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Autore: Siluan    02/12/2022    2 recensioni
Merlino avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di salvare Artù.
Finale alternativo che si sviluppa da una delle ultime scene dell'ultimo episodio della serie.
"What if" rigorosamente canon (è l'unica fan-fic che sto scrivendo a NON essere una Merthur).
DISCLAIMER: I personaggi della serie televisiva "Merlin", citati in questa storia, non mi appartengono, ma sono di legittima proprietà dei loro ideatori e della della BBC. Essi sono stati da me utilizzati a solo scopo di intrattenimento personale e senza nessuno scopo di lucro.
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drago, Gaius, Gwen, Merlino, Principe Artù | Coppie: Gwen/Artù
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Capitolo 2 - Artù
 

Artù Pendragon aprì leggermente gli occhi, svegliato dall'insistente cinguettio degli uccelli, ma li richiuse subito, abbagliato dai raggi del sole che lo colpivano in pieno volto.

Rimase qualche istante lì fermo, come intontito, mentre la sua mente ancora assonnata cercava di dare un senso a quello che aveva appena visto (Una foresta? Un lago?).

Poi di colpo tutto riemerse dalla sua memoria e si alzò a sedere di scatto, portando automaticamente una mano al punto in cui Mordred l'aveva trafitto.

"Le tue ferite sono guarite, giovane re" disse una voce profonda alle sue spalle.

Si voltò spaventato, trovandosi davanti due enormi occhi gialli che lo scrutavano.

Istintivamente strisciò all'indietro, per allontanarsi dal drago che incombeva su di lui, ma questi rimase immobile e gli parlò ancora: "Non hai nulla da temere, non ti farò del male".

Artù rimase in silenzio e all'erta, valutando se poteva fidarsi o meno di quella creatura.

Quasi gli avesse letto nel pensiero, Kilgharrah aggiunse: "Puoi fidarti, ho promesso a un amico che avrei vegliato su di te".

Solo in quell'istante il re si rese conto che Merlino non era lì con loro...

"Merlino!" esclamò in apprensione, guardandosi attorno, "Dov'è Merlino?"

Il drago emise un brontolio profondo, che Artù interpretò come un sospiro.

"Stavi morendo..." disse dopo una lunga pausa, "Solo una magia molto potente avrebbe potuto salvarti."

Il re trattenne il fiato, aspettando che proseguisse, con un bruttissimo presentimento e un nodo alla bocca dello stomaco.

"Ma come ben sai," aggiunse quindi il drago, "ogni magia ha un prezzo."

Artù avvertì un groppo in gola, sentendosi gelare nonostante il caldo sole del mattino; rimase lì paralizzato, come annichilito, con lo sguardo perso nel vuoto, mentre il senso di quelle parole penetrava nella sua anima.

"Una vita per una vita..." mormorò infine, quasi più a sé stesso che alla creatura.

Kilgharrah annuì appena: "Merlino ti ha volontariamente ceduto tutta la sua energia vitale".

Tremando Artù strinse il pugno destro e se lo portò alle labbra, per soffocare l'urlo di rabbia e dolore che voleva uscire prepotente, mentre le lacrime gli rigavano il volto.

Alla fine abbatté il pugno a terra e lasciò andare un forte grido di disperazione.

"Stupido Merlino!" singhiozzò poi, "Cosa ti ha fatto pensare che la tua vita valesse meno della mia?"

"Su questo almeno siamo d'accordo." commentò ironicamente il drago. "Tuttavia forse non tutto è perduto..."

"Che... che vuoi dire?" chiese il re rialzando lentamente lo sguardo su di lui.

"Chiunque in passato abbia compiuto ciò che ha fatto lui è sempre morto... ma incredibilmente il corpo di Merlino è sopravvissuto" spiegò con calma Kilgharrah.

"Quindi... è ancora vivo?" chiese incredulo Artù, mentre un barlume di speranza si riaccendeva in lui.

"Il corpo sì, ma la sua anima ne è stata strappata e vaga sperduta chissà dove..." precisò il drago.

"Ma potrebbe riuscire a tornare... a ritrovare il suo corpo e risvegliarsi?" azzardò Artù, deciso a non darsi per vinto.

"Onestamente... non lo so." ammise Kilgharrah. "È un caso senza precedenti, io non ho idea di cosa possa succedere..."

Vedendo lo sguardo affranto, ma carico di aspettativa, dell'uomo davanti a sé, il drago si sentì in dovere di aggiungere: "Ma se c'è qualcuno che può farcela in una situazione del genere, quello è sicuramente Merlino".

Le labbra di Artù si tesero in un flebile sorriso; si rialzò lentamente e schiarendosi la voce chiese: "Dov'è il suo corpo?"

"L'ho portato in un luogo sicuro, in cui sarà preservato dalla magia stessa, così da non deperire anche senza nutrimento" fu la risposta.

Il re annuì e rimase qualche istante a riordinare i pensieri, deciso ad aggrapparsi alla tenue possibilità di poter salvare il mago.

"C'è niente che io possa fare per lui?" chiese infine.

"No, non per la sua condizione attuale, ma puoi onorare la sua memoria e non rendere vano il suo sacrificio" rispose criptico il drago.

"In che modo?" lo interrogò Artù, che in realtà sospettava dove volesse arrivare il drago.

Kilgharrah abbassò la testa fino a portarla proprio di fronte al re e lo guardò dritto negli occhi.

"Rendi Camelot un posto migliore, un mondo in cui lui sarebbe stato orgoglioso di vivere, un luogo in cui si sentirà al sicuro e felice di ritornare, se e quando dovesse risvegliarsi" sentenziò.

Artù comprese benissimo di cosa stava parlando: "Sarà la prima cosa che farò, una volta tornato a casa" promise annuendo.

Poi si guardò intorno un po' incerto ed aggiunse: "A proposito... ho giusto una vaga idea di dove ci troviamo, potresti indicarmi la direzione per Camelot?"

"Posso fare di meglio..." rispose Kilgharrah con uno strano suono gutturale, che ad Artù sembrò una risata, "ti ci posso portare io!"

"C-cosa?" balbettò il re interdetto.

Di nuovo quella specie di risata: "Non avrai paura, Artù Pendragon!"

Artù cercò di darsi un contegno e si schiarì la voce: "C-certo che no!" rispose ostentando molta più sicurezza di quanta ne provasse in realtà.

Kilgharrah rise ancora, ma stese l'ala per permettergli di arrampicarsi sul suo dorso, cosa che il sovrano fece subito, chiedendosi allo stesso tempo se non fosse completamente impazzito.

Dopo circa un'ora di viaggio giunsero in vista di Camelot.

Il drago planò in una radura nella foresta, per non allarmare la città avvicinandosi troppo, ed Artù scivolò subito a terra, tremante per la tensione accumulata durante tutto il volo, sentendosi incredibilmente sollevato nel toccare di nuovo il terreno.

Guardò il grande drago, che lo stava osservando a sua volta, e del tutto inaspettatamente gli rivolse un profondo inchino.

"Ti ringrazio, mi hai reso un grande servigio ed un grande onore" disse con voce solenne mentre si risollevava.

Kilgharrah sogghignò (o almeno questo è quello che interpretò Artù dal suono che emise e dalla sua espressione) e lo fissò con occhi scintillanti.

"Forse dopotutto Merlino aveva ragione." ammise con voce gentile. "Forse sei davvero un re che vale la pena di aiutare e proteggere, e che porterà pace e prosperità ai cinque regni..."

Artù rimase sbalordito da quell'affermazione, ma prima di poter ribattere, il drago si voltò e con un possente battito d'ali si risollevò e scomparve dietro gli alberi.

  
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