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Autore: yellow_weirdo    18/02/2023    0 recensioni
Nuovi personaggi, nuovi nemici, nuove avventure, ma sempre la stessa gilda: Fairy Tail.
In questa storia porto alla vita un mio personaggio originale all'interno del mondo di Fairy Tail. Nuovi e vecchi personaggi si incontrano e scontrano e intrecciano le loro vite con le mire di un nuovo nemico: Schísidra.
«Eravamo giunti a Fiore. Lo sapevo. Lo sentivo sulla pelle, nell’aria attorno a me, nei suoni che mi circondavano.
Un problema: eravamo giunti. Al plurale. Assieme a me c’erano persone che non avrebbero dovuto e potuto sapere della sua esistenza.
Un altro problema: non eravamo giunti a Fiore per nostra volontà. Qualcuno, forse qualcosa, ci aveva portato qua.»
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Il Raijinshuu, Luxus Dreher, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I.

Eravamo giunti a Fiore. Lo sapevo. Lo sentivo sulla pelle, nell’aria attorno a me, nei suoni che mi circondavano.

Un problema: eravamo giunti. Al plurale. Assieme a me c’erano persone che non avrebbero dovuto e potuto sapere della sua esistenza.

Un altro problema: non eravamo giunti a Fiore per nostra volontà. Qualcuno, forse qualcosa, ci aveva portato qua.

Non mi stupii di trovare la Crime Sorciere sul luogo del nostro arrivo. Nonostante non fosse esplicitamente dichiarato era loro compito indagare su tutto ciò che entrava a contatto con la dimensione di Fiore. Chi meglio di me poteva saperlo? Avevo scoperto di poter viaggiare tra mondi diversi da bambina, grazie al mio mentore, che era rimasto più stupito di me nell’apprendere la mia arte; ogni viaggio interdimensionale aveva una firma, come un’impronta digitale, e la mia era ben nota sia a Gerard che a Meredy; il problema, in questo momento, era che non ero giunta qui da sola. La mia firma era rimasta intatta? Si era mischiata con quella degli altri viaggiatori? Nel caso questa fosse stata modificata c’era il rischio che la Crime Sorciere potesse considerarci come nemici e tenderci una trappola. Conoscevo alcuni dei ragazzi con me, chi meglio chi solo di vista, ma non cambiava il fatto che non sapevo per quale motivo fossero giunti con me a Fiore. Al momento era inutile farsi qualsivoglia domanda, il modo più veloce di ottenere informazioni era arrivare alla mia gilda e chiedere aiuto al Master.

Davanti a noi apparvero, come avevo previsto, Gerard e Meredy, inizialmente sull’attenti, sicuramente pronti a una possibile controffensiva, fino a quando non si resero conto della mia presenza e capirono che non c’era nessun pericolo imminente. Dietro di loro erano presenti alcuni tra gli ex Oracion Seis e Kobra, anzi Erik, chiese a Gerard cosa significasse tutto ciò; la risposta non tardò ad arrivare, non sapeva assolutamente il motivo del nostro arrivo.

Ci diedero i loro mantelli con cui coprirci e ci portarono in una casetta al limitare del bosco in cui eravamo arrivati. Come svegliata da una trance finalmente riconobbi il luogo in cui ci trovavamo, non era una casa qualsiasi, ma la casetta abbandonata che trovai la prima volta che arrivai a Magnolia e dove mi ero stabilita. Il nostro arrivo era stato talmente inaspettato che non avevo nemmeno riconosciuto il mio bosco, luogo di alcuni tra i miei più importanti ricordi. Non essendo pronti per questa evenienza non avevamo abiti più adatti da dare ai ragazzi arrivati e la Crime Sorciere lasciò loro i mantelli, mentre io decisi di indossare i miei vestiti di Fiore. Inalai il loro profumo, diverso da quelli che avevo indosso, e quasi piansi pensando che ero a casa dopo i due lunghi mesi di assenza, ma non era questo nè il luogo, nè il momento. Non c’era tempo da perdere.

Parlai con Gerard e di comune accordo decidemmo che per il momento sarebbe stato meglio non usare la magia e, nonostante i vestiti lo lasciassero in bella vista, di coprire il simbolo della gilda; spiegare loro che si trovavano in un mondo in cui grazie all’ether le persone avevano dei poteri magici non era una conversazione da fare nel bel mezzo del bosco e, in caso di incontri ostili, non far sapere ad altri viaggiatori chi e che cosa ero sarebbe stato sicuramente un vantaggio.

Come sempre, quando arrivavo a Fiore, il tatuaggio della gilda posizionato sulla mia coscia sinistra  era perfettamente visibile per via dei lunghi spacchi della gonna che portavo, ma in questo caso lo coprii con un mantello che mi legai in vita.

Ai miei compagni di viaggio dicemmo solo che io sapevo dove mi trovavo e in che direzione saremmo dovuti andare, la città di Magnolia ci aspettava, infine Gerard avvicinandosi mi disse “Lo abbiamo avvisato, era in missione, ma sicuramente vi raggiungerà prima che arriviate a destinazione”.
Eravamo a poco meno di mezza giornata di cammino di distanza e il Sole si stava già abbassando per far spazio alla sera ed era più sicuro incamminarsi velocemente per evitare di doverci accampare troppo nel fitto del bosco.

I ragazzi si guardarono l’un l’altro, sicuramente confusi da questo mondo, chiedendomi dove eravamo finiti, ma soprattutto il perché di tutto ciò. Avrei voluto voluto dar loro le risposte che cercavano, ma la verità era una sola, non sapevo le motivazioni dietro il nostro arrivo. Le mie speranze erano tutte riposte nella gilda.

Eravamo quasi a metà del nostro cammino quando davanti a noi si manifestò una figura nera, come se la luce venisse risucchiata da questa. L’ombra di questa figura iniziò ad allungarsi sempre più in nostra direzione e il mio istinto mi fece indietreggiare pronta al contrattacco in caso di necessità. Non ebbi nemmeno il tempo di comprendere appieno la situazione che l’ombra afferrò la prima persona alla testa del gruppo alzandola in aria.

Riconoscevo il tipo di magia, era come quella di Rogue di Sabertooth, ma, ovviamente, non si trattava del dragon slayer mio amico; finalmente la figura sembrò non assorbire più la luce e potei vedere chiaramente chi, anzi cosa, fosse. Nonostante fossero passati quattro anni dalla distruzione di Tartaros e tre dalla morte del grande mago oscuro davanti a me sembrava esserci un uomo con caratteriste simili a quelle dei demoni dei libri di Zeref. Zanne lunghe, occhi gialli con le pupille allungate come quelle dei felini e una statura non umana lo contraddistinguevano e si scontravano con gli abiti eleganti che portava e i gioielli che lo decoravano. Nessun simbolo appartenente a una gilda era visibile ad un primo sguardo.

Sogghignò e poi urlando ci disse di sapere che nel gruppo era presente un mago, un mago potente da cui lui voleva qualcosa e che se questo non si sarebbe fatto avanti lui lo avrebbe trovato in un modo alternativo.

Non capivo. Un mago? Tra i miei compagni era presente un mago oltre a me? Possibile, dopotutto ognuno di noi ha un potenziale magico assopito, ma lui lo aveva definito potente e loro non sapevano, fino a un attimo prima, dell’esistenza della magia. I conti non tornavano. I miei compagni di viaggio e Garnet, ancora immobilizzato dall’ombra, urlavano di non essere maghi, di non conoscerne nessuno, le loro urla mi accoltellarono; non c’era più spazio per l’indiscrezione, i pezzi del puzzle si erano incastrati nella mia mente. Lui cercava me, ero io il mago.

Unii il palmo della mano sinistra con il pugno della mano destra, un cerchio magico circondò le mie mani e urlando a pieni polmoni “Ice Make: Blade” feci apparire come una ghigliottina di ghiaccio dal cielo che tranciò l’ombra che teneva Garnet e che si disperse lasciandolo andare. Con uno scatto di gambe e braccia mi tolsi il mantello e balzai davanti al gruppo di ragazzi ancora sotto shock per quello avevano visto. Di nuovo le mie mani si unirono, le mie parole evocarono “Ice Make: Lance”, un nutrito gruppo di lance appuntite si sarebbero dovute abbattere sul mio bersaglio. Questo però si parò utilizzando la sua stessa ombra, ora indurita a formare uno scudo.

Il suo sogghignare era diventato una risata roca mentre io ero pronta a ricevere un suo attacco.

Ridendo mi squadrò e finalmente parlò “E così mi vorresti dire che il mago che starei cercando saresti tu? Una maga della creazione del ghiaccio? Non farmi ridere! Sto cercando un dragon slayer, il più potente dei dragon slayer! Allevato da un dragone, ma grazie a delle gemme ha il potere di tre diversi draghi. Ha sconfitto sia God Serena che Acnologia, il re dei draghi, e io voglio impadronirmi delle sue gemme! Spero che il mago non si stia facendo proteggere da una delle retrovie di Fairy Tail, sarebbe veramente il colmo!”

Il logo di Fairy Tail, prima nascosto, ora si mostrava fieramente al nemico. La mia gilda, la mia famiglia, la stessa Fairy Tail che lui aveva avuto l’ardire di insultare. Il mio corpo non attese nemmeno che lui finisse la frase e le mie mani unitamente al fiato che avevo dentro evocarono una delle magie più potenti dei miei incantesimi di creazione “Ice Make: Seven Dragons”; dal terreno dietro il mio gruppo apparvero sette dragoni cinesi interamente di ghiaccio che si gettarono con le fauci aperte sul nemico. Prima di poter parare il mio colpo ci scagliò contro un globo che, come un buco nero, assorbiva tutta la luce che incontrava per la sua strada, non potevo fare altro che proteggerci utilizzando uno scudo ed evocai “Ice Make: Shield”.

Sentii provenire da dietro di noi un leggero rumore di fronde spostate da qualcuno che correva, erano tre… no quattro persone, e subito avvertii nell’aria un profumo fin troppo noto a me. La sfera nera si schiantò sul mio scudo disperdendosi e distruggendo quest’ultimo, i miei dragoni di ghiaccio sembravano aver arrecato del danno al nemico e d’istinto alzai un pugno verso il cielo, ora coperto da nubi scure, e urlai con più forza che potei “Luxus colpisci!”, un fulmine si abbatté violentemente su di me aiutandomi così a sbloccare i miei due sigilli. Sulla schiena mi apparvero due tatuaggi, rune a chiusura di un potere, mentre la mia pelle diventava sempre più dura, impenetrabile quasi, i miei occhi cambiavano colore diventando simili al ghiaccio, i miei capelli, ora azzurri e lunghissimi, chiusi sul fondo da un fermaglio, a sembrare una lunga coda; avevo riacquistato tutti i miei poteri e la mia forza. Inalai più che potei e con il ventre gonfio scatenai tutta la mia potenza di dragon slayer “Todoroku suirō no kogoeru hōkō”1; scagliai un getto d’acqua con proiettili di ghiaccio al suo interno intriso della scarica elettrica che Luxus aveva gettato su di me con il fulmine di prima sul mio nemico e questo prima di sparire spazzato via dal ruggito, scappò dicendo “E così saresti tu il dragon slayer, la regina dei draghi!”

Svanito il nemico e ritornata al mio aspetto originale, tranne che per i due tatuaggi sulla schiena, oramai risvegliati, mi girai verso i miei compagni di viaggio; erano tutti visibilmente confusi, a terra, talmente spaventati da non riuscire a proferire parola, nemmeno per chiedere a cosa avessero appena assistito. Mi avvicinai a Garnet, che era stata afferrata dall’ombra, e mentre  controllavo che non si fosse ferita apparvero dalle fronde Luxus, Freed, Bickslow ed Evergreen.

Non ci fu spazio per i convenevoli, ci spostammo dal sentiero su cui stavano transitando e decidemmo che, essendo oramai giunta la sera, sarebbe stato meglio accamparsi. Io dovevo recuperare energie, dare diverse spiegazioni e  soprattutto il tempo ai ragazzi di riprendersi dall’accaduto.

Evergreen si sarebbe occupata di allestire il campo, Freed di proteggerlo con delle rune magiche e Bickslow… beh, non si sapeva esattamente cosa stesse facendo, ma non era ciò che più mi preoccupava al momento. Luxus, invece, mi fissò dritta negli occhi, sapevo cosa voleva dire quello sguardo e potei quasi sentire uno dei tatuaggi bruciarmi sulla pelle della schiena; stava reagendo al suo potere magico, dopotutto mi aveva aiutato ad attivare più velocemente la potenza magica di una delle gemme, e io reagivo assieme a lui.

Riunii i ragazzi al centro dell’accampamento improvvisato, anche se non avevo spiegazioni per la giornata di oggi potevo almeno dar loro un’infarinatura su Fiore, Magnolia, Fairy Tail e le imprese che la gilda aveva affrontato in questi anni. Presi una boccata d’aria e iniziai a raccontare una storia, la mia.
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1
Ruggito gelato del dragone d’acqua tonante
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Note dell'autrice:

Buonasera a tutt*, benvenut* in questa nuova storia.
Non so da quanto fosse nelle bozze del mio computer (lo è ancora, essendo in via di scrittura), ma solo da poco ho ripreso il testo in mano mettendo di nuovo assieme i suoi pezzi. Ero molto incerta sulla sua pubblicazione... onestamente? Ancora adesso non ne sono convinta, ma tentare non nuoce dopotutto.

Ora un paio di precisazioni perché mi sembrano doverose:

  • c'è stato un enorme controllo di date e personaggi per la creazione di questa storia quindi procedo con il dire che è ambientata nel X795, per l'appunto tre anni dall'Alvarez Arc (avvenuto nel X792) e quattro anni dal Tartarus Arc (avvenuto nel X791) [e che sto riguardando proprio in questo istante soffrendo in modo allucinante];
  • i personaggi che sono stati bloccati sull'isola di Tenrou sono mancanti dei 7 anni com'è giusto che sia;
  • per quanto riguarda la questione Edolas ho preferito non inserire quell'arco narrativo e Mystgun di conseguenza, essendo la protagonista una viaggiatrice tra i mondi e non volendomi complicare la vita più di quanto non lo sia già ho preferito non lasciarlo nella storia. [Questo tornerà principalmente nel prossimo capitolo] Panterlily è comunque presente, non è con Gajeel durante gli eventi di Phantom Lord, ma arriva successivamente; non essendo fondamentale ai fini della mia trama non mi dilungherò più di così nelle spiegazioni;
  • questa storia è stata iniziata prima dell'uscita di Fairy Tail 100 Years Quest per questo non ha mai tenuto conto del suo contenuto, avendola ripresa ora in mano ho deciso che cercherò di inserire anche le informazioni apprese dal sequel, ma in modo chiaramente diverso.

Spero vivamente che vi piaccia e vogliate leggere i prossimi capitoli.
Ogni recensione è ben voluta e ben accetta :)
Tante care cose,
Jo 💛

   
 
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