Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Milly_Sunshine    28/05/2023    0 recensioni
Non importa se siamo bambini, adolescenti, adulti, persone tranquille oppure tormentate, angeli della morte, aspiranti killer, creazioni di laboratorio, animali domestici, fenomeni atmosferici o addirittura automobili: abbiamo il sacrosanto diritto di vedere le cose dalla nostra prospettiva e di narrare la nostra storia. /// Una raccolta disomogenea di racconti scritti a vent'anni e dintorni (o anche poco venti e molto dintorni), alcuni pubblicati nella loro forma originale, altri a seguito di una piccola revisione. La maggior parte risalgono all'epoca dei forum, qualcuno ha partecipato a contest di scrittura sul forum Scrittori della Notte o su altri forum simili. I rating variano dal verde all'arancione e la maggior parte dei racconti hanno lunghezza da one-shot, alcuni tuttavia secondo EFP sarebbero da considerarsi flashfic.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
UN TEMPO IL ROSSO NON ERA IL COLORE DEL TRAMONTO

Un turbine di colori invade la buia notte. Il nero si trasforma lentamente, diventa azzurro come il cielo, diventa rosso come il tramonto...
Un tempo il rosso non era il colore del tramonto. Era una tonalità viva, che mi dava la forza di dare il meglio di me stesso, ma che oggi mi sfugge.

Gli occhi della mia mente vedono la stanza illuminarsi. La donna che mi sta accanto si muove lievemente. Mi fermo di scatto, temo di averla svegliata.
Non è così, dorme ancora, e sul suo volto sprofondato nel sonno mi pare di scorgere un lieve sorriso. Nemmeno lei conosce la verità.

Un tempo era tutto così facile. I giorni si susseguivano, più passavano e più mi sentivo vivo, più le fiamme che avevo dentro mi animavano.
E poi il crollo.
Non c’è niente di peggiore di non sentirsi più a proprio agio con sé stessi, non c’è niente di peggiore di sentirsi fuori luogo nel proprio mondo.
E poi la fine.
Quando si perde l’equilibrio, lentamente si raggiunge un nuovo equilibrio. Per un po’, dopotutto, funziona.
Lei conosceva la verità.

Mi chiedo se ci sia un giorno che vorrei rivivere.
Sì, c’è, devo solo trovarlo nel mio passato.
Ero in una situazione di stallo, non sapevo che cosa sarebbe accaduto. Le fiamme che avevo dentro si erano spente in un attimo in un giorno d’estate, ma ora potevo percepire di nuovo il loro calore.
Io c’ero.
Io esistevo.
Io vivevo.
Ricordo quelle emozioni per filo e per segno.
Ricordo quando ho capito che nulla era cambiato, che ero ancora me stesso.
Lei mi stava accanto e conosceva la verità.
Sapeva già che ce l’avrei fatta, sapeva già che avrei dato il meglio di me stesso, che finalmente ci sarei riuscito, e per molto tempo.

Ma davvero vorrei rivivere quel giorno?
Le emozioni sarebbero ancora le stesse, sapendo già in anticipo che cosa veniva dopo?
È una domanda a cui non so dare risposta.

Non devo mentire a me stesso.
Non c’è alcun giorno che vorrei rivivere. Niente è come ci era sembrato, quando lo riviviamo una seconda volta.

Mi chiedo se ci sia un giorno che vorrei eliminare dai miei ricordi.
Sì, c’è, devo solo trovarlo in un passato ancor più lontano.
Ero sul tetto del mondo, non sapevo cosa sarebbe accaduto. Il cielo azzurro risplendeva grazie al sole di un giorno di primavera, ma all’improvviso dentro di me sentivo una strana sensazione di gelo.
Io c’ero.
Io esistevo.
Io vivevo.
Ma non era abbastanza.
Ricordo quel giorno per filo e per segno.
Ricordo quando ho capito che gli amici che se ne vanno continueranno a vivere nel nostro cuore per sempre.
Ricordo quando ho capito che la nostra illusione di essere immortali prima o poi si sgretola sempre.
Lei mi stava accanto e conosceva la verità.
Sapeva già che sarei riuscito a chiudere gli occhi e a scacciare i ricordi, che avrei combattuto affinché il presente divenisse soltanto un passato da dimenticare.

Ma vorrei davvero dimenticare quel giorno?
Se quel momento fosse eliminato dai miei ricordi, la mia vita sarebbe migliore?
No.
La verità è che non posso dimenticare. Non voglio dimenticare.
C’è chi veglia su di noi costantemente e non è giusto dimenticare.

Quando si perde l’equilibrio, lentamente si raggiunge un nuovo equilibrio. Per un po’ funziona, ma con tanti anni ancora davanti non potrà funzionare per tutta la vita.
Il rimpianto per il vecchio equilibrio prende il sopravvento.
È l’inverso del crollo.
Si tenta di risalire, di arrampicarsi invano lungo una salita che tenta di franare.
Non è vero che non c’è niente di peggiore di non sentirsi più a proprio agio con sé stessi, la verità è che non c’è niente di peggiore di vedere il proprio ego sgretolarsi lentamente.

Lei non conosce questa verità.
Mi sforzo di sorridere.
So che lei continua ad amarmi, so che i nostri figli continuano ad amarmi, ma dentro di me mi chiedo se sia davvero abbastanza.

Questa notte mi sembra infinita.
Forse è la sindrome di chi ha avuto tutto e ora si accorge che in realtà non ha mai avuto niente.
È un po’ come l’illusione di sentirsi immortali.

Toccavo il cielo con un dito.
Brillavo insieme alle stelle.
Irradiavo un cielo che non sarebbe mai stato cupo.
E poi la fine.
Le altre stelle brillano più di me, adesso. Mi guardano, chiedendomi se non me la sento più di raggiungerle, in un firmamento che non mi è mai sembrato tanto lontano.

Gli occhi della mia mente rievocano il passato.
Sono qui, sdraiato sul mio letto, interrogandomi sul presente, mentre un orologio scandisce i minuti che mi separano dall’alba.
Se solo potessi dormire.
Se solo potessi farlo evitando di sognare ciò che non tornerà più.

Scosto il lenzuolo, mi sento soffocare.
Mi alzo.
Lei apre gli occhi e mi guarda un attimo, prima di richiuderli.
Non è vero che tutto è cambiato.
Lei era qui quando il cielo era azzurro.
Lei era qui quando il tramonto era ancora lontano.
Lei è qui ora, in questa notte cupa e senza fine. È questo a darmi la forza di andare avanti. Nessuna notte senza fine è così terribile, accanto alla persona che ami e che ha continuato ad amarti anche quando hai iniziato a vacillare.

Chiudo gli occhi e mi chiedo che ne sarà di me.
In fondo lei conosce la verità.
L’unica verità è che starò con lei finché avrò vita.
Di colpo mi rendo conto che non vi è alcuna illusione. Sì, in qualche momento ci siamo resi conto che non siamo immortali, ma ha davvero così tanta importanza?
Lei conosce la verità.
Sa che, senza di lei, per me l’eternità non avrebbe alcun valore.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Milly_Sunshine