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Autore: Sophie_Carlisle    06/12/2022    1 recensioni
AVVISO: STORIA IN CORSO DI REVISIONE!
Capitoli revisionati pubblicati: Capitolo 1; Capitolo 2; Capitolo 3; Capitolo 4; Capitolo 5; Capitolo 6; Capitolo 7; Capitolo 8;Capitolo 9; Capitolo 10.
Sappiamo molto poco della storia tra Draco Malfoy e Astoria Greengrass, anche perché quest'ultima viene menzionata solo nell'ultimo libro e la si vede alla fine dell'ultimo film.Per questo motivo mi sono immaginata la loro storia piena di intrighi, difficoltà e colpi di scena che alla fine farà incontrare questi due giovani sentimentalmente.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, li ho solo presi in prestito per scrivere questa storia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Serpeverde | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Purosangue per poco'
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-Aiuto! - urlò nuovamente Astoria.
-Greengrass smettila o ti prenderà un attacco di panico- disse Draco spazientito sedendosi sulla cattedra infondo all’aula.
-Malfoy siamo bloccati- disse voltandosi verso di lui.
In tutta risposta il biondo roteò gli occhi -Perspicace- commentò in tono neutro.
Astoria sembrò non accorgersi di ciò che aveva appena detto e continuò: -Bloccati- sussurrò -Siamo intrappolati in Aula Pozioni- aggiunse ancora stringendo i pugni.
-Senti Greengrass finiscila, hai capito? - la rimbeccò Draco stizzito -Siamo bloccati qua dentro e non ho intenzione di ascoltare i tuoi piagnistei-
Astoria parve non sentirlo. Draco scese dalla cattedra non appena vide il primo tremore scuotere il corpo della ragazza: -Asto…- non fece in tempo a terminare la frase che la ragazza tirò fuori la propria bacchetta e la puntò verso la porta. In men che non si dica la bruna cominciò a scagliare incantesimi a raffica: Schiantesimi, un semplice Alohomora e qualunque formula le passasse per la testa.
-Stupeficium! - pronunciò la ragazza, sotto lo sguardo attonito di Draco, il quale non l’aveva mai vista in quelle condizioni.
La giovane Greengrass ad un certo punto gettò la propria bacchetta di lato e cominciò a battere sulla porta con tutta la forza che aveva: -Apriti maledetta! - ordinò -Piton! Lo so che è opera sua! Aspetti solo che io riesca ad uscire da qui! - urlò nuovamente.
Draco era basito. Mai Astoria Greengrass aveva perso il suo contegno così tanto. Certo, per anni si era arrabbiata e aveva sempre ribattuto le prese in giro del biondo, ma questa volta Astoria sembrava fuori controllo: era irriconoscibile.
La mora cominciò a battere sulla porta ancora più forte e solo allora sentì un paio di braccia afferrarla e bloccarla: -Greengrass per l’amor di Merlino: ti devi calmare - disse il ragazzo trattenendola. La ragazza cominciò a divincolarsi dalla stretta del ragazzo, che in tutta risposta fece un passo indietro trascinandola lontano dalla porta.
 -Astoria per favore- sibilò il biondo -Calmati! -
Astoria continuò a dimenarsi e sembrò non curarsi minimamente delle parole del giovane: -Aprite questa stramaledetta porta! - urlò -Fatemi uscire! - continuò la giovane. Draco cercò di indietreggiare con la ragazza, ma era difficile.Accidenti se era forte la Greengrass!
A quel punto il biondo riuscì a girare Astoria nella sua stretta fino ad avere il suo petto contro il proprio; allentò la presa sulla giovane.
Malfoy abbassò la testa cercano lo sguardo di Astoria, cosa difficile dato che la giovane si stava muovendo disperatamente: -Ti dai una calmata o no? - disse. Non c’era rabbia o scherno nelle sue parole. Non c’era nemmeno irritazione. Sembrava quasi …compassione.
Astoria solo allora si accorse di quello che stava succedendo e alzò lo sguardo verso Draco con un’espressione indecifrabile. Poi cominciò a piangere. Draco rimase senza parole.
D’istinto il biondo mise una mano sulla testa della ragazza, la quale a sua volta si appoggiò al biondo, continuando a singhiozzare.
In altre occasioni Malfoy avrebbe avuto da lamentarsi e si sarebbe molto arrabbiato per la camicia stropicciata ed ormai rovinata, ma quella volta no. Si limitò ad aspettare che Astoria si calmasse, accarezzandole con movimenti lenti la schiena magra.
Troppo magra.
In effetti la Greengrass era dimagrita parecchio nell’ultimo periodo. Draco lo aveva notato durante le passeggiate ad Hogsmeade: la mora indossava sempre gli stessi abiti, però questi le cadevano più larghi del solito addosso. Anche durante le cene e i pranzi in Sala Grande c’era qualcosa che non andava, perché la ragazza giocherellava con la forchetta e mangiava si e no qualche boccone. Ed aveva un’aria triste. Sempre.
Draco si meravigliò di essere stato così attento nei confronti della ragazza: accidenti, non le era indifferente.
La giovane piano piano cominciò a calmarsi e il Serpeverde le mise le mani sulle spalle guardandola dritto negli occhi: si asciugò le lacrime con il dorso della mano e puntò il suo sguardo verde verso quello dell’altro. Draco vi si perse dentro e dovette usare tutta la forza di volontà del mondo per parlare: -Meglio? -.
Astoria sbatté un attimo le palpebre; fece un ultimo singhiozzo per poi sospirare, cercando di controllare il respiro : -Meglio. - confermo la ragazza con la voce spezzata.
Draco spostò le mani sulle braccia della giovane: -Adesso mi dici che ti è preso? -
Astoria abbassò gli occhi, ma Malfoy voleva arrivare fino in fondo alla faccia: -Astoria- cominciò -Per favore, mi dici cosa ti sta succedendo? Non ti riconosco più - concluse con un tono preoccupato.
Astoria inarcò un sopracciglio e alzò lo sguardo interrogativa.
-Come posso aiutarti se non mi dici cosa succede- incalzò ancora Draco.
Astoria strabuzzò gli occhi. Aiutarla? Veramente? Draco Malfoy? Tutto ciò era impossibile.
-Aiutarmi? - rise amaramente la ragazza -Tu mi vuoi aiutare?- continuò ridendo quasi isterica .
Draco era allibito. Era successo qualcosa. Ora ne era certo. Non aveva origliato tutta la conversazione della sera precedente con Nott, ma era certo che lei stesse nasconde o qualcosa.
-Si, aiutarti- sentenziò il ragazzo risoluto -Però mi devi dire cos’hai- aggiunse.
-Sei incredibile- disse arrabbiandosi la mora -cosa vuoi da me io ancora non riesco a capirlo-
-Devi solo dirmi quello che passa in quella tua testolina da Serpe-
-No- disse la ragazza incrociando le braccia.
-Fa come ti pare- sbottò Draco lasciandole le braccia e storcendo il naso.
-Sembrava troppo bello per essere vero- disse Astoria roteando gli occhi, mentre il biondo tornava a sedersi sulla cattedra.
Draco inarcò un sopracciglio e sogghignò- Cosa? Che io volessi aiutarti? Beh, perdonami se mi sono preoccupato-
Astoria non credeva alle sue orecchie: -Davvero? – domandò sospettosa al biondo.
-Si Astoria, davvero- continuò il giovane alzando le spalle -non mi sei indifferente e mi infastidisce il fatto che tu non mi stia degnando di attenzione da mesi-
Astoria fece un piccolo sorriso furbo: -Stai dicendo che ti importa qualcosa di me? -
-Forse- rispose il ragazzo liquidando il discorso con una scrollata di spalle.
Astoria non riusciva a credere alle sue orecchie: quindi Malfoy non era solo uno stronzo ipocrita! No! Pareva avere anche un cuore. Non che la cosa la sorprendesse, insomma già qualche tempo prima al Lago Nero aveva dato prova di non essere un figlio di papà al cento per cento, ma mai Astoria si sarebbe immaginata di sentire quelle parole uscire dalla bocca del biondo di sua spontanea volontà.

-Adesso mi dici che succede? – chiese ancora Malfoy.
Astoria si sedette sul banco da lavoro incrociando le gambe. Erano l’una di fronte all’altro. Poi scosse la testa: -Se te lo dico, tu non lo vai a raccontare in giro, vero?
Malfoy sogghignò: - Per chi mi hai preso? -
-Negli ultimi anni se ben ricordo non ti sei fatto molti scrupoli- disse acida la ragazza -o mi sbaglio?
Malfoy sbuffò e scese dalla cattedra e avvicinandosi: - Va bene Greengrass, d’accordo -
Astoria si morse un labbro scrutando un qualsiasi segno di astio nel volto dell’altro, ma non ne trovò alcuna traccia. Si limitò a sospirare: -Non è vero che Piton mi sta dando punizioni –
Draco la ascoltava fremente. Non è che la Greengrass aveva un amante? Per Merlino! Draco non ci voleva pensare minimamente. Se quel mascalzone l’avesse fatta soffrire lo avrebbe schiantato seduta stante.
-È la Umbridge a tenermi tutte le sere nel suo ufficio – concluse amaramente la giovane tirando su la manica della propria divisa fino a scoprire l’avambraccio. Draco inorridì quando vide il dorso della mano della ragazza: era così tanto scritto che la cicatrice sembrava quasi una chiazza informe.
-Merlino…- mormorò il giovane fissando la mano deturpata.
-Bene adesso lo sai. – sentenziò Astoria togliendo il proprio braccio dalla visuale del ragazzo e incrociandolo al petto con l’altro.
Draco non riusciva a capire, eppure Astoria era una studentessa modello. Certo, in pozioni non eccelleva (e Draco sapeva che i suoi scarsi risultati erano dovuti all’astio che provava nei confronti di Piton) ma era veramente la prima del suo anno.
Il giovane batté le palpebre ed espirò dal naso rumorosamente: -Perché? - domandò poi.
Astoria lo squadrò da capo a piedi e fece una smorfia, storcendo il naso:-Perché secondo lei mi sto dimenticando di essere Purosangue- sputò fuori disgustata -Babbanofila, mi definisce. Non accetta che una Nobile possa avere a cuore la feccia- aggiunse pronunciando l’ultima parola con una voce sibillina, molto simile quella dell’odiata professoressa.
La ragazza si alzò in piedi e voltò le spalle all’altro: - non lo tollera- disse neutra aprendo le braccia -né da una Greengrass, né da una Serpeverde-.
Malfoy inclinò la testa di lato e osservò la ragazza appoggiare una mano al banco da lavoro: - e vuoi sapere la cosa che più mi fa ridere? - continuò Astoria abbassando la testa con una risatina isterica -che infondo credo di meritarmelo- aggiunse, ridendo ancora – Sono così stupida da aver creduto di poter proteggere Tracey, ma la verità è che la Umbridge sa benissimo chi sono i Nati Babbani della scuola e io mi sono illusa di poter quantomeno distrarre quella megera da lei-
Si girò verso Draco e sogghignò osservandolo con gli occhi incavati: - Credo di stare impazzendo- gli disse – fa così male che non riesco a sentire nemmeno più il dolore- sospirò muovendo quasi impercettibilmente la mano tumefatta :– e quelle parole mi rimbombano in testa tutto il giorno; quella voce odiosa mi tiene sveglia di notte; è così ridondante, è macabra, mi sta tormentando e io non ho nemmeno più la forza di reagire- sospirò poi pesantemente:- è come se ormai mi facesse quasi piacere questa sofferenza, ma mi sta prosciugando le forze- rise amaramente.
Si avvicinò a Malfoy con passo leggero e lo fissò negli occhi: - Bene- sentenziò -adesso lo sai, spero che tu sia soddisfatto- aggiunse irritata, per poi sedersi a terra con la schiena appoggiata al muro della stanza.
Draco non aveva detto nulla. Era basito. In un primo momento era stato soddisfatto della confessione della ragazza, ma man mano che Astoria proseguiva con quel flusso di pensieri il biondo si sentiva quasi in colpa per averla forzata a raccontare. Una persona sola non poteva provare tutte quelle cose. Ma soprattutto: Astoria non poteva provare tutte quelle cose. Non era logico che le provasse. Era una Greengrass. Era la piccola Greengrass. La ragazzina che lo prendeva a parole; la Serpe più testarda e ambiziosa che avesse mai conosciuto; eppure lì di fronte a lui adesso c’era Astoria, una ragazza forte ma talmente tanto spaventata da non riuscire più a mantenere i nervi saldi; una ragazza che stava crescendo fin troppo in fretta. E Draco sapeva che in parte la colpa era sua.
Malfoy si riscosse dai suoi pensieri e si avvicinò alla ragazza sedendosi di fianco a lei. Stettero in silenzio per attimi che sembravano infiniti. Entrambi stavano guardando fisso di fronte a sé: Astoria giocherellando distrattamente con la collana che portava al collo; Draco passandosi il pollice sulle dita della mano.
Fu il biondo a rompere quell’atmosfera tesa: -Mi dispiace- disse.
Astoria non si voltò verso di lui ma si strinse nelle spalle con aria rassegnata: -So che concordi con lei, per cui non importa-
Draco inarcò un sopracciglio e la osservò con la coda dell’occhio: -Hai ragione- acconsentì - ma non è giusto che ti punisca-
Astoria si fece scappare un mezzo sorriso e arricciò il naso:-Mi fa sorridere questa tua apprensione-
Il biondo sogghignò continuando a seguire i movimenti dell’altra con la coda dell’occhio: -Non ti ci abituare-
-Non ne avrei mai avuto intenzione- affermò la giovane girando la testa leggermente verso di lui.
Entrambi finalmente si guardarono. Sorrisero.
Forse era veramente la prima volta che Malfoy non era così sgradevole, pensò Astoria. Eppure, ancora non la convinceva.
La ragazza si limitò a ricambiare lo sguardo del giovane ed in quel momento una parvenza di calma le attraversò il corpo. Quegli occhi avevano uno strano potere su di lei.
Dal canto suo Draco non poté fare a meno di osservare il cambiamento nel viso della ragazza: piano piano le gote cominciarono a riprendere il solito colore roseo e nei suoi occhi un piccolo barlume di vita cominciò a farsi strada. No. Assolutamente non le era indifferente.
-Quindi che cosa facciamo? – chiese d’un tratto la ragazza, interrompendo i pensieri dell’altro.
Draco tornò a guardare di fronte a sé scrollando le spalle: -Niente Greengrass- disse con ovvietà: -aspettiamo che l’incantesimo si sciolga-
Astoria spalancò gli occhi e si alzò di scatto i piedi piazzandosi di fronte a lui: -Che cosa? SEI STATO TU! – lo accusò con rabbia nella voce. Ci stava per cascare in pieno. Altro che compassione. Malfoy era sempre il solito stronzo approfittatore.
Draco ridacchiò e si alzò in piedi:-No cara – le disse saccente -sono stati quei molluschi doppiogiochisti dei nostri amici- la rese partecipe poi - li ho sentiti parlare qualche tempo fa di un piano per farci innamorare- disse poi virgolettando le ultime parole.
Astoria rise. Non poteva essere vero. Daphne era su sorella per Merlino. E Tracey…Tracey era la sua migliore amica! Da Blaise e Theodore c’era da aspettarsi qualche cretinata simile, ma mai avrebbe pensato Astoria fossero così ottusi. Oh no, se c’era Tracey di mezzo sicuramente ci avevano messo lo zampino anche i gemelli Weasley: - Tu scherzi- disse preoccupata la ragazza.
Draco alzò le spalle: - Affatto, è la verità – sentenziò alla fine.
-Maledette Serpi- bofonchiò la ragazza che ormai aveva perso le speranze. Daphne e Tracey avrebbero passato un bruttissimo quarto d’ora non appena fosse uscita da lì. O si, fortuna loro se Astoria non le avrebbe prese a schiantesimi in faccia.
-Non ti agitare- le disse il biondo – non avranno questa soddisfazione- aggiunse. Appena pronunciò quelle parole il cuore di Astoria sussultò. Inaspettatamente sembravano averla ferita.
- Quindi- continuò il ragazzo – dato che qua ci sono abbastanza libri da riempire l’intera Sala Comune dei Serpeverde, che ne dici se ci diamo da fare e troviamo qualcosa che possa aiutarci ad aprire questa stramaledetta porta?- le chiese ironicamente.
Astoria acconsentì con la testa e nonostante il vuoto che sentiva nel petto seguì il ragazzo: afferrarono entrambi un libro e cominciarono a sfogliarlo velocemente, sperando che almeno la biblioteca di Piton servisse a qualcosa.
•••
Tracey stava uscendo dall’aula di Aritmanzia, quando una voce richiamò la sua attenzione:-Devis!-
La ragazza si voltò verso Theodore che si apprestava verso di lei con un sorriso stampato in volto:
-Ottima mossa- le disse.
La bionda sorrise e si spostò un ciocca di capelli dietro l’orecchio :- sta andando tutto secondo i piani, non ci dovrebbe volere molto-
-Per fortuna che Piton ha questa predilezione per le punizioni verso Astoria- rise il ragazzo -altrimenti saremo ancora in alto mare-
Tracey rise di cuore e fece cenno al ragazzo di seguirla verso il porticato della scuola:- Hai ragione, però sono preoccupata per Ria- aggiunse la giovane con tono incerto.
Theodore aggrottò la fronte e capì dove voleva andare a parare la ragazza: - Cosa intendi dire? - chiese dandole corda.
Arrivarono di fronte al cortile interno e Tracey si sedette sul gradino della scalinata, lasciando cadere di fianco a sé la borsa con le pergamene, poi sospirò :- Avanti Theo- gli disse – Ria è sempre più strana…Non credo che sia Piton la causa del suo cambiamento-
Theodore si accovacciò accanto a lei e incrociò le braccia :- Beh, non credo che ci siano altri motivi, insomma Ria in pozioni non è una cima-
Tracey abbozzò un sorriso, ma poi storse il naso: - Lo so che ti ha detto qualcosa Nott- lo accusò.
Theodore in tutta risposta sogghignò :- E sentiamo: cosa te lo fa credere?-
La bionda si voltò verso di lui e inarcò un sopracciglio: - Lo vedo che di te si fida-
Nott inclinò la testa di lato non capendo: - E quindi? - domandò.
Tracey sbuffò infastidita e incrociò le braccia al petto:- E quindi- gli fece il verso lei, stizzendolo – Se si fida di te vuol dire che qualcosa ti avrà pur detto!-
Theodore sospirò :- Non c’è nulla da dire Cey- cercò di liquidarla il ragazzo – Astoria è preoccupata e sono affari suoi-.
-Non se lo dice a te e non a me! - sbottò infastidita la bionda.
Theodore rise di gusto :- Quindi fammi capire Devis- le disse – Sei gelosa del fatto che Astoria si confidi con me e non con te?-
Tracey arrossì e scosse una mano:- E anche se fosse? È la mia migliore amica! - esclamò – di cosa dovrebbe aver paura a raccontare le cose a me?-
Theodore la guardò comprensivo e le appoggiò una mano sulla spalla :- Tracey non voglio essere io a dirtelo- le disse incrociando il suo sguardo – parlane con Ria, sono sicuro che ti saprà dare tutte le risposte che cerchi-
Tracey roteò gli occhi e sbuffò: - Ma tu devi parlare sempre per enigmi Nott?-
Theodore rise e si alzò in piedi: - Scusa piccola, sono fatto così-
-Sempre il solito sbruffone- disse una voce divertita alle spalle dei due ragazzi.
Nott e Tracey si voltarono e la ragazza sorrise raggiante verso Fred Weasley che se ne stava appoggiato al muro osservandoli divertito.
Theodore roteò gli occhi e storse il naso: - Weasley vedo che le buone maniere per te sono un terra inesplorata- lo rimbeccò – non sai che è maleducazione interrompere una conversazione? -
Fred rise e si avvicinò a Tracey ignorando completamente il Serpeverde che in quel momento pareva veramente irritato.
Il Grifondoro porse una “caramella” a Tracey che arrossì visibilmente:- Consegna espresso per la serpe più carina della scuola- la adulò Fred cingendole le spalle con un braccio – Torrone sanguinolento per evitare una qualunque lezione noiosa della Umbridge-.
-Grazie Fred! Ti devo un favore- le disse sorridente. A Nott quella scena dette la nausea.
-Beh si, in effetti qualcosa per sdebitarti potesti fare- le disse grattandosi la testa imbarazzato. A Nott caddero le braccia. Ma Weasley ci stava provando con Tracey? Veramente? Merlino!
-Sono tutta orecchie- gli disse allegra.
-Ti va di venire ad Hogsmeade con me il prossimo weekend? - le chiese sorridendo.
Theodore per poco non svenne. Non poteva essere vero. Che disgusto. Il giovane Serpeverde per poco non cadde sul serio quando sentì la Davis cinguettare allegramente un “si”. Che scena da dimenticare.
-Ehm ehm-
I tre alzarono lo sguardo e un Blaise Zabini alquanto irritato li stava squadrando da capo a piedi:- Per quanto non mi dispiaccia interrompere questa scena abominevole e per quanto mi dispiaccia interrompere le elucubrazioni mentali di Theodore – accidenti amico datti un contegno- su Tracey- la ragazza in quel momento lanciò uno sguardo a Nott che aveva la mascella serrata e lo sguardo omicida indirizzato verso Blaise :- non avevamo un piano da seguire?-
-Merlino Zabini, sembri Daphne- commentò acido Nott.
-Chiudi il becco Theodore- rispose infastidito il Blaise incrociando le braccia al petto.
Tracey si alzò di scatto in piedi: - Ria! L’incantesimo si sta per spezzare! -
I quattro scattarono sull’attenti e si diressero a tutta velocità verso l’aula di pozioni: Tracey sperando che Astoria non fosse pronta a schiantarla; Theodore desiderando con tutto sé stesso di riuscire a cavarsela incolpando Zabini; Fred eccitato all’idea della baraonda a cui stava per assistere; Blaise pregando che Draco avesse almeno la decenza di lasciargli scrivere a sua madre una lettera di addio prima di ucciderlo brutalmente.
•••
Astoria era esausta. Draco cominciava ad irritarsi. Erano due ore che sfogliavano libri in cerca di una soluzione, ma ancora nessuno dei due aveva trovato qualcosa.
-Io mi arrendo- disse Malfoy chiudendo l’ennesimo tomo.
Astoria lo guardò e sospirò: - Tanto vale aspettare e sperare-.
-E io che mi stavo abituando alla tua compagnia Grengrass- la prese in giro il ragazzo.
-Io alla tua non mi abituerò mai- disse atona.
Draco roteò gli occhi e storse la bocca in una smorfia di disapprovazione: - Quanta gentilezza-
-Da che pulpito- lo rimbeccò fulminandolo con lo sguardo.
Nessuno dei due disse più nulla e Astoria continuò a sfogliare il libro che aveva davanti lentamente, mentre Draco la osservava.
-Davvero non ti sono indifferente?- gli chiese Astoria a bruciapelo, cogliendolo di sorpresa. Draco serrò la mascella: doveva pensare di più la prossima volta prima di parlare.
La ragazza si voltò verso di lui appoggiando il mento sul dorso della mano: - Draco? -
Malfoy tamburellò con le dita sul tavolo, poi batté il palmo della mano sul libro alzandosi. Tanto valeva essere sinceri a questo punto :- Che ti piaccia oppure no è vero- disse solamente.
La Serpeverde continuò a guardarlo come se qualcuno le avesse appena tirato uno schiaffo, poi continuò :- Secondo te è per questo che ci hanno chiusi qua?-
Draco inarcò un sopracciglio :- Sei veramente ottusa Greengrass- le disse sibilando – davvero credi che quei deficienti ci avrebbero chiusi qua dentro se non fosse stato palese che entrambi non ci stiamo indifferenti?-
-Tu mi sei indifferente- sentenziò la ragazza tornando a leggere il libro e storcendo il naso.
Malfoy si diresse a tutta velocità verso di lei e le chiuse il libro con uno scatto, facendola sobbalzare: - Ma che modi- lo rimbeccò.
-Non fare finta di nulla Astoria- le disse irritato -sai quanto me che questa cosa- disse gesticolando con le mani – riguarda sia te che me-.
Astoria si alzò in piedi sfidandolo: - E anche se fosse, perché a me dovrebbe importare qualcosa?-
-Merlino Greengrass, sei veramente impossibile- le disse Draco – sei così cocciuta-
-Cos’è la giornata degli insulti gratuiti?- lo provocò la ragazza. Draco non rispose. Si limitò a ricomporsi: tirò indietro le spalle e mise le mani nelle tasche dei pantaloni :- Va bene Astoria- si limitò a concedere : - fai come ti pare- concluse per poi avvicinarsi alla porta.
La ragazza prontamente lo raggiunse e lo afferrò per un braccio :- Ascoltami bene- disse con fermezza – Io e te non dobbiamo niente l’uno all’altra-.
Draco la afferrò prontamente per le spalle e la spinse verso la porta dell’aula :- Tu sei la mia rovina Astoria- le disse guardandola negli occhi.
La ragazza storse il naso e ricambiò lo sguardo : - Merito un premio allora se riesco a far vacillare l’integrità di draco Malfoy-. La ragazza sorrise e Draco ammorbidì lo sguardo: - Ascoltami Draco- disse nuovamente la giovane, questa volta con voce calma – Io non so cosa stia succedendo- ammise – però so cosa non voglio: sono stanca di questo astio- aggiunse e Draco allentò la presa sulle sue spalle: - mi fai imbestialire, sei l’unica persona che riesce a far uscire il peggio di me- gli disse abbozzando un sorriso – ma sono stanca di lottare contro un futuro che non ho potuto e non posso scegliere-.
Malfoy cominciò a far arretrare la ragazza, che si lasciò trasportare senza opporre resistenza, avvicinando i loro corpi. Draco sentiva il profumo di Astoria invadergli le narici e in quel momento desiderò poter fermare il tempo per prolungare qual momento.
-Sei più matura di quello che pensassi- le disse solamente Draco, appoggiandole una mano dietro il collo, mentre la ragazza chiudeva gli occhi per godersi quel tepore, avvicinandosi pericolosamente al viso di Draco:- Mi sottovaluti- rispose solamente la giovane.
Draco sorrise leggermente e avvicinò il suo viso a quello dell’altra: - Non avrai il futuro che ti sei sempre immaginata- sussurrò il ragazzo facendo rabbrividire la mora: - ma potrai scegliere dargli un’opportunità o meno-.
Astoria afferrò le braccia di Draco che si sporse in avanti verso il suo viso; fece un passo indietro trascinando il biondo con sé, ma prima che le loro labbra si toccassero la porta a cui era appena appoggiata Astoria si aprì di colpo e i due caddero sul pavimento del corridoio, sotto lo sguardo di quattro figure che li osservavano.
Draco si riscosse dalla caduta e aiutò Astoria ad alzarsi, poi, non appena si accorse dei due suoi amici Nott e Zabini li fulminò con lo sguardo. Blaise sentiva che sarebbe arrivata presto la sua ora e Nott sogghignò :-Ma che bel quadretto- disse il moro -Disturbiamo?- aggiunse Fred ridacchiando.
Draco a gran velocità afferrò le braccia dei due Serpeverde:- Adesso noi tre facciamo i conti- minacciò invelenito il ragazzo.
Zabini deglutì mentre Draco li trascinava via dal corridoio in tutta fretta, lanciando però un ultimo sguardo preoccupato ad Astoria che lo ricambiò inclinando all’insù un angolo della bocca.
-Ria tutto apposto? - chiese Tracey incerta se avvicinarsi o meno. Astoria la fulminò con lo sguardo e i due amici si pietrificarono:- Voi siete pazzi- disse puntando il dito contro i due, per poi battersi una mano sulla fronte.
-Sei tanto arrabbiata? - chiese quasi in un sussurro Tracey. Astoria scosse la testa e alzò le spalle :- Lascia stare- le disse prendendola sotto braccio e cercando di non entrare nell’argomento:- Però adesso io e te dobbiamo parlare Cey- aggiunse – Devo dirti una cosa importante- concluse.
Le due ragazze salutarono Fred e si diressero tutti e tre rispettivamente nelle proprie Sale Comuni. Era il momento di dire tutta la verità e Astoria lo sapeva: ciò che sperava era che questa non le si ritorcesse contro.
   
 
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