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Autore: Clodie Swan    21/03/2023    3 recensioni
Questa partecipa al contest “D&D Mania” indetto da Ghostro sul forum di Efp"
Una misteriosa Glaciazione comincia ad avanzare nelle terre del Continente Verde. Il giovane mago Damien, sospetta che ci sia qualche magia oscura dietro ed inizia ad indagare. La sua ricerca lo porterà nella Foresta delle Lame, dove la sua strada incrocerà quella di altri incredibili personaggi, che lo aiuteranno a portare a termine la sua missione. Maghi, guerrieri, principesse, sono i protagonisti di un'avventura fantasy divertente e appassionante.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                      Capitolo Terzo
                                  La Foresta delle Lame


 
Damien si accomiatò dal re, declinando gentilmente la sua offerta di ospitalità per la notte e partì finché era ancora giorno senza rivelare la sua meta, per non destare sospetti. Di sicuro, vedere un giovane disarmato e solo che si addentrava in una foresta, avrebbe sollevato qualche dubbio. Dopo una breve sosta ad una locanda, Damien aveva camminato spedito ed aveva attraversato un bel tratto della Foresta della Lame, allontanandosi sempre di più dal centro abitato. A mano a mano che procedeva, la boscaglia si faceva sempre più fitta e la luce sempre più scarsa. Sebbene fosse metà pomeriggio, i rami filtravano quei pochi raggi di sole, e sarebbe stato buio molto presto. Il terreno si faceva sempre più accidentato ed anche se le chiome degli alberi avevano trattenuto parte della neve, c’era del ghiaccio sulla strada e diventava sempre più pericoloso proseguire.
Ma Damien era cresciuto in campagna, aveva viaggiato ovunque negli ultimi anni e sapeva come muoversi in mezzo alla natura. Non aveva alcuna paura: al contrario quel momento di fusione con il paesaggio, in solitudine era un’esperienza piacevole.
Ad un certo punto però, sentì il bisogno di fermarsi a riposare e rileggere i suoi appunti.  Si sedette su un tronco caduto, abbastanza asciutto e dopo aver bevuto dalla sua borraccia, riaprì il suo taccuino. Vi erano alcune novità che aveva appreso.

La famiglia reale di Iberia – Il ciambellano era amico dei sovrani
Iberia: un regno magico – il ciambellano aveva bandito la principessa di Magena perché maga.
Il colpo di stato di Iberia – la visita recente del ciambellano. Coincidenze?
La principessa Emeryl. Le Din Nadair. Eretiche? Perché?

Damien non sapeva molto sulle Din Nadair, non erano molto numerose e non avevano mai varcato i confini di Magena. All’Accademia aveva letto su di loro poche righe che le definivano maghe, incantatrici e studiose. Nulla che potesse definirle minacciose, però.
Andare in cerca della principessa Emeryl e del suo ordine gli sembrava ancora un’idea folle, ma aveva bisogno di aiuto. Non si era fidato del ciambellano, era convinto che nascondesse qualcosa, e probabilmente lei avrebbe condiviso quei dubbi. Non era sicuro che lo avrebbe aiutato, solo perché era un mago anche lui, ma fermare la glaciazione era una causa che avrebbe dovuto interessare tutti. Doveva tentare.
Mentre chiudeva il taccuino, Damien avvertì un fruscio leggero dietro le sue spalle ed ebbe l’immediata certezza che qualcuno lo stesso spiando.
Damien sospirò tranquillamente e sistemò il taccuino nella borsa. «Chiunque tu sia, sono in pace. Non ho ricchezze e non sono armato. Ad eccezione di questo pugnale.» Tirò fuori il pugnale stile Claymore che portava legato alla cintura e lo sollevò in alto mostrandolo allo sconosciuto per poi posarlo a terra. «Non sono pericoloso come vedi, quindi ti chiedo di non farmi del male. Di qualunque cosa si tratti, possiamo parlarne.»
Da un albero uscì la figura sottile di un uomo, in abiti orientali, su cui indossava indumenti pesanti ed un turbante di seta blu che gli copriva il volto ad eccezione degli occhi. «Accidenti, ragazzino ma quanto chiacchieri.» esclamò divertito lo straniero con voce giovanile e squillante. Rimise nel fodero di pelle la spada, - una scimitarra come poté notare Damien - e si avvicinò scrutandolo incuriosito.
«Cosa ci fa un ragazzo giovane e disarmato nel bel mezzo di una foresta?» chiese gettando uno sguardo perplesso sul pugnale che Damien aveva gettato a terra. «Perdonami ma dubito che quel coltellino si possa considerare un’arma. Io con una lama del genere mi ci limo le unghie.»
«Forse avete ragione.» rise Damien «Ma non dovete preoccuparvi per me, signore. Sono abituato a viaggiare da solo e so cavarmela.»
Il giovane si chinò verso di lui per nulla convinto. «Chi siete?»
«Domanda interessante da un uomo dal volto coperto.» rispose Damien sulla difensiva. «Vi basti sapere che sono solo un umile viandante che deve fare un lungo viaggio.»
«In questo angolo sperduto del mondo? Dove siete diretto?» insisté ancora lo sconosciuto.  Damien non aveva idea di chi fosse quell’uomo: per quanto ne sapeva poteva essere un nemico ma prima che potesse trovare una risposta si accorse della presenza di un lupo dal pelo grigio e nero. Era piuttosto magro rispetto ai lupi di Magena ed aveva un collare di cuoio. Il lupo comparve dietro l’albero dove prima si era appostato il giovane e si avvicinò verso il tronco dove era seduto Damien fiutando l’aria. Gli occhi gialli dall’animale incontrarono quelli azzurri del ragazzo. Damien ricambiò lo sguardo senza paura e gli porse il dorso della mano. «Non ti farò del male, amico» gli bisbigliò con dolcezza. Il lupo l’annusò e poi gliela leccò. Incoraggiato Damien gli accarezzò la testa sorridendo.
Il guerriero osservò la scena con stupore e si scoprì il volto sorridendo. Come Damien aveva immaginato, si trattava di un giovane sui vent’anni, dai lineamenti delicati, dalla pelle olivastra su cui spiccavano due notevoli occhi verdi, screziati d’oro. Aveva le pupille sottili come quelle di un felino. Un particolare davvero interessante che non aveva mai notato.
«Incredibile!» esclamò piacevolmente sorpreso. «Mas ti ha accettato. Di solito non si fida degli estranei.»
«Nei suoi occhi si legge una grande sofferenza» osservò Damien «È vostro?»
L’altro annuì. «L’ho trovato in un circo itinerante. Lo tenevano legato senza acqua né cibo. Io l’ho liberato e da allora non fa che accompagnarmi dappertutto.» Detto questo s’inginocchiò e attirò a sé l’animale che si strusciò felice contro il padrone, scodinzolando.
«Gli animali sanno essere migliori delle persone.» aggiunse Damien. «Mas vi sarà sempre leale.»
Il giovane annuì e lo guardò con un sorriso compiaciuto. «Concordo. Credo sia il momento di presentarci come si deve, adesso.» Si alzò in piedi e gli porse la mano.
«Gar di Niihel. Gli amici mi chiamano Garni.»
«Damien di Grimson.» rispose il mago stringendogli la mano. «È un piacere conoscervi, Sir Garni.»
«Niente, sir. Solo Garni.» precisò il ragazzo. «E vorrei ci dessimo del tu. Dalle mie parti siamo piuttosto informali.»
«Intendete il Continente Desertico?» chiese Damien «La foggia dei vostri abiti e la vostra spada vengono da lì, se non sbaglio. Cosa vi porta così lontano da casa?»
«Ripeto dammi del tu. E sì, vengo da un regno del Continente Desertico, Niihel. Ti basti sapere che siamo qui per una missione piuttosto importante.»
«Siamo? Intendete voi ed il lupo, o c’è qualcun altro?»
Garni ridacchiò divertito «Non riesci proprio a darmi del tu…Io e il mio lupo siamo una bella squadra in effetti, ma si dà il caso che faccia parte della Legione dei Lupi di Niihel, guidata da mio padre, Dun’Gar il Valoroso. Adesso tocca a te, amico: come mai te ne vai a spasso nei boschi con questo freddo? Ti piace leggere seduto sui tronchi? Si può sapere che razza di viandante sei?»
Damien decise di dire una parte della verità. «Sono uno storico, in effetti, e sto facendo delle ricerche.»
Garni alzò un sopracciglio. «Uno storico? Vuoi dire che leggi libri e quella roba lì?»
«Più o meno. Ma la storia non si trova solo nei libri, messer Garni: si trova nei luoghi, nei monumenti, nei ricordi delle persone…»
«Tutte cose che qui si trovano in abbondanza!» ironizzò Garni indicando gli alberi e i cespugli coperti di neve «A meno che…tu non sia diretto alla Torre Ovale! È così?»
Damien rimase troppo sorpreso per protestare. Possibile che la fama di quel luogo avesse raggiunto il Continente Desertico? «Intendete la Torre d’Opale?» spiegò incuriosito.
«La conosci! Sai dove si trova?» chiese Garni entusiasta.
Damien sospirò «No, ma credo di sapere come arrivarci.»
«Perché non proseguiamo insieme il viaggio?» propose Garni in un tono che sembrava sinceramente amichevole.
Damien esitò. «Potrei farlo, ma ho bisogno di sapere perché state andando lì. Mi dispiace, ma ci siamo appena conosciuti. Anch’io avrei delle domande…»
Garni non se la prese. «Certo, capisco. Allora raggiungiamo la mia legione. Mio padre forse ti potrà dire qualcosa in più.»
***
 
Damien annusò la bevanda nera fumante che gli avevano servito in una tazza sbeccata, cercando di capire quali spezie potessero aver usato per dargli quell’aroma meraviglioso. Aveva sentito parlare del famoso “tè” ma non era ancora arrivato nel continente verde. Gli infusi che preparava lui non erano altrettanto raffinati.
«Spero sia di Vostro gradimento.» disse in tono formale Dun’Gar «Prego assaggiate anche questi.» Gli indicò un cestino pieno di dolcetti fatti con una pasta sbriciolata con la frutta secca. Damien si sporse in avanti, traballando sul mucchio di cuscini su cui era seduto e ne prese uno. Era un po’ duro ma gustoso. «Ottimo, davvero.» commentò. Dun’Gar lo stava esaminando con i suoi occhi neri e penetranti. Non aveva nulla in comune con il figlio, eccetto la carnagione olivastra. La barba e le sopracciglia erano brizzolati, il capo era celato sotto un turbante blu come quello di Garni.
«Adesso possiamo parlare, giovane signore» cominciò Dun’gar. «Garni dice che voi ispirate fiducia e che siete diretto alla Torre d’Opale. Posso chiedervi se ci siete già stato e se conosce le maghe che ci vivono?»
«Non sono mai stato lì e ho solo sentito parlare delle Din Nadair. So che sono delle esperte delle arti magiche.»
«Stiamo cercando una persona che dovrebbe vivere lì, stando alle ultime testimonianze che abbiamo raccolto» spiegò l’uomo «Si tratta di una questione della massima importanza. Non sappiamo molto di magia, purtroppo, da noi i maghi non esistono.»
«Non esistono?» gli fece eco Damien, meravigliato.
«Il sultano dell’Impero di Agran, non ha mai permesso la presenza di maghi.» intervenne Garni «Sono consentiti solo oggetti dalle capacità magiche che devono essere usati dopo un rigoroso addestramento.»
Garni estrasse la sua scimitarra e gliela mostrò. Sulla lama c’erano incisi dei simboli che Damien riconobbe come le Rune del Potere. «Emanano una luminescenza letale per le creature dell’Ombra» spiegò entusiasta. «Regalo di compleanno di papà!»
«Non sappiamo cosa aspettarci da queste maghe» continuò Dun’Gar «Di certo non vogliamo intimidirle, presentandoci così numerosi. Vorremmo saperne di più prima di avvicinarle.»
«Damien è uno storico, padre, forse lui potrebbe essere ricevuto senza difficoltà.» propose Garni «Non spaventerebbe neanche una mosca.»
Damien rise tra sé. Se solo avesse visto quanto sarebbe potuto diventare spaventoso…
Dun’Gar annuì «Potrebbe essere una buona idea. Voi portereste la nostra ambasciata e noi vi accompagneremmo durante il viaggio, fornendovi la protezione adeguata.»
Damine valutò seriamente la proposta e completò il discorso. «Senza contare che se le maghe dovessero rivelarsi ostili, io sarei sacrificabile. I vostri uomini non correrebbero rischi...»
«Se volete metterla così…» ammise Dun’Gar asciutto.
«Lo accompagnerò io» annunciò Garni risoluto. «Padre, Damien non deve essere usato come esca. Io non ho paura di queste Din don dan…o come si chiamano.»
«Din Nadair» lo corresse Damien, cercando di non ridere.
«Sei il solito impulsivo!» lo rimproverò Dun’Gar «Cerchi sempre di metterti in pericolo.»
«Non sono più quel neonato che hai trovato in mezzo alle macerie, padre! Devi fidarti di me. Mi hai addestrato tu, no? Sai cosa sono in grado di fare.»
«Non si tratta di combattere con spade e pugnali: abbiamo a che fare con la magia. E non so se la tua spada potrà proteggerti contro un’intera congrega di maghe. Noi non abbiamo risorse contro di essa.»
«Io posso aiutarvi» intervenne Damien «Ma dobbiamo poterci fidare l’uno dell’altro. Potete dirmi per quale motivo state cercando la Torre d’Opale?»
Padre e figlio si consultarono con uno sguardo. «E va bene. Stiamo cercando una persona che stando alle nostre ricerche adesso dovrebbe trovarsi nella Torre presso le Din Nadair. Per noi è di vitale importanza ritrovarla. Si tratta di Sheeira: la nostra ex regina.»
  
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