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Autore: Serne700    15/04/2023    3 recensioni
Prima di leggere questa storia vi invito a leggere la mia precedente storia "Nuovo mondo, nuovi amici" in quanto suo sequel.
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3983478
Due viaggiatori intrepidi, tre impavidi soldati e due draghi dai poteri psitici nativi del posto.
Questi ragazzi hanno un mistero da risolvere per poter tornare nei propri universi.
Il portale che li avrebbe riportati a casa sembra essere completamente scomparso senza alcun motivo.
Riusciranno a risolvere questo terribile mistero e a tornare a casa?
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Avventura nel multiverso'
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Note dell’autore: Ciao ragazzi sono tornato con un nuovo capitolo! Sono mortificato, ma stavolta non è ancora presente la nuova animazione, perché ho avuto numerosi impegni e prima di giugno/luglio non sarà pronta… Tuttavia, ho realizzato numerosi disegni per questo capitolo. come nel volume precedente! Inoltre, in questo capitolo ho voluto inserire una referenza al cartone animato di Ken il Guerriero, senza spoilerare oltre! Spero vi piaccia comunque e se volete aggiornamenti sulle mie animazioni, seguitemi sul mio canale YouTube: https://youtube.com/@Serne700
Vi auguro una buona lettura <3




 

L'obiettivo fondamentale è stato raggiunto, la Latiosite e la Latiasite sono finalmente nelle mani dei due draghi, potendo così assumere la forma suprema degli eoni tramite la megaevoluzione.

Tuttavia, come già sapevano, un’organizzazione mafiosa è arrivata all'attacco addirittura con tre navi armate e perfettamente equipaggiate per radere al suolo l'intera isola. 

 

Il Team Rocket, un'associazione criminale dedicata al male e allo sfruttamento dei Pokémon con basi nelle regioni di Kanto e Johto. Il loro scopo è la vendita e appunto lo sfruttamento delle creature più utili e forti. Oltre a questo, finanziano esperimenti illegali sui Pokémon a scopo di ricerca. Il tutto, al solo scopo di dominare il mondo intero.

 

"Comandante! L'Isola del Sud è a dritta di prua!" esclamò una recluta del team all'interno della corazzata.

Un ragazzo alto circa un metro e ottanta, con i capelli molto lunghi, mossi e scuri, gli occhi verdi e un completo del Team rocket costituito da una tuta nera con una grande R rossa sul petto, guanti e stivali lunghi colorati di bianco e rosso e una cintura bianco portaoggetti contenente le sue pokéball, dette l'ordine con estrema fierezza:

"Molto bene preparate i mezzi da sbarco e armate i cann-". 

Non riuscì a finire la frase che uno degli schermi della nave aprì una videochiamata con una ragazza a comando dell’incrociatore di destra.

Questa, era una ragazza apparentemente esile di statura, aveva i capelli lunghi scuri e sciolti, la pelle chiara e gli occhi marroni e portava anche lei un completo del team Rocket ma bianco, costituito da una maglietta a maniche lunghe con un piccolo stemma nero con la R del team, un paio di pantaloni lunghi bianchi, una cintura portaoggetti nera con una fodera contenente una potente Desert Eagle.

"Hunter! Abbiamo avvistato delle persone sull'isola e… una strana cabina blu proprio sulla spiaggia!" disse la ragazza con molta perplessità.

"Come dici?? Delle persone?? Quell'isola non è accessibile a nessuno da secoli!! Comandante Alexander confermi?" chiese al comandante dell'altro incrociatore.

Anche quest’ultimo, era un ragazzo molto alto, circa un metro e ottanta, con i capelli corti e biondi, gli occhi azzurri e la pelle parecchio chiara. Come Ilaria, anche lui indossava un completo bianco con lo stemma nero, ma indossava una tuta con una tracolla portaoggetti militare con alle spalle un fucile d’assalto che ricordava molto un attuale Heckler & Koch G36. 

"Sì confermo! Ci sono esattamente cinque persone sulla spiaggia insieme a un paio di Latios e Latias… e addirittura tre di loro hanno un'armatura nera e imbracciano delle armi!!" esclamò osservando la spiaggia dallo schermo.

La cosa era fin troppo insolita per loro. Qualcuno aveva intenzione di fargli concorrenza? 

Oppure è stata fatta una soffiata a tradimento?

"Qualcosa non torna. Persone. Armi. Non è possibile tutto ciò!" esclamò Hunter. 

"Ilaria! Mandagli un segnale luminoso e digli di sparire se non vogliono fare una brutta fine." disse sempre lui al comandante del primo incrociatore.

La ragazza, fece attivare il faro della nave e con una serie di segnali luminosi, disse loro di andarsene immediatamente.

Tuttavia, le persone sull'isola, iniziarono a guardarsi l'una con l'altra come se non avessero capito.

E improvvisamente, uno di loro, il più alto di tutti, entrò nella cabina blu sulla spiaggia.

"Ma che cavolo stanno facendo??" si chiese ad alta voce la ragazza non capendo le loro intenzioni.

All'improvviso, gli schermi delle tre navi mostrarono il volto della persona che era entrata nella cabina, esattamente come una videochiamata: "Ciao! Io sono il Dottore! E voi chi siete ragazzi?"

Gli equipaggi delle tre navi rimasero decisamente sconvolti dalla scena. Quell'uomo aveva bypassato le comunicazioni del team con una facilità enorme per fare una normalissima videochiamata.

“E tu chi sei?? Che ci fate sull’isola?? Siete forse venuti a sottrarci le Sfere dell'Anima?" chiese Hunter allo strano tipo.

"Ve l'ho detto! Io sono il Dottore! Siamo venuti su quest'isola per proteggerla da certi individui che la vogliono distruggere!" rispose con molta tranquillità sorridendogli.

"Bene! Quindi abbiamo davvero un traditore nel team! Volete sapere chi siamo?? Bene! Fate partire i mezzi da sbarco! Iniziate l'assalto dell'isola!!!" esclamò furiosamente chiudendo la videochiamata con il Dottore. 

Intanto, sulla spiaggia dell’Isola. “Qualcosa mi dice che partiranno alla carica. Dico bene Dottore?” chiese Erika mentre il Signore del Tempo usciva dalla cabina blu.

“Esatto, credono ci sia un traditore all'interno dell’organizzazione che abbia fatto la spia e la cosa ha mandato su tutte le furie quel pazzo del capitano o comandante, quello che è. 

A breve arriveranno i mezzi da sbarco con i soldati immagino!” spiegò sempre lui guardando le navi che si avvicinavano sempre di più all’isola.

“Diamine! E ora cosa facciamo??” chiese Jun intimorita per la sorte dell’isola e dei suoi abitanti.

“Facciamo così! Tu tesoro porta al sicuro il resto dei nostri dall’altra parte dell’isola. Io, i nostri figli e i nostri amici resteremo qui a difendervi tutti.” spiegò Ryo alla sua dragonessa guardandola negli occhi.

Jun era estremamente preoccupata per loro. Ma sapeva che era la cosa più giusta da fare, di conseguenza abbracciò tutti quanti, uno dopo l’altro, per poi alzarsi in volo e raggiungere lo stormo di Eoni: “Forza! Tutti con me!” esclamò per poi volare verso la costa opposta con tutti gli altri.

“Qual è il piano Dottore??” chiese Ryo con grossa ansia.

“È semplice! Una volta che arriveranno sulla spiaggia, tenterò un’ultima volta di convincerli ad andarsene con le buone. In caso fossero cocciuti beh…” spiegò voltandosi verso la Shooting Stars, i quali sorrisero maliziosamente caricando le loro armi.

“Tranquillo Ryo. Se solo ci proveranno a toccare te, la tua dragonessa o i tuoi figli… Diciamo che la prenderemo molto sul personale.” disse Erika con la voce metallica prodotta dalla radio del casco mentre accarezzava la sua mitragliatrice leggera.

Il drago verde acqua sentendo quelle parole, un po’ si intimorì, ma allo stesso tempo si sentiva più sicuro. Era praticamente certo che quei ragazzi avrebbero fatto di tutto per proteggerli tutti dagli invasori.

Bellatrix però volle mettere subito in chiaro una cosa con loro: “Capisco che ci tenete a noi più di ogni altra cosa in questo mondo… E non potremmo mai ringraziarvi abbastanza per questo! Però… Vi prego, come nessuno di noi ci dovrà lasciare la pelle; nemmeno loro dovranno morire…” 

Erika si tolse l’elmo dell’armatura sorridendole: “Ve lo abbiamo promesso, non uccideremo nessuno. Diciamo solo che gli daremo comunque una bella lezione nel nostro stile!” le spiegò per poi darle un bacetto alla guancia e rimettersi il casco. 

"Poi ora che abbiamo le Megapietre dovremmo avere un vantaggio su di loro!" disse Dylan guardando il drago blu. 

"Lo spero tanto, non ho idea di cosa potremmo essere in grado di fare una volta trasformati, ma sarò curioso di scoprirlo!" gli rispose Jordan svolazzando intorno.

"Ragazzi mi dispiace interrompervi ma.. Stanno arrivando!" esclamò Amelia indicando dei piccoli mezzi di trasporto rilasciati dagli incrociatori che viaggiavano sospesi sull'acqua.

Il Dottore, prese il binocolo elettronico di Erika e, osservando i veicoli, realizzò che forse potrebbero avere qualche problema in più del previsto..

"Dimmi un po' Ryo, in che modo gli eroi dell'isola sconfissero i nemici sacrificando sé stessi?" chiese il Signore del Tempo al drago alpha.

"Beh.. usando i poteri dell'anima si gettarono nel mare aprendo un varco tra le acque facendo precipitare gran parte delle navi sul fondale per poi richiudere tutto su sé stessi…" spiegò abbassando la testa.

"Ecco.. Quelli sono degli Hovercraft anfibi equipaggiati con uno strano raggio. Un sacrificio del genere sarebbe completamente inutile. Ciò mi fa credere che siano attrezzati pure per affrontare la vostra Megaevoluzione!” rivelò sempre il Dottore con serietà.

“E quindi ora cosa facciamo?? Se pure la nostra forma suprema sarà inutile contro di loro che speranze abbiamo??” chiese Ryo decisamente impanicato per la rivelazione.

“Beh, possono essersi preparati a tutto. Ma non credo proprio che avessero previsto l’arrivo di cinque pazzi provenienti da altri universi! Eheh! Ci sarà da divertirsi più che sicuramente!” disse Hanami facendo roteare le sue pistole tra le dita.

“Bene ragazzi! Voi state indietro! Io li aspetto e provo a convincerli un’ultima volta. A un caso sapete cosa fare!” disse il Signore del Tempo mentre si avvicinava al bordo delle acque del mare.

Tutti quanti obbedirono e rimasero in disparte come richiesto da lui.

Nel frattempo, i sette hovercraft arrivarono a qualche metro dalla spiaggia, per poi aprire i loro portelli principali e far uscire una moltitudine di reclute. 

Tra queste, in prima fila erano presenti anche Alexander e Ilaria, entrambe a capo dell’assalto. 

In breve tempo, il Dottore fu subito circondato sia da loro ma anche dai loro Pokémon, moltiplicando i loro numeri di almeno cinque volte.

Tutti quanti, minacciarono il Signore del tempo puntandogli contro le loro armi, mentre le creature del Team gli ringhiavano contro.

Ma questo non si scompose minimamente. Anzi, al contrario, sorrise in modo molto rilassato.

Alexander e Ilaria si avvicinarono a lui, incuriositi dalla sua strana reazione: “Chi diavolo sei tu? E chi sono quelli là??” chiese il primo stanco di non avere una risposta seria.

Il Dottore gli rispose aprendo le braccia e senza mai perdere la calma: “Come vi ho detto prima per ben due volte, io sono il Dottore! E voi chi siete?" chiese a sua volta il Signore del Tempo.

I due però risposero in un modo fin troppo insolito alternandosi le frasi e facendo strane pose con il corpo:

 

Pronti a scoprire cosa sia soffrire

Soffrire fino a morire 

Vi schiacceremo come formiche 

Come ercole affronterete le 12 fatiche

Tutto il mondo acclamerà in nostro nome

Tutto l’universo scapperà con agitazione

Sono Ilaria

Sono Alexander 

Il team rocket che conduct

Che conduce come Il Duce

Inchinatevi a noi!!

 

Il Dottore come anche gli altri dietro, rimasero piuttosto sconvolti da questa bizzarra presentazione.

"Eeeehhmm.. Piacere mio ragazzi!" disse ricomponendosi per poi riprendere il discorso: "Comunque l’unica cosa che voglio, è esortarvi ad abbandonare l’isola, non ne ricavereste assolutamente niente da questo inutile attacco.” spiegò quest’ultimo con tranquillità ma con evidente serietà.

“Certo che ne ricaveremo qualcosa. Quest’isola, L’Isola del Sud, custodisce un potere incredibile. Il potere dell’anima! E una volta che sarà nostro, nulla potrà impedire al boss Lord Giovanni di diventare il padrone del mondo! E con lui, noi che abbiamo organizzato il tutto, governeremo al suo fianco!” spiegò Ilaria ribadendo la causa del Team Rocket.

Il Signore del Tempo divenne serio tutto insieme: “E dimmi un po’. Come vorreste ottenere questo potere?” 

“Semplice!” esclamò Alexander, per poi puntare il dito contro Ryo, Jordan e Bellatrix. “Una volta fatti inginocchiare i draghi che abitano quest’isola uno per uno, li costringeremo a consegnarci le Sfere dell’Anima se non vorranno finire male!” esclamò con voce estremamente minacciosa e una faccia tutt’altro che amichevole.

I tre draghi gli ringhiavano sentendosi minacciati e i tre soldati insieme ad Amelia, avanzarono verso di loro con le armi in mano, mettendosi al fianco del Dottore.

“Sai, possiamo tollerare molte cose. Ma se insultate in qualsiasi modo uno dei nostri. Vi conviene cominciare a pregare!” esclamò Erika puntando il blaster direttamente su di lui.

Ilaria non perse assolutamente tempo, e puntò la sua pistola contro Erika in difesa del suo amico: “Abbassa subito quell’affare!!! Non vi ha puntato la sua arma. Non ho idea di come sia fatta la tua armatura. Ma secondo me non resiste ad un colpo della mia Desert Eagle.”

A sua volta, gli altri due imperiali puntarono le loro armi contro di lei e le reclute contro di loro.

La situazione stava totalmente degenerando. 

Il primo che avesse commesso un passo falso avrebbe causato una carneficina…

“Per favore!! Abbassate tutti quanti le armi!!!” gridò il Signore del Tempo furibondo.

Il Capitano della Shooting Stars, sebbene fosse stata direttamente minacciata, abbassò per prima il suo blaster. E il comandante della spedizione fece poi lo stesso con la sua arma seguita poi dagli altri due ragazzi.

In quel momento, arrivò una telefonata dal bracciale di Alexander. Era Hunter che cominciava ad innervosirsi: “Che diavolo state facendo?? Sbarazzatevi di quegli impiastri e avanzate all’interno dell’isola o dovrò aprire il fuoco a distanza!!!”.

“Ricevuto!” rispose il ragazzo chiudendo la telefonata. 

“Avete sentito no? Lasciateci passare o saremo costretti ad usare le maniere forti!” disse Ilaria prendendo un paio di pokéball dalla sua borsetta e lo stesso fece anche l’altro comandante con una sola di queste.

Il gruppo di alieni e i tre draghi rimasero in silenzio per qualche secondo e poi la risposta arrivò diretta da tutti e sette contemporaneamente: “No!” 

Dopo quella risposta, i due tirarono fuori anche i loro Pokémon.

Alexander aveva una creatura simile ad uno sciacallo umanoide di colore blu, nero e il petto color crema. 

Ilaria invece tirò fuori una sorta di criceto ma decisamente più grosso, prevalentemente giallo, con una coda a forma di fulmine e le guance rosse. 

E insieme a lui tirò fuori una sorta di piccolo ornitorinco che stava in piedi sulle sue zampe posteriori.

“All’attacco!!!” gridò furiosamente Ilaria puntando il dito contro i sette ragazzi.

Tutti i membri fecero attaccare prima i loro pokémon. 

Spararono raggi, fulmini, sfere esplosive, folate di vento estremamente forti e addirittura una pioggia di pietre e massi.

Con tutti quegli attacchi contro di loro, si sollevò un polverone estremamente fitto oltre che una quantità devastante di esplosioni.

Nulla avrebbe potuto resistere ad una quantità di attacchi del genere, né tantomeno sopravvivere.

Dall’altra parte dell’isola, Jun era estremamente preoccupata per loro, dato che le esplosioni e i rumori di armi si potevano udire e sentire fin da laggiù. Ma aveva fiducia in loro e rimase comunque in disparte per proteggere gli altri draghi da eventuali colpi vaganti.

“Stop!!” esclamò stavolta Alexander alzando il braccio.

Tutti quanti fecero cessarono i loro attacchi.

Ci fu ancora un enorme quantità di polvere e sabbia vagante che impediva di vedere attraverso.

Alcune reclute del team ridacchiavano soddisfatte per aver spazzato il Dottore e il resto del gruppo. 

Tuttavia, i due generali rimasero ugualmente con le armi puntate nella stessa direzione aspettando di vedere il risultato del loro attacco.

La polvere stava iniziando a dissolversi. 

Piano piano era possibile vedere che si era formato un enorme cratere nero per le bruciature tutte attorno. 

Anche i rumori delle macerie stavano cominciando a diminuire.

Ci fu un istante di silenzio che sembrava interminabile.

Improvvisamente, le reclute smisero di ridere presuntuosamente, lasciando spazio ad un’espressione sospettosa.

Man mano che il rumore delle macerie diminuiva, era possibile udire uno strano rumore distorto e, mentre la sabbia spariva, era possibile intravedere una strana luce viola al centro del cratere.

Quella luce, si rivelò essere un’enorme bolla protettiva, uno scudo generato da uno strano strumento posato sul terreno.

Tutti i membri del gruppo bersagliato dagli attacchi di prima, erano completamente illesi e addirittura nella stessa posizione in cui erano rimasti prima di essere colpiti.

“CHE COSA?!” esclamarono i due comandanti insieme ad altre reclute del team, mentre guardavano lo scudo con aria decisamente terrorizzata.

“D-DA DOVE HANNO TIRATO FUORI QUELL’AFFARE??” esclamò Ilaria sconcertata.

“Non li ho visti muoversi di un millimetro prima di colpirli!!” aggiunse poi l’altro capitano facendo un passo indietro.

A quel punto però la soluzione di quel trucchetto non poteva che essere una sola, anche se le protezioni c’erano:

“Che sia stata un’illusione creata dai due Latios?? No non è possibile! I nostri bracciali scherm-” Ilaria non fece in tempo a concludere la frase che scoprì che il suo bracciale schermante come quello degli altri, era stato in qualche modo bruciato dall’interno.

Tra i membri del team cominciò a sollevarsi una certa aria di paura; tutto ciò cominciava veramente ad essere troppo strano e insolito.

In quel momento, sotto gli occhi di tutti il Dottore alzò il braccio tenendo in mano il cacciavite sonico. Lo scudo si abbassò improvvisamente e, prima che qualcuno potesse realizzare la situazione, attivò il cacciavite emettendo quel suo leggero stridio.

Tutte le armi e tutti gli strumenti del team Rocket sulla spiaggia, divennero incandescenti improvvisamente fondendo i meccanismi e i circuiti interni. Per via del forte calore, le reclute e i comandanti del team gettarono le armi sulla sabbia. Alcuni, tenendosi le mani per il dolore da scottatura: “Aaaaah!!! Cavolo!!” si lamentavano mentre alcuni dei loro pokémon, li soccorsero con un po’ d’acqua spruzzata sopra le loro mani.

Tutto ciò per il team era assurdo! Come diavolo aveva fatto quell’uomo a disarmarli tutti così facilmente?? E quello scudo portatile potentissimo? Come faceva ad essere contenuto in un piccolo cilindro? La tecnologia in quel mondo, era decisamente avanzata, ma non fino a quel punto. Di conseguenza, le soluzioni non erano decisamente molte.

“C-comandante questi esseri non sono umani!!!” esclamò una recluta terrorizzata puntando il dito verso di loro.

“Me ne sono accorto…” gli rispose Alexander con aria tesa.

“Chi cavolo siete realmente?? Siete degli alieni?? E soprattutto da dove venite??” chiese Ilaria, vogliosa di risposte serie.

Erika, il capitano dei tre imperiali parlò per loro come portavoce sorridendo malamente: “Proprio così, noi siamo i quello che voi definite come alieni e veniamo da un altro universo, da dei pianeti a voi sconosciuti. Il pianeta Coruscant, Gallifrey e infine una Terra come questa ma di un altro universo ancora. Siamo piombati qui per puro caso. Ma un intoppo ci impedisce di tornare a casa e abbiamo bisogno dell’aiuto dei Pokémon Eone per riuscirci e daremo loro tutta la nostra protezione. Ma se voi ci ostacolerete sarà peggio per voi!!!”

I pokémon del Team Rocket, giustamente interpretarono quelle parole come delle minacce ai loro padroni e si misero tutti di fronte a loro per proteggerli e, per istinto di rabbia, il pokémon di Alexander che era il più furioso e agguerrito, scagliò una potente sfera di energia azzurra verso di loro.

Per il ragazzo biondo, quel momento fu una vera tragedia: “LUCARIO NO!!!”

Ryo, il drago alpha, respinse la sfera con una potente zampata facendola volare verso il mare.

Tuttavia, Lucario non volle fermarsi e si scagliò contro di loro per aggredirli con una raffica di pugni.

Ma prima che potesse raggiungerli, Dylan che aveva già la sua mitragliatrice pesante puntata, sparò un colpo su di lui… Sotto lo sguardo scandalizzato del suo allenatore e di molte altre reclute, un anello azzurro luminoso travolse Lucario, il quale per un istante si illuminò di una forte luce azzurra. Rimase in piedi per pochi istanti, con lo sguardo ruotato all’indietro. E poi, cadde in avanti accasciandosi sulla sabbia.

Tutte le reclute rimasero in silenzio. 

Il comandante, credendo di aver perduto per sempre il suo amico, rimase scandalizzato da quella scena, e con la rabbia pura nei suoi occhi urlò: “LURIDI ASSASSINI!!! MALEDETTI!!! ME LA PAGHERETE!!!”

Poi proseguì puntando il dito contro di loro: “ATTACCATELI!!! AL DIAVOLO I NOSTRI PIANI! UCCIDIAMOLI!!!”

Tutti i membri del team Rocket insieme ai loro pokémon li attaccarono come prima, ma stavolta con tutta la rabbia che avevano in corpo.

“Amelia prendi!!!” esclamò Hanami passandole una delle sue pistole.

“Fuoco a volontà ragazzi!!!” esclamò a sua volta Erika cominciando a correre evitando i colpi in arrivo e sparando altri colpi come quello di prima. 

Hanami, che era la più agile, fece numerose piroette avvicinandosi ai pokémon avversari mentre allo stesso tempo schivava i raggi e i proiettili energetici, facendosi coprire da Amelia, la quale sparava a distanza colpendo i pokémon che si stavano scagliando contro Hanami. Una volta arrivata ad un passo da loro, la soldatessa cominciò a ruotare su sé stessa sparando anelli azzurri in tutte le direzioni, abbattendo così pokémon e reclute insieme. Coloro che venivano colpiti dai raggi azzurri, gemettero forte mentre si accasciavano a terra uno dopo l’altro perdendo conoscenza.

Il Dottore, con il suo cacciavite sonico bloccò tutte le pokéball che venivano lanciate, impedendo di far uscire le creature contenute al loro interno, facendosi proteggere da Ryo, il quale creò una barriera protettiva che proteggeva sia lui che il Signore del Tempo.

Jordan e Bellatrix, davano supporto aereo attaccando rispettivamente con l’abbagliante e fulmini senza smettere di svolazzare quasi a caso.

“Non fermatevi!!! Continuate a muovervi e a sparare!! Chi si ferma è perduto!!!” esclamò Erika continuando a sparare anelli a raffica abbattendo un bersaglio dietro l’altro.

“Dylan che stai fac-” il Capitano si interruppe notando che il suo amico era stato completamente travolto da Alexander, il quale lo stava colpendo ripetutamente alla testa: “PRENDI!!! PRENDI!!! PRENDI!!!”

“AAH!! AAH!! AAH!!” gridava il ragazzo cercando di reagire parandosi dai colpi del comandante completamente in balia della rabbia.

“DYLAAN!!” esclamò Erika distraendosi, venendo poi colpita con un pugno alla testa a sua volta dall’altra comandante infuriata a morte con loro, anch’essa convinta che li stessero uccidendo uno dopo l’altro: “LURIDI ALIENI PRENDETE QUESTO! PIKACHU SUPERFULMINE ORA!!!”

Seguendo le indicazione della ragazza, la creatura simile ad un grande criceto giallo lanciò un fulmine  come quello di Bellatrix addosso ad Erika, la quale gridò dal dolore e con tanto di spasmi: “AAAAAAAHH!!!! A-AIUTATEMIII!!” gridò disperatamente.

Hanami, che era l’unica dei tre imperiali ancora in piedi, era anche lei in grosse difficoltà poiché era troppo lontana in quel momento e stavano tutti tentando di assalirla: “C-CAPITANO!! DYLAN!!” esclamò tentando di avvicinarsi correndo.

“Jordan!!! Usa psichico e togli Pikachu da Erika prima che muoia folgorata!!!” esclamò il Dottore puntando il dito verso di lei.

Il giovane drago obbedì e con la telecinesi sollevò la creatura scaraventandola in lontananza. 

“PIKACHU NOOO!!!” esclamò Ilaria vedendo il suo pokémon venir lanciato contro un albero.

Tuttavia, appena si voltò verso Erika, realizzò che aveva il blaster puntato addosso ad appena cinque centimetri di distanza dal petto.

In quel piccolo istante, la povera ragazza si vide passare la vita di fronte ai suoi occhi…

L’unica cosa che fu in grado di fare, era urlare di terrore, vedendo il capitano premere il grilletto del blaster e ricevere un colpo devastante che la fece addirittura volare all’indietro perdendo i sensi subito dopo la caduta.

Erika, era ancora sotto shock e ansimava distesa a terra con qualche spasmo: “G-grazie… Jordan…”.

Bellatrix, per sua iniziativa, si precipitò da lei e, toccandola con le zampe, riusò di nuovo le sue onde curative, che restituirono una buona parte delle energie al capitano: “Ci sono io Ery!!”. Nel mentre il fratello la proteggeva respingendo gli attacchi in arrivo. 

Hanami, facendosi strada, riuscì ad arrivare dal suo amico in difficoltà e, ondeevitare di colpire Dylan, ormai allo stremo, si lanciò direttamente su Alexander placcandolo e colpendolo a colpi di manganello.

“AAAH!!! MALEDETTA!!!” si lamentava il comandante cercando di proteggersi dai colpi ricevuti. Anche lui ormai, era allo stremo delle forze e lo si vedeva dallo sguardo che sembrava quasi perso.

Nel mentre, le poche reclute rimaste in piedi, stavano venendo anche loro sopraffatte dal Dottore, che impediva loro di tirar fuori qualunque tipo di aiuto di strumenti e tecnologie varie, Amelia, che con il blaster di Hanami abbatteva tutti quanti uno dopo l’altro e i tre draghi insieme che li coprivano con i loro colpi migliori.

Era finita per il Team Rocket ormai.

Alexander era praticamente l’unico ancora attivo… Ma ormai era esausto.

Hanami, prese di nuovo il suo blaster in mano e lo puntò contro di lui.

Per il povero comandante, convinto di essere spacciato, non rimase da fare altro che chiudere gli occhi. Distendersi. E ricevere il colpo di grazia.

La ragazza aveva iniziato a premere il grilletto della sua pistola. Ma improvvisamente, una sfera luminosa colpì in pieno la pistola scagliandola a qualche metro di distanza da loro.

Quella sfera, anche se molto debole, non era un attacco qualsiasi e Alexander lo conosceva bene. 

Sgranò lo sguardo e si voltò lentamente verso la sua fonte.

Era Lucario. Il suo amico, era lì in piedi con le braccia puntate in avanti e stava camminando lentamente verso di lui barcollando.

Ale non riusciva a credere ai suoi occhi.

Era ancora vivo.

Hanami, vedendo la scena, si fece da parte per raccogliere il blaster per poi rinfoderarlo.

Il comandante si alzò lentamente pure lui. Andando poi incontro al suo amico e abbracciarlo con le lacrime agli occhi…

“S-Sei vivo… Com’è possibile…”

Fu Dylan, ancora disteso a terra dolorante, a rispondergli: “S-se ci avessi lasciato parlare invece di aggredirci… Ti avremmo detto che lo avevo solamente stordito… Non ho mai avuto intenzione di ucciderlo…” 

Alexander realizzò che era vero. Si era fatto prendere dalla rabbia e non aveva preso assolutamente in considerazione una tale possibilità.

Alzando lo sguardo, mentre stringeva Lucario a sè, vide anche i suoi compagni riaprire gli occhi uno dopo l’altro, e con loro anche i loro Pokémon.

Tutti quanti, erano increduli al fatto di essere ancora vivi. 

Anche Ilaria si riprese e piano piano, strisciò verso il suo pokémon ancora svenuto per il colpo ricevuto abbracciandolo.

Ma la domanda ormai sorgeva spontanea alla ragazza: “P-perché..? Perché siamo ancora vivi..? Volevamo farvi fuori per davvero…”

Il Dottore stava per risponderle, ma fu preceduto da Erika stessa, che si avvicinò a lei zoppicando: “Primo. Lo avevamo promesso ai draghi che abitano quest’isola che non avremmo ucciso nessuno. E secondo, perché non ve lo meritate di morire. Quel ragazzo che, nel veder cadere il suo amico a terra, ha fatto semplicemente ciò che avrebbe fatto qualunque persona che ci tiene ai suoi amici. E inoltre guardatevi… Soltanto voi comandanti superate i venti anni di età ma tutti voi altri avrete tra i quattordici e i diciotto anni, siete ancora dei ragazzi e vi meritate di continuare la vostra vita fino in fondo”

Poi il Dottore continuò: “Immagino sappiate come ottenere il potere che cercate… Siete venuti con delle corazzate armate, in grado di far fuori gli abitanti dell’isola e prendervi così le loro gemme dell’anima facilmente. Eppure, avete deciso di venire direttamente sull’isola per prendere le gemme già esistenti! Non avevate nemmeno voi intenzione di far fuori noi e i draghi, dico bene?”

“Già… Speravamo di riuscire nel nostro intento senza vittime…” aggiunse Ilaria accarezzando i suoi due pokémon.

Il Dottore guardò Bellatrix e con la testa, le fece cenno di andare a restituirle energia com l’ondasana.

La draghetta, che non avvertiva più alcuna minaccia da parte della squadra del Team Rocket, annuì e restituì energia sia a lei che alle sue due creature.

Il Signore del Tempo poi, fece un fischio molto acuto con le dita: “Forza ragazzi!!! Venite ad aiutare i vostri nuovi amici!!!” gridò verso la foresta dell’isola facendosi sentire dai draghi.

“Amici?! Quelli volevano metterci fuori gioco e rubarci le sfere dell’anima dei nostri eroi!” disse perplesso Ryo usando la telepatia.

“È vero! Ma una possibilità credo proprio che possiate dargliela…” spiegò il Signore del Tempo mostrandogli che ormai la squadra d’assalto era comunque esausta e demotivata, quindi non poteva più fare niente contro di loro.

“..va bene. Jun tesoro, porta qui un po’ dei nostri, la gente qui ha bisogno di soccorso!”

Piano piano, arrivarono molti draghi, i quali si misero uno ad uno a restituire energia sia ai membri del Team Rocket che al nostro gruppetto..

Jun si occupò di Alexander, il quale la fermò per necessità: “T-ti prego aiuta prima Lucario…”

La dragonessa rimase in parte sorpresa, ma accettò: “Va bene!” e restituì le energie alla creatura e poi al suo allenatore.

“Grazie…” disse quest’ultimo sorridendole.

I membri del Team, guardarono i draghi che li stavano aiutando con stupore e meraviglia.

Non pensavano di certo di essere aiutati in quel modo dalle creature che loro stessi volevano sottomettere.

I più piccoli, coloro che avevano mediamente quattordici o quindici anni, tentarono di accarezzare loro la testa.

I Latios e le Latias erano un po’ titubanti inizialmente, ma non percepivano nulla di pericoloso in ciò, perciò dopo un po’, appoggiarono direttamente le loro teste morbide e piumate sui palmi delle mani delle reclute.

Questo gesto da parte di entrambi, draghi e umani, scaturì una certa fiducia reciproca tra di loro, e soprattutto la perdita delle avversità!

“Una domanda però ora che ci penso, ma come fate a parlare?” chiese Ilaria a Ryo, per il fatto che effettivamente stavano parlando e non facendo i loro versi.

“Beh da quanto ho capito, la nave del Dottore può tradurre quello che diciamo, giusto Dottore?” chiese per conferma.

Questo gli confermò quanto detto: “Esattamente! Per questo riusciamo a capirci a vicenda!”

“Figo!!!” rispose la ragazza stupefatta.

Sembrava tutto così bello, una battaglia risolta nelle migliori delle maniere!

Ma non per tutti era così…

Erika, stava improvvisamente ansimando tenendosi una mano sul petto.

“C-CHE TI SUCCEDE?!” chiese Hanami preoccupatissima tenendola per le spalle per poi essere circondata da tutti quanti.

La ragazza tentò di rispondere: “S-sto… b-ben…” ma le sue parole divennero un forte gemito… E cadde a terra priva di sensi.

“DANNAZIONE HA UN INFARTO!!!” gridò Dylan decisamente in preda al panico.

“È stato il fulmine di prima! Amelia presto! Corri a prendere il defibrillatore!” esclamò il Signore del Tempo per poi continuare a dare istruzioni agli altri: “Ryo! Jordan! Sollevatela appena con lo psichico mantenendola sdraiata com’è ora! Hanami! Dylan! Toglietele delicatamente la parte superiore della tuta di dosso facendo attenzione al collo!” 

“VA BENE!” esclamarono tutti quanti dandosi da fare seguendo tutte le istruzioni!

Così, mentre Amelia corse all’interno del Tardis a prendere il defibrillatore, Jordan e suo padre usarono la telecinesi per sollevare la povera ragazza, permettendo agli altri due ragazzi di poterle sfilare delicatamente il casco, per poi passare al parapetto di metallo.

Poi improvvisamente Dylan realizzò un problemino ulteriore e arrossì parecchio: “...Aspetta. Intendi… Tutta la parte superiore della tuta…? Ma proprio… Tutta…?” 

“Sì tutta! Devo fare il massaggio cardiaco!” disse il Dottore con decisione.

“B-Bellatrix! Continua te al posto mio ti prego altrimenti il capitano mi ucciderà!” 

“V-va bene! Ma cosa devo fare??” chiese la dragonessa impanicata.

“Non ci credo… Lasciate fare a me…!” disse Ilaria esasperata per poi aiutare Hanami a togliere tutta la tuta.

“Grazie..!” aggiunse Hanami per l’interesse della ragazza nei confronti della sua migliore amica.

“Eccomi…!!!” esclamò Amelia con il fiatone tenendo in mano il defibrillatore del Dottore.

“Bene! Accendilo mentre le faccio il massaggio cardiaco!”

Detto ciò, il Signore del Tempo effettuò il massaggio premendo ripetutamente sul torace.

“Ehm.. Dottore il defibrillatore non si accende!!!” esclamò la sua compagna mentre premeva il pulsante di accensione ripetutamente.

“DANNAZIONE!!! Deve essere scarico!!!” 

Il Dottore, sebbene fosse frustratissimo per l'inconveniente non poteva fermarsi col massaggio cardiaco e doveva trovare una soluzione al più presto.

“N-non posso fermarmi! Vi prego ho bisogno di un volontario per fare una cosa rischiosa!” disse il Signore del Tempo implorando le persone attorno per aiutarlo.

Ma prima che chiunque potesse rispondere, Ilaria, che si sentiva responsabile di tutto ciò, si offrì volontaria: “Mi offro io! Cosa devo fare?”

“Prendi il cacciavite sonico nella mia tasca e appoggia il cristallo verde sul defibrillatore, premi il pulsante sul cacciavite e mentre lo fai pensa esattamente a dodici volt e corrente continua! Poi dovrai far lanciare un fulmine al tuo pokémon che colpisca preciso il cacciavite!” 

Ilaria non capì assolutamente niente di tutto ciò. Era troppo oltre la normalità…

Ma non c’era assolutamente tempo da perdere: “Pikachu usa fulmine sul cacciavite!!!” 

La piccola creatura gialla, si sforzò lanciando una scarica elettrica sul cacciavite e, mentre la ragazza pensava al voltaggio e al tipo di corrente necessaria, il cacciavite sonico riconvertiva appunto il fulmine a dodici volts e in corrente continua, ricaricando il defibrillatore a sufficienza per poter essere usato.

Fortunatamente, i guanti che aveva le impedivano di rimanere folgorata.

“Grazie comandante! Cerca di resistere, farò del mio meglio!” disse sempre il Signore del Tempo afferrando gli elettrodi per poi iniziare a dare qualche scossa controllata sul petto della povera ragazza a terra. 

Il fulmine però, stava comunque surriscaldando il cacciavite sonico che, sebbene non comportasse alcun problema per il cacciavite stesso, per Ilaria cominciava ad essere veramente doloroso, tanto che perfino i guanti non riuscivano più a frenare il dolore.

“S-SBRIGATIII!!!” si lamentò mentre cercava di resistere.

Anche il suo Pikachu era esausto tanto che il suo fulmine si affievolì.

“Cavolo! Bellatrix, sostituiscilo e usa fulmine sul cacciavite!” esclamò Amelia puntando il cacciavite sonico.

“V-va bene!” disse la draghetta per poi arruffare le piume e lanciare un fulmine contro il cacciavite sonico al posto di Pikachu.

Hanami, che era estremamente preoccupata per la sua amica, volle aiutare Ilaria provando a sostituirla: “Comandante ti sostituisco io!” 

Ilaria aveva ormai le mani ustionate. Ma nonostante ciò, era determinata a salvare lei la ragazza che aveva quasi ucciso: “N-No!!! S-se sta morendo è per colpa mia!!! Devo r-rimediare!!! …aaah!!”

Ci furono molti tentativi da parte del Dottore di rianimare Erika. La situazione era decisamente drammatica… 

Ma ad un tratto…

Il Dottore sollevò i due elettrodi: “Bellatrix fermati!” esclamò osservando la faccia di Erika.

Questa infatti, aveva ripreso a respirare. Le palpebre ripresero a muoversi.

E piano piano riaprì gli occhi.

“C-che è successo…?” chiese la ragazza una volta rinvenuta.

Hanami la strinse subito a sé quasi mettendosi a piangere: “SEI VIVA!!!” 

“S-sì…” 

Le ragazze, il Dottore e i tre draghi erano intorno a lei, tutti con il volto e musetti pieni di gioia!

Ma Dylan era leggermente in disparte e lei se ne accorse.

“Che ci fai laggiù caro?” chiese sempre lei guardandolo stranita.

“E-ehm… Ti salterò addosso subito ma prima… I vestiti…” disse imbarazzatissimo…

“Perchè i vestiti….." prima che la domanda fosse conclusa, vide che la parte superiore della sua armatura era a terra accanto a lei… Tutta quanta…

Di conseguenza sgranò lo sguardo completamente scioccata per poi abbassare la testa guardandosi.

Confermando ciò che più temeva.

"M-m-mi avete……"

La ragazza, completamente rossa e imbarazzata, cercò di non perdere la calma e cominciò a rivestirsi senza fiatare.

"Fatto…" disse esasperata…

A quel punto, anche Dylan si voltò e la abbracciò.

"Temevamo il peggio per te… Ma per fortuna il Dottore ti ha rianimata…" le spiegò facendosi passare l'imbarazzo e lasciando posto alla gioia di riavere il suo Capitano!

Il Dottore però, non volle prendersi tutto il merito: "Beh è il mio dovere di Dottore dopotutto! E poi, tutti quanti hanno contribuito a salvarti! Ma in particolare il Comandante del team Rocket… Pur di rimediare al suo errore si è ustionata le mani…" spiegò indicando le mani di Ilaria doloranti.

"Purtroppo l'unico modo per ricaricare il defibrillatore era di alimentarlo a corrente usando il cacciavite sonico come conduttore…" disse Amelia spiegando l'accaduto.

A quel punto Erika si avvicinò al Comandante e le mani dalla parte non bruciata, osservandole. 

Le era rimasta una forte bruciatura sulle mani.

Guardandola poi negli occhi le disse: "Ti sei addirittura ustionata le mani pur di salvarmi la vita… Ti sono debitrice! A proposito, io mi chiamo Erika" disse stringendole la mano delicatamente.

Il comandante le rispose sorridendole: "Non è vero.. Ho soltanto rimediato al mio errore! Presa dall'ira ti avevo quasi uccisa… Ma dopo il discorso che ci hai fatto prima, non me la sono sentita di lasciarti morire e se quello era l'unico modo per salvarti beh.. ben venga… Comunque piacere mio!" 

"Io sono Dylan! Devo dire che il tuo amico picchia forte!" disse ridacchiando e accarezzandosi la guancia un po' rossa per i colpi ricevuti.

"Mi sono allenato con Lucario, io e questo ragazzone siamo cresciuti insieme! Quando lo hai stordito ho pensato che me lo avessi portato via per sempre e non ci ho visto più…" spiegò Alexander accarezzando la testa di Lucario, il quale sorrise avvicinandosi di più a lui.

"Lo abbiamo notato!" disse Amelia ripensando alla sua violenta reazione nei loro confronti.

"Una domanda, ma come avete fatto voi alieni a farvi seguire dai Latios e Latias?" chiese Ilaria incuriosita visto che era decisamente una cosa fuori dal normale.

Il Dottore le rispose molto semplicemente: "Ieri, quando ci siamo ritrovati su questo pianeta, siamo stati accolti da loro due, i quali ci hanno portati a Galar dove abbiamo potuto passare la notte! Fortunatamente invece di andarsene sono voluti rimanere con noi mostrandoci questo mondo e le sue bellezze!"

Poi Jordan, il drago blu, aggiunse gioiosamente: "Quando li avevamo trovati, avevamo capito subito che non avevamo a che fare con persone normali! Quindi abbiamo deciso di seguirli ed è stata la scelta più bella di sempre!!!" 

Sentendo quelle parole, molti erano quasi invidiosi di loro: "Cavolo che invidia…" bisbigliavano alcune reclute.

Tuttavia ad Ilaria tornò in mente il discorso minaccioso di Erika e gli chiese incuriosita: "Prima hai detto di non essere riusciti a tornare sui vostri pianeti a causa di un intoppo. Che cosa intendevate con ciò?"

Con quella domanda, le espressioni sui loro volti cambiarono… Il Dottore parlò per tutti quanti: "Credimi cara Ilaria... È meglio che non lo sappiate."

I due comandanti si guardarono a vicenda impensieriti da quella risposta. Perché un loro problema non poteva essere raccontato? Riguardava forse anche loro?

"Capisco…" disse Alexander un po' intimorito dalla risposta. Tuttavia, non voleva andare più contro quei ragazzi e decise di ascoltare il consiglio del Dottore stavolta.

"Ilaria, è meglio se ci ritiriamo…" aggiunse sempre lui, visto che ormai avevano perso e non c'era più niente che potessero fare.

"va bene… Dottore, puoi aggiustare il mio bracciale? Almeno comunico la ritirata al nostro Comandante superiore…" 

"Certamente!" esclamò per poi prenderle il braccio e puntare il cacciavite sonico sul suo bracciale.

Il bracciale con il comunicatore venne completamente ripristinato e la comunicazione con gli incrociatori venne ripristinata.

"Hunter, mi ricevi?"

"Certo, forte e chiaro!" rispose il comandante della corazzata.

"Missione compromessa. Ostacolo imprevisto! Ci ritiriamo!"




 

"....ahahahahahah…AHAHAHAHAHAHAH!!!"

Hunter si mise a ridere come un pazzo.

Tutti quanti, sentendolo, osservavano il bracciale di Ilaria con shock.

 

"Non serve che aggiungiate altro. 

Ilaria! Alexander! 

Avete fallito e vi siete schierati dalla parte dei nemici!

Di conseguenza vi comunico che voi e le vostre squadre siete stati espulsi dal Team Rocket. 

La vostra vita non vale più niente."

 

Udendo quelle parole, gli ex membri del team sull'isola, rimasero pietrificati. 

Erano stati tutti quanti condannati.

Avevano perso tutto solamente perché avevano fallito e per aver salvato la vita al capitano della Shooting Stars…

“NO! NON PUOI FARCI QUESTO!!! SIAMO FEDELI AL TEAM!!!” gridò Ilaria al suo bracciale sperando cambiasse idea.

“Beh io no, ma il Boss può! E questo ordine è arrivato direttamente da lui! Siete sempre stati una palla al piede per me. E finalmente senza di voi prenderò possesso dell’intera isola con tutto ciò che contiene e potrò finalmente governare il mondo al fianco di Giovanni in persona!!!”

“Quel bastardo deve aver mandato una diretta al capo facendogli credere chissà cosa…” disse Amelia stringendo il pugno.

Il Dottore, prese il braccio di Ilaria per parlare al suo bracciale: “Come ti permetti di tradire i tuoi compagni in questo modo? Ce l’hanno messa tutta per soddisfare il vostro capo! Hanno fallito solamente perché hanno trovato noi come ostacolo.”

“Tu stai zitto. Anzi, vi dò esattamente dieci secondi per andarvene da ORA!!! Dieci.”

Tutti quanti capirono subito le sue intenzioni e sgranarono lo sguardo vedendo chiaramente i cannoni delle tre navi allinearsi nella direzione dell’isola.

 

“Nove.”

 

Il Dottore usò il cacciavite sonico per togliere il bracciale dal braccio di Ilaria e se lo avvicinò.

 

“Otto.”

 

“Non osare farlo! Ti avverto!”

 

“Sette.”

 

“Hunter! Se non ti fermi subito dovrai vedertela con me!”

 

“Sei.”

 

“HUNTER!!!”

 

“Cinque.”

 

Il Signore del Tempo non poteva più perdere altro tempo! Doveva pensare a salvare tutti quanti! 

“TUTTI I LATIOS E LE LATIAS!!! PRENDETE I MEMBRI DEL TEAM E ANDATE VIA!!!

 

“Quattro.

 

Tutti quanti ritirarono i loro pokémon e salirono velocemente in groppa ai draghi per poi volare via terrorizzati e guardandosi indietro.

 

“Tre.”

 

Solamente Jordan, Bellatrix, Ryo e Jun, rimasero lì con loro.

La rabbia e la paura erano troppo forti per tutti quanti.

 

“Due.”

 

Tutti quanti provarono a gridare un’ultima volta: “FERMATI!!! NON FARLO!!!”

 

“Uno.”

 

Erika, fu l’ultima a parlare: “...Ti distruggeremo.”



 

“Zero. APRITE IL FUOCO!!!”


 

Il Dottore in un solo istante usò il cacciavite sonico per far arrivare il Tardis da loro.

E in quell’esatto momento, le tre navi spararono una serie di colpi che eseguirono una parabola luminosa che illuminò il cielo.

Dei colpi sparati dai due incrociatori, alcuni colpirono la foresta distruggendo numerosi alberi, mentre altri finirono direttamente sulla spiaggia addosso a loro.

Fortunatamente lo scudo del Tardis era impenetrabile…

Ma i colpi sparati dalla corazzata sembravano addirittura superare l’Isola del Sud. 

Ma questi, si fermarono improvvisamente sopra l’isola fluttuando per aria per un istante.

Incredibilmente, questi esplosero creando una pioggia di dardi infuocati sull’isola…

 

Era una tragedia… Tanti alberi andarono a fuoco e altri esplosero all’impatto con i dardi.

 

La rabbia. La rabbia era decisamente troppa.

Questa si sprigionò in un’aura nera che uscì dal corpo di Erika.

 

Ma stavolta pervase i corpi di tutti quanti. Solamente Ryo e Jun non vennero travolti da questa.

 

I due draghi coinvolti, cominciarono a divincolarsi per togliersela di dosso. 

Ma Dylan li fermò: “No ragazzi. Non fermate il nostro potere. Fatevi prendere e sarete invincibili. È l’unico modo per salvare l’isola.” disse con una voce cupa stando ad occhi chiusi.

I due draghi si fermarono improvvisamente. 

L’ombra li aveva completamente avvolti e la loro espressione di volto cambiò.

Da essere nervosi e furiosi, sul loro musetto solitamente dolce e amichevole, si formò un sorriso con i denti che incuteva solamente paura. 

I loro occhi divennero esattamente come quelli di Erika la notte scorsa, ovvero gialli luminosi con una corona rosso sangue intorno alle pupille e i capillari dei loro occhi erano divenuti ben visibili in quanto pieni di sangue.

E la stessa cosa valeva per tutti gli altri. Pure per Amelia e per il Dottore.

I loro capelli, cominciavano a sollevarsi e a muoversi per conto loro come se ci fosse del vento. 

Ma non ce n’era.

Ryo e Jun, vedendo i loro figli emanare una tale oscurità dal loro corpo, andarono ulteriormente nel panico.

"F-Figlioli che vi succede??” esclamò Jun impaurita.

Ma non ebbe risposta da nessuno dei due…

Ryo provò di nuovo scuotendo il figlio maggiore: “RAGAZZI!!!” 

E stavolta la risposta arrivò. Ma con un'esclamazione isterica e incontrollata: “Va tutto bene padre… AHAHAHAHAH VA TUTTO ALLA GRANDE!!!”

 

Quella isteresi faceva decisamente capire che non era vero e la loro madre si stava disperando:

 “N-no non è vero! Riprendetevi vi prego!!! RIPRENDETEVI!!!”

 

La vera battaglia sta per avere inizio.

E stavolta il vero potere della Shooting Stars è finalmente venuto allo scoperto!

Un’ombra nera avvolgente che trasforma la paura in coraggio, e la rabbia, in una brutale forza distruttiva.

La stessa forza che permise agli Imperiali di vincere durante l’agguato dei Ribelli.

 

Sarà questa la salvezza dell’Isola del Sud e del Mondo intero?

 

O sarà fonte di ulteriori guai?

Tante risposte, nel prossimo capitolo: “La battaglia dell’Isola del Sud”

 
 
   
 
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