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Autore: sallythecountess    27/11/2022    1 recensioni
Alice è una ragazza creativa e stravagante di vent'anni. Sogna di diventare una mangaka e si sta costruendo la sua vita e carriera in Giappone, quando il matrimonio di suo fratello la costringe a tornare a casa, nella piccola città scozzese in cui è nata. Tornare a casa le fa paura, perchè significa affrontare le aspettative deluse della sua famiglia, il fantasma della morte di sua madre, la solitudine e anche Lor, il ragazzo che si è lasciata indietro per cui però non ha mai smesso di provare sentimenti.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La ragazza di Tokyo'
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Capitolo
“Ti amo da morire…” sussurrò, baciandogli la schiena, e lui sorrise soltanto in dormiveglia.
“Amo le tue spalle larghe, le tue braccia forti, la schiena sexy e questo sedere di marmo…” continuò baciandolo e palpandogli il fondoschiena, come generalmente faceva lui. Era una cosa che amava fare, stendersi sul corpo di lei semiaddormentata e coccolarla, ma quella mattina lei era in vena di affetto.
“Non so cosa farei senza di te, Alis. Sei veramente la cosa migliore della mia vita…” le sussurrò divertito, con il viso affondato nel cuscino, e lei sorrise.
“Idem Lo…però adesso possiamo fare sesso? Dai sto sbavando, non ne posso più…” concluse poco romantica, facendolo ridere di cuore. Era stata una notte intensa, ma evidentemente lei non era soddisfatta e l’etica di Lor non gli permetteva di lasciarla così.
“Ecco a questo proposito…vai a cercare il sacchettino nero, piccola pulce arrapata…”aggiunse divertito per incuriosirla, così sbuffando scese dal letto e andò alla ricerca di quei doni che non le aveva dato il permesso di aprire la sera prima perché “non voleva perdere tempo”.
“Sono due i sacchettini neri…”chiese mostrandoglieli entrambi e Lor pensò solo “oh cazzo!” perché uno dei due non voleva lo vedesse ancora.
“Quello di Bulgari ovviamente è di mia nonna. Il tuo è l’altro…” mentì sfacciatamente, ma Alice non gli parve particolarmente dispiaciuta per quell’equivoco e si lanciò sul suo pacchettino per restare molto perplessa.
“Che cos’è?”chiese confusa, con un’espressione da bambina davvero adorabile e Lor ridacchiando rispose “Lo pulisco e poi ti faccio vedere…”
“Ma sembra una chiocciola! E’ di una forma impossibile da…usare…dentro…” spiegò confusa, perché si aspettava quel genere di regalo. Lor le faceva spesso pensierini legati al sesso, perché impazziva per il suo piacere, eppure quell’apparecchio sembrava qualcosa di innocente.
“…perché si usa fuori Alis. E’ per il clitoride.Pare sia straordinario e dia moltissimo piacere e…volevo vederti in estasi!”
Sorrise divertita e decise di lasciarlo fare. Lor cominciò come sempre, baciandole le labbra, mentre le mani le afferravano i seni. Alice, però, era abbastanza pronta per il seguito, così dopo averla baciata per un po’ accese il loro nuovo giochino e lo usò fino a quando lei non esplose in un’espressione francese che Lor usava spesso durante l’orgasmo.
“Encore…” gli chiese dopo qualche secondo ansimando ancora e lui con un sorriso malizioso rispose in francese “…tutte le volte che vuoi…” ma poi fu costretto a tradurlo perché Alice non aveva capito un accidenti.
“Cazzo abbiamo tardato! Devo sistemare la questione catering…” le disse serio e Alice sorridendo gli baciò la fronte e lo lasciò andare a fare la doccia. Per poi vederlo ritornare dopo pochissimo.
“…non vieni?” chiese confuso e lei ridacchiando lo raggiunse sotto l’acqua sciupando la bella acconciatura di Nico.
“ti amo Alis e ti amerò per tutta la mia vita…” le sussurrò baciandola sotto l’acqua e in quel momento la ragazza di Tokyo sentì di non poter essere più completa. Le faceva paura l’idea che Lor ricominciasse con le paranoie, ma aveva capito di doverne parlare chiaro con la sua famiglia. Lo avrebbe fatto prima di trasferirsi a Parigi, era sicuramente la cosa migliore anche per il rapporto tra Dug e Lor. Non era sicura che l’avrebbero ascoltata, ma aveva bisogno di provare e di proteggere quell’uomo così dolce e sensibile.
Quel pomeriggio, mentre Lor cercava di sistemare la questione pranzo, Alice ebbe un incontro con una persona che ci teneva moltissimo a conoscerla meglio. Era rientrata da poco dallo shopping con George perché nessun altro era disponibile per aiutarla a scegliere un nuovo vestito per il matrimonio, ed era immensamente allegra. Aveva preso un abito blu, che secondo Lor era il colore perfetto per le funzioni mattutine. Era sobrio e piuttosto accollato, e Alice si sentiva serena, quando un Dubois in particolare le chiese di bere qualcosa insieme.
“Dio santo, questi francesi sono assurdi! Sono le cinque…” pensò perplessa, ma accettò e si sentì molto sollevata quando scoprì che Maurice Dubois voleva offrirle un tè.
Dopo qualche minuto di convenevoli, gentilezze e battutine simpatiche, l’adorabile vecchietto dagli occhi acquosi tirò fuori l’argomento che voleva discutere con lei, facendola sorridere.
“Laurent mi ha raccontato della vostra storia e dei vostri problemi e…volevo parlarti se non ti dispiace…”le confessò con fare grave e Alice sorrise soltanto in risposta.
“Onestamente mi dà conforto sapere che finalmente anche lui si è innamorato e ha trovato qualcuno a cui appoggiarsi e dare il suo cuore, perché temevo non sarebbe mai successo…” spiegò un po’ troppo onesto.
“Mi sono sempre fatto domande su di lui, sul suo rapporto con le ragazze. Credo che molti dei suoi problemi derivino da noi, dagli errori miei e di Diane e di Sabine e Maurice…” aggiunse mesto, e Alice realizzò per la prima volta che il padre e il nonno di Lor avevano lo stesso nome, ma non disse assolutamente nulla.
“Vedi mia cara, devo confessarti che non sono mai stato un buon marito. Non perché io sia una cattiva persona, eh sia chiaro. Semplicemente perché non ho mai realmente amato Diane…” concluse sereno, come se stesse parlando di cosa aveva mangiato per pranzo, ma ad Alice prese un colpo. Si chiese quanto dovesse essere tremenda una cosa del genere, e per un attimo il pensiero che suo padre potesse dire la stessa cosa di sua madre le frantumò il cuore.
“…lei lo sa, eh. Non c’è mai stato amore neanche da parte sua, non vorrei che tu fraintendessi…” chiarì, lasciandola ancora più perplessa.
“Siamo amici d’infanzia, cresciuti insieme, sempre a contatto come te e Lor. Le nostre famiglie si frequentavano regolarmente, e così io, Diane e sua sorella Gabrielle siamo cresciuti come cugini. L’anno dei miei vent’anni sono rientrato a Nevers dopo un lungo viaggio per il mondo pieno di avventure anche sentimentali e ci ho trovato Diane. Lei era bella come una stella del cinema ed elegante come nessuno al mondo. Io…ero io: non troppo attraente, ma simpatico e per qualcuna affascinante. Ci infatuammo l’uno dell’altro durante le vacanze di Natale. Fu una cosa lieve, ma prima ancora che ci rendessimo conto della fugacità dei nostri sentimenti, le nostre famiglie avevano già organizzato il matrimonio. Dopo…siamo semplicemente stati troppo codardi per sottrarci alle aspettative delle persone intono a noi. Ora che conosci i presupposti, immagina che rapporto abbiamo avuto in tutti questi anni. C’è stato e c’è dell’affetto tra di noi, non lo nego, ma non è mai stato amore. Più volte entrambi abbiamo cercato consolazione nelle braccia di altri partner, ma io mi sono sempre sentito in colpa e le ho sempre concesso qualsiasi cosa lei volesse ragionevole o irragionevole che fosse…ti dice niente questa cosa?”chiese con un sguardo indagatore, ma lei scosse solo la testa confusa perché non aveva capito.
“L’idea che ha messo in fuga Lor…quella dell’amore come prigione basata sui ricatti e le minacce…probabilmente deriva dalla nostra non-relazione.” Spiegò serio e Alice pensò solo “Oh cazzo non ci sarei mai arrivata!” rimanendo a bocca aperta.
“Aggiungi che…anche Sabine e Maurice avevano parecchi problemi poco prima della morte di lei…” continuò il vecchietto, lasciando ancora una volte Alice senza parole. Pensava che fossero una coppia da favola, ma nonno Maurice le raccontò di tanti momenti tristi che forse Lor neanche ricordava.
“Cinque aborti in otto anni. Voleva davvero avere un secondo bambino e Maurice voleva solo vederla felice, quindi ovviamente faceva qualsiasi cosa lei desiderasse. Sabine, però, era una ragazza fragile e per quanto amasse Laurent non stava bene…”
Le si strinse il cuore per quel racconto e per un attimo non riuscì a pensare a nulla. Aveva gli occhi pieni di lacrime e il caro nonno pensò soltanto di aver davvero fatto un enorme errore a tirare fuori quell’argomento con lei, che aveva vissuto da poco quell’esperienza. Eppure non era tanto l’idea dell’aborto a sconvolgere Alice, quanto l’infelicità che quel poverino aveva dovuto sopportare per tutta la vita.
“Non credo che lui razionalmente sappia perché e come si è formata dentro di lui questa idea malsana dell’amore. Aveva dieci anni quando è venuto a vivere con noi e non gli abbiamo dato un’infanzia serena. Io c’ero poco e spesso a casa discutevo con Diane che era insoddisfatta, malgrado io le dessi quello che voleva. Credo che quest’idea distorta dell’amore gli sia nata nel tempo, si sia sedimentata dentro di lui piano piano, rendendolo insofferente nei confronti delle relazioni…”
“Sì, immagino di sì. Onestamente però anche il rapporto di mio fratello con mia cognata non aiuta…” commentò seria e raccontò a Maurice qualche dinamica a cui lei aveva assistito personalmente.
“…ma tu non sei così, n’est pas? Tu sei una ragazza molto equilibrata, no?” chiese con un sorriso da bambino molto dolce e lei si strinse nelle spalle spiegando che ci provava, ma non era poi così saggia.
“Sono sicuro che tu sei diversa. Si vede dal modo in cui lo guardi, dal fatto che lo cerchi sempre…e anche dal fatto che te lo sei ripreso dopo che ti aveva lasciata incinta…”concluse mettendole una mano sulla spalla, ma Alice spiegò che non era andata così, e Maurice l’ascoltò con attenzione.
“Capisco, allora non è così grave come avevo capito. Bene. Però tu devi farmi una promessa…” concluse serio e lei annuì confusa.
“Vedi bambina, per quanto io vi auguri di essere felici, ci saranno altri momenti complicati. E’ la vita, l’amore è così. Vorrei che tu cercassi sempre di capirlo e, se ne hai voglia, parlassi con me in caso di crisi. Non sono stato una vera figura paterna per Laurent, ma vorrei provare a rimediare…”
“Beh non siamo messi bene con le figure paterne, effettivamente…” le venne fuori con un sorriso amaro e raccontò a Maurice di suo padre, facendolo sorridere.
“Oh non hai idea ragazza mia di quanto sia penoso. Amare qualcuno, volerlo salvare, ma non sapere proprio come fare. Anche a me è successo con mio figlio, dopo la morte di Sabine. Maurice non mangiava, non dormiva, non lavorava, ma litigava ferocemente con me che cercavo in ogni modo di aiutarlo senza avere idea di come fare. Sbagliando, in continuazione…”
Era evidente che ricordare quei momenti gli stava provocando un dolore molto intenso e Alice pensò solo di aver commesso un enorme errore a tirare fuori quell’argomento, perché l’espressione serena di Maurice si era profondamente incupita.
“Secondo lui stai facendo scelte che mettono a repentaglio la tua vita…” aggiunse, fissandola improvvisamente negli occhi e lei commentò che non poteva lasciargli decidere tutto della sua vita solo per tranquillizzarlo.
“Oh ma non sto dicendo che devi lasciarlo fare. Solo che devi provare a capirlo, perché sente il peso di dover fare quello che è giusto per te, e non è una cosa semplice…”le spiegò gentile e lei sorrise perché non aveva mai visto le cose in quell’ottica, effettivamente. Si era sempre sentita non accettata e giudicata, ma non aveva mai riflettuto sul fatto che alcune scelte per suo padre fossero dolorose.

Capitolo
Il tempo prima del matrimonio letteralmente volò. Lor lo trascorse quasi tutto ad organizzare le cose, evitare Diane e fare l’amore con Alice. Lei, invece, fu ufficialmente eletta vice di George per l’organizzazione dell’addio al celibato/nubilato. Le cugine della povera Ava, infatti, le avevano organizzato una festa estremamente deludente, quindi George e Ai avevano dovuto riparare anche a quello. Il giorno prima del matrimonio il gruppo si riunì finalmente anche con Jordan e Charlie, elementi chiave della festa degli sposi, che fu veramente delirante.
Prima di uscire Lor distribuì gli shot a tutti, tranne alla sposa ovviamente, e prima di bere disse serio “qualunque cosa accada stanotte abbiamo due priorità: far sposare questi due domani mattina, e non far sapere alla nonna che abbiamo fatto…”
“Questo perché lo sta ancora cercando per rimproverarlo di aver fatto sesso alla festa di fidanzamento del fratello…” spiegò George a quelli che si erano persi il gossip, ma Alice stringendosi nelle spalle rispose solo “l’amore è amore, non c’è niente di male. E tu sei solo geloso perché l’ultima volta che hai fatto sesso c’erano i dinosauri in circolazione…”.
Si punzecchiarono un po’, ma erano tutti di buon umore, ed erano di nuovo tutti insieme come ad Amsterdam ma questa volta avrebbero fatto molto più casino: George e Ai avevano organizzato una cena, poi una serie di bevute, e duecento attività come il paintball, la corsa sui Kart e persino il karaoke e il limbo.
Tutte attività sciocche, mi direte, ma non sapete il più bello: ad ogni giro, ad ogni inizio di attività, tutti erano costretti a buttare giù uno shot di tequila, e alla fine di ogni attività il primo e l'ultimo ne mandavano giù uno supplementare.
Quella dell'alcol era stata un'idea di Lor e oggettivamente era l'elemento che aveva svoltato la serata. Dopo un terrificante incidente potenzialmente mortale che vide Charlie quasi capovolgersi col suo kart, un'infinita battaglia a paintball in cui nessuno riusciva a beccare nessun altro, e più di uno incapace di restare in piedi aveva deciso di suicidarsi sparandosi da solo, venne il turno del karaoke, che svoltò totalmente la serata.
All’inizio i nostri eroi erano piuttosto timidi in realtà, ma la sposa, unica sobria del team ebbe un’idea straordinaria e così con la sua vocina e il suo corpicino salì sul palco e disse solo “per mio marito…” iniziando a cantare “I will always love you”. Tutti rimasero letteralmente senza fiato, perché tra l’altro lei era sobria, ma quando Alice si commosse Lor le chiese solo “ah ti piacciono le cose romantiche, allora…” facendola ridere.
“Certo che sì. Insomma non ti canterò mai una canzone, perché assolutamente non so cantare, ma ce ne sono tante che ascolto pensando a te, a noi, a quello che abbiamo costruito…”gli spiegò accarezzandogli il viso e lui sorrise innamorato perso.
“Abbiamo passato tanti anni della nostra vita insieme, alcuni come fratelli praticamente, altri come amici,  altri come nemici perché ti odiavo a morte quando sono partita per il Giappone, ma…altri li abbiamo vissuti da innamorati. Ed io so di essere una persona diversa, per te. Non perché mi hai fatto cambiare, chiariamoci, ma perché con te ho trovato me stessa, la vera Alice. Hai riempito i miei vuoti, curato le mie ferite ed ora sono meno arrabbiata, meno persa e sicuramente più razionale. Sono un’amica migliore, una sorella migliore e…spero una buona compagna. Da quando ci sei tu, ho qualcosa da proteggere, qualcosa di cui essere grata e giuro che ti custodirò come Gollum con l’anello.”
Lor se la portò al petto e basta, troppo commosso per parlare. Infilò la mano tra i suoi capelli e per qualche minuto non riuscì a dire assolutamente nulla, stringendola al petto. Alice capì che voleva dire qualcosa ma non ci riusciva, così non disse nulla, si godette il suo petto in silenzio e quando le bisbigliò piano “ti amo…” sorrise, ma poi George e Charlie sul palco attirarono la sua attenzione e il momento finì. Per Alice, almeno. Lor capì che quella sera doveva fare una cosa speciale, così si allontanò per chiamare l’hotel e avvisarli di sistemare la loro suite. Eppure la povera Alice si addormentò in auto al ritorno e lo chef sospirando capì di aver appena gettato molti soldi e un’opportunità stupenda, e sospirò.

Nota
Ve lo avevo promesso, ed eccomi qua. Che ne pensate del confronto tra Maurice e Alice? E della dichiarazione di lei? Dai...ci siamo quasi. Domani avrete il vostro finale e spero non vi deluda. 
   
 
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