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Autore: Scribbling_aloud    16/02/2023    1 recensioni
Siete anche voi dell'idea che un ragazzo come il nostro Harry Potter dopo: infanzia con gravi carenze di affetto e tutori abusivi, traumi pesanti in adolescenza con minacce di morte, perdite di affetti rilevanti nel corso della vita, non avrebbe mai potuto avere una vita troppo facile con una famiglia alla mulino bianco e soprattutto una mente equilibrata e serena?! Secondo me PTSD come se non ci fosse un domani. Questa è una trilogia molto poco magica che, in un crescendo, esplorerà la sua mente e la sua vita famigliare con i suoi mille problemi e difficoltà data da tormenti mai risolti, una popolarità cresciuta a dismisura che non lo fa vivere bene, fragili equilibri nelle sue relazioni che si frantumano. Partiamo diciannove anni dopo, esattamente dove ci ha lasciati la Rowling. Il Natale di quell'anno.
ATTENZIONE: comincia molto leggero, quasi frivolo, ma ci tengo a precisare che non è un testo per bambini. Da più o meno metà del primo libro e poi nel terzo, ci sono parecchi punti intensi, violenza e tratta temi delicati. Specie il terzo libro, dove ho raffinato un po' la mia scrittura quindi le immagini sono più vive.
E' una traduzione dall'inglese.
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Teddy/Victorie
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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The white Place - parte III di III

Prigioniero 01259364-L854 

 
Harry Potter? Lo voglio morto.
No, aspetta, non lo voglio morto, voglio che soffra, che soffra le pene dell’inferno, nel corpo e nella mente. Voglio che implori pietà e poi, quando si renderà conto che non ne ho, lo ucciderò. Questo è quello che voglio.
Sì, questo è quello che voglio. Deve soffrire. Lo voglio morto, ma prima deve soffrire.
E succederà.
Perché?! Come puoi guardarmi e chiedermi perché?? Non vedi dove sono?! Non senti l’odore di muffa, di marciume?! Non vedi questa tetra oscurità?! Non percepisci la decadenza, la noia che ci divora tutti?!
Non sarei neanche qui se non fosse per lui. È tutto per colpa sua... sua!
Ho passato gli ultimi dieci anni tra quattro umide mura con la sola compagnia di un occasionale ratto.
Lo lasciavo arrampicarsi su di me ogni tanto visto che la bestiola non era per niente spaventata, forse pensava che io fossi morto, qualche volta ho il dubbio anch’io. Quindi lo lasciavo libero di scorrazzare per essere sicuro di non esserlo, mi faceva compagnia.
Ieri, però, stavo pensando, e c’è un unico pensiero che è riuscito ad occuparmi negli ultimi dieci anni... Lo voglio vedere soffrire... Lo voglio uccidere... Uccidere... Cosa?! Ah sì, certo, stavo dicendo: giusto quando la mia immaginazione stava prendendo il volo ed ero nel bel mezzo di un Crucio prodotto moooolto bene, la bestiola ha cominciato a masticare il cuscino, a pochi centimetri dalla mia testa. Ha fatto un tale casino che la mia fantasia si è rovinata e sono tornato nella mia cella.
La mia putrida orribile cella.
Maledetta schifosa bestia!
L’ho acchiappata in un lampo. Ha cominciato ad agitarsi immediatamente, la coda che frustava forsennatamente mentre cercava di liberarsi.
L’ho osservato un momento: quelle rugose zampette, quelle zanne affilate...
Ho cominciato a stringerlo, lentamente all’inizio, godendomi gli stridii (affascinante quanto possano diventare acuti), ma poi in un crescendo di forza fino a che da ogni orifizio della bestia ha cominciato a zampillare sangue. Interessante. Mi domando se funziona uguale sugli esseri umani.
Poi l’ho lasciato cadere e l’ho pestato con quanta forza avevo in corpo fino a che solo dei brandelli di pelliccia, zanne sparpagliate, e macchie rossastre rimasero a decorare il pavimento di pietra.
Mi domando se si possa fare lo stesso sugli umani. Mi domando se si possa fare lo stesso su Harry Potter. Quel pensiero ebbe il potere di interrompere la mia fredda furia in un istante, catapultandomi nuovamente in una fantasia. Una bella, con tante urla e sangue. Era così bella che è durata fino all’ora d’aria.
Ci lasciano solo un’ora al giorno per camminare nel cortile, un posto polveroso e vuoto. Quello è l’unico momento in cui possiamo vedere la luce visto che la maggior parte delle celle ha delle finestre minuscole che non ne fanno passare quasi per niente. Possiamo parlare con gli altri prigionieri in quell’ora. Io non lo faccio. Non voglio parlare con nessuno. Voglio essere invisibile. Aspetto.
In ogni caso, la maggior parte delle persone qui sono fuori di testa completamente per via della noia, con gli occhi cisposi fissano vacui il cielo come degli idioti. Mi domando se vedono quello che vedo io, mi domando se sentono quello che sento io... Le suppliche, le urla...
Non sono solo nella mia testa però, qualche volta sono anche intorno a me. Qualche volta qualcuno comincia a strillare dal nulla, specie quando sono riportati indietro nelle proprie celle, e urlano e gridano con tutta la voce che hanno in corpo. Diventa così insopportabile che vengono assaltati selvaggiamente in un tentativo di zittirli.
È sempre bello assistervi. Rinfrescante. Mi da nuovi spunti per le mie fantasie. Dura sempre così poco però. Le guardie sono dappertutto. Dappertutto, sempre... Ma le osservo non visto. So chi sono: i loro nomi, I loro turni, le loro debolezze... Sono invisibile e osservo tutto... Tutto...
Lo ucciderò...
Cosa?! Ha sì, parlavo dei prigionieri.
Ogni giorno si sparge la notizia che qualcuno si è fatto fuori e mi domando se questa è la loro soluzione per non essere gravati dalla nostra presenza.
Siamo solo un peso, una scocciatura, un pericolo.
Immondizia.
Ci portano a volerci uccidere. Ma non ce la faranno con me, oh no. No, no.
Non sono pazzo, non sono uno stupido idiota anche se fingo molto bene. Non sono pazzo.
Ho un cervello e lo userò per evadere.
Non so come, non sono quando, ma succederà.
La mia vita non finirà in Azkaban.
Uscirò. E quando succederà...
Non sono un fannullone. Non sono stupido.
Sto usando il tempo per raccogliere informazioni. Mansueto, silenzioso, invisibile.
Anche quando il Famoso Harry Potter venne qui un giorno, non mi riconobbe.
Mi stavano conducendo fuori dalla cella per la mia ora d’aria, le nostre strade si sono incrociate, l’ho fissato, tutte le mie fantasie che premevano nella mia testa. L’ho immaginato supplicare, l’ho immaginato urlare!
Ma non ci fu nessun segno di ricognizione da parte sua, come se fossi solo uno dei tanti lì...
Il figlio di puttana ha distrutto la mia vita e non mi ha neanche riconosciuto!
Pagherà. Pagherà... La mia vita non finirà in Azkaban.
Uscirò perché sono ambizioso. Il Signore Oscuro me l’ha insegnato. Ero uno dei suoi preferiti. So di esserlo stato. Non mi ha mai parlato, ma l’ho percepito. Puoi percepire questo genere di cose.
So che l’unico motive per cui non l’ha mai reso palese era per non creare gelosie tra gli altri, ma ho sempre saputo di esserlo. Ero il preferito!
Narcissa mi ha iniziato e tutti sapevano che era il suo braccio destro. Ha raccontato al Signore Oscuro la mia storia e sapevo che mi avrebbe volute subito tra i suoi. Eravamo così simili.
Non ho una madre e ho ucciso mio padre. Il pezzo di merda se lo meritava tutto.
Non l’ho ucciso con la magia, non era degno di così tanta finezza. E comunque, non avevo una bacchetta all’epoca. Ero solo un dodicenne. L’ho pugnalato. Alla vecchia maniera.
Prima nello stomaco perché volevo che vivesse abbastanza per capire cosa gli stesse succedendo. Per capire che io, il suo figlio mansueto, quello che aveva sempre sopportato i suoi abusi in silenzio, che non si era mai lamentato quando, ubriaco perso, mi picchiava e abusava in un modo disgustoso, lo stava uccidendo, sbudellando… Ha sofferto anche lui... Ha sofferto...
Quindi, stavo dicendo. L’ho pugnalato prima allo stomaco. Ha provato a difendersi ma la pozione che avevo messo nel suo drink stava cominciando a fare effetto. Il vecchiaccio disgustoso...
Quindi poi, l’ho legato, ne ho tagliato pezzi e parti per sfogare un po’ i miei sentimenti e per godermi le sue urla, così simili a quelle del ratto quando ci penso.
E quando la mia fredda furia ha preso il sopravvento, ho cominciato a pugnalarlo un po’ dappertutto per scoprire cosa c’è dentro a un bastardo di quel tipo. Solo putredine. L’idea iniziale era di fermarmi una volta che il suo divincolarsi si fosse fermato ma mi sono lasciato trasportare e alla fine non c’era abbastanza di lui per essere riconosciuto. Come per il ratto. Ho comunque bruciato il corpo.
Il pezzo di merda se l’è meritato.
Da lì ho vissuto per espedienti. Ho rubato quello di cui avevo bisogno e ho imparato la magia sulla strada.
Avevo sedici anni quando un Mangia Morte mi ha trovato che provavo la Cruciatus su un gatto. Ha capito subito il mio potenziale e mi hanno addestrato per due anni. Finalmente ho avuto una casa dove delle persone vedevano qualcosa in me, mi hanno incoraggiato, dato mansioni importanti da portare a termine, un sacco di soldi e con quelli ci puoi comprare quello che vuoi: vestiti, scope, donne...
Mi hanno lasciato libero di dedicarmi alle mie passioni, ogni tanto mi regalavano anche dei babbani inutili per divertirmi.
Il giorno che sono stato marchiato è stato il migliore della mia vita.
Il Signore Oscuro mi ha guardato in quell’occasione e ho letto nei suoi occhi rispetto per quello che ero diventato, il legame che ci univa. Ero il suo servo migliore, il più devoto, il più fedele.
E poi è arrivato Harry Potter. Un ragazzetto buono a nulla. Com’è potuto sopravvivere a un Avada ha dell’incredibile. E non una volta ma due! E questo marmocchio da niente ha sconfitto il mio maestro. Ha rovinato tutto! Tutti i suoi piani per un mondo migliore! Tutti gli sforzi impiegati!
Sono stato costretto a scappare. Dall’unico posto che ho mai sentito come una casa. Tutte le persone che mi apprezzavano o morte o catturate. Tutto rovinato.
Colpa sua, colpa sua!
Ero di nuovo sulla strada. Ma non più un bambino oramai. Avevo la magia, avevo le conoscenze, avevo il mio cervello.
Quando mi hanno trovato, ne ho portato qualcuno con me. Ho pensato di poterla fare franca. Ma poi Harry Potter è apparso. Il santo, il perfettino, lo speciale, quello che tutti adorano.
Abbiamo duellato per un po’ ed ero convinto che l’avrei sconfitto, la vendetta era così vicina!
Ma poi un altro Auror mi ha preso di sorpresa, alle spalle. Codardo.
Mi aspettavo che mister perfettino Potter se la prendesse. Sicuramente voleva duellare alla pari. Sicuramente aveva atteso a lungo quel momento come me. Ma no. Non lui.
Il verme si è avvicinato tutto affannato e irritato, mi ha piantato un calcio nello stomaco, insultato e mi hanno portato via.
Devo dire però, che nella sconfitta c’è stata una piccola soddisfazione. Ho avuto un ultimo appagante sprazzo di lui che si inginocchiava vicino a uno dei suoi compagni (spero vivamente un amico prossimo) ucciso da me. Quando ha capito che il tipo era pronto per la tomba, la sua espressione ha mitigato la mia delusione nell’essere stato catturato. Quello è stato un buon, buon momento. L’ho riprodotto molto spesso nella mente.
Gli ci è voluto dieci anni per trovarmi. Sono orgoglioso di me stesso. Ma sono sempre stato uno dei migliori Mangia Morte. Ero senza pietà e obbediente. Facevo tutto quello che mi veniva chiesto. Potevo ottenere qualsiasi informazione.
Posso essere molto persuasivo.
Permettimi di rivelarti un piccolo segreto. Giusto perché siamo solo io e te e so che non blatererai.
È così semplice ma anche effettivo.
Tutti hanno un punto debole a parte me e il Signore Oscuro. Riesci a indovinare quale sia?
È così stupidamente ovvio. È l’affetto. Anche Narcissa, che si vantava così tanto della sua magnificenza e tecnica, voleva bene a sua sorella. Questo la rendeva debole. A me non me ne frega niente di nessuno. Neanche al Signore Oscuro. Ecco perché era così potente.
Quindi, quello di cui hai bisogno è solo scoprire qual è la persona a cui il tuo nemico tiene di più per colpire, e nulla ti sarà negato.
Sto facendo delle ricerche. Non sono pazzo, non sto con le mani in mano.
Non è facile chiuso qui dentro. Ma lentamente sto accumulando informazioni.
Le guardie tendono a chiacchierare di fronte a me. Sono così invisibile che non si rendono neanche conto che sto ascoltando. Ci lasciano dei vecchi giornali qualche volta e c’è sempre qualcosa che riguarda lui. Tengo tutto quello che trovo.
Quando sarò fuori, utilizzerò quello che ho appreso e che soddisfazione mi darà ucciderlo! La fama! Sarò il più famoso di tutti! Sarò quello che ha ucciso Harry Potter! Sarò anche meglio del Signore Oscuro! Lui non ce l’ha mai fatta. Io ce la farò. Sarò il mago oscuro di tutti i tempi! Tutti si ricorderanno di me per sempre. Le persone rabbrividiranno sentendo parlare di me, i bambini avranno incubi su incubi su di me. In tutto il mondo il mio nome sarà riconosciuto e temuto. E tutto questo facendo qualcosa che mi darà la più grande delle gioie. Torturare e uccidere Harry Potter.
Cos’hai detto?
Sì, lo so. È un rischio. Potrei morire provandoci. Ma è un giusto prezzo da pagare, non pensi? Anche se potesse essere il mio ultimo gesto. Tramite la morte scriverò il mio nome nella storia. Non ho paura. Non ho mai avuto paura. Di niente. Il Signore Oscuro ce l’aveva. Aveva paura della morte. Ed è stata la sua rovina. Era la sua debolezza. Io non ne ho nessuna. Il mio nome sarà ricordato per sempre!
Negli anni ho trovato tanti indizi utili. Ha due figli. Non sono più bambini. Peccato perché per qualche ragione le minacce sui bambini funzionano sempre meglio ma possono ancora essere utili. Il più grande è la sua copia spiaccicata. Penso che mi piacerebbe averlo a disposizione... Gli assomiglia così tanto.
Vanno ad Hogwarts. Non ho studiato lì ma sono stato al castello per la battaglia finale. Mi sono sbattuto una ragazza, ucciso un ragazzino, ucciso una donna (stramba, con I capelli viola). Più qualche altro probabilmente. Non è che mi ricordi bene ora...
A ogni modo, conosco il castello, so che non sarà difficile attrarli fuori se necessario.
Aveva anche una figlia. Morta.
Il giorno che la notizia si è sparsa in Azkaban è stato l’unico in cui ho scorto dei prigionieri sorridere. Tutti lo odiano qui.
Tutti vorrebbero vendicarsi.
Ho sorriso anch’io. Ho saltato dalla gioia, ma dentro. Quel pensiero mi ha quasi reso sopportabile le lunghe ore nella mia cella. Sapere che lui era da qualche parte distrutto dal dolore mi ha dato nuova forza. Spero che l’amasse moltissimo.
Il responsabile (e oh, quanto l’ho invidiato!) è stato portato qui per un po’.
L’ho visto nell’ora d’aria, c’era quell’ombra che aleggiava su di lui, che ho scorto già in molti di noi. L’hanno liberato giusto in tempo mi sa. Dopo, ho scoperto che era il suo migliore amico. L’ha perdonato a quanto pare e sono ancora amici. Non so te, ma penso che quando le virtù sono portate all’estremo diventano stucchevoli. Comunque sia, per me è solo un bonus. Una persona in più da usare se ne dovessi avere bisogno.
L'ho scoperto grazie a una guardia. Stava camminando velocemente verso l’edificio principale e ha fatto cadere una rivista nel cortile, gli è scivolata da sotto il braccio.
Veloce come un fulmine l’ho presa e l’ho nascosta sotto la tunica. Di ritorno alla mia cella me la sono letta con calma. Quando ho visto la copertina e ho scorso l’intervista all’interno non potevo credere alla mia fortuna! Così tanti punti deboli tutti in un unico articolo! Ci dev’essere un bambino ora, c’è una moglie che è una bomba, migliori amici, tutto! Ho l’imbarazzo della scelta!
Mi supplicherà in ginocchio di ucciderlo.


 

Rubo solo un secondo del vostro tempo per una piccola notifica. Inanzitutto grazie per aver seguito fin qui e per i commenti ricevuti. Apprezzo moltissimo l'interesse mostrato per questa fanfiction che ha veramente poco di magico nonostante l'opera di riferimento. 
Per passare al sodo, non ho finito di tradurla. Come ben sapete orginariamente è in inglese e nonostante pensassi che per questo giorno avrei ampiamente finito la traduzione, non è stato così. Ho sottovalutato l'impresa. Quindi mi prenderò un mesetto circa, in cui non pubblicherò, per finire, ma poi riprenderemo a tutto regime. E questo libro sarà pieno di pathos (come l'intro suggerisce). Metà sarà in terza persona come gli altri due ma poi vireremo sulla prima e ogni personaggio avrà modo di dire la sua e far procedere la storia. Sarà interessante, o almeno ho provato a farlo tale :)
Se mi ricordo scriverò a fine paragarfo di ogni personaggio una canzone che ho pensato ci si adattasse bene. Tante belle cose :D
A presto! Grazie per la pazienza e il supporto!
 
   
 
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