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Autore: yellow_weirdo    22/02/2023    0 recensioni
Nuovi personaggi, nuovi nemici, nuove avventure, ma sempre la stessa gilda: Fairy Tail.
In questa storia porto alla vita un mio personaggio originale all'interno del mondo di Fairy Tail. Nuovi e vecchi personaggi si incontrano e scontrano e intrecciano le loro vite con le mire di un nuovo nemico: Schísidra.
«Eravamo giunti a Fiore. Lo sapevo. Lo sentivo sulla pelle, nell’aria attorno a me, nei suoni che mi circondavano.
Un problema: eravamo giunti. Al plurale. Assieme a me c’erano persone che non avrebbero dovuto e potuto sapere della sua esistenza.
Un altro problema: non eravamo giunti a Fiore per nostra volontà. Qualcuno, forse qualcosa, ci aveva portato qua.»
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Il Raijinshuu, Luxus Dreher, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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II.

I miei ricordi più si va indietro nel tempo più si fanno oscuri, le due realtà si sovrappongono e si distorcono, ma ci sono alcuni capisaldi come il fatto che a Magnolia venni allevata da Ydris, il dragone d’acqua, che mi insegnò la magia dei dragon slayer e che nemmeno lui sapesse da dove nascesse la mia abilità di trasportarmi da un mondo all’altro. Non potevo esistere in entrambi, ma la storia era simile su entrambe le sponde delle due realtà: un'orfana cresciuta da una persona estranea, con un gran cuore. Nel mondo senza magia ero stata presa sotto l’ala di una donna che non faceva troppe domande se sparivo per lunghi periodi di tempo, ma mi dava sempre un tetto sulla testa e un piatto caldo quando tornavo, ero una girovaga a cui si era semplicemente affezionata.

Dopo la perdita di Ydris avevo vagato a lungo nel continente fino a giungere a Magnolia ed entrare nella gilda di Fairy Tail, da quel momento i miei ricordi si facevano più chiari. Andavo in missione, mi allenavo con la mia magia, diventavo una maga di classe S, ma non senza difficoltà; avevo solo quindici anni quando ci riuscii, non ero realmente conscia delle mie capacità e sentivo su di me delle aspettative altissime, che io stessa mi ero creata. L’allenamento e il miglioramento erano come un ossessione e tornavo alla gilda solo per accettare nuove missioni. Nel tentativo di diventare ancora più forte lasciai che mi installassero dentro il corpo due gemme con il potere del dragon slayer di ghiaccio e quello del dragon slayer del fulmine. Purtroppo il progetto si dimostrò essere un quasi fallimento, avevo troppo potere e poca capacità di gestirlo, così decisero di sigillare la magia delle due gemme con delle rune magiche tatuate sulla mia schiena. Solo aprendo i sigilli avrei potuto utilizzarle, ma non sembravo esserne in grado, perché avrebbe significato la distruzione della mia persona e, quasi sicuramente, anche di chi mi era accanto.

Il potere dei fulmini era il più difficile da gestire, il più indomabile, e smisi di usarlo. Dopo poco tempo rinunciai anche alla combinazione tra acqua e ghiaccio e, quando tornai, dopo più di un anno, nel X777, a Fairy Tail, avevo smesso di usare totalmente la magia del dragon slayer. Mi convinsero a non lasciare la gilda e, nonostante mi rifiutassi di dare spiegazioni, il Master decise sì di togliermi la classe S, ma mi insegnò la magia della creazione del ghiaccio, che allenavo assieme al giovane Gray. Diventai una nuova maga, meno potente di prima, ma meno spaventata dei miei stessi poteri.
Luxus non tornava quasi mai alla gilda, se non per accettare nuovi lavori e io riuscii a nascondere la mia problematica fino a quando nel X778 ottenne la classe S e attornò a lui si radunarono Freed, Evergreen e Bixslow autoproclamandosi Raijinshū. Non sopportavo nè la sua strafottenza nè tantomeno l’arroganza dei suoi compagni; a causa dell’esame dovettero rimanere più di quanto non facessero solitamente alla gilda fino a che non fu più possibile tenere loro celata la verità. Quando questo successe la vergogna si impadronì di me e, per la prima volta, scappai. O almeno ci provai, cercai di tornare nella mia casetta, ma venni raggiunta dal Raijinshū e Laxus. Evergreen, iniziò a sbeffeggiarmi, seguita a ruota dai due compagni. La rabbia prese il sopravvento sulla vergogna e per provare al commando del dio dei fulmini che cosa voleva dire mettersi sul mio cammino, aprii il sigillo dei fulmini. Se non ci fosse stato Luxus ancora adesso non so cosa sarebbe potuto accadere, riuscì a bloccare il mio colpo e a farmi tornare la ragione imponendomi di chiudere il sigillo. Svennì, ma successivamente venni a conoscenza di come lui stesso avesse imposto al Raijinshū il silenzio e il riserbo più totale in merito all’accaduto e mi portò di nascosto da Porlyusica facendo avvertire il Master; venni così obbligata a raccontare cosa mi ero inflitta, quanto la mia magia era diventata pericolosa. Makarov mi impose di ritornare ad allenare la mia magia d’origine quella del dragon slayer d’acqua, dopotutto me l’aveva insegnata Ydris, era innata in me e non poteva diventare un pericolo; quella del ghiaccio non era necessaria finchè utilizzavo la magia della creazione insegnatami da Gray e infine mi obbligò ad imparare a controllare il potere dei fulmini da Luxus. Solo così un giorno avrei potuto tornare ad essere la maga di classe S che ero stata in precedenza, se non una più forte. Luxus accettò di malavoglia e iniziammo così i nostri allenamenti. Quando tornava alla gilda da una missione ci isolavamo nel bosco, nella casetta al limitare di questo e ci allenavamo fino allo strenuo delle mie forze.

Guardai Laxus negli occhi non potei non notare che anche lui era tornato con la mente a quel periodo, quando le cose iniziarono lentamente a cambiare.

Non si può dire che la sua compagnia fosse delle più piacevoli, ma il tempo passava e il legame con quell’orso diventò sempre più forte. Inizia a ricevere lettere da parte sua per avere aggiornamenti sulle missioni, su possibili date di ritorno in modo di farmi trovare preparata per un nuovo allenamento. Nessuno, nemmeno i Raijinshū erano a conoscenza degli allenamenti, né tantomeno delle lettere che io e il dio dei fulmini ci scambiavamo (anche se non avrebbero trovato nulla di più di una corrispondenza quasi telegrafata).

Ma questa storia, come tutte le altre, aveva i suoi alti e i suoi bassi. Emozioni mischiate come dentro un calderone.

Era il X781, avevamo entrambi 20 anni, e ne erano passati quasi tre da quando avevo iniziato ad allenarmi con Luxus; nonostante avessi finalmente raggiunto il controllo del mio potere dei fulmini scoprii anche quanto era facile perderlo soprattutto quando non era l’unico ad essere utilizzato. Un pomeriggio il Master decise di venire a controllare di persona i miei domini, il dragon slayer dell’acqua era tornato più potente di prima con il giusto allenamento e riuscivo a combinarlo con quello del ghiaccio a necessità, il dragon slayer dei fulmini rientrava in quello che si poteva definire un controllo ottimale. Venne presa la decisione che non sarebbe più stato necessario allenarmi con il nipote che venne liberato dall’incombenza dei nostri allenamenti, mentre io potevo considerarmi selezionata per gli esami di promozione alla classe S da quell’anno fino a che non sarei riuscita a riottenerla.

Da questo momento iniziai a raccontare la storia ai ragazzi senza scendere nei particolari, ma nella mia mente e nel mio cuore ogni ricordo era così vivido come se tutto ciò fosse accaduto ieri.

Avrei dovuto essere felice, entusiasta, avevo finalmente raggiunto l’obiettivo che mi ero posta, che il Master mi aveva dato, ma in realtà mi sentii, ed era effettivamente così, come se mi stesse privando di quei momenti, di quegli attimi con Luxus e non potevo provare felicità per una cosa del genere; anzi, caddi nello sconforto e la mia tristezza mi portò lontana da chiunque e a concentrarmi, di nuovo, unicamente sulle missioni e l’allenamento. Luxus continuava a mandarmi lettere in cui mi raccontava, a modo suo, cosa avrebbe dovuto affrontare nelle sue difficili missioni; credendo fosse oramai solo un’abitudine che non riusciva a togliersi decisi di non rispondere più.

Alcuni mesi dopo venne annunciato l’elenco dei partecipanti all’esame per la promozione alla classe S, come promesso dal Master il mio nome era tra gli otto fortunati. Dopo l’annuncio decisi di dirigermi alla casetta, il mio nome in quell’elenco mi riportava indietro con la mente. Pioveva, a dirotto, ma sentire la pioggia sul mio corpo era solo piacevole, l’acqua era il mio elemento, ma sentire in lontananza i tuoni era come spargere sale su una ferita che sanguinava. Arrivai alla casetta zuppa, ma non mi importava soprattutto quando mi accorsi che, seduto su una grande pietra davanti al laghetto lì presente, anche lui bagnato fradicio per la pioggia, c’era Luxus. Quando sentì il rumore dei miei passi si girò verso e mi guardò dritto negli occhi, quasi con sguardo di sfida, e disse “Ho sentito che tra una settimana partirai per l’esame di classe S”; ancora intontita dalla situazione mi svegliai quando un lampo echeggiò non troppo lontano da noi e risposi con non troppo celato sarcasmo “C’eri anche tu quando il Master mi ha assicurato un posto all’esame da qui fino alla mia promozione o alla mia morte. Dipende quale delle due verrà per prima.”
Si mise a ridere, non una risata di sbeffeggio, ma una genuina, e, scaricata la tensione di dosso, mi misi a ridere anche io. Andai a sedermi sul prato accanto alla sua roccia con lo sguardo rivolto verso il laghetto e gli chiesi cosa ci facesse in quel posto, mi rispose “Sapevo che ti avrei trovata qua dopo l’annuncio, ho solo calcolato molto male i tempi, sono arrivato troppo presto e ora eccomi completamente zuppo solo per aver aspettato l’arrivo di una pivellina.” Avrei voluto chiederli perché non fosse entrato nella casetta e poi mi ricordai che la sua chiave mi era stata restituita dal Master; io la portavo al collo, me la tolsi e gliela porsi. Senza guardarmi la prese dal palmo della mia mano come se fosse la cosa più naturale del mondo, mi propose di rientrare, ma io volevo ancora stare un po’ sotto la pioggia e lui decise di rimanere con me. Non parlammo, non eravamo mai stati di grandi parole, ma potevo sentire il mio battito accelerare sotto la pelle, il respiro farsi irregolare e nonostante la pioggia insistente avevo il corpo caldo, come preso da una strana febbre.

Dopo un po’, non saprei nemmeno dire quanto, mi alzai e mi diressi verso la casetta, lui mi seguì e quando fummo dentro accendemmo un fuoco e prendemmo degli asciugamani e dei vestiti di riserva, dimenticati mesi prima in quelle quattro mura. In quel luogo il silenzio si fece più rumoroso della pioggia che batteva senza fermarsi sul tetto di legno e Luxus, anticipandomi sul tempo iniziò a parlare “Onestamente non ero così sicuro di trovarti qua, lo speravo più che altro, sapevo cosa avrebbe annunciato oggi il vecchio e speravo che Mirajane avesse fatto trapelare la notizia che eravamo di ritorno da una missione. Non sono nemmeno tornato alla gilda, mi sono fermato qua, ma mi sono accorto troppo tardi che non avevo più la chiave di questo posto. Ero preoccupato che le selezioni mandassero in tilt quel cervellino da pivella che ti ritrovi e che mandassi a puttane gli ultimi tre anni di allenamento, sai non vorrei dover ripetere tutto il procedimento da capo. E sembra anche che tu non abbia ricevuto nessuna delle mie lettere a giudicare dal tuo silenzio stampa.” Non avevo mai sentito Luxus parlare così tanto e, andando oltre ai suoi soliti appellativi gentili, mi trovai spiazzata quando presi finalmente abbastanza fiato per rispondere “Penso che Mira abbia menzionato che tu e i Raijinshū eravate sulla via del ritorno, ma era già abbastanza una giornata pesante anche senza dover avere a che fare con voi quattro. Anche tu l’hai detto, meglio non mandare a puttane gli ultimi tre anni di allenamento, soprattutto a una settimana dall’esame. Sì, ho ricevuto le tue lettere, mi perdonerai per non averti risposto, ma pensavo fosse solo una brutta abitudine che non riuscivi a levarti e non volevo darti il peso di doverti sorbire le tristi storie di missioni più noiose delle tue.” Celai che le avevo conservate tutte, legate da un nastro in uno dei cassetti della mia scrivania.

Guardavo nella direzione opposta rispetto a dov’era lui, non mi accorsi subito che si era alzato per sedersi accanto a me e quando mi girai di scatto mi ritrovai stretta in un suo abbraccio, un abbraccio così silenzioso, ma al contempo così rumoroso che non ce la feci più, crollai e iniziai a piangere le lacrime che da mesi mi stavo tenendo dentro.

Finì di piovere e io finii di piangere ancora stretta fra le sue grandi braccia muscolose. Trovai il coraggio di alzare il volto e guardarlo negli occhi per scoprire che stava come sorridendo, un sorriso sollevato. Era il sorriso di chi era stato in pensiero e preoccupato per mesi e ora poteva tirare un sospiro di sollievo nel vedere che stavo più o meno bene. Gli sorrisi di rimando. Era la prima volta che ci mostravamo così vulnerabili, così umani, l’uno all’altra. Ancora non so bene quali input mi spinsero a farlo, ma so che lo afferrai per la camicia e lo baciai. Dopo un primo momento di esitazione Luxus ricambiò il gesto tenendomi sempre più stretta a sè. Non era un bacio qualsiasi, potevi sentire racchiusi dentro gli anni che avevamo passato assieme ad allenarci, a conoscerci, a rispettarci; potevi scorgere i nostri sentimenti provati nello scrivere e nel leggere le nostre lettere nell’attesa di un nuovo incontro; potevamo sentire l’angoscia e la solitudine provata in quei mesi di lontananza. Quando ci staccammo lui appoggio la sua fronte alla mia e chiuse gli occhi, feci altrettanto e nel silenzio di quella casetta si potevano sentire solo i battiti dei nostri cuori.

In un modo nostro, soprattutto segreto, iniziammo una relazione. Lui ripartì per una missione con il Raijinshū il giorno prima della partenza del mio esame facendomi promettere che sarei tornata ad essere una maga S. Mantenni la promessa.

Purtroppo con il tempo fummo costretti ad allontanarci, le missioni affidateci erano sempre difficili e lunghissime e nonostante le missive che ci scambiavamo il tempo che potevamo passare assieme in quella casetta al limitare del bosco diminuì drasticamente.

Nel X784 qualcosa si ruppe. Luxus incominciò a rispondere sempre meno alle mie lettere, fino a smettere. Quando Phantom Lord attaccò la gilda io ero troppo lontana, in missione, per poter anche solo tentare il ritorno e mi venne riferito che Luxus si era completamente rifiutato di combattere al fianco dei nostri compagni, nonostante la gilda avversaria avesse arrecato gravissimi danni al Master, alla gilda e stessero attentando alla vita di uno dei nostri membri.

Finii la missione più velocemente che potei e tornai a Magnolia in tempo per venire a conoscenza della torre del Paradiso e dell’Etherion che il Consiglio della Magia stava per scagliare contro i miei compagni e i loro avversari, il Master mi impedì di fare qualsiasi gesto avventato. Impotente cercai di mettermi in comunicazione con Luxus attraverso una Lacrima, ma non ricevetti mai una vera risposta se non un paio di parole stizzite da parte di Evergreen. Natsu e la sua squadra tornarono vincitori, se così si può dire, dalla torre del Paradiso. Era arrivato il momento di prepararsi per il festival annuale di Magnolia che sarebbe culminato con la nostra famosa parata, Phantasia.

Speravo che Luxus sarebbe tornato in tempo per poter capire cosa stava passando, ma l’unica cosa che ricevetti fu una sua lettera il giorno prima dell’inizio del festival, recitava “Dimenticami.”

Il giorno dopo iniziò la Battaglia di Fairy Tail. Combattemmo tra di noi, ma soprattutto noi dragon slayer combattemmo contro Luxus stesso che voleva radere al suolo la nostra gilda per andare incontro a suoi nuovi valori di forza che, per qualche ragione, avevano preso il controllo della sua mente. Grazie all’unione dei poteri di Natsu, Gajeel e i miei e alla forza di tutta la gilda riuscimmo a mettere la parola fine alle pretese di Luxus su quella che è la nostra famiglia. Fino a quel momento fu uno dei combattimenti più orribili a cui partecipai; obbligata, da lui stesso, a combattere contro l’uomo che amavo, contro uno dei miei compagni. La mia furia divenne ingestibile e scatenai quanto più potere potei.

I problemi di salute del Master decisero di rifarsi vivi durante la Battaglia e la settimana del festival lo passammo tutti al suo capezzale in attesa di qualcosa, qualsiasi cosa. Si risvegliò la mattina dell’ultimo giorno. Bandì dalla gilda il nipote a patto di tenere i Raijinshū che vennero messi sotto la mia guida con poca gioia di tutti e quattro e infine ci disse che era ora di prepararci tutti per Phantasia.

Cercai di correre dietro a Luxus per chiedergli cosa gli fosse preso, ma Bickslow mi fermò e per qualche irrazionale motivo lo ascoltai, per la prima volta lasciai che il commando del dio dei fulmini vedesse le mie emozioni crollando a terra, ancora ferita, piangendo. Non ci furono prese in giro, non ci fu nient’altro che un silenzio interrotto solo dalle mie stanche lacrime che con gran fatica ricacciai dentro.

Tutta la gilda, tranne Gajeel e i Raijinshū, partecipò a Phantasia e quando il Master apparve sul suo carro il nome di Fairy Tail si compose con fuochi d’artificio alto nel cielo stellato, cielo a cui le mani di tutti noi puntavano come un simbolo, un saluto. Era il nostro arrivederci a Luxus, era un abbraccio per quello che era stato un nostro compagno e che, in cuor mio, sapevo che sarebbe tornato.


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Note dell'autrice:
In questo capitolo ho voluto dar spazio alla creazione del passato della protagonista utilizzando il canon della storia originale.
Come precisato nello scorso capitolo questa storia manca di alcuni archi (Edolas) e personaggi (Mystogan) il che mi ha reso possibile alcuni cambi cronologici.
Tra questi c'è l'esame di classe S in quanto per Mashima nel X780 la ottiene Erza, nel X781 Mirajane e nel X782 Mystogan.
La mancanza di Mystogan mi ha permesso di far slittare nel X782 Mirajane e posizionare nel X781 la protagonista.

Al prossimo capitolo!
- Jo 
💛

   
 
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