Hanno ucciso il mio sguardo lucente
e infranto speranze e illusioni,
mi hanno chiesto di accettare compromessi
e di scivolare nel vicolo dell'incoscienza
dimenticando ogni cosa che ero.
Le gonfie palpebre di una ragazzina
si sono chiuse per contenere le lacrime
di una donna strappata alla vita
che avrebbe desiderato vivere.
I miei occhi stanchi e desolati
non volevano vedere ciò che è diverso
e si impuntavano nel vivo della luce
contro gli ostacoli della notte,
ostacoli che non erano del colore del sole.
Fragilità che ho dentro
quando mi sento sgretolare,
terremoto di un'anima fragile
che non sa più dove andare
quando non sa più restare in silenzio.
Hanno ucciso il mio sguardo tagliente
ma il mio sguardo li fisserà sempre
mentre cercano ciò che è uguale a loro
dimenticando un passato lontano
perché è sepolto, solo perché è lontano.
Le lacrime sgorgano dalle palpebre gonfie,
scivolano dagli occhi sempre più stanchi
di una ragazzina che forse sarà donna
senza essere la donna che voleva.
Sono fragile come una ragazzina
quando si accorge di essere una donna.
(Dicembre 2007)