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Autore: Scribbling_aloud    02/02/2023    1 recensioni
Siete anche voi dell'idea che un ragazzo come il nostro Harry Potter dopo: infanzia con gravi carenze di affetto e tutori abusivi, traumi pesanti in adolescenza con minacce di morte, perdite di affetti rilevanti nel corso della vita, non avrebbe mai potuto avere una vita troppo facile con una famiglia alla mulino bianco e soprattutto una mente equilibrata e serena?! Secondo me PTSD come se non ci fosse un domani. Questa è una trilogia molto poco magica che, in un crescendo, esplorerà la sua mente e la sua vita famigliare con i suoi mille problemi e difficoltà data da tormenti mai risolti, una popolarità cresciuta a dismisura che non lo fa vivere bene, fragili equilibri nelle sue relazioni che si frantumano. Partiamo diciannove anni dopo, esattamente dove ci ha lasciati la Rowling. Il Natale di quell'anno.
ATTENZIONE: comincia molto leggero, quasi frivolo, ma ci tengo a precisare che non è un testo per bambini. Da più o meno metà del primo libro e poi nel terzo, ci sono parecchi punti intensi, violenza e tratta temi delicati. Specie il terzo libro, dove ho raffinato un po' la mia scrittura quindi le immagini sono più vive.
E' una traduzione dall'inglese.
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Teddy/Victorie
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Capitolo 42 – Buon compleanno
 
 
La conversazione imbarazzante era avvenuta e la cena che ne seguì fu stranamente differente da tutte quelle avute da un mese a quella parte; James era di buonumore. Stava comunicando. Harry sapeva che il malumore sarebbe tornato prima o poi essendo James solo all’inizio di quell’epoca buia chiamata adolescenza e sapeva che una conversazione di un pomeriggio non poteva risolvere tutti i problemi, ma erano sulla buona strada e sperò di vedere il felice cambiamento durare fino alla fine delle loro vacanze.
Si ripromise di lavorare di più sul suo rapporto con James e un paio di idee gli balzarono in testa.
Quando furono a letto quella sera, aveva la mano pigramente poggiata sul pancione di Ginny. Il bimbo era insolitamente tranquillo, probabilmente addormentato e lui stava approfittando per aggiornarla sulla conversazione avuta con James e Albus.
Quando finì il racconto, lei sorrise serenamente e gli baciò la fronte.
‘Sei un bravo padre, sai…’ disse con dolcezza.
‘Non ne sono poi così sicuro ma ci sto provando’
Harry, godendosi le coccole di Ginny, stava riflettendo che quel giorno così temuto, alla fine, l’aveva aiutato a confrontarsi con dei problemi irrisolti, e, nonostante la sofferenza quando pensava a Lily fosse ancora lì, e sarebbe sempre stata lì, forse aveva trovato un posto dentro di lui dove tenerla, non repressa e imprigionata ma libera di venire in superficie quando necessario.
‘Penso che mi piacerebbe invitare qualcuno domani se non ti scoccia’ le disse mentre lei accarezzava i suoi capelli.
‘Certo che non mi scoccia. Sono contenta che hai cambiato idea’
‘Non voglio niente di che, però; non stare a impazzire, solo qualcosa di semplice’
Lei annuì ‘Chi vuoi invitare?’
‘Sicuramente Hermione’
Le carezze si irrigidirono e poi si fermarono. Era il suo turno ora; tese una mano verso di lei restituendole quello che aveva ricevuto fino a un momento prima.
‘Ginny, so quello che pensi ma ti assicuro che possiamo essere solo amici. Anche da parte sua. Lei è importante per me. Tu hai un sacco di amici, io no. Ed è molto difficile per me farmene di nuovi, se non impossibile. Ho bisogno della sua amicizia’
Lei non rispose ma Harry, percependo ancora dell’avversione, continuò.
‘Tu sei più importante però quindi se mi chiederai di rompere ogni contatto con lei, lo farò, o almeno ci proverò, ma spero che non lo farai.’
‘Non mi sognerei mai di ordinarti niente del genere’
Harry decise di ignorare il fatto che aveva ricevuto un implicito sottointeso ordine in tal senso solo giorni prima. Lei continuò un po’ imbronciata.
‘Penso solamente che non le fai un favore standole così vicino. Ecco tutto’
Harry sospirò ‘Sì, ci ho pensato anche io. Però sarebbe continuato come prima se non avesse rivelato quello che ha rivelato, non pensi? E comunque in un mese se ne andrà in ogni caso’
L’ultima frase fu detta con un po’ di malinconia e Ginny percependolo gli si avvicinò.
‘Chi altro vuoi invitare?’ chiese rannicchiandosi sotto il suo braccio.
Harry scrollò le spalle ‘Non so. Forse Ted e George. Fai tu ma non troppa gente’
‘Ok… E’ festivo comunque. Saranno tutti a casa.’
Rimasero in silenzio per un po’ scambiandosi tenerezze, solo un gufo in giardino rompeva quella quiete emettendo il suo grido.
‘Questo letto è gigante’ Harry osservò dopo un momento, stirando le gambe.
‘E’ un po’ più grande di uno normale in effetti’ Ginny rispose assonnata.
‘Perché l’hai scelto così grande? Che senso ha visto che non lo usano?’
‘Penso che ci dormissero fino a qualche notte fa’
‘Ed è esattamente quello che intendevo. Se deve essere usato solo per dormire è un letto sprecato’
Ginny ridacchiò ‘Magari lo usavano anche per altro’
Harry alzò un sopracciglio scettico ‘Ne dubito fortemente. Se Ron si fosse impegnato un po’ di più in quell’ambito, forse Hermione non avrebbe spostato le sue attenzioni altrove’
Ginny si alzò di scatto su un gomito, scandalizzata, dandogli uno schiaffo giocoso ‘Harry! Era di cattivo gusto e veramente superficiale!’
Harry scoppiò a ridere difendendosi dal suo attacco ‘Stavo solo scherzando!’
‘Non era divertente!’ Lei rispose minando la sua affermazione con una risata soppressa.
‘Penso però che qualcuno dovrebbe usare questo letto per qualcos’altro che non sia dormire. Che ne pensi? Se no che spreco.’ disse tirandosi su seduto e cominciando a baciarle il collo mentre faceva scivolare la mano sotto la sua camicia da notte.
‘Harry, è un po’ tardi. Dovremmo dormire. Che ore sono?’
Harry guardò di sfuggita l’orologio sul comodino ‘Mezzanotte e dieci’ disse ritornando immediatamente alla sua occupazione precedente.
Un sorrise soffuse il viso di Ginny. Gli prese il viso tra le mani e lo baciò teneramente ‘Buon compleanno, amore mio’
Harry sorrise e restituendo quel bacio si sentì, finalmente, dopo tanto tempo, felice.
   
 
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