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Autore: Lyris    06/02/2023    0 recensioni
Quando Scorpius Malfoy arriva a Hogwarts sa che le cose non saranno semplici per lui. Figlio di un ex-Mangiamorte e studente della Casa più malvista del pianeta, vorrebbe solo evitare di finire nei guai e passare gli anni di scuola in serenità, possibilmente prendendo bei voti. Non sa che il suo futuro gli riserva grandissime sorprese, tra cui anche un'amicizia inaspettata - e forse, qualcosa di più.
Oppure
Tutto ciò che avviene dopo il settimo libro di Harry Potter, la storia della nuova generazione e i loro anni a Hogwarts, per chiunque avesse odiato The Cursed Child.
PS: Questa è una Scorbus, molto lenta, ma lo è. Ci saranno comunque altre coppie che si aggiungeranno nel corso della storia. Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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AVVISO: Ho aggiunto alcune scene al capitolo 3, quindi se non hai letto la versione aggiornata ti consiglio di recuperarla!


CAPITOLO 4 Il Ragazzo Serpeverde | Figlio di Mangiamorte

Albus non è bravo a Quidditch. Yann trova un soprannome a Scorpius. 

TW: accenni di bullismo

 

Le prime settimane proseguirono tra lezioni e pasti consumati in solitaria. Per quanto riguardava le prime, Scorpius non aveva trovato difficoltà nel seguirle. Molte erano cose che aveva già affrontato insieme ai tutor privati a casa, ma altre erano nuove ed entusiasmanti. La professoressa Modesty aveva dimostrato di avere polso a dispetto dei suoi modi di fare gentili: aveva avvertito gli studenti della difficoltà della sua materia, Trasfigurazione, e pretendeva da loro impegno e duro lavoro. Non era un caso che fosse la Capocasa dei Tassorosso. Anche Paciock, il professore di Erbologia, nonostante fosse tranquillo era molto serio riguardo le sue lezioni e già due volte aveva svegliato un appisolato Craig con il grido di un’Uncaria Urlatrice. Craig aveva imparato la lezione e non si era più addormentato durante le sue ore. Scorpius, dal canto suo, trovava le sue lezioni quelle più interessanti. 

Per quanto riguardava le ore di pausa in Sala Grande, queste non erano davvero… non erano poi così male. Scorpius era abituato a stare per conto suo, quindi non risentiva particolarmente di quella bolla che si era andata a creare attorno a lui, durante la colazione, il pranzo e occasionalmente la cena. Non era colpa di nessuno. Certo, molti evitavano di rivolgergli la parola e lui si sentiva spesso osservato mentre mangiava, cosa che gli chiudeva lo stomaco, ma non era davvero colpa loro. Si era aspettato qualcosa del genere e suo padre lo aveva avvertito di non darci peso se fosse accaduto. Già dopo qualche giorno, comunque, quella pressione aveva iniziato a diminuire, così Scorpius aveva smesso di preoccuparsi troppo. Avrebbe dovuto solo fare il suo dovere, studiare, senza dare fastidio a nessuno e tutto sarebbe andato per il meglio. 

Anche con i suoi compagni di Casa alla fine andava bene, più o meno. Certo, non aveva fatto granché amicizia, come invece sua madre si augurava nelle lettere che gli inviava. Albus evitava tutti il più possibile per trascorre ogni momento della giornata insieme a Rose e, quando non era con lei, andava a chiudersi nella stanza del dormitorio. William era quello più espansivo dei compagni del suo anno. Ogni tanto lo coinvolgeva in qualche conversazione, ma Scorpius si ritrovava sempre a non sapere cosa dire e quindi si limitava a rispondere a monosillabi. Craig, dal canto suo, quando non era impegnato a schiacciare un pisolino, giocava a scacchi nella sala comune insieme ad Amira. Una volta che la ragazza non era nei paraggi, aveva invitato Scorpius a unirsi a lui. Avevano giocato per circa due ore, fino a quando Craig non aveva fatto scacco matto a Scorpius. Non era stato così male, ma Craig era un tipo taciturno e Scorpius anche, così avevano passato l’intera partita in completo silenzio. Non era stato male, davvero, ma a Scorpius mancava qualcuno con cui… beh, parlare, anche solo per condividere qualche chiacchiera come facevano tutti gli altri studenti. Le ragazze Serpeverde sembravano evitare Scorpius il più possibile e lui, capita l'antifona, si preoccupava di non disturbarle. Più difficile era stare accanto a Miranda durante le lezioni di pozioni. La ragazza doveva aver deciso di non voler avere nessun contatto con lui perché non gli rivolgeva una parola, nemmeno se Scorpius le chiedeva qualcosa. Se proprio era necessario, rispondeva a gesti, altrimenti lo ignorava. Di andare a infastidire Heather, nemmeno a pensarci. A parte il fatto che spariva chissà dove ogni volta che poteva, quei rari momenti in cui la trovava da sola in sala comune aveva sempre lo sguardo di chi avrebbe volentieri ucciso il malcapitato si fosse avvicinato e Scorpius non aveva la minima intenzione di rischiare la sua vita soltanto perché sentiva la mancanza dei genitori. Sarebbe andato tutto bene, doveva soltanto tenere duro e non pensarci troppo. Aveva pur sempre Penny a tenergli compagnia, sarebbe bastato. 

***

Verso metà ottobre, alcune voci avevano iniziato a circolare tra gli studenti. Erano iniziate dopo la prima lezione di volo e si erano diffuse nelle settimane seguenti. Stranamente, l’argomento non era Scorpius figlio-del-Mangiamorte Malfoy, ma Albus forse-poi-così-non-tanto Potter. Durante quella prima lezione, Madama Bumb aveva accolto i primini di Grifondoro e Serpeverde al campo da Quidditch, le scope già messe in fila a terra, e aveva mostrato loro come chiamare a sé. Alcuni erano riusciti al primo o al secondo tentativo, come Scorpius. Rose era stata quella più veloce, tra tutti quanti, e si era guadagnata un sorriso da Madama Bumb. La scopa di Albus, invece, era rimasta a terra.

“Su!”, aveva urlato. La scopa non si era mossa. “Su! Su! SU!”. Niente, non voleva saperne. Madama Bumb gli aveva detto di rimanere a terra con lei, mentre gli altri iniziavano a provare a sollevarsi in aria di un metro e fare dei giri del campo. A fine lezione, Rose l’aveva raggiunto e se n’erano andati insieme. Le lezioni di volo successive non erano andate migliorando per il figlio di Harry Potter. Non riusciva a controllare la scopa né a sollevarsi più in alto di un paio di metri. Si poteva percepire la sua frustrazione crescere ogni giorno di più, fino a quando un giorno non era stato disarcionato dal suo manico di scopa ed era caduto a terra, tra le risatine di alcuni Grifondoro. Rose li aveva fulminati con lo sguardo e loro si erano zittiti. Albus, rosso in viso, era rimasto a osservarli da terra insieme a Madama Bumb e poi, finita lezione, se n'era andato senza aspettare la cugina. Rose l’aveva seguito correndo e, una volta che lei e Madama Bumb furono lontane, i Grifondoro si erano lanciati delle occhiate divertite e avevano cominciato a parlare, formando un gruppetto poco distante dai Serpeverde. 

“Forse non è davvero il figlio di Harry Potter”, stava dicendo Fredericks. Dopo Rose, si era dimostrato il più bravo della classe nel volo. 

“Magari è stato adottato”, aggiunse un ragazzo. Scoppiarono a ridere. Scorpius li guardò male e anche a William sembrò non piacere la piega che la conversazione stava prendendo. Craig nel frattempo si era dileguato per andare a schiacciare un pisolino da qualche parte, mentre le ragazze Serpeverde si erano allontanate per tornare al dormitorio. 

“Harry Potter è entrato nella squadra di Quidditch il suo primo anno! James è entrato l’anno scorso ma è bravissimo anche lui, me l’ha detto mio fratello. Ha fatto un sacco di punti alle partite come Cacciatore”, stava raccontando una ragazza Grifondoro. Chapman annuì.

“Certo che deve essere brutto per lui avere un figlio Serpeverde”, disse. “Insomma, è il Salvatore del Mondo Magico, ma quell’Albus Potter non riesce nemmeno a-”

“Potete smetterla, per favore?”, la interruppe Scorpius. Improvvisamente gli occhi di tutti furono puntati su di lui. Scorpius deglutì. Non aveva riflettuto molto, le parole erano scivolate via prima di rendersene conto, ma le pensava davvero. Voleva che smettessero di parlare in quel modo. 

“Oh, il figlio del Mangiamorte sa parlare allora”, lo rimbeccò Frederick. “Sai, i nostri genitori ci hanno raccontato di voi Malfoy, i pentiti”.

“Avete fatto un sacco di brutte cose durante la guerra ma poi non siete stati puniti, vero?”, aggiunse Chapman.

Scorpius rimase in silenzio. Il dorso della mano destra gli prudeva da morire, ma non voleva mostrare segni di nervosismo davanti a loro. I Malfoy non sono deboli.

“Mamma quasi non voleva farmi venire a Hogwarts perché sapeva che quest’anno ci sarebbe venuto anche lui”, disse una ragazza Grifondoro rivolta ai suoi amici, parlando come se quel lui non fosse presente lì davanti a lei.

“Ci credo. Il papà di Karl lavora al Ministero con suo padre”, rispose Chapman, poi si rivolse direttamente a Scorpius. “Ancora non ci crede che deve stare nello stesso edificio con un assassino”. Scorpius non sapeva chi fosse questo Karl ma decise che non gli piaceva.

“Mio padre non ha mai ucciso nessuno”, ribatté. Era orribile sentir parlare così della sua famiglia. 

“È quello che dicono i figli dei Mangiamorte”, disse Fredericks. “Almeno lo sai che cosa ha fatto la tua famiglia in guerra? Passava il tempo a cercare di uccidere i bambini per Voldermort, lo sanno tutti”

Scorpius sentì il respiro accelerare. Si, sapeva benissimo cosa aveva fatto la sua famiglia durante la guerra. Sapeva tutto. I suoi genitori non gli avevano nascosto nulla. Gliene avevano parlato, un pezzetto per volta, non perché lo considerassero abbastanza grande per capire ma perché non potevano non farlo. Non dopo ciò che era successo a lui e alla loro famiglia. Sua madre aveva la voce ferma, mentre raccontava. Suo padre era rimasto in silenzio, lo sguardo tormentato e le mani che tremavano. Non era stato bello, ma era stato necessario, e questo Scorpius lo capiva. Ma ora, sentire quelle mezze verità sulla bocca dei suoi coetanei lo faceva solo stare male. William sembrava preoccupato, ma era rimasto in silenzio durante quello scambio, un po’ sconvolto da quello che i Grifondoro avevano detto. Scorpius scosse la testa e iniziò ad allontanarsi dal campo da Quidditch. Non valeva la pena restare, non quando sentiva il respiro mancargli e le mani iniziare a tremare.

“Bravo, Malfoy. Rimani zitto, è meglio!”, lo prese in giro Frederick, gridando da lontano. “No, anzi, com’è ti ha chiamato tuo papà Mangiamorte? Sgorbius?”. Scorpius si stava grattando il dorso della mano così forte da graffiarlo. Le risate dei Grifondoro lo seguirono fino all’ingresso del castello. 

***

Alla lezione di pozioni successiva, Scorpius fece il possibile per evitare di attirare l’attenzione dei Grifondoro. Si scoprì un’impresa stranamente facile, visto che tutti erano concentrati sulle spiegazioni del professor Schläger che, quando voleva, sapeva rendere le lezioni interessanti. Quel giorno era più vispo del solito e anche il colorito del volto era meno pallido. Verso metà lezione, Scorpius sentì Miranda agitarsi accanto a lui nel cercare disperatamente la penna di riserva. La sua piuma si era appena spezzata mentre ricopiava le istruzioni che il professore aveva appuntato alla lavagna. 

“Ti serve una penna?”, chiese Scorpius. Miranda, che nel frattempo si era chinata a cercare la penna sotto il banco, alzò la testa di scatto e andò a sbattere contro il bordo del tavolo. Con un sonoro “ahi!” andò a massaggiare il punto che aveva colpito.

“Si, grazie”, disse con un lamento. Poi sgranò gli occhi stupefatta e si portò la mano alla bocca, improvvisamente dimentica della botta che aveva preso appena un secondo prima. “Non ci credo!”. Scorpius la guardò perplesso.

“Cosa?”

“Dessy aveva detto che non potevo parlare con te!”, rispose la ragazza.

“Oh, okay”, commentò Scorpius. L’aveva intuito ma non si aspettava di sentirselo dire in maniera così diretta, come se Miranda avesse appena infranto chissà quale patto di amicizia soltanto per avergli rivolto la parola. Un po’ faceva male. 

“Però invece ci riesco!”, aggiunse Miranda entusiasta indicando la sua bocca. “Senti, bla bla bla. Vedi, riesco a parlare anche con te!”. Rimase a guardare Scorpius piena di aspettativa. Scorpius rimase un istante a fissarla stupito, poi emise un debole “Ah”.

“Beh adesso sarà più facile lavorare”, proseguì Miranda a bassa voce. “Pensavo di dover parlare a gesti fino alla fine dell’anno”, e rise. Scorpius ricambiò con un piccolo sorriso e sentì un certo calore tiepido espandersi nel suo petto. Desdemona non voleva avere nulla a che fare con lui e aveva chiesto alle sue amiche di evitarlo, ma evidentemente a Miranda non interessava. Okay, forse era perché non aveva recepito il messaggio, ma rimaneva una cosa carina. Scorpius prese la penna di riserva e la passò a Miranda, poi tornò a ricopiare le istruzioni per la pozione. Forse ci sarebbe voluto un po’, ma sarebbe andato tutto bene.




NOTE

Okay, iniziamo a fare conoscenza del cast di questa storia. Alcuni personaggi sono presi direttamente da La Maledizione dell'Erede, come Polly Chapman, Yann Fredericks e Craig. Gli altri personaggi, sia tra i professori che tra gli studenti, sono originali. Alcuni riferimenti agli eventi della commedia teatrale potete già vederli, ma vi avverto che la trama sarà completamente diversa. Alcuni eventi sono simili, ma non ci sarà alcuna giratempo o figlia segreta di Voldemort (vi avverto nel caso cercavate una cosa simile lol). 
La fortuna di Scorpius continua a girare e, dopo una mazzata, arriva un minimo di speranza per il nostro povero Serpeverde sfigato. Dovrà passarne ancora un po', ma vi prometto che presto le cose miglioreranno. Albus per ora è fuori radar perché vuole evitare i Serpeverde il più possibile, ma presto riceverà anche lui una bella lezione. 
Se vi è piaciuto il capitolo, fatemi sapere!
  
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