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Autore: Nemesis01    13/06/2023    2 recensioni
Per un motivo misterioso, Scorpius cambia vita e si trasferisce nella frenetica, pratica e poco magica Berlino. Lo fa perché vuole nascondersi dal suo passato e dal suo dolore, ma la vita è imprevedibile e il passato tornerà a fargli visita con tanti abiti diversi. // Sehnsucht, nel senso di "malattia del doloroso bramare", deriva dal tedesco antico e indica un desiderio interiore rivolto a una persona o una cosa che si ama/desidera fortemente. Questo stato d'animo è direttamente collegato al doloroso struggimento che si prova nel non potere raggiungere l'oggetto del desiderio.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Sirius Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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/ p r o l o g


James aveva la cattiva abitudine di fumare. Aveva cominciato durante il suo quarto anno a Hogwarts: lo aveva visto fare a uno studente più grande e gli era sembrata una cosa figa. Si era sentito sexy con una sigaretta tra le dita, gli piaceva essere guardato dalle matricole ed essere considerato uno figo. Soltanto che, com’era prevedibile, era diventato un vizio. Non era riuscito a smettere nonostante le forti pressioni dei suoi genitori, di suo fratello, di sua sorella, dei nonni, insomma, le forti pressioni di tutta la famiglia. Fumava almeno un pacchetto al giorno e, di tanto in tanto, anche qualche canna. Ma quello lo faceva soltanto quando voleva sentirsi davvero trasgressivo o quando avvertiva l’esigenza di rilassarsi.
E in quella domenica pomeriggio berlinese, James aveva davvero bisogno di rilassarsi. Lo spinello gli si era spento a metà del tiro e allora aveva tirato fuori l’accendino per riaccenderlo.

- Quindi sei scappato qui. -
- Non sono scappato, James, mi sono trasferito. - Scorpius aveva sbuffato esausto. In piedi dietro al bancone del bar, si era portato una mano tra i capelli per pettinarsi un ciuffo di capelli ribelli. Aveva poi preso un canovaccio bianco e aveva iniziato ad asciugare dei bicchieri appena usciti dalla lavastoviglie. 
- Sei fuggito, Malfoy. -
- James, basta, - si lamentò il ragazzo. - Ho deciso di trasferirmi a Berlino, non ci trovo nulla di strano. -
- Hai lasciato Londra per… Berlino? - domandò James inarcando un sopracciglio. 
- Berlino è una città meravigliosa, ricca di opportunità, esattamente come Londra. -
- Con la comunità magica più piccola d’Europa, - commentò Potter. Fece un altro tiro. - E va bene, facciamo che ti credo. Hai deciso di trasferirti a Berlino. Per quale motivo? -
- Perché mi piace il tedesco. -
James soffocò una risata. - Ok, facciamo finta che credo anche a questo. Perché non me lo hai detto? -
- Non l’ho detto a nessuno, è stata una decisione improvvisa. -
- Non lo hai detto nemmeno a tuo padre, Scorpius. Non hai nemmeno scritto per far sapere ai tuoi amici dove trovarti. -
- Avevo bisogno di stare da solo per un po’. -
- E ti sei messo a fare un lavoro babbano? -
- Basta, James. -
- Lo sanno almeno che sei un mago? -
- James… -
- Cioè, ti sei messo ad asciugare bicchieri Scorpius, ti sembra normale? -
- Ho detto basta!!! - Scorpius aveva alzato la voce. 
- Alles gut, Scorpius? (1) - chiese un collega.
- Ja, tut mir leid, es ist mein Fehler. (2) - rispose James.
Scorpius lo fissò a occhi sgranati. - E da quando parli il tedesco? -
- L’ho studiato a Hogwarts, al corso di Babbanologia. Si imparano tante cose interessanti. Ho studiato anche l’italiano e lo spagnolo. Avrei voluto imparare anche il francese ma mi sembrava troppo gay, non so se mi spiego. -
- Quanto sei rozzo e omofobo, - commentò Scorpius. - Entschuldigung, Florian, ich wollte nicht schreien. (3) -
- Kein Problem, (4) - rispose il collega sorridendo. 
Scorpius mise a posto l’ultimo bicchiere e poi poggiò lo strofinaccio sulla spalla. Rivolse, infine, uno sguardo all’amico. - Se hai finito l’interrogatorio, puoi anche andare. -
James respirò l’ultimo tiro della canna e poi spense il cicchetto nel posacenere. Se c’era una cosa che apprezzava di Berlino, forse l’unica, era che si poteva fumare nei locali. E quello in cui era finito, nei pressi di Hackescher Markt, era talmente tanto underground che farsi una canna era quasi un obbligo morale. - Ma io volevo un cocktail! -
- Bene, - sbuffò Scorpius. Prese uno dei menù e glielo lanciò. - Quando hai scelto, chiedi a Florian. -
- Ma come, non ti piaceva fare il bar tender a Berlino? -
Malfoy si limitò a lanciargli uno sguardo di fuoco e poi si allontanò dal bancone.
James restò seduto lì, indeciso se ordinare davvero o meno un cocktail, ma alla fine decise di arrendersi. Si mise in piedi e osservò l’amico mentre prendeva delle ordinazioni al tavolo. Scorpius poteva dire quello che voleva, ma lui era fuggito. Un bel giorno, di punto in bianco, era scomparso: i suoi lo avevano cercato in lungo e in largo, avevano chiesto a ogni comunità magica, avevano contattato le testate giornalistiche più famose, ma nulla. Sembrava che si fossero perse le tracce del giovane Malfoy. Poi, un giorno, James si era ritrovato a doversi esibire in un locale di Berlino. I babbani la vedevano come una vecchia birreria dismessa mentre per i maghi la Kasselhaus era un punto di ritrovo. Era lì che tutta la comunità magica tedesca si riuniva e faceva festa. L'energia pulsante della vita notturna della capitale tedesca lo aveva sempre affascinato e sapeva che questa performance sarebbe stata speciale, quindi bisognava prepararsi bene per evitare di fare delle figuracce, e presentarsi ubriaco sul palco non era l’atteggiamento giusto.

Lasciò una banconota da venti euro sul banco, salutò Florian con un cenno della mano e uscì. Scorpius non solo non voleva farsi trovare, ma non voleva avere nulla a che fare con il suo passato. E James questo doveva rispettarlo, che gli piacesse o meno. 


/ auf i t a l i e n i s c h


1: "tutto bene, Scorpius?"
2: "sì, scusa, è colpa mia." 
3: "Mi dispiace, Florian, non volevo gridare." 
4: "nessun problema!" 




/ ndA
In realtà non so dove andrà a parare questa fanfiction. Qualche giorno fa ero a Berlino, in un locale nascosto tra le stradine e in cui era proibito far foto, e mi è venuta in mente questa scena dal nulla. So di avere tanti progetti ancora in sospeso, ma l'ispirazione va assecondata. E dopo anni davvero poco produttivi, non posso dire di no. 
 
   
 
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