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Autore: Alex Ally    30/06/2023    1 recensioni
Conosciamo tutti la storia dei nostri eroici ninja stavolta però racconteremo la storia di altri eroi.
Coloro che gli hanno precedutto.
vedremo le origini della generazione di maestri elementari che hanno precedutto i ninja:
I poteri elementari sono un dono, ma anche un fardello.
La vita di coloro che gli possiedono sta per cambiare, ma anche per i figli del Primo Maestro di Spinjizu si prospettano cambiamenti davanti a loro.
Riuscirano a far fronte alle nuove difficoltà che incontraranno?
E se questo non fosse altro che solo l'inizio?
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lord Garmadon, Misako, Ray, Sensei Wu
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo tre: Misako.

Come al solito si era svegliatto alle prime luci dell'alba per meditare, non che gli piacesse farlo ma questo era uno dei metodi migliori per controllare il veleno che aveva in corpo.
«Buongiorno, fratello.» disse Wu entrando nella stanza, in mano aveva come al solito il bastone del padre e Garmadon non capiva ancora il motivo per cui se l'ho tenesse sempre appresso. Se fosse dipesso da lui tutte la cose di suo padre sarebbero finite nell'angolo più remoto e buio del monastero in modo da non avercele sempre sotto gli occhi, ma ovviamente Wu non era d'accordo con lui.
«Buongiorno, Wu.» rispose Garmadon alzandosi e stiracchiandosi, la meditazione lo aiutava con il veleno però a volte lo intorpidiva rimanere fermo troppo a lungo.
«La colazione è pronta pensavo che oggi potremmo farla nel cortile.» propose il fratello minore e Garmadon annui, visto che molto presto sarebbe arrivato l'inverno usufrurire di una delle poche possibilità che rimanevano per farlo quest'anno era una buona idea e poi il cortile del monastero in autunno era sempre uno spetacolo incredibille.
Mentre i due fratelli mangiavano e bevevano il loro thè, perchè Wu si rifiutava cattegoricamente di servire un pasto fatto da lui senza tale bevanda, sentirono bussare alla porta del monastero.
Si scambiarono uno sguardo chiedendosi chi potesse essere, in pochi si spingevano fin lassù.
Garmadon si alzo e andò ad aprire, ma quando incrocio lo sguardo con chi aveva bussato senti il respiro mozzargli in gola e il proprio cuore perdere un batitto.
Una giovane donna si trovava di fronte a lui con lunghi capelli castani legati in una treccia e spledenti occhi verdi come due smeraldi.
Era... era veramente bellissima nonostante tutti i suoi anni alle spalle Gardmadon fu certo di non essere mai stato cosi incantato davanti ad una ragazza.
«Buongiorno, mi chiamo Misako.» si presento lei. «Vengo da Ninjago City ed ecco... vorrei se possibille visitare il vostro monastero.»
A sentire ciò Garmadon si ridesto dal suo breve momento di smarimento e recupero anche la capacità di parola.
«Perchè?» chiese senza mezzi termini e con tono leggermente sprezzante.
Una cosa su cui lui e suo fratello sarebbero sempre andati d'accordo, a parte al loro antipatia reciproca per Yukio, era l'avversione verso i curiosi sopratutto se venivano da uno dei villaggi vicini.
«Sto... sto cercando di diventare una storica e mi hanno detto che questo monastero è molto antico perciò ho pensato...» inizio Misako. «Ovviamente so che è casa vostra perciò se non mi volete tra i piedi me n'è vado.»
Garmadon stava per dire che inefetti poteva benissimo tornassene da dove era venuta, ma Wu lo raggiunse sulla soglia e mettendogli una mano sulla spalla parlo al posto su.
«Nessun disturbo anzi se vuoi potremmo anche farti fare un giro.» disse Wu ricevendo uno sguardo di gioia da Misako e uno mortale dal fratello.
Da quando Wu si permetteva di invitare qualcuno a casa loro senza il suo consenso?
Purtroppo la risposta non tardo ad arrivare perchè mentre accompagnavano Misako in giro per il monastero Garmadon non potè fare a meno di notare il modo in cui Wu la stava guardando. Anche lui era stato rapito dalla bellezza della giovane. Garamdon sospiro infondo non sembrava avere cattive intenzioni perciò poteva sopportare il fatto che fosse qui inoltre dal modo in cui parlava pareva anche simpatica.
Si, non c'era niente di male ad averle aperto le porte di casa.

Quando Misako torno a casa quella sera fece attenzione a non fare troppo rumore mentre passava dalla finestra della sua stanza, se suo padre si fosse svegliatto non osava immaginare cosa le avrebbe detto per essere uscita di nuovo senza permesso.
Ma d'altronde lei cosa poteva fare se il permesso per uscire non c'è l'aveva mai?
In ogni caso difficilmente si era reso conto che non c'era, per lui importava solo che Misako finisse le faccende di casa e una volta fatto quello era come se fosse invissibille.
Un po' le dispiaceva aver mentito ai due fratelli, sembravano bravi ragazzi, ma era meglio se non avessero avuto le informazioni per trovarla.
Nascosse i suoi appunti sotto al letto assieme a tutti i suoi libri e poi si preparo per andare a cucinare la cena come se niente fosse.
  
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