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Autore: susiguci    07/05/2023    2 recensioni
Dal Capitolo I
[... Merlin era in ritardo per l'inizio delle lezioni e, come sempre, correva per i corridoi, cercando di arrivare in aula più presto possibile.
Merlin non vide il ragazzo che allungò un piede al suo passaggio e si ritrovò a terra, battendo forte la bocca e il mento. Un rivolo di sangue gli usciva dalla bocca e Merlin si girò a guardare il ragazzo con tanto d'occhi!
'Chi è questo grandissimo figlio di puttana?' si chiese.
"Oh, Dio! Scusami!" disse il ragazzo, tendendogli una mano per farlo alzare.
"E perché dovrei? So che l'hai fatto apposta!"
Il ragazzo sorrise e scosse la testa. "Ok. Volevo farlo! Solo … non a te! Ho sbagliato persona!"...]
[..."Abbiamo cominciato con il piede sbagliato…" disse il ragazzo dispiaciuto.
"Già … con il tuo, per l'esattezza"...]
Capitolo I revisionato
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Galvano, Merlino, Parsifal, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
Capitoli:
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Capitolo XV


A Little more


















 

Merlin sentì il telefonino squillare. Era Arthur.

 

"Ehi, Merlin! Sei sparito?"

 

"Ciao! Ma se ci siamo visti anche ieri sera!"

 

"Ok, ma non è lo stesso. Quando lavori non si riesce  mai a parlare!"

 

"Mi dispiace, ma sono sempre così incasinato!"

 

"Dovrei parlarti. Ho una proposta di lavoro per te…"

 

"E come potrei fare? Già non ho il tempo di respirare e se aggiungo un altro lavoro…"

 

"Dove sei adesso?"

 

"Sono al bar"

 

"Hai iniziato prima stasera?"

 

"No, sono al bar come cliente."

 

"Ti raggiungo" disse come fosse scontato che per Merlin non ci sarebbero stati problemi e riattaccò.

 

'D'accordo… se lo dici tu!' pensò Merlin.



 

Dieci minuti dopo Arthur raggiunse il bar e si fermò in piedi a osservare il viso dell'altro.

"Eccomi, Merlin! … Mi dispiace dirtelo ma hai una pessima cera!"

 

"Ecco… Mi mancava giusto questa"

 

"Allora rifaccio! Sei incantevole stasera, Merlin, come sempre … ma hai una pessima cera!"

 

"Con tutti questi complimenti, mi monterò la testa! … Scusa. Ti ho fatto venire qui per niente. Non ho molta voglia di parlare di lavoro in questo momento" disse Merlin sbadigliando e stirando le braccia verso l'alto.

 

"Non c'è problema. In questo dossier c'è tutto quello che devi sapere. Te lo lascio e quando ne hai voglia lo leggi."

 

"Grazie, Arthur!"

 

"Ma … cosa stai bevendo?"

 

"Un 'Merlin's delight'. Te lo ricordi?"

 

"Come no? Hai tentato di uccidermi quella volta!"

 

Merlin sogghignò. "Esagerato! È molto forte ma si riesce a bere."

 

Arthur si alzò, si recò al bancone e tornò con una birra in mano.

"Hai già mangiato?" chiese squadrando Merlin.

"Qualcosa, nel pomeriggio"

"Non starai dimagrendo, per caso."

Merlin alzò gli occhi al cielo: "No … mamma!" 

 

Arthur scosse la testa. "Come stai?"

 

"Non è il mio periodo migliore, ma ho avuto di peggio … Tra due mesi dovrò testimoniare al processo contro Oswald."

"Davvero?"

"Sì e credo tu sappia come abbiano fatto gli inquirenti a scoprire la sua vera identità."

"Le telecamere di quella sera, in giardino"

"Esattamente! Devo ringraziarti. Anche se il processo per il mio stupro non verrà fatto. Sarò però utilizzato come testimone dell'accusa."

 

"E perché?" Arthur sembrava irritato.

 

"Non so. Forse perché la mia denuncia è arrivata tardi. Ci sarà un solo processo per l'omicidio di quel ragazzo. Testimonieranno alcuni dei ragazzi, vittime sopravvissute, me compreso."

 

"Ma è una cazzata enorme! Bisognerebbe fare più di un processo."

"Forse, ma sinceramente preferisco così. Temo che sarà già abbastanza dura farmi controinterrogare in aula dalla difesa di Oswald, ma mi tocca. Spero solo che Oswald rimanga in cella."

 

"L'ergastolo devono dargli!

Comunque anch'io sarò lì per darti manforte, anche se solo psicologicamente"

 

"È davvero un bel pensiero. Ti ringrazio. È importante per me!"

 

"E dopo ogni seduta, ti porterò in un posto dove fanno le bistecche più succulente che ci siano. Così metterai su un po' di ciccia e di colore."

 

"Vuoi che diventi come te?"

 

"Attento caro. Sono suscettibile da questo punto di vista. E poi, cosa ci sarebbe di male nel diventare come me?"

 

"Niente, ma tu hai un fisico diverso dal mio. Io credo di essere un tipo di quelli più 

… intellettuali: magro, pallido, interessante…"

 

Arthur lo guardò. Merlin era proprio così, come si descriveva. Avrebbe aggiunto anche gli aggettivi affascinante, conturbante e probabilmente molti altri più audaci. Ma non era il caso, per cui cambiò argomento.

"Come va con Percival? Mi sembra piuttosto bene, da quel che ho visto" chiese Arthur con dolcezza un po' forzata.

 

"Ma cosa avete tutti oggi? Prima Gwen, ora tu!" rispose poco gentilmente il moro.

Arthur si alzò in piedi, decisamente offeso. "Bene, visto che non tira una buona aria, stasera, ti saluto…"

 

Merlin che non si aspettava una tale reazione, si scusò subito. "No, Arthur. Ti prego rimani. Mi dispiace!"

 

Arthur sospirò e si risedette.  

Avrebbe voluto ribattere ma non chiese nulla. Al posto suo parlò Merlin.

 

"Le cose non sono più quelle di prima, con lui. Non riesco a togliermi dalla testa che Percival sarebbe molto più felice con Gwaine."

 

"Sei fuori? Tutto questo solo per uno stupido errore … un bacio rubato!"

 

"Il bacio non c'entra più, capisci? Con Gwaine, Percival è diverso." s'infervorò Merlin.

 

"Diverso, non significa più felice."

 

"Invece nel suo caso sì! La presenza di Gwaine da sola, è sufficiente a trasformarlo in un uomo allegro e sicuro di sé"

 

"Bene. Allora lascialo!" sorrise Arthur, come per sfidarlo.

 

Merlin strabuzzò gli occhi nel guardarlo. Poi finì il suo shot con un ultimo sorso e a voce bassa aggiunse: "Temo che dovró farlo!"

 

"Così finalmente potrò iniziare a farti una corte serrata, di quelle fatte per bene, come dico io …" disse Arthur con aria allegra che cozzava con il turbamento di Merlin.

 

"E pensi che mi consolerebbe?"

 

"Questo non lo so. Certo ti lascerei poco tempo per pensare ad altro, almeno finché rimani con me!"

 

"Dai già per scontato che direi di sì?"

 

"No, la mia è solo una speranza. Ma almeno avrei una possibilità. Finché sarai legato a Percival, tu non mi considererai mai qualcosa di più e per principio, io non ci provo con ragazzi già impegnati."

 

"Scusa, ma a questo non  credo."

 

"Mi è capitato, ma solo perché certi ragazzi mi hanno mentito. Hanno detto di essere liberi, quando non lo erano. Ma con te è diverso. Tu sei anche troppo per bene!"

 

"Lo dici come fosse un difetto!" 

 

"Sai com'è! Alla lunga anche un pregio, può  diventare un po' … frustrante."

 

Merlin storse la bocca. 

"Tu sei matto!"

 

"Può essere! Ma fino a prova contraria chi va dal neuropsichiatra sei tu. A proposito ci sei stato oggi se non sbaglio. Com'è andata?"

 

Merlin gli rispose con aria di sfida. Non gli era piaciuto ciò che Arthur gli aveva detto. Era la verità, ma non era stato affatto carino a sottolinearlo in quel modo.

"Benino. Tra le altre cose, gli ho parlato di te…" 

 

"Ah, davvero?!" chiese Arthur interessato.

 

"Ha detto che è strano per uno come me, avere per amico uno sciupamaschi come te. Ma ha detto che non necessariamente è un male!"

 

"Sciupamaschi? Questo si inventa pure le parole! Non gli avrai detto quanti ragazzi ho avuto?"

 

"Sì, ma lui non conta. A lui posso dire tutto. Devo. Mi ha detto che da come parlo di te sembro tenerci. E che frequentarti potrebbe portarmi ad avere dei vantaggi."

 

Arthur non muoveva un muscolo.

 

"Intanto ha detto che un uomo così esperto quale sei tu, dovrebbe essere un amante fuori dal comune…"

 

Arthur scoppiò a ridere. "Mi piace questo Gaius. Vecchia saggezza e idee moderne!"

 

"E ha aggiunto che dopo una storia con te, se dovessi sopravvivere, la mia gelosia diminuirebbe per forza di cose e la maggioranza dei ragazzi mi sembrerebbe più … affidabile"

 

"Già non mi piace più tanto…"

 

"Lui non crede che uno come te possa cambiare, ma se dovesse succedere avrei la conferma di un amore reale e profondo da parte tua."

 

Arthur lo guardò serio negli occhi, poi si riscosse.

"Non ho capito! Ti ha sconsigliato o consigliato di frequentarmi?"

 

"Lui non dà consigli. Non può, dice. Ma non so perché, ho percepito che tu gli vada a genio."

 

"Così mi tappi la bocca!

Ma sappi che in un eventuale rapporto ci sarei anch'io a decidere. Non dimenticare che si è sempre in due." Poi sorrise. "Una cosa però mi fa molto piacere: per la prima volta mi sento preso in considerazione da te, al di là dell'amicizia."

 

Merlin si sentì improvvisamente a disagio. Non stavano andando troppo oltre con quelle considerazioni?

"Adesso devo iniziare il turno."

 

"Un attimo ancora. Quand'è che potresti venire da me?"

 

"Dipende per quale motivo dovrei venire. Necessito di tranquillità in questo periodo."

 

"Ma io non voglio agitarti! Prima di tutto volevo parlare di lavoro e secondo volevo finire questo discorso: volevo sapere quando ti deciderai a parlare con Percival per fare chiarezza tra voi!"

 

"Non lo so. Ho bisogno di abituarmi all'idea."

 

"E io stupido che ci avevo creduto! Ti saluto, Merlin. Stasera non ci sarò. Ho da fare."





 

Come previsto Arthur quella sera non si fece vedere al bar.

Merlin aveva capito che l'altro si sarebbe aspettato qualcosa in più da lui e che era arrabbiato, tanto da non volerlo vedere. 

 

Durante la serata, Percival sostò al bancone presso di lui, più del solito, ma rimanendo in silenzio. Merlin pensò che forse il suo ragazzo avesse qualcosa da dirgli. Comunque appariva più teso e strano del normale. 



 

Non poteva più aspettare.

Doveva parlargli. La verità era che Merlin non avrebbe voluto lasciarlo andare, ma non era giusto tenerlo legato a sé. Non senza dargli ciò che avrebbe giustamente dovuto pretendere.

Forse Merlin non sentiva il desiderio di fare l'amore con lui ma affettivamente si sentiva ancora legato al ragazzo.

 

"Ti va di aspettarmi, dopo il lavoro?" gli domandò Merlin.

"Volentieri!"


Era stata una serata strana. Al tavolino del bar per la prima volta c'erano solo Percival, Gwen ed Elyan. 

 

Una volta finito il turno, Percival accompagnò Merlin verso casa. Sperava in cuor suo che a Merlin fosse tornato il desiderio di stare con lui, anche fisicamente. Sembrava essere l'unico scoglio che li separava perché non erano mai andati così d'accordo.

 

Merlin si fermò: "È molto difficile per me, Percival, ma vorrei che chiudessimo qui la nostra storia…"

"Non sei riuscito a dimenticare quel bacio che non ha significato niente per me… E così non mi vuoi più."

"Non è così. Io ti voglio bene, tanto che mi piacerebbe continuare la nostra amicizia. Ma non sono io l'uomo che ti serve per essere felice. Lo pensavo ma m'illudevo. L'uomo che ti serve, anche se mi fa male dirlo è Gwaine."

"Stai dicendo delle stupidaggini! Lui mi odia. L'ho gonfiato di botte."

"Lui non ti odia. Io credo che lui sia innamorato di te. E tu non ti vedi quando sei con lui? Sei l'uomo sicuro e divertente che hai sempre nascosto per estrema timidezza."

"Sì, è una cosa che ho notato, anch'io, ma non è poi così importante."

"Ma se è sempre stata la prima cosa che avresti voluto per te! Guardami e dimmi che Gwaine non ti piace."

"Gwaine mi piace, sì, come amico."

"Non credi che sia molto bello?"

"Sì, certo, ma conta di più che sia un bravo ragazzo!"

 

"Con te! Gwaine ha sempre detto che con le ragazze si comporta da stronzo, ma con te non lo è mai!"

 

"Solo che io amo ancora te. E se è per il sesso sono disposto ad aspettare. La mia storia con te è più importante!"

 

"Ma tu non meriti di essere rifiutato da me, se ho dei miei problemi."

 

"Ma se ti dico che mi sta bene?"

 

"A nessuno dovrebbe star bene una situazione come questa. Continueremo a vederci come amici, così sarà meno doloroso per entrambi"

 

"Non è così. Mi dispiace, ma … vederti sapendo che non sei più mio … non credo ce la farei"

 

Merlin s'intristì molto.

"Ok. Ma quando sarai felice, se vorrai, io sarò qui ad aspettarti come un buon amico."

 

"Mi mancherai, Merlin"

 

"Anche tu, Percy."

 

Merlin non poté fare a meno di piangere. Anche Percival aveva il viso bagnato di lacrime. 

 

"Posso avere un ultimo bacio?" domandò Percival.

Merlin si avvicinò a lui e con la maggior dolcezza possibile lo baciò a lungo sulle labbra.

Poi, ciascuno si allontanò con il suo dolore. 

 

Quando Merlin si mise a letto quella notte, pianse a lungo per Percival, prima di riuscire ad addormentarsi. Era stata la storia più importante che Merlin avesse avuto, fino a quel momento.

 

Il giorno dopo ricevette un messaggio inaspettato. Da Gwaine. Erano mesi che non si vedevano.

 

'Perché tutto quanto insieme? Non ho  un momento di pace.'  brontolò tra sé, frustrato.

 

"Posso passare? Dovrei parlarti."

 

"Se si tratta di Percival, sappi che ieri ci siamo lasciati."

 

"Non è per quello!"

 

"Se vuoi passare passa, ma ho poco tempo."



 

Quando Gwaine arrivò, Merlin guardò il viso dell'amico e si sorprese. Era emaciato, serio, teso. Doveva aver perso parecchi chili di peso.

 

"Merlin, mi dispiace molto!"

"Entra!"

"No, rimango poco! … Chiedimelo, Merlin!"

 

"So già perché l'hai fatto: alcol … canne … Ti eri dimenticato di me in quel momento. E non volevi farlo."

 

"È tutto vero fino a un certo punto, ma… in quel momento io … volevo farlo. Non sono riuscito a trattenermi e ho mandato tutto a puttane."

 

"Quindi lui ti piace veramente?"

 

"Merlin, perdonami, ma lui non mi piace solamente…"

 

"Tu sei innamorato di Percival!" 

 

Gwaine guardò in basso e il ciuffo di capelli  gli coprì gli occhi. "So che ti ho fatto soffrire tantissimo. Ho sofferto anch'io. Per me, per te, per lui…"

 

"Ormai ci siamo lasciati."

 

"Per colpa mia, vero?"

 

"Non è colpa di nessuno! Stiamo parlando di sentimenti. E credo che lui sarebbe più felice con te. Tutti abbiamo notato com'è quando ci sei tu. Ma tu non puoi saperlo… Percival è combattuto. Non sa cosa fare. Sarai tu a doverlo smuovere!"

 

"Preferisco soffrire per amore, ma tenermi la tua amicizia." A Gwaine scivolò una lacrima dagli occhi.

 

"Forse potrai avere sia l'uno che l'altra"

 

"Dici sul serio? Cioè tu riusciresti ad accettarlo?"

Merlin fece segno di sì con la testa. "Se è per il vostro bene…"

Gwaine sorrise tra le lacrime. "Che ne hai fatto di Merlin, il mio amico geloso pure dei sassi?"

 

"È cresciuto un po' e forse ha già il cuore impegnato."

 

"Arthur?"

 

Merlin sgranò gli occhi e abbracciò Gwaine che lo strinse forte a sé. Rimasero così per un po', in silenzio.

 

Poi si lasciarono.

"Avremo bisogno di molta fortuna, Gwaine, tutti e due" disse Merlin che adesso parlava con voce incrinata dal pianto anche lui.

 

"L'avremo. Se saremo ancora amici, come abbiamo sempre fatto finora … "









 
   
 
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