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Autore: Mue    12/09/2009    3 recensioni
Quando Luna trova la pipa di Rolf nelle scuderie capisce che suo marito è sparito.
Harry, Ron e il migliore amico di Rolf le vengono in aiuto ma quando trovano una macchia di sangue e delle strane alghe sembra troppo tardi...
Genere: Generale, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Luna Lovegood, Rolf Scamandro, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Menta e Bisque Burley'
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Capitolo IV


14 marzo, Ministero della Magia.

«Che cosa?!»
«Gliel’ho appena detto, signor Potter! Un Cavallo d’Acqua!»
Luna e Rawdon erano di nuovo all’Ufficio Auror, un’ora dopo aver scoperto le alghe. E il sangue.
«Mi sta dicendo che c’è un Cavallo d’Acqua a piede libero intorno a una zona abitata?» chiese Harry, sbigottito.
«Più che piede, direi zampa» ribatté Rawdon con una smorfia. «E, sì, le sto dicendo questo.»
Harry si massaggiò la testa stancamente. Era in quell’Ufficio dal mattino presto e il suo turno era finito da un pezzo, ma una faccenda come quella che Luna e Rawdon gli stavano esponendo non poteva essere affidata a nessun altro.
I Cavalli d’Acqua erano delle bestiacce pericolose: infestavano i laghetti e le polle, e uscivano solo quando avevano fame. O quando erano in vena di fare brutti scherzi agli umani.
«Avete delle prove per dimostrare questa vostra ipotesi?»
«C’erano alghe e impronte di zoccoli che sicuramente non erano dei cavalli di Rolf» rispose Rawdon cupo. «E…» Non proseguì e si girò a guardare Luna, seduta nella sedia accanto alla sua.
Da quando era entrata nell’ufficio non aveva detto una parola. Si era limitata a tacere mentre Rawdon esponeva i fatti.
Non si poteva darle torto.
Tra le numerose razze dei Cavalli d’Acqua, ce n’era una estremamente pericolosa per i Maghi: gli Each Uisge. I carnivori.
E quel sangue ai piedi dello steccato non poteva essere lì per caso.
«E?» Ron incoraggiò Rawdon impaziente. Era di nuovo alle loro spalle, quindi non poteva vedere l’espressione di Rawdon. Né, tantomento, quella di Luna.
«E… c’era del sangue» disse Rawdon a denti stretti.
Harry scambiò una rapida occhiata con Ron e guardò Luna. «Luna, mi spiace chiederti di parlarne, ma mi serve sapere. C’era davvero del sangue?»
Rawdon scattò in piedi e ci mancava poco che battesse i pugni sul tavolo. «Diamine! Vi ho detto che è così! Cos’è, ora la parola di un libero cittadino non ha più valore perché è stato un Serpeverde?!»
Ron balzò in avanti e puntò lesto la bacchetta contro la schiena di Rawdon. «Stia attento a quel che fa!» gli intimò.
«Le ho detto che ho lasciato l’ostilità tra le Case a Hogwarts e alla mia adolescenza» disse Harry, alzandosi a sua volta. «Ma lei, Greengrass, non è propriamente nella posizione più adatta per testimoniare, lo sa bene.»
«Credete che abbia ammazzato il mio migliore amico?!» sbottò Rawdon. «Credete che lo abbia fatto sparire?! E poi di cosa mi accuserete, ancora, eh, Potter?!»
«Io non ho mai detto niente del genere» disse Harry, duro.
«Ma ne siete convinto! Siete convinto che io abbia ammazzato il mio migliore amico per impossessarmi delle sue ricchezze! O di sua moglie! O di tutt’e due, perché no?! Perché un viscido Serpeverde Purosangue non dovrebbe fare una cosa del genere?! Ne sarebbe capacissimo! Non ha il grande senso dell’onore dei Grifondoro o degli eroi della Seconda Guerra Magica! Perché…»
SCIAFF!
Harry spalancò la bocca, stupefatto. Ron fece cadere il braccio con cui puntava la bacchetta contro Rawdon, sbalordito.
Ma quello più stupito fu Rawdon stesso. Perché era a lui che Luna aveva mollato un ceffone.
Rawdon la guardò, sbigottito. «Luna…?» mormorò, portandosi una mano alla guancia offesa.
Luna lo fissava con un’espressione incredibile. Un’espressione di rabbia, di amarezza e di disperazione. E aveva le lacrime agli occhi.
«Non dire mai più cose del genere» gli disse duramente. «Mai più.»
Nella stanza calò un silenzio glaciale. Nessuno parlò, nemmeno Rawdon, che la fissava ancora a bocca parta.
«E ora…» disse Luna, abbassando la testa, «ora possiamo… possiamo fare qualcosa… per Rolf?»
Harry ebbe un’intuizione giusta, perché aggirò rapido la scrivania dietro cui si trovava e afferrò Luna appena in tempo prima che le gambe le cedessero. La fece sedere sulla poltrona e lanciò un’occhiata a Ron.
«Vai a prendere un po’ di Whisky Incendiario, o qualsiasi altro ricostituente forte che ti venga in mente.»
Ron annuì, atterrito, e se ne andò con evidente sollievo dalla stanza satura di tensione. Rawdon si lasciò cadere sulla sua poltrona, la mano ancora alla guancia.
«Scusa, Luna» stava dicendo Harry gentilmente. «Hai ragione, ora dobbiamo pensare a tuo marito. E se è vero quello che ha detto Rawdon…» gli lanciò un’occhiata, come timoroso che lui si sarebbe messo di nuovo a sbraitare per non essere creduto.
Rawdon, però, non fece niente del genere. Guardò Luna e disse solo: «Mi dispiace.»
Luna fece un cenno affermativo. «Sono contenta che ti dispiaccia. Non dire mai più cose così brutte.»
Rawdon annuì.
In quel momento tornò Ron con una bottiglia di Burrobirra in mano.
«E’ tutto quello che sono riuscito a trovare» si scusò. «Non è facile far passare gli alcolici nel Ministero.»
Harry annuì, prese la bottiglia e la porse a Luna. «Su, bevi un sorso. Ti farà bene. Se vuoi puoi anche prenderti il tappo» aggiunse, per sdrammatizzare.
Luna sorrise. «Oh, Harry, ti sei ricordato della mia collana?»
«Come dimenticarsela?» commentò Ron con un ghigno.
«E ora torniamo a noi» disse Harry, tornando serio dopo che Luna ebbe bevuto. «Ha detto che c’è un Cavallo d’Acqua, signor Greengrass. Credete che sia ancora nei paraggi o che se ne sia andato?»
Rawdon alzò le spalle. «Non ne ho idea.»
Harry si alzò e sospirò. «Dobbiamo trovarlo. Subito. Se fosse un Kelpie o un Alastyn non ci sarebbero problemi; finché si limitano a fare brutti scherzi alla gente senza ammazzarla possiamo aspettare domani. Ma se è un Each Uisge…»
«Ci ritroveremmo con un mucchio di persone scomparse e laghetti pieni di ossa umane» concluse Ron con molto poco tatto. Poi si rese conto della situazione e guardò Luna costernato. «Oh, con questo non intendevo dire che Rolf…»
Harry prese la bacchetta. «Non c’è un secondo da perdere.»
 

   
 
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