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Autore: Maqry    13/04/2023    13 recensioni
«Hai una ciglia sulla guancia. Esprimi un desiderio, Neville...»
È difficile, pensa Neville alcune sere, trovare la forza di sognare.
La guerra fa piovere calcinacci e frantuma stelle, ruba battiti e ritorna cadaveri – la materia di cui è fatta la realtà.

> partecipa alla challenge "Riflessioni sulla scrittura" indetta da Rosmary sul forum Ferisce la penna.
> questa storia ha vinto l'Oscar per il "miglior cortometraggio" agli Oscar della Penna 2024 indetti sul forum Ferisce la penna.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Neville Paciock | Coppie: Ginny/Neville, Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Stelle cadenti

 

 

 

 

 

«Hai una ciglia sulla guancia.»

 

 

Neville non sorride, la ferita sulla tempia che ancora sanguina a giorni alterni, e stira solo l’angolo della bocca in una smorfia da vecchio. Ginny lo sfiora leggera – ed è strano, perché Ginny non è leggera, mai, è… è nervi tesi, testardaggine e piedi saldi a terra –, sorride al posto suo e allunga l’indice.

 

 

«Esprimi un desiderio, Neville…»

 

 

È difficile, pensa Neville alcune sere, trovare la forza di sognare.

 

La guerra fa piovere calcinacci e frantuma stelle, ruba battiti e ritorna cadaveri – la materia di cui è fatta la realtà.

È svegliarsi ogni mattina con Radio Potter e non sapere se si arriverà a fine giornata con qualche nuovo ragazzino torturato, rotto, spezzato. È prendergli la mano e spiegargli perché lo fanno – e di chiamarlo, la prossima volta, che si prenderà lui la sua punizione.

E ci crede, Neville, in ogni parola. Se non ci credesse non sarebbe sceso nel fango fino al collo, anche se è solo il pedone che la vita lascia indietro a resistere nelle retrovie. Troppo spesso ha avuto poca fiducia in sé stesso, ma di sicuro non smetterà di combattere per il loro sogno – ed è luminoso, come il sorriso di Ginny, e forse per questo alcune sere sembra così irraggiungibile. Allora, solo allora, Neville si concede il lusso di chiudere gli occhi stanchi e pensare che sia difficile.

La guerra trascina sul fondo e intossica i polmoni, si avvinghia al cuore e cresce radici spesse – il parassita che ti succhia l’aria.

È imparare incantesimi che non avrebbero mai dovuto conoscere e insegnarli a qualche nuovo ragazzino spaventato, piccolo, troppo piccolo. È nascondere le cose pulite nell’angolino più lontano, dietro a muscoli e ossa – perché non si trascini via anche quelle nel fango.

E così Neville può dirsi che lui esiste ancora, nel ritaglio d’anima che la guerra gli lascia, e lì può ancora credere nel domani, anche quelle sere in cui ha visto troppo e la forza per farlo da solo non la trova – ed è doloroso, perché di anni ne ha diciassette e di desideri vorrebbe averne mille. Doloroso come guardare Ginny e sapere che lei non potrà mai essere in nessuno di essi.

 

È difficile, pensa Neville alcune sere, ma proprio per questo scuote la testa e ricorda perché resistono.

 

 

«Che il vecchio Abe impari a cucinare?»

 

 

Quando la guerra finisce, si riaccendono le stelle, le candeline da soffiare, le monetine nelle fontane. Cammineranno tra le macerie ancora a lungo, e farà più male che correre sotto gli anatemi, ma ci saranno i sogni a guidarli.

Tranne uno, perché la regina combatte con il pedone, ma torna sempre dal re.

 

 

 

«Hai una ciglia sulla guancia. Esprimi un desiderio…»

«Non siamo troppo grandi per queste cose, Ginny?»

 

 

 

 

 

 

Note alla storia: questa storia è stata scritta per la challenge “Riflessioni sulla scrittura”, indetta da Rosmary sul forum Ferisce la penna. La challenge prevedeva di riflettere sullo stile di altri autori e scrivere poi una storia anonima da indovinare basandosi su quanto emerso durante la prima fase di analisi degli stili. È stata una bellissima occasione di scambio, a mio parere, che mi ha portata a leggere con una consapevolezza nuova, ma sicuramente più attenta, le storie altrui e anche le mie.
Meno felice è stata la parte di stesura di questa flash, che meriterebbe il premio per il titolo più banale di sempre e che non voleva proprio saperne di scriversi. A questo proposito un grande grazie va alle persone che mi hanno gentilmente fornito spunti, in particolare a Ciuscream che ha lasciato il prompt “una ciglia è caduta sulla guancia” da cui è finalmente nato questo scarabocchio.
Grazie a chiunque sia arrivato fin a qui, spero che sia stata una bella lettura! ♥
   
 
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