno convinto che quella che con Karl sia una storia seria. Seria livello Sanae e Tsubasa. Abbastanza spaventoso in effetti.

Quindi Karl avrà deciso che i primi anelli facevano schifo, ne avrà comprati di nuovi e avrà deciso di aspettare un momento professionalmente più propizio.

Meglio. Genzo avrebbe faticato a dirgli di no.

***

Le scatole diventano tre, quattro, dieci. E sono solo quelle che Genzo trova per sbaglio.

Nel marzo del 2007 il rasoio elettrico si inceppa, Genzo apre l’anta dell’armadietto in bagno, si districa tra i prodotti per capelli di Karl, rimuove un dopobarba quasi usato e TAC. Una nuova scatola gli atterra in un occhio.

Deve parlarne a qualcuno. Non a Karl, ovviamente. Hermann si farebbe una bella risata e non aiuterebbe un cazzo.

Arriva a Misaki per eliminazione perché è quello tra i suoi amici: a) con meno pregiudizi sui teutonici, b) troppo gentile per sfottere apertamente, c) il primo della lista a non riattaccare quando Genzo fa scena muta al telefono per un minuto e mezzo. Izawa gli lascerà il messaggio: “capitano, credo sia caduta la linea”.

Occorrono venti minuti di riassunto incoerente per formulare due possibili spiegazioni.

La prima è di Misaki:

- È un passo importante e vuole che tutto sia perfetto. Così quando porta le fedi a casa, gli prende il panico e decide non siano abbastanza.

La voce di Misaki è calma, ragionevole e non sembra risentire dello scarto di otto ore sul fuso orario. Lo tranquillizza e gli ricorda che lui e Karl si conoscono da più di vent’anni.

La spiegazione è molto più semplice:

- Il coglione dimentica dove le tiene nascoste.

Hanno ragione un po’ tutti e due.

***

Il calcio tedesco piega il capo alla pandemia. La chiusura forzosa degli stadi dà a Genzo tutto il tempo per fare un paio di conti. In oltre ventisette anni di convivenza, Karl ha comprato almeno trentacinque paia di anelli.

Ogni volta che l’applicazione della banca vibra ad annunciargli un nuovo acquisto in gioielleria, Genzo scuote la testa, sorride e pensa a quanto sia fortunato. Oltre a:

- Accidenti Karl, abbiamo il conto cointestato.

Ci sarà un modo per disattivare le notifiche?

Poi torna alla stesura del piano quinquennale.

Non è più il primo portiere del Bayern Monaco da un paio di anni, potrebbe passare a una società minore, ma la stanchezza è strisciata nelle cicatrici dei vecchi infortuni ed è meglio smettere prima di rompersi del tutto. Iniziare un nuovo capitolo.

Ha iniziato ad annusare il terreno in Germania ed in Giappone e l’impressione generale è che non avrà da annoiarsi. Anche se al mattino, al risveglio, vorrebbe fermare la giostra del mondo. Impedirle di continuare a girare.

Nel 2022, a due mesi dall’annuncio formale del suo ritiro, Genzo finisce di stendere la bozza del suo piano quinquennale, la porta a rilegare e la deposita sul comodino del suo fidanzato. Karl, nelle settimane seguenti, la seppellisce di libri.

- Ma l’hai letta almeno?

- Uh, uh.

No che non l’ha fatto.

Se no sai le scene sull’appendice tre? Quella con la disposizione dei tavoli e la lista nozze.

***

Karl è andato al minimarket del campeggio. Genzo apre il cassetto e controlla che la nuova scatola sia ancora nel comodino.

Quanto l’ha lasciato da solo a quella stazione di servizio? Quindici minuti?

Nuovi modi per buttare mezzo migliaio di euro dalla finestra.

Le fedi sono in oro bianco e Karl non ha fatto in tempo a farci incidere niente. A occhio e croce ha pure sbagliato le misure.

Però non importa, a queste Genzo ha tutte le intenzioni di dire sì.

 


 

NOTE:

 

Salta fuori che quando Genzo diceva di sapere degli “anelli” lo intendeva in modo MOLTO plurale.

Un sacco di background in questo capitolo: ci avviciniamo alla fine dei prompt.

 

  
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