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Autore: Valentyna90    26/02/2023    1 recensioni
È un giorno come tanti, nella lontana estate del 1971, quando l'undicenne Lily Evans vede comparire nel salotto di casa sua l'uomo più bizzarro che abbia mai incontrato. Si tratta di Albus Silente, l'anziano preside di una scuola molto antica, quanto speciale.
Ed è proprio dalle mani di Albus Silente che la bambina riceve una strana lettera, con notizie a dir poco sorprendenti: Lily scopre così di essere una strega e che, nascosta nei meandri più misteriosi della Gran Bretagna, la famosa Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts attende il suo arrivo.
Da questo giorno in poi niente sarà più come prima nella vita della piccola Lily Evans. Il mondo magico è pronto ad accoglierla e nuove straordinarie avventure l'aspettano.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Petunia Dursley, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Lily/Severus, Sirius Black/Marlene McKinnon, Sirius/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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20 - ... E Inviti

Una volta oltrepassato il portone di quercia, Sirius ed io ci affrettiamo a raggiungere il campo di Quidditch e lo stadio che lo circonda. Si tratta di una struttura imponente, composta da alti spalti in metallo, corredati di bandiere che raffigurano gli stemmi e i colori di tutte e quattro le Case di Hogwarts.

Folate di vento sferzano la stoffa degli stendardi che si ergono lungo il perimetro circolare delle tribune, a distanza regolare gli uni dagli altri. Ai due lati opposti del campo, gli alti pali dei tre Anelli ondeggiano nell'aria, emettendo cigolii metallici.

Per istinto, mi stringo nell'ampio mantello nero che mi avvolge il corpo, rabbrividendo all'aria gelida che impera sull'intero parco di Hogwarts.

Quando arriviamo ai piedi dell'imponente stadio, Sirius ed io veniamo accolti da un brusio vivace di voci. Un piccolo capannello di studenti, tutti di Grifondoro, bivacca fuori dalla struttura.

Individuo in mezzo alla scarna folla le sagome di Hestia e di Mary. Entrambe si sbracciano, fanno cenni rivolti a me, in modo da attirare la mia attenzione. Le loro espressioni si tingono di un'evidente curiosità non appena si accorgono che accanto a me c'è Sirius; tutte e due mi scoccano all'istante occhiate interrogative.

Per fortuna, Sirius pare non accorgersene, tanto è impegnato a cercare con lo sguardo la presenza dei suoi amici.

«Oh, quei due dormiglioni si sono svegliati finalmente!» esclama allegramente, fissando una coppia di ragazzi un po' più in disparte. «Grazie per la chiacchierata, Evans. Ci vediamo in giro» si congeda, allontanandosi verso Lupin e a Pettigrew, entrambi in attesa che il loro insopportabile capobanda esca dagli spogliatoi.

Avverto un inspiegabile senso di abbandono nell'osservare Sirius andare via, una sensazione che mi fa sentire terribilmente infantile. Decido di ignorarla e, rapidamente, corro a unirmi alle mie amiche.

«Che ci facevi insieme a Sirius Black?» indaga Hestia, gettandomi un'occhiata maliziosa.

«Nulla. Ci siamo incontrati a metà strada» replico elusiva, cercando di mostrarmi il più indifferente possibile. «Marlene?» mi affretto poi a chiedere, nel tentativo di sviare il discorso su un altro argomento.

«È ancora negli spogliatoi. Dovrebbe uscire tra poco».

E, immediatamente, come in risposta alla mia domanda, vedo la figura snella della mia compagna emergere dalla folla, insieme agli altri componenti della squadra di Grifondoro, i quali si sparpagliano, andando a raggiungere ognuno i propri amici.

«Ciao ragazze!» cinguetta Marlene, raggiungendoci.

«Com'è andato l'allenamento?» domando curiosa.

«Molto bene. La squadra sta facendo enormi progressi. Oggi abbiamo messo a punto alcune strategie interessanti... Alla prossima partita sono certa che vinceremo. Stracceremo i Corvonero senza alcuna difficoltà!»

Io, Hestia e Mary sorridiamo di fronte all'incrollabile sicurezza della nostra amica bionda. Nel mentre che continuiamo a discutere allegramente sulle ampie possibilità di vittoria dei Grifondoro, insieme decidiamo di fare ritorno al castello. Benché il sole brilli alto nel cielo e si prospetti una splendida giornata, è davvero troppo freddo per bighellonare all'aperto, magari sulle rive del Lago Nero ad ammirare il riverbero della luce del giorno che si riflette vibrante sulla piatta superficie dell'acqua. Tuttavia, Il vento gelido dell'inverno tira ancora forte, non ci dà pace, spazzando via all'istante ogni eventuale intenzione di restare nel parco.

Ci incamminiamo solerti verso l'ingresso della scuola, sfilando davanti al gruppetto dei quattro Malandrini, immersi in una fitta conversazione sul Quidditch. Getto una veloce occhiata nella loro direzione, nella speranza di incrociare lo sguardo di Sirius. Ma, sfortunatamente, non è lui a rivolgere la propria attenzione su di me.

«Evans!» mi chiama a gran voce James Potter, più impettito del solito. E, senza dare alcuna spiegazione ai suoi amici, abbandona di punto in bianco la conversazione, avvicinandosi.

«Hai un secondo? Vorrei chiederti una cosa» aggiunge, squdrandomi con il suo solito sorrisetto obliquo stampato sulla faccia. Odioso.

Con la coda dell'occhio, non posso fare a meno di notare le espressioni vagamente perplesse di Black, Lupin e Pettigrew, come se nemmeno loro avessero la benché minima idea di cosa il loro compare abbia in mente. Anche le mie amiche, radunate attorno a me, lo fissano allo stesso modo, incuriosite.

«Sentiamo» concedo secca, mettendomi comunque sulla difensiva. Non c'è mai da fidarsi quando si tratta di James Potter.

Il sorriso storto del ragazzo si accentua, mentre una mano sale veloce ad arruffargli i capelli, già spettinati di natura.

«Come certo saprai, il prossimo sabato è prevista la solita gita a Hogsmeade...» esordisce con aria spavalda, «Che ne dici di venirci con me

Trasecolo. D'un tratto, il mio corpo si irrigidisce, come se mi fosse appena colata addosso una secchiata d'acqua gelata. Sbatto le palpebre esterrefatta.

«C-cosa?» replico confusa, scrutando Potter come se mi avesse parlato in una lingua sconosciuta, incomprensibile.

«Ti ho chiesto di andare a Hogsmeade insieme. Io e te. Da soli.» ripete lui, arcuando un sopracciglio in modo allusivo. Dall'espressione tronfia che gli campeggia in volto, sembra essere convinto di avermi offerto qualcosa di molto allettante, impossibile da rifiutare.

Trasalisco una seconda volta. Impiego qualche secondo prima di incamerare a dovere le parole del ragazzo e di registrarne il terribile, spaventoso significato. Ovvero che James Potter, l'essere più arrogante e insopportabile che io abbia mai incontrato nella mia vita, mi ha appena chiesto di uscire insieme a lui. Un vero e proprio appuntamento, in piena regola.

Accanto a me, sento le mie amiche soffocare dei risolini. Serro le labbra, incapace di nascondere il mio imbarazzo. Per istinto, getto una rapidissima occhiata su Sirius, di sottecchi. Non so che cosa sperassi di vedere. Magari, una vaga reazione di disappunto, di fastidio. Al contrario, il volto di Sirius appare impassibile, come sempre; nessuna emozione, nessun pensiero traspare dalla sua espressione immobile. Indifferente.

Un'ondata di frustrazione, mista a rabbia, mi investe. Punto i miei occhi su Potter, sulla sua faccia tracotante, fissandolo con aria disgustata.

«Allora, Evans? Che ne dici?» mi incalza, scompigliandosi ancora una volta i capelli e rivolgendomi un occhiolino.

«No!» esclamo, infine, asciutta.

Il sorrisetto di Potter si spegne all'istante, cedendo il posto a una smorfia indispettita.

«Come, prego?» replica acido, con aria offesa e leggermente stupita, come se si fosse aspettato una risposta completamente diversa.

«Ho detto no. Non ho nessuna intenzione di uscire con te, Potter. Né a Hogsmeade né in qualsiasi altro posto. Non accetterei il tuo invito nemmeno se dovessi scegliere fra te e un Troll di montagna!» lo rimbecco gelida, fissandolo con gli occhi ridotti a due fessure.

Dopodiché, senza nemmeno concedergli il lusso di replicare o di protestare, giro i tacchi e gli volto le spalle, incamminandomi veloce verso il profilo dentellato del castello. Marlene, Hestia e Mary smettono repentinamente di ridacchiare sotto i baffi e, ammutolite, mi seguono a ruota.

A labbra serrate e incapace di proferire parola, procedo dritta di gran carriera, determinata a porre quanta più distanza possibile fra me e quello strafottente di James Potter. Non desidero altro che allontanarmi da lui, dalla sua faccia arrogante, dal suo sorrisetto beffardo. E, soprattutto, dal suo stupido invito, che mai e poi mai mi sognerei di accettare.

Tuttavia, ciò che davvero mi ha ferita non è stato tanto l'assurdo appuntamento proposto da James Potter, quanto più l'indifferenza con cui Sirius ha assistito alla scena.

Nota dell'autrice:

Questo capitolo è piuttosto corto, lo so, ma spero non risulti vuoto di contenuti e che, comunque, lo abbiate apprezzato.

Approfitto di questa interazione a pie' di pagina per sfogarmi un pochino. Come ho ripetuto spesso, ho incominciato a scrivere questa storia senza stesura, basandomi soltanto sull'ispirazione del momento.

Un'ispirazione che, ahimè, ogni tanto c'è e ogni tanto sparisce.

Ma, visto che sono una persona di natura estremamente puntigliosa, mi sto impegnando lo stesso a portare a termine tutti i capitoli.

Questo comporta che spesso non mi senta pienamente soddisfatta di ciò che pubblico. Né di come, talvolta, descrivo Lily, cosa che mi dispiace visto che è un personaggio cui tengo molto, e vorrei renderle giustizia nel mio piccolo.

Per questo motivo vi chiedo di darmi opinioni e feedbacks, in modo da capire se la trama in qualche modo regge e che effetto suscita.

Perciò fatemi sapere cosa ne pensate. Della storia, dei personaggi ecc. Se vi piace o se, secondo voi, c'è qualcosa da migliorare :)

Scusatemi per lo sfogo 😅

A presto
Valentina ❤

 

   
 
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