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Autore: Humano    04/03/2023    2 recensioni
Sakura ritorna dopo quattro anni a Konoha, un anno dopo Naruto e Sasuke. Ritornando, trascinerà gli aspetti di una vita solitaria, in una quotidianità che non le apparteneva da tempo, persa ormai, nel rancore di eventi passati:
-Si sentiva persa ogni qual volta il cielo si oscurava, ricordandole piccoli frammenti di vita che aveva dimenticato, immaginandoli della stessa sostanza del sakè. Agenti inebrianti che offuscavano la mente, annebbiando quegli impulsi rancorosi fatti di rabbia che le avevano infettato i pensieri.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Team 7 | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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CONTRASTI




 



-Dopo tutto questo tempo, Sakura…
 
C’erano momenti in cui non riusciva a distinguere memorie di un tempo passato col presente, sovrapponendole senza distinzione alcuna. Era succube di una mente infetta, contaminata dalle violenze di cui la coscienza ne conservava le ombre e il corpo le tracce. Erano fasulle presenze iniettate nella retina oculare, indelebili. Sakura li definiva così, fantasmi, la proiezione di figure sfocate che ogni notte le occupavano il sonno, intrappolandola in una stanza che non aveva mai dimenticato. Le circostanze non mutarono quando smise di dormire, come nel sonno le apparivano nella veglia, più pericolose e più instabili. Quando Naruto le prese con forza i polsi, le bastò per riscoprirli in altre sfaccettature.
 
-Naruto…
 
Reagì con medesima velocità, cercando di tirare a sé ciò che Naruto premeva con involontaria forza. La tratteneva per i polsi, senza permettersi di far ricadere lo sguardo altrove, voleva parlarle ma il corpo lo aveva preceduto. Era dominato da una cieca angoscia, repressa per essere a sua insaputa coltivata negli anni, generata dall’incapacità di sapere cosa le fosse accaduto da spingerla a scappare da loro, ma più penosi erano stati i pensieri delle prime settimane, quando la confusione si era trasformata in timore, paura che qualcuno l’avesse portata via con violenza. Era arrabbiato e in cuor suo, sapeva che Sasuke non fu immune alla scelta di Sakura, ma era felice, quella felicità che l’aveva travolto quando le era apparsa dinanzi.
 
-Sei sparita Sakura – disse con foga -Ti hanno cercata. Sei stata sconsiderata, pensare di lasciare il villaggio senza dirci nulla.
 
Sasuke si avviò per strattonarlo per le spalle, constatando che Naruto avesse perso lucidità in balia della sua impulsività.  Kakashi però, ne frenò l’iniziativa nonostante la contrarietà dell’Uchiha, che ne chiese le motivazioni con sguardo perplesso.
Le mani di Naruto le sembravano una morsa di ferro rovente, si sentì bruciare la pelle, travolgendola di un dolore acuto e soffocato. Lei guardava però, ma non riusciva a vedere le fiamme che dovevano avvolgere quella presa stringente, ardendo la sua pelle, e né il fumo causato da essa. Come potevano quelle presenze essere lì, annebbiandole gli occhi e imprimendosi nella retina, ancora?
 
-Brucia, Naruto basta.
 
- ci siamo sforzati a credere che tu stessi bene, lo capisci?
 
-Stringetele i polsi, la corda dev’essere sfilacciata. Legatela con la giusta pressione, il dolore dev’essere lento e quando brucerà la pelle e ne scoprirà i tessuti muscolari, toglietela.
 
Annebbiata, Sakura concentrò chakra nell’organo polmonare e lo sputò sottoforma di fiamme. La lunga gittata le fece accarezzare le chiome degli alberi e balzare via le figure che ne occupavano lo spazio. Naruto era riuscito a percepirne gli intenti qualche secondo prima, riparandosi a distanza sicura.
Kakashi, dietro di lui, aveva alzato muri di roccia, riparando le presenze incredule di Sasuke e Shikamaru.
 
Naruto attese erroneamente il dissiparsi del fuoco per confermare la presenza di Sakura. L’assenza di lei lo allarmò, voltandosi ritmicamente intorno. -Sopra di te- lo avvisò Kurama. Sakura si era slanciata in alto dopo il dissolversi delle fiamme, ritrovandosi perfettamente al di sopra di lui. Rapida fece per gettarsi, confluendo il chakra nel suo pugno destro, impregnandolo di smisurata forza.

-Fermi, toglietemele. Basta…
 
-Maledetto Uzumaki, sposati- Lo destò Kurama
-Sakura…
 
Sprazzi bluastri entrarono nel campo visivo di lei, ridestandola quando la figura di Sasuke le si avvicinò terribilmente sfiorandola e interrompendo l’influsso di chakra del colpo. L’aveva schivato sbilanciandosi con la gamba destra mentre la mano di lui, impregnata di luce, affondava nel tessuto d’aria. Sasuke aveva caricato il chidori in minime quantità, solo le dita ne erano immerse, voleva stordirla, quel che bastava per bloccarne la confluenza di chakra.
Quando lei riallacciò il contatto col suolo, non smise di toccarsi ossessivamente i polsi. Quella graduale ripresa di lucidità corrispondeva al lento allievarsi di quel soffocante dolore. Erano di nuovo fantasmi, il lascito di presenze ormai morte che non smettevano di occultarle i sensi. Provava vergogna, quel disgusto verso sé stessa che le rivoltava le viscere e le arrossava gli occhi, desiderosi di piangere e di ammettere le proprie colpe. Come poteva pensare di ritornare quando memorie morte si sovrapponevano alla realtà? Guardò Naruto mentre si volgeva verso di lei, in uno sguardo segnato da un’intima malinconia. Era deluso o si sentiva tradito? Vigliacca riusciva solo a indietreggiare.
Le mani di Sasuke le posarono sulle spalle, trattenendola dall’eseguire quei movimenti rotti e inceppati.
 
-Sakura – la richiamò – stai bene? -La sentì tremare mentre fissava apparentemente il vuoto.
-com’è possibile? – si domandò lei, flebile
 
- Maestro Kakashi-lo richiamò Sasuke. Lui, comprendendone gli intenti, non esitò ad accennargli il suo permesso. Sasuke portò verso di sé Sakura, costringendola a guardarlo. - Andiamo - le disse, prendendola per mano per assicurarsi che lo seguisse.
 
-Sasuke, guarda le braccia di Sakura. – gli disse Kakashi qualche secondo prima che lei potesse reagire a Naruto. -Sono fasciate – continuò lui.
-Credi siano ferite da lotta?
-No, la sua reazione è stata troppo controversa - sussurrò turbato- dev’essere portata da Tsunade.
   
 
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