Finalmente, finalmente era riuscita a togliersi Harry dalla testa! Cominciava a credere di essere ossessionata! Ma al Ballo del Ceppo aveva partecipato con Neville Longbottom e doveva ammettere di essersi divertita molto. Certo, Neville era stato un cavaliere piuttosto impacciato, ma almeno quella era stata l’occasione per conoscere Michael Corner, col quale poi aveva trascorso il resto della serata e che si era rivelato un cavaliere impeccabile, attento e premuroso. Alla fine della festa l’aveva accompagnata fino al ritratto della Signora Grassa, chiedendole se avesse voglia di uscire con lui qualche volta e lei aveva accettato senza esitare. Ed ora, un mese dopo quell’avvenimento, si trovava nei giardini di Hogwarts, sotto un’enorme quercia, a poggiare la testa sulla sua spalla e a godersi la mano di lui che le carezzava dolcemente i capelli. La quiete fu interrotta da Michael che sogghignò: «A volte ancora non credo che siamo qui. Pensavo di dover sconfiggere i tuoi fratelli a duello prima di avere anche solo il privilegio di guardarti e invece… sono stato davvero fortunato» terminò, passandole una mano sotto il mento e voltandola verso di lui. Ginny gli sorrise, osservandolo chinarsi verso di lei: l’intento di baciarla era palese e… lei si ritrasse. Non poté evitarlo, fu più forte di lei. Michael, perplesso, aggrottò le sopracciglia: «Scusami, io… pensavo andasse bene… insomma…»
Michael era arrossito e Ginny si allontanò solo di qualche passo, per guardarlo negli occhi «Ecco, vedi, Mike, il fatto è… insomma io… oh, è così stupido, ma… questo sarebbe beh… il mio primo bacio, io…»
Michael tornò ad avvicinarsi a lei, un enorme sorriso stampato sul volto: «Beh… anche per me, Ginny, quindi… se è solo questo il problema… non preoccuparti, non ho alcuna intenzione di prenderti in giro… impareremo insieme, se vorrai» propose, non smettendo di guardarla.
«Io… oh, d’accordo…proviamo. Però se ridi ti affatturo!» chiarì, l’espressione arrabbiata in una perfetta imitazione di sua madre. Michael annuì, tornando a chinarsi su di lei e avvicinandosi piano, lasciandole il tempo di abituarsi. Stavolta Ginny non si ritrasse e le loro labbra si incontrarono in un bacio lento e impacciato. Non era esattamente come si era immaginata il suo primo bacio, anche la persona era sbagliata, ammise a sé stessa. Per cui non avrebbe detto niente e avrebbe lasciato che Michael credesse che fosse tutto a posto Quando lui si staccò, lei gli sorrise, stringendogli una mano e chiedendosi se ci avrebbe mai riprovato. In quel caso… beh, avrebbe potuto almeno esercitarsi, giusto? E imparare cosa piacesse a lei e agli altri. E quando finalmente fosse arrivato il ragazzo giusto, quello perfetto, avrebbe saputo esattamente cosa fare e non avrebbe temuto figuracce.